Cessione del credito, certamente.
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Cessione del credito, certamente.
Le iniziative di UniCredit, dedicate a tutti i clienti interessati all’Ecobonus e al Sisma Bonus si articoleranno in due principali modalità:
- da una parte condomìni o proprietari di immobili potranno rivolgersi direttamente a UniCredit per usufruire del bonus fiscale: più nel dettaglio il cliente potrà cedere i crediti fiscali alla Banca, attivando una linea di credito o un finanziamento dedicati in attesa che tali crediti arrivino a maturazione. In questo caso il controvalore della compravendita del credito fiscale permetterà l’estinzione diretta della linea concessa;
- dall'altra condomìni e proprietari di immobili potranno ottenere dall’impresa edile che svolge i lavori lo sconto in fattura. In questo caso, grazie anche al ruolo di UniCredit Factoring e agli accordi con i principali players del mercato, saranno le imprese incaricate di eseguire i lavori di riqualificazione energetica e sismica degli edifici a potersi rivolgere a UniCredit chiedendo la cessione dei futuri crediti, attivando una linea di credito dedicata che si chiuderà alla maturazione dei crediti fiscali.
Cioè,
- la cessione del credito diventa un prestito (credo tutti sappiano cosa devi avere già in banca per ottenerlo) che estingui mano a mano che la banca riceve, se e quando, le rate
- altrimenti ti rivolgi ai "priciplai players"
- da una parte condomìni o proprietari di immobili potranno rivolgersi direttamente a UniCredit per usufruire del bonus fiscale: più nel dettaglio il cliente potrà cedere i crediti fiscali alla Banca, attivando una linea di credito o un finanziamento dedicati in attesa che tali crediti arrivino a maturazione. In questo caso il controvalore della compravendita del credito fiscale permetterà l’estinzione diretta della linea concessa;
- dall'altra condomìni e proprietari di immobili potranno ottenere dall’impresa edile che svolge i lavori lo sconto in fattura. In questo caso, grazie anche al ruolo di UniCredit Factoring e agli accordi con i principali players del mercato, saranno le imprese incaricate di eseguire i lavori di riqualificazione energetica e sismica degli edifici a potersi rivolgere a UniCredit chiedendo la cessione dei futuri crediti, attivando una linea di credito dedicata che si chiuderà alla maturazione dei crediti fiscali.
Cioè,
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Re: Cessione del credito, certamente.
Se vuoi una bistecca prima di ammazzare la manzetta, puoi chiederla in sospeso al macellaio.
Gli renderai la bistecca, un po' più grande, ma magari anche 3 bistecche più piccole, quando avrai ammazzato la manzetta.
D'altra parte il macellaio non può tenere la carne ferma nella cella. Preferisce disfarsene a buon prezzo e rinnovarla con il passare del tempo.
Gli renderai la bistecca, un po' più grande, ma magari anche 3 bistecche più piccole, quando avrai ammazzato la manzetta.
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"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
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Re: Cessione del credito, certamente.
Secondo Unicredit, vediamo gli altri.
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Re: Cessione del credito, certamente.
Stessa posizione per Intesa.
Il loro concetto mi pare che sia quello di trattare la cessione del credito come factoring, dove il debitore è lo stato.
Però secondo il comma 4 del 121, loro non rischierebbero, per cui mi chiedo perchè devono avere garanzie.
Chi rischia, comma è il contribuente, comma 5, che eventuamente avrà rivalsa su tecnici, fornitori, commercialisti, ecc.
(dubbi che sorgono a chi non ha problemi di cedere crediti, ma che agognerebbe di trovare qualcuno a cui cedere i debiti)
Il loro concetto mi pare che sia quello di trattare la cessione del credito come factoring, dove il debitore è lo stato.
Però secondo il comma 4 del 121, loro non rischierebbero, per cui mi chiedo perchè devono avere garanzie.
Chi rischia, comma è il contribuente, comma 5, che eventuamente avrà rivalsa su tecnici, fornitori, commercialisti, ecc.
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Re: Cessione del credito, certamente.
Perché lo Stato è il debitore perfetto, colui che gode di infinito credito, non ha nessun obbligo di ripianare il debito, e che di fatto è già finanziariamente plurifallito.
Ovviamente alla banca interessa poco vantare crediti nei confronti dello Stato, sapendo che tali crediti non possono neanche essere compensati con tasse e imposte.
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Re: Cessione del credito, certamente.
Garanzie dal cedente a cui la banca dà i soldi che considera un prestito, pls. rileggi il primo post.
Intendo dire che, leggendo il decreto (anche questo sarebbe bene leggerlo) una volta ceduto il credito alla banca questa ne usufruisce anche se il contribuente risultasse che ha ceduto un credito indebitamente acquisito.
