Assumere un collaboratore

Normativa Termotecnica, Impianti di riscaldamento, Legge 10/91, DLgs 192/05, ecc.

Moderatore: Edilclima

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ponca
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Assumere un collaboratore

Messaggio da ponca »

Ho sempre lavorato da solo, adesso sto valutando la possibilità di assumere una persona, visto l'aumento di lavoro.
Mi chiedevo quale fosse la modalità migliore:
partita IVA o contratto?
Contratto di che tipo?

Qualcuno ha qualche riflessione da condividere?
Ultima modifica di ponca il mer nov 04, 2020 22:38, modificato 1 volta in totale.
Ronin
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Re: Assumere un collabiratore

Messaggio da Ronin »

migliore per chi? :lol:
il contratto ovviamente sarebbe quello degli studi professionali.
sorvolando sugli aspetti di legittimità (se chiedi orari fissi e presenza non sarebbe regolare offrire un contratto a PI), è chiaro che il lavoro a partita iva è più economico, sia per te (non ti serve il consulente del lavoro per buste paga, inail, ecc. inoltre paghi molti meno contributi e quindi a parità di soldi che restano in cassa al dipendente spendi di meno, in pratica avrai solo il "danno" dell'irap) che per il/la collaboratore/trice (almeno nel caso in cui sia nel regime agevolato, dove non paga iva).

per converso, con la PI il collaboratore rinuncia a tutte le tutele, quindi dipende anche dall'esperienza (età) di chi chiamerai ad aiutarti, situazioni che possono essere considerate addirittura vantaggiose da giovani diventano più difficili da accettare con famiglia e spese fisse da sostenere.
ponca
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Re: Assumere un collaboratore

Messaggio da ponca »

eh già, grazie per le tue considerazioni
Esa
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Re: Assumere un collaboratore

Messaggio da Esa »

Aver bisogno di un collaboratore è sempre una buona notizia.
Credo si debbano considerare più aspetti. Comunque la valutazione delle prospettive di crescita è fondamentale: può farla solo il diretto interessato.
Conta molto l'ottimismo, la voglia di aumentare il fatturato e la voglia di rischiare (investire).
ASSUNZIONE
Molti vantaggi: sgravi fiscali, collaborazione attiva, integrazione nel lavoro, crescita professionale che contribuisce alla produttività dello studio, competenze che crescono e migliorano la qualità dello studio, fiducia e fedeltà, ecc. ecc.
Svantaggi: il collaboratore deve sentirsi valorizzato, deve trovare spazio di crescita e non aver bisogno di guardarsi fuori per vivere decentemente.
In sostanza, non deve sentirsi "sfruttato" e, in prospettiva, deve sentirsi parte dell'azienda.
In caso contrario, se ne andrà appena trova un posto migliore, portandosi dietro tutto il patrimonio professionale acquisito (e anche qualche cliente ...).
PARTITA IVA
Vantaggio della flessibilità e del costo.
Ma, nessuna assunzione di responsabilità, nessuna voglia di portare professionalità, nessun contributo attivo alla crescita dello studio.
CONSIDERAZIONI A MARGINE
1) Un giovane ingegnere termotecnico italiano, con minima esperienza, assunto da uno studio tecnico parigino prende almeno 2.000/2.500 euro.
Lo stesso aveva ricevuto offerte in Italia per 1.000 euro a partita IVA.
2) Formare un giovane a lavorare in 3D costa molto (acquisto software, addestramento, ecc.): poi lo si lascia andare via perché si è aspettato a dargli 200 euro al mese di aumento di propria iniziativa ...
Ma, oggi, si lavora così.
3)Oppure si fanno fare i progetti (esempio: impianti a pannelli radianti) nell'Est europeo o in Asia. Pratica usuale per i Costruttori.
Un termotecnico specializzato a disegnare e calcolare (ma non "progettare") costa meno di un addetto alle pulizie dei nostri condomini. Ecco un listino prezzi:
Underfloor Heating
Loop Layout & Material List 0.38 Euro / m2
Loop Layout, Material List & Calculations 0.48 Euro / m2
Loop Layout, Material List, Calculations & Heat Loss 0.78 Euro / m2
Ronin
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Re: Assumere un collaboratore

Messaggio da Ronin »

Per quanto riguarda Parigi poi dipende anche da quanto ti costa viverci.
Vero che con la crisi negli ultimi anni si è giunti nel privato a livelli spaventosi (chissà, magari torna attraente il pubblico :mrgreen: ). Speriamo il 110% serva almeno a riportare dignità nel settore
Esa
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Re: Assumere un collaboratore

Messaggio da Esa »

"Per quanto riguarda Parigi dipende da quanto ti costa viverci."
Volevo sottolineare che importante è ricevere uno stipendio che ti consenta di viverci (anche da vecchio, con la pensione). In questo senso, 1.000 euro ricevuto con fattura (quindi, non netti), sono troppo pochi.

