Lunghezza corridoio cieco

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Gius83
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Lunghezza corridoio cieco

Messaggio da Gius83 »

Buonasera colleghi provo a sottoporre il mio dubbio relativo alla lunghezza del corridoio cieco all’interno di attività soggetta con Rvita A2. La questione è la seguente: l’attività dispone al momento di un’unica uscita di emergenza raggiungibile pertanto con percorso monodirezionale. La lunghezza massima del percorso di esodo prevista da nuovo Codice pari a 60 metri risulta rispettata fino a luogo sicuro temporaneo immediatamente prospiciente l’uscita di emergenza suddetta. Il problema è invece la lunghezza del corridoio cieco che eccede di circa 11 metri, il limite di 30 metri previsto dal COPI. Preciso che anche introducendo delle misure aggiuntive (nella fattispecie impianto IRAI) non sarebbe in ogni caso verificato. Mi chiedevo se è possibile tener conto dello ‘scorporo’ della lunghezza del corridoio cieco previsto in tabella S.4-20 del COPI, che consente una riduzione massima di 15 m. anche in locali senza protezione. Oppure se tale riduzione può’ essere impiegata solo in relazione alla massima lunghezza del percorso di esodo qualora non fosse rispettata.
Mi scuso se mi sono dilungato.
Grazie mille a chiunque voglia esprimersi a riguardo.
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travereticolare
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Re: Lunghezza corridoio cieco

Messaggio da travereticolare »

Ciao,
La lunghezza massima del percorso di esodo prevista da nuovo Codice pari a 60 metri risulta rispettata fino a luogo sicuro temporaneo immediatamente prospiciente l’uscita di emergenza suddetta
Nel tuo caso la lunghezza di esodo coincide con il corridoio cieco. Le massime lunghezze di esodo di cui alla tabella S.4-25 non ti interessano, non essendo la tua attività servita da più di una via di esodo.

Le condizioni di cui alla tabella S.4-20 valgono solamente per l'omissione di porzioni di corridoio cieco. Il caso a cui fai riferimento se non capisco male è quello riportato nella tabella S.4-23, che secondo me si può utilizzare quando il percorso attraversa un locale con un carico di incendio molto basso, e privo di potenziali inneschi. Se hai un ambiente unico non credo tu possa scorporare 15 m dal conteggio della massima lunghezza di esodo del CC
All'ingresso degli stabilimenti, dei depositi o dei grandi magazzini devono essere deposte le armi, gli speroni, le scatole di fiammiferi, gli accendisigari e simili. Le punizioni disciplinari in caso di inosservanza debbono essere pronte ed esemplari.
Gius83
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Re: Lunghezza corridoio cieco

Messaggio da Gius83 »

Si esatto è il caso raffigurato nella S.4-23.
ing.caruso
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Re: Lunghezza corridoio cieco

Messaggio da ing.caruso »

A mali estremi proverei ad andare in soluzione alternativa. Se la geometria del compartimento è anche relativamente semplice e l'affollamento non eccessivo potresti cavartela pure analiticamente senza ricorrere a chissà quale onerosa simulazione. Valuterei i tempi RSET e i tempi ASET in diversi scenari possibili. Ipotizzerei che gli occupanti riescano a sfollare prima che la stratificazione dei fumi caldi si attesti al di sotto dei 2 m dal piano di calpestio del corridoio, e che tale strato caldo non superi i 200°C (metodo ZERO ESPOSIZIONE). Se riesci a calcolare che anche l'occupante in postazione più sfavorevole e lontana dall'uscita riesce a sfollare senza che il tempo ASET superi (con un discreto coefficiente di sicurezza) il tempo necessario affinché decadano le due condizioni dell'esposizione zero, il Corridoio cieco potrebbe avere comunque una lunghezza sufficiente ad un'evacuazione sicura per gli occupanti fino al luogo sicuro temporaneo. La complessità maggiore risulterebbe semmai valutare effettivamente la stratificazione dei fumi e la temperatura che raggiungerebbe tale strato al cosiddetto tempo ASET. Da letteratura o da CFAST non dovrebbe essere impossibile. A meno che il tuo compartimento non presenti geometrie complesse.
mmaarrccoo
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Re: Lunghezza corridoio cieco

Messaggio da mmaarrccoo »