E come li prende altrimenti? Le cessioni di credito sono compensabili verso qualunque altra imposta. Anzi sono solo compensabili.NoNickName ha scritto: ↑dom lug 19, 2020 10:39 tali crediti non possono neanche essere compensati con tasse e imposte
Intendo dire che, leggendo il decreto (anche questo sarebbe bene leggerlo) una volta ceduto il credito alla banca questa ne usufruisce anche se il contribuente risultasse che ha ceduto un credito indebitamente acquisito.
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Re: Cessione del credito, certamente.
Certo, per effettuare i lavori che danno diritto alla detrazione, il cedente è tenuto a stipulare un prestito.a_brettyou ha scritto: ↑dom lug 19, 2020 12:16 Garanzie dal cedente a cui la banca dà i soldi che considera un prestito, pls. rileggi il primo post.
Lo stato non è prestatore, e non è responsabile in solido con il cedente.
Il prestito di per sé non è compensabile (è questo che intendevo).
Se il credito non matura, ad es. per errori formali o sostanziali, il cedente si ritrova con un debito non compensabile.
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Re: Cessione del credito, certamente.
Questa poi!NoNickName ha scritto: ↑dom lug 19, 2020 12:45 Certo, per effettuare i lavori che danno diritto alla detrazione, il cedente è tenuto a stipulare un prestito.
Pls. NNN, lascia perdere.
Piuttosto, Giovanni T., sai come funzionava l'anno scorso per i serramentisti che facevano lo sconto?
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Re: Cessione del credito, certamente.
Ipotizzo: forse la banca riceve il credito fiscale in 5 anni, come le detrazioni, e quindi, per anticipare i soldi al condominio che ci pagherà la ditta esecutrice o anticiparli alla ditta che ha fatto lo sconto in fattura al condominio, farà un prestito a uno dei due che si ripaga con il credito se maturato oppure con pagamenti equivalenti se qualcosa non va a buon fine.
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Re: Cessione del credito, certamente.
E certo. La banca pretende la stipula di garanzie reali. Che ingenui.marcoaroma ha scritto: ↑dom lug 19, 2020 19:05 farà un prestito a uno dei due che si ripaga con il credito se maturato oppure con pagamenti equivalenti se qualcosa non va a buon fine.
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Re: Cessione del credito, certamente.
x Marco.
Se mi dici che la banca vuol piazzare prestiti a più non posso, sono d'accordo.
Se mi dici che è funzionale a poter acquisire il credito, no.
Ergo non ha bisogno di garanzie da parte del cedente.
Se chi deve fare l'intervento ha bisogno di liquidità in attesa della fine dell'intervento e della cessione del credito, chiederà un prestito. Se invece ha liquidità non lo chiederà. Non si vede perchè (se non per la politica affaristica della banca) per cedere il credito si debba obbligatoriamente accendere un prestito.
Prego perditempo, fancazzisti e coloro che non hanno mai capito una inchia in detrazioni, di astenersi.
Se mi dici che la banca vuol piazzare prestiti a più non posso, sono d'accordo.
Se mi dici che è funzionale a poter acquisire il credito, no.
Sì. Come cessionaria. Ripeto che secondo il 4 del 121, il cessionario non risponde sulla non regolarità dell'intervento e della impropria formazione del credito da parte del cedente.marcoaroma ha scritto: ↑dom lug 19, 2020 19:05 la banca riceve il credito fiscale in 5 anni, come le detrazioni,
Ergo non ha bisogno di garanzie da parte del cedente.
Se chi deve fare l'intervento ha bisogno di liquidità in attesa della fine dell'intervento e della cessione del credito, chiederà un prestito. Se invece ha liquidità non lo chiederà. Non si vede perchè (se non per la politica affaristica della banca) per cedere il credito si debba obbligatoriamente accendere un prestito.
Prego perditempo, fancazzisti e coloro che non hanno mai capito una inchia in detrazioni, di astenersi.
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Re: Cessione del credito, certamente.
Bravo, ci sei arrivato.a_brettyou ha scritto: ↑dom lug 19, 2020 20:06 Non si vede perchè (se non per la politica affaristica della banca) per cedere il credito si debba obbligatoriamente accendere un prestito.
La banca acquisisce il credito alle sue condizioni, non alle tue.a_brettyou ha scritto: ↑dom lug 19, 2020 20:06 Se mi dici che è funzionale a poter acquisire il credito, no.
Non le accetti? Benissimo, niente acquisizione del credito. Mica sono obbligati.
Appunto, quindi pretende garanzie, non entra nel merito che l'intervento sia regolare o meno. Anzi forse spera che non lo sia...a_brettyou ha scritto: ↑dom lug 19, 2020 20:06 il cessionario non risponde sulla non regolarità dell'intervento
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Re: Cessione del credito, certamente.