"Speriamo il 110% serva almeno a riportare dignità nel settore".
Le premesse non ci sono. Chi può permettersi di assumere personale qualificato o giovani da qualificare, per un'attività che finisce il 31/12/2021?
Con soldi che non ci sono (5 rate posticipate).
giotisi
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Re: Assumere un collaboratore

Messaggio da giotisi »

La cruda realtà del mercato delle professioni tecniche la tocchi appena varchi il confine... quale esso sia.
Esperienza personale.
Poi è vero che la vita costa di più.. ma alla fine ti rimane qualcosa.. anzi, di più.
vinz75
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Re: Assumere un collaboratore

Messaggio da vinz75 »

Esa ha scritto: sab nov 07, 2020 15:45 Le premesse non ci sono. Chi può permettersi di assumere personale qualificato o giovani da qualificare, per un'attività che finisce il 31/12/2021?
Con soldi che non ci sono (5 rate posticipate).
Vero. Il male è che non riguarda solo il mondo professionale, ma anche tutte le imprese di settore.
Come si può pianificare senza certezze?
Esa
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Re: Assumere un collaboratore

Messaggio da Esa »

Probabilmente la pianificazione e l'investimento non si possono impostare sul parametro della certezza (pianificazione decennale sovietica, ad esempio), ma su altri parametri: l'intuizione, la "scommessa", la convinzione, ecc..
Inutile dire che, se fosse per la certezza, l'America sarebbe ancora da scoprire :)
Forse pochi professionisti tecnici sono imprenditori? Per questo si oppongono alla liberalizzazione degli albi? Oppure sono veramente paladini dell'interesse pubblico (certezza che l'utente si sta rivolgendo ad un competente)?
Non lo so. Magari qualcuno di voi ha risposte?
Secondo alcuni, gli studi tecnici tendono a "sfruttare" i giovani. Conseguentemente questi che cercano di "rubare" la professione e andarsene appena possono, perché non avrebbero alcun futuro (= retribuzioni assolutamente inadeguate).
Meglio andare all'estero, dove la vita sarà anche più cara (non sempre), ma gli stipendi permettono di vivere tranquillamente e di mettere via qualcosa.
Per esempio, uno stipendio iniziale (e regolare) in Spagna è di circa 1.200/1.300 euro al mese (ingegneri neo laureati).
In Italia da 800 a 1000 euro (con partita IVA).
Cosa è meglio? La colpa è del sistema o dei professionisti (ingegneri, architetti, geometri ,periti, ecc. ecc.)?
Non lo so. Magari qualcuno di voi ha risposte?
arkanoid
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Re: Assumere un collaboratore

Messaggio da arkanoid »

Credo che ogni caso sia a sè. Personalmente ho trovato la mia quadra con una collaborazione da dipendente unita ad una libera professione come collaboratore freelance (non sono abilitato, per cui non riesco a lavorare per conto mio, ma lavoro ce n'è e abilitati che sono da soli o devono affiancare competenze sì).
Questo per come la vedo io mette insieme una situazione ragionevolmente "sicura", con un'agilità ed una indipendenza che premia sia il lato creativo che quello economico. Si tratta di passare da un sistema di paga oraria che poco si addice alla professione tecnica ad un sistema di guadagno a commessa/competenza che è molto più centrato e motivante.
Credo che dovresti lasciare a lui/lei la scelta, mettendo sul piatto la tua proposta proprio in questi termini: se sei assunto posso pagarti X all'ora e in base alla sua situazione fiscale gliene rimarranno Y. Se collaboriamo partecipi al lavoro per quello che viene pagato dal committente con una percentuale che puoi decidere. Lavoro ben pagato, guadagnerai bene, lavoro mal pagato guadagnerai poco.
Non avessi ormai versato a babbo stato quasi 20 anni di contributi dal lavoro dipendente sceglierei certamente la seconda per il tipo di lavoro che faccio.
Ma la domanda cruciale è: hai un giro di affari che possa essere stimolante e allettante o no? Perchè si lavora per i soldi e prospettare un potenziale di 50.000€ l'anno non è come prospettarne uno di 15.000€ a prescindere da tutte le altre scelte. Più la posta è alta e più i tuoi collaboratori si sentiranno flessibili.
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Ronin
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Re: Assumere un collaboratore