Gius83 ha scritto: mar mar 01, 2022 19:06 Buonasera colleghi provo a sottoporre il mio dubbio relativo alla lunghezza del corridoio cieco all’interno di attività soggetta con Rvita A2. La questione è la seguente: l’attività dispone al momento di un’unica uscita di emergenza raggiungibile pertanto con percorso monodirezionale. La lunghezza massima del percorso di esodo prevista da nuovo Codice pari a 60 metri risulta rispettata fino a luogo sicuro temporaneo immediatamente prospiciente l’uscita di emergenza suddetta. Il problema è invece la lunghezza del corridoio cieco che eccede di circa 11 metri, il limite di 30 metri previsto dal COPI. Preciso che anche introducendo delle misure aggiuntive (nella fattispecie impianto IRAI) non sarebbe in ogni caso verificato. Mi chiedevo se è possibile tener conto dello ‘scorporo’ della lunghezza del corridoio cieco previsto in tabella S.4-20 del COPI, che consente una riduzione massima di 15 m. anche in locali senza protezione. Oppure se tale riduzione può’ essere impiegata solo in relazione alla massima lunghezza del percorso di esodo qualora non fosse rispettata.
Mi scuso se mi sono dilungato.
Grazie mille a chiunque voglia esprimersi a riguardo.
Per scorporare dovresti però come minimo passare attraverso un'altra "stanza", ad esempio un atrio come indica la tabella. Diversamente non vedo come potresti applicare lo scorporo.
Gius83
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Re: Lunghezza corridoio cieco

Messaggio da Gius83 »

Vi ringrazio per le risposte ed i vostri contributi. Non condivido molto che la lunghezza massima del percorso di esodo non interessi solo perché si è in presenza di un’unica via di esodo. Questo implicherebbe che qualsiasi valore possa essere accettato. Credo che lunghezza corridoio cieco (al netto di eventuali maggiorazioni per misure aggiuntive ed eventuali riduzioni) e la massima lunghezza del percorso di esodo debbano essere contestualmente ottemperate.
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travereticolare
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Re: Lunghezza corridoio cieco

Messaggio da travereticolare »

Gius83 ha scritto: gio mar 03, 2022 10:26
Aspetta... non è che non ti interessa, ma che senso ha valutarla? tu hai un percorso monodirezionale. L'occupante dal punto in cui si trova deve percorrere al massimo 30 m. Cosa te ne fai dei 60m?

Il valore di 60 metri devi rispettarlo quando hai più di una via di uscita. Rispettando in ogni caso il valore dei 30 metri dei percorsi ciechi che si potrebbero formare.
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Gius83
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Re: Lunghezza corridoio cieco

Messaggio da Gius83 »

Nel caso specifico corretto. In caso di percorso bidirezionale la massima lunghezza del percorso di esodo io la valuto e la verifico verso entrambe le uscite di emergenza. Noto che alcuni colleghi continuano a verificarla verso la più vicina uscita di piano. Credo non sia corretto, tenendo conto anche della verifica della ridondanza delle vie di esodo disponibili.
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travereticolare
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Re: Lunghezza corridoio cieco

Messaggio da travereticolare »

Si, ovviamente mi riferivo al caso specifico.

In ogni caso non serve verificare che entrambe le lunghezze di esodo abbiano un valore inferiore al limite della tabella S.4-25.

Il primo comma del paragrafo S.4.8.3 riporta: Al fine di limitare il tempo necessario agli occupanti per abbandonare il compartimento di primo innesco dell’incendio, almeno una delle lunghezze d’esodo determinate da qualsiasi punto dell’attività non deve superare...". Se un punto è servito da più di una via di esodo, almeno una deve essere inferiore al limite.

La ridondanza si fa' per la larghezza, non si verifica di nuovo la lunghezza dei percorsi.
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Re: Lunghezza corridoio cieco

Messaggio da mmaarrccoo »

Quoto @travereticolare


Per il resto sarei interessato a questo:
A mali estremi proverei ad andare in soluzione alternativa. Se la geometria del compartimento è anche relativamente semplice e l'affollamento non eccessivo potresti cavartela pure analiticamente senza ricorrere a chissà quale onerosa simulazione. Valuterei i tempi RSET e i tempi ASET in diversi scenari possibili. Ipotizzerei che gli occupanti riescano a sfollare prima che la stratificazione dei fumi caldi si attesti al di sotto dei 2 m dal piano di calpestio del corridoio, e che tale strato caldo non superi i 200°C (metodo ZERO ESPOSIZIONE). Se riesci a calcolare che anche l'occupante in postazione più sfavorevole e lontana dall'uscita riesce a sfollare senza che il tempo ASET superi (con un discreto coefficiente di sicurezza) il tempo necessario affinché decadano le due condizioni dell'esposizione zero, il Corridoio cieco potrebbe avere comunque una lunghezza sufficiente ad un'evacuazione sicura per gli occupanti fino al luogo sicuro temporaneo. La complessità maggiore risulterebbe semmai valutare effettivamente la stratificazione dei fumi e la temperatura che raggiungerebbe tale strato al cosiddetto tempo ASET. Da letteratura o da CFAST non dovrebbe essere impossibile. A meno che il tuo compartimento non presenti geometrie complesse.
E' fattibile senza studio fluidodinamico (FDS o simile)? :|
ing.caruso
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Re: Lunghezza corridoio cieco

