problema tecnico col calcolo dei rendimenti
Moderatore: Edilclima
problema tecnico col calcolo dei rendimenti
Salve, mi chiamo Daantje e sono nuovo del forum.
Sono studente di ingegneria meccanica e sto lavorando alla mia tesi che tratta di risparmio energetico negli edifici.
L'edificio è una scuola materna-asilo nido.
Il mio obiettivo finale è quello di verificare il FEP utilizzando tre sistemi di riscaldamento diversi, ovverosia una caldaia a condensazione, una caldaia a pellet ed una pompa di calore.
Tutto il mio lavoro è stato effettuato senza usare programmi ma utilizzando fogli elettronici da me elaborati.
Senza entrare troppo nei dettagli, che però sono pronto a fornire, sono giunto alla conclusione dei miei calcoli ottenendo valori del fep limite di 116.1 kWh/m2 per anno che è rispettato in tutte e tre le mie ipotesi di impianto.
il problema nasce però nel calcolo del rendimento globale stagionale e in quello del sistema di produzione:
rendimento globale limite= 0.785
rendimento di produzione limite= 0.90
nel caso della caldaia a condensazione ho ripettivamente 0.80 e 0.92;
per la caldaia a pellet 0.69 e 0.80
per la pompa di calore 2.5 e 2.9....
A questo punto mi piacerebbe sapere se ci sono dei casi nel decreto di legge in cui basta che si verifichi solo il FEP, soprattutto per quanto riguarda la caldaia a pellet che sicuramente ha dei rentimenti minori rispetto a quelli di una caldaia a condensazione ma permette di utilizzare una risorsa abbondante e a buon mercato nella zona in cui mi trovo (provincia di Torino).
Nel caso della pompa di calore invece sono convinto che il rendimento superiore all'unità sia dovuto al fatto che i "rendimenti" della pompa di calore in realtà si misurano come coefficienti di performance e quindi vanno letti in altro modo, ma in che modo non lo so.
Nella norma uni10348 si trova un paragrafo apposta (il 7.2) in cui viene spiegato il calcolo dell'energia primaria necessaria. Da questo poi vengono calcolati in cascata i due rendimenti ma mi pare ovvio che siano così oltraggiosamente alti!!
I rendimenti nel caso della pompa di calore quindi devono essere valutati in maniera differente?
grazie mille
Sono studente di ingegneria meccanica e sto lavorando alla mia tesi che tratta di risparmio energetico negli edifici.
L'edificio è una scuola materna-asilo nido.
Il mio obiettivo finale è quello di verificare il FEP utilizzando tre sistemi di riscaldamento diversi, ovverosia una caldaia a condensazione, una caldaia a pellet ed una pompa di calore.
Tutto il mio lavoro è stato effettuato senza usare programmi ma utilizzando fogli elettronici da me elaborati.
Senza entrare troppo nei dettagli, che però sono pronto a fornire, sono giunto alla conclusione dei miei calcoli ottenendo valori del fep limite di 116.1 kWh/m2 per anno che è rispettato in tutte e tre le mie ipotesi di impianto.
il problema nasce però nel calcolo del rendimento globale stagionale e in quello del sistema di produzione:
rendimento globale limite= 0.785
rendimento di produzione limite= 0.90
nel caso della caldaia a condensazione ho ripettivamente 0.80 e 0.92;
per la caldaia a pellet 0.69 e 0.80
per la pompa di calore 2.5 e 2.9....
A questo punto mi piacerebbe sapere se ci sono dei casi nel decreto di legge in cui basta che si verifichi solo il FEP, soprattutto per quanto riguarda la caldaia a pellet che sicuramente ha dei rentimenti minori rispetto a quelli di una caldaia a condensazione ma permette di utilizzare una risorsa abbondante e a buon mercato nella zona in cui mi trovo (provincia di Torino).
Nel caso della pompa di calore invece sono convinto che il rendimento superiore all'unità sia dovuto al fatto che i "rendimenti" della pompa di calore in realtà si misurano come coefficienti di performance e quindi vanno letti in altro modo, ma in che modo non lo so.
Nella norma uni10348 si trova un paragrafo apposta (il 7.2) in cui viene spiegato il calcolo dell'energia primaria necessaria. Da questo poi vengono calcolati in cascata i due rendimenti ma mi pare ovvio che siano così oltraggiosamente alti!!
I rendimenti nel caso della pompa di calore quindi devono essere valutati in maniera differente?
grazie mille
Carissimo futuro Ing.
prima cosa: auguri per la tua tesi!
seconda cosa: attualmente è in vigore il D.Lgs. 192/05 in fase transitoria. Stando a questo, se hai una costruzione "nuova", hai la possibilità di verificare esclusivamente il FEP!! In alternativa a ciò, dovresti verificare trasmittanze delle strutture e rendimento globale
prima cosa: auguri per la tua tesi!
seconda cosa: attualmente è in vigore il D.Lgs. 192/05 in fase transitoria. Stando a questo, se hai una costruzione "nuova", hai la possibilità di verificare esclusivamente il FEP!! In alternativa a ciò, dovresti verificare trasmittanze delle strutture e rendimento globale
- Manofthemoon
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Daantje: Non mi tornano i valori di rendimento di produzione che hai indicato.