Messaggio da Ronin »

vinz75 ha scritto: sab nov 07, 2020 23:52 Come si può pianificare senza certezze?
è quello che le imprese fanno da sempre e si chiama rischio imprenditoriale. chi non ce l'ha nelle sue corde (non c'è niente di male a non avercelo, eh, non è un giudizio di merito) non fa l'imprenditore, fa il dipendente.
Esa ha scritto: dom nov 08, 2020 11:38 Probabilmente la pianificazione e l'investimento non si possono impostare sul parametro della certezza ... Forse pochi professionisti tecnici sono imprenditori? ... La colpa è del sistema o dei professionisti (ingegneri, architetti, geometri ,periti, ecc. ecc.)?
difficile avere risposte per tutto, ma in primis togli pure il probabilmente. il parametro della certezza (che il mercato possa assorbire quello che produrremo) è un ricordo dei tempi di ford (produzione di massa legata al fatto che tanto la domanda è superiore all'offerta e i bisogni sono standardizzati... abc del corso di economia), non esiste più diciamo dagli anni '70 per l'industria, dai '90 al massimo per l'edilizia. l'unico settore dove c'è ancora è il settore pubblico (guardacaso :mrgreen: ), ma perchè l'offerta è limitata per legge :roll:

Non c'è dubbio che in tanti studi tecnici l'aspetto professionale abbia priorità su quello imprenditoriale; peraltro chi approcciava la professione molto imprenditorialmente (ad es. con società immobiliari affiancate all'attività dello studio) probabilmente la crisi la ha subita anche peggio degli altri, nel post-2008. Mi sembra invece fuorviante parlare di "colpa", se il numero di professionisti è elevato rispetto al lavoro da fare e la specializzazione richiesta è ridotta, per cui vi è scarsa differenziazione, la competizione si fa sul prezzo (sempre abc del corso di economia...), e in ita con il riassestamento del mercato nel 2008 su valori del 20% più bassi (in termini di fatturato totale; in termini di numerosità dei permessi anche peggio), si è inevitabilmente creata una competizione al ribasso.

per quello dicevo che "forse" l'unico aspetto potenzialmente positivo del superbonus potrebbe essere di rialzare il livello retributivo: improvvisamente la domanda è superiore all'offerta e non viceversa, e si richiedono specialisti di settore e non tecnici generici (termotecnici/energetici con l'autonomia professionale per firmare asseverazioni, non disegnatori e assistenti di cantiere).
per come la vedo io (per via del mio palese conflitto di interesse :mrgreen: ) sarebbe stato meglio ottenere questo aumento della domanda attraverso un rilancio degli investimenti pubblici, in modo da spendere meglio i soldi e con vantaggi per tutti, non solo per chi ha la villetta (che tanto i condomini alla fine saranno se va bene il 10% del totale), ma temo di dover ammettere che in tante situazioni oramai la pubblica amministrazione non sia in grado di gestire tempestivamente un improvviso aumento delle risorse.
arkanoid ha scritto: mer nov 18, 2020 09:13 Non avessi ormai versato a babbo stato quasi 20 anni di contributi dal lavoro dipendente sceglierei certamente la seconda per il tipo di lavoro che faccio.
sorvolando sul fatto che li hai versati a genitori, parenti anziani e cassa-integrati (lo stato fa solo giro), se sono 20 anni da oggi sei post-95, la tua quota retributiva pro-rata è zero, puoi (potrai) cumulare gratuitamente (come farò io, al contrario, con quelli che ho prestato a tasso zero ad inarcassa per quasi altrettanto tempo :mrgreen: ).
vinz75
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Re: Assumere un collaboratore

Messaggio da vinz75 »

Ok tutto vero.
Ma questa è una situazione un po' eccezionale. Sapere o no se ci sarà deroga dopo il 31/12/21 cambia un po' le carte in tavola.
A questo mi riferivo.
arkanoid
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Re: Assumere un collaboratore

Messaggio da arkanoid »

Ronin ha scritto: mer nov 18, 2020 09:57
sorvolando sul fatto che li hai versati a genitori, parenti anziani e cassa-integrati (lo stato fa solo giro), se sono 20 anni da oggi sei post-95, la tua quota retributiva pro-rata è zero, puoi (potrai) cumulare gratuitamente (come farò io, al contrario, con quelli che ho prestato a tasso zero ad inarcassa per quasi altrettanto tempo :mrgreen: ).
:D hai troppa fiducia nello stato.
I primi contributi li ho versati dal 97 per i lavori estivi durante gli studi.
Finchè potrò vedrò di tenere i versamenti separati perchè non si sa mai. Trovarmi tra 25-30 anni a sapere che le cose sono cambiate e visto che ho meno di X anni di contributi da dipendente non ho diritto alla pensione da dipendente...beh sai com'è!
Tra l'altro, nel mio caso forse non tanto comune, i contributi da piva sono in gestione separata inps e non ordine, non essendo iscritto...
fine OT.
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