Messaggio da ing.caruso »

mmaarrccoo ha scritto: gio mar 03, 2022 15:11 Quoto @travereticolare


Per il resto sarei interessato a questo:
A mali estremi proverei ad andare in soluzione alternativa. Se la geometria del compartimento è anche relativamente semplice e l'affollamento non eccessivo potresti cavartela pure analiticamente senza ricorrere a chissà quale onerosa simulazione. Valuterei i tempi RSET e i tempi ASET in diversi scenari possibili. Ipotizzerei che gli occupanti riescano a sfollare prima che la stratificazione dei fumi caldi si attesti al di sotto dei 2 m dal piano di calpestio del corridoio, e che tale strato caldo non superi i 200°C (metodo ZERO ESPOSIZIONE). Se riesci a calcolare che anche l'occupante in postazione più sfavorevole e lontana dall'uscita riesce a sfollare senza che il tempo ASET superi (con un discreto coefficiente di sicurezza) il tempo necessario affinché decadano le due condizioni dell'esposizione zero, il Corridoio cieco potrebbe avere comunque una lunghezza sufficiente ad un'evacuazione sicura per gli occupanti fino al luogo sicuro temporaneo. La complessità maggiore risulterebbe semmai valutare effettivamente la stratificazione dei fumi e la temperatura che raggiungerebbe tale strato al cosiddetto tempo ASET. Da letteratura o da CFAST non dovrebbe essere impossibile. A meno che il tuo compartimento non presenti geometrie complesse.
E' fattibile senza studio fluidodinamico (FDS o simile)? :|
Certamente. Ti riporto l'estratto esattamente come da codice:
Immagine

Come vedi si sfruttano alla base due condizioni conservative piuttosto severe e queste, se verificate, permettono di by-passare analisi complesse e simulazioni FDS in quanto puoi sfruttare le condizioni del modello di incendio a due zone, esattamente come fa anche CFAST o mediante alcune equazioni riportate in diversi libri di letteratura. (Personalmente io sono andato per via analitica usando un libro di testo, "Principles of Smokes Management" di J. Klote, che offre parecchie equazioni valide per il calcolo delle temperature dei gas caldi a partire da un incendio localizzato in funzione dell'area del compartimento, delle pareti e delle aperture presenti).
Se si è certi di come possa evolvere la stratificazione di un fumo. Per esempio sappiamo che il soffitto è perfettamente rettilineo, ad una certa altezza dal calpestio, con det. sbocchi per l'evacuazione dei fumi, etc... è dunque possibile anche stimare cautelativamente una stratificazione dei fumi e dello strato libero esattamente con le stesse formule con cui si progettano i sistemi SEFC poggiandosi sulla UNI 9494.
Portai avanti questo lavoro davanti all'ingegnere funzionario dei VV.F incaricato di valutare la pratica in esame che, seppur meticoloso nel controllare ogni minimo passaggio di tale analisi quasi fosse un lavoro di tesi universitaria, si dimostrò piuttosto favorevole a tale approccio e mi fu approvato. Ammetto che a volte se si trovano i funzionari giusti disposti a collaborare, questo lavoro diventa estremamente gratificante.
Daniele BC
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Re: Lunghezza corridoio cieco

Messaggio da Daniele BC »

Gius83 ha scritto: mar mar 01, 2022 22:10 Si esatto è il caso raffigurato nella S.4-23.
Secondo la mia interpretazione la condizione da tenere presente è che il percorso d'esodo termini "direttamente" all'uscita finale, altrimenti potrebbe essere accettato un percorso d'esodo di 30+15 m (Les=45 m) rappresentato in figura S.4-23 ma non un percorso di 15 m che immette in un atrio che con percorso di 16 m conduce direttamente all'uscita finale (Les=31 m).
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