Ma se ad esempio dopo un anno e mezzo per esempio ad un certo punto le opere si fermano e la banca ha anticipato alla ditta ad inizio lavori una parte del 60% del totale incentivo previsto, e ha avuto solo il primo 20% (cioè quanto spetta al primo dei cinque anni) del totale incentivo previsto, poi non riceverà mai l'80% previsto perché appunto verrà bloccato in qualche modo. A quel punto, se invece ha fatto stipulare un prestito a garanzia alla ditta, si tutela poiché quella dovrà pagare il restante 40% ricevuto all'inizio pagandolo a rate come previsto dal prestito.
Re: Cessione del credito, certamente.
Prego perditempo, fancazzisti e coloro che non hanno mai capito una inchia in detrazioni, di astenersi.
Non ci sperare... è più forte di lui.
Non ci sperare... è più forte di lui.
Re: Cessione del credito, certamente.
capisco alcune perplessità e che le premesse non sono buone
ma per quanto riguarda banche/poste e cessione del credito è ancora presto
ma per quanto riguarda banche/poste e cessione del credito è ancora presto
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Re: Cessione del credito, certamente.
marcoaroma ha scritto: ↑dom lug 19, 2020 21:01 poi non riceverà mai l'80% previsto perché appunto verrà bloccato in qualche modo.
Ma perchè?
Marco, per la miseria, puoi leggere il comma 4 che ho già citato due volte?
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Re: Cessione del credito, certamente.
a_brettyou ha scritto: ↑lun lug 20, 2020 09:59 Marco, per la miseria, puoi leggere il comma 4 che ho già citato due volte?
Il che significa che la loro responsabilità si limita alle irregolarità di cui essi stessi sono responsabili. Il che è ovvio.I fornitori e i soggetti cessionari rispondono solo per l'eventuale utilizzo del credito d'imposta in modo irregolare o in misura maggiore rispetto allo sconto praticato o al credito ricevuto.
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Re: Cessione del credito, certamente.
Sta di fatto che se le banche restano con questo tipo di proposta (anche poste italiana ha proposto di farti anticipare i soldi e poi te li rende...) converrà rivolgersi a dei contractor che si, si prenderanno una bella quota del bonus ma almeno non ti chiedono l'ipoteca della casa....
oppure si dovrà attendere qualche mese, diciamo il 2021 ma si rischia poi di stare stretti con i tempi.....mah
oppure si dovrà attendere qualche mese, diciamo il 2021 ma si rischia poi di stare stretti con i tempi.....mah
Re: Cessione del credito, certamente.
Come diceva la pubblicità "più chiaro di così!"a_brettyou ha scritto: ↑dom lug 19, 2020 20:06 x Marco.
Se mi dici che la banca vuol piazzare prestiti a più non posso, sono d'accordo.
Se mi dici che è funzionale a poter acquisire il credito, no.Sì. Come cessionaria. Ripeto che secondo il 4 del 121, il cessionario non risponde sulla non regolarità dell'intervento e della impropria formazione del credito da parte del cedente.marcoaroma ha scritto: ↑dom lug 19, 2020 19:05 la banca riceve il credito fiscale in 5 anni, come le detrazioni,
Ergo non ha bisogno di garanzie da parte del cedente.
Se chi deve fare l'intervento ha bisogno di liquidità in attesa della fine dell'intervento e della cessione del credito, chiederà un prestito. Se invece ha liquidità non lo chiederà. Non si vede perchè (se non per la politica affaristica della banca) per cedere il credito si debba obbligatoriamente accendere un prestito.
Prego perditempo, fancazzisti e coloro che non hanno mai capito una inchia in detrazioni, di astenersi.
UNI 11300....no grazie, non faccio fumo !
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Re: Cessione del credito, certamente.
Questi gonzi che ridono qua sopra pensavano che i soldi cadessero dal pero.
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Re: Cessione del credito, certamente.
Hugo, forse vuoi dire qualcosa di tuo? O citi solo altri, magari non capendo bene cosa dicono?
Per gli altri, Io scrivo per condividere o cercare di capire qualcosa.
Re: Cessione del credito, certamente.
La minor parte se li è tenuta per se; voglio dire, hanno applicato lo sconto e lo stanno utilizzando nei 5 anni previsti.a_brettyou ha scritto: ↑dom lug 19, 2020 14:54Questa poi!NoNickName ha scritto: ↑dom lug 19, 2020 12:45 Certo, per effettuare i lavori che danno diritto alla detrazione, il cedente è tenuto a stipulare un prestito.
Pls. NNN, lascia perdere.
Piuttosto, Giovanni T., sai come funzionava l'anno scorso per i serramentisti che facevano lo sconto?
La maggior parte (una sola azienda polacca che pero' ha fatto strage), li ha appoggiati a una nota multiutility, scontandoli immediatamente a un certo tasso
Finito lo 'sconto art.10', con lo stesso meccanismo la stessa azienda, più molte altre, ha riproposto la campagna, sempre appoggiandosi a questa multiutility e con condizioni ovviamente piu' onerose perchè la cessione si spalma in 11 anni.