0,92 è il rendimento di una normale caldaia ad alto rendimento a 2 stelle e non il rendimento di una caldaia a condensazione a 4 stelle che può tranquillamente assumere valori medi di rendimento superiori ad 1,00.
Per le caldaie a legna e pellet tale valore arriva al 90%, a tale proposito vedi sito:
http://www.pelletonline.com/caldaie.php
0,92 è il rendimento di una normale caldaia ad alto rendimento a 2 stelle e non il rendimento di una caldaia a condensazione a 4 stelle che può tranquillamente assumere valori medi di rendimento superiori ad 1,00.
Per le caldaie a legna e pellet tale valore arriva al 90%, a tale proposito vedi sito:
http://www.pelletonline.com/caldaie.php
nonono, allora, i rendimenti indicati sono di tutto il sistema di produzione. infatti la mia caldaia a carico massimo ha rendimento 106%. insomma, io indico i valori di eta_g ed eta_p.
quindi va tutto bene, anche se a dire il vero avrei un altro quesito da proporre:
quando ha fatto il calcolo per valutare il fattore di carico nella caldaia a pellet, il rendimento di produzione a massimo carico era minore di quello a carico parziale. Questo è diciamo possibile, dipende con quali criteri costruttivi è stata progettata, ma poi per il calcolo delle perdire verso l'ambiente attraverso l'involucro del generatore(P_d) usando la uni10379 [2] il valore mi sarebbe venuto negativo se non avessi messo il rendimento con valore maggiore meno il minore. ho fatto bene oppure era da mettere in modulo tutta la formula?
ciao, thanks
quindi va tutto bene, anche se a dire il vero avrei un altro quesito da proporre:
quando ha fatto il calcolo per valutare il fattore di carico nella caldaia a pellet, il rendimento di produzione a massimo carico era minore di quello a carico parziale. Questo è diciamo possibile, dipende con quali criteri costruttivi è stata progettata, ma poi per il calcolo delle perdire verso l'ambiente attraverso l'involucro del generatore(P_d) usando la uni10379 [2] il valore mi sarebbe venuto negativo se non avessi messo il rendimento con valore maggiore meno il minore. ho fatto bene oppure era da mettere in modulo tutta la formula?
ciao, thanks
1.
per la pompa di calore, se è elettrica, rispetto all'energia primaria (quella elettrica è derivata) devi aggiungere il rendimento del sistema elettrico nazionale (che si aggira attorno a 0,36): all fine vedi che il rendimento non si discosta molto dall'unità.
alcune macchine ad R410 oggi arrivano a rendimenti (COP) pari a 4-4,5:
con queste si supera di molto l'unità anche rispetto all'energia primaria.
2.
non ho capito bene il tuo secondo quesito relativo a P_d
P_d sono perdite percentuali rispetto alla potenza nominale, attraverso il mantello: per essere negative devi avere un temperatura esterna maggiore di quella interna ...
mi sembra poco probabile
Marco
per la pompa di calore, se è elettrica, rispetto all'energia primaria (quella elettrica è derivata) devi aggiungere il rendimento del sistema elettrico nazionale (che si aggira attorno a 0,36): all fine vedi che il rendimento non si discosta molto dall'unità.
alcune macchine ad R410 oggi arrivano a rendimenti (COP) pari a 4-4,5:
con queste si supera di molto l'unità anche rispetto all'energia primaria.
2.
non ho capito bene il tuo secondo quesito relativo a P_d
P_d sono perdite percentuali rispetto alla potenza nominale, attraverso il mantello: per essere negative devi avere un temperatura esterna maggiore di quella interna ...
mi sembra poco probabile
Marco
scusate l'assenza prolungata.
per quanto riguarda il P_d ti cito la formula della uni10379
P_d= (eta_100- eta_30)-1.4/100 *P_fbs
se eta 100 è minore di eta 30 il valore della formula è nagativo! allora ho pensato di fare eta_30 - eta_100.
chiedevo se ho fatto bene oppure era meglio lasciare la formula così com'era ma considerare il risultato in modulo.
grazie mille per gli aiuti
per quanto riguarda il P_d ti cito la formula della uni10379
P_d= (eta_100- eta_30)-1.4/100 *P_fbs
se eta 100 è minore di eta 30 il valore della formula è nagativo! allora ho pensato di fare eta_30 - eta_100.
chiedevo se ho fatto bene oppure era meglio lasciare la formula così com'era ma considerare il risultato in modulo.
grazie mille per gli aiuti
Ho cercato nella UNI 10379 (ed.2005) ma non ho trovato il punto:daantje ha scritto:per quanto riguarda il P_d ti cito la formula della uni10379
mi dici che paragrafo è? (e se la UNI è quella giusta?)
Nella UNI 10348 (paragr. 7.1) Pd è un parametro fornito dal produttore, che (in mancanza di questo dato) assume valori convenzionali positivi, come da Prospetto VI,
con le correzioni dovute al Delta temperatura, se diverso da 50.
Marco
Secondo me conviene fare riferimento direttamente ai dati forniti dal costruttore! Quella formula nasce per caldaie ad alto rendimento e rappresenta già un'approssimazione rispetto al dato diretto, figurarsi per caldaie a condensazione! Del resto le perdite dal mantello dipendono parecchio anche dalla temperatura del fluido che nel caso delle caldaie a condensazione potrebbe essere notevolmente più basso a seconda delle condizioni di utilizzo!