Altri soggetti sono apparsi da poco sul mercato, sempre con condizioni piuttosto onerose e con meccanismi diversi.
In ogni caso, la sostanza è che qualcuno l'anticipo lo deve pagare; e, come ho scritto parecchie volte, visto che parliamo di soldi, non sarebbe male un po' più di trasparenza... per esempio un bel TAN e TAEG sul contratto.
Re: Cessione del credito, certamente.
Marcoaroma,marcoaroma ha scritto: ↑lun lug 20, 2020 18:47Hugo, forse vuoi dire qualcosa di tuo? O citi solo altri, magari non capendo bene cosa dicono?
Per gli altri, Io scrivo per condividere o cercare di capire qualcosa.
Prima cosa: se leggi bene la sequenza dei post capirai che i tuoi interventi non sono il bersaglio del post di giotisi e di conseguenza dei miei sorrisi.
Seconda cosa: senza offesa, se non ti piace il contenuto di un mio post passa oltre e non fare il professorino per dirmi cosa devo o non devo scrivere. Grazie.
UNI 11300....no grazie, non faccio fumo !
Re: Cessione del credito, certamente.
Per quel poco che ho visto io in passato il meccanismo della cessione del credito si basava soprattutto su un ricarico dei prezzi.
L'intervento costerebbe 100, tu lo paghi 150 ma io accetto lo sconto in fattura.
Resto dell'idea che l'asseverazione della congruità delle fatture bloccherà questo meccanismo
paradossalmente per molti potrebbe convenire il vecchio 70-75% piuttosto che ricorrere al 110%
vedremo
L'intervento costerebbe 100, tu lo paghi 150 ma io accetto lo sconto in fattura.
Resto dell'idea che l'asseverazione della congruità delle fatture bloccherà questo meccanismo
paradossalmente per molti potrebbe convenire il vecchio 70-75% piuttosto che ricorrere al 110%
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Re: Cessione del credito, certamente.
Grazie Giovanni.
Nulla di nuovo allora.
Il calmiere della congruità dei prezzi potrebbe rovinare la festa.
I prezziari delle regioni, pur necessariamente lacunosi, non sono certo generosi.
Attrezziamo tutti a diventare esperti in computo metrico.
Nulla di nuovo allora.
Il calmiere della congruità dei prezzi potrebbe rovinare la festa.
I prezziari delle regioni, pur necessariamente lacunosi, non sono certo generosi.
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Re: Cessione del credito, certamente.
Io avevo capito che c'è qualcosa di pregresso in quei commenti e che non mi riguarda direttamente, però se qualcuno cita Me sembra che non lo abbia capito, e quindi rispondo come se fossero diretti a Me quei commenti. Comunque non me la prendo più di tanto.
In merito a quella marca polacca, tra l'altro buona, conoscenti che hanno visitato diversi rivenditori ufficiali hanno avuto, per stessa fornitura e posa in opera con sconto in fattura, preventivi abbastanza diversi come prezzi, perché alcuni rincaravano al 150% e altri applicavano un prezzo quasi uguale a come se non ci fosse sconto in fattura. A Roma e dintorni.
In merito a quella marca polacca, tra l'altro buona, conoscenti che hanno visitato diversi rivenditori ufficiali hanno avuto, per stessa fornitura e posa in opera con sconto in fattura, preventivi abbastanza diversi come prezzi, perché alcuni rincaravano al 150% e altri applicavano un prezzo quasi uguale a come se non ci fosse sconto in fattura. A Roma e dintorni.
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Re: Cessione del credito, certamente.
tralasciando le polemiche, secondo voi cosa conviene fare?
Ovvimanete attendere i decreti attuativi e girare per preventivi ma alla fine converrà affidarsi alla banca o ad una impresa?
perché certo se la banca, come Unicredi, chiede l'ipoteca sulla casa nessuno si rivolgerà li e preferirà rivolgersi all'impresa che chiederà un buon 20/30% di surplus sul prezzo.....sempre rimanendo però nei limiti del max per kw etc
Sino ad ora io ho visto le proposte di poste italiane, unicredit e stop.....chi è andato in banca a farsi dire qualche cosa?
Ovvimanete attendere i decreti attuativi e girare per preventivi ma alla fine converrà affidarsi alla banca o ad una impresa?
perché certo se la banca, come Unicredi, chiede l'ipoteca sulla casa nessuno si rivolgerà li e preferirà rivolgersi all'impresa che chiederà un buon 20/30% di surplus sul prezzo.....sempre rimanendo però nei limiti del max per kw etc
Sino ad ora io ho visto le proposte di poste italiane, unicredit e stop.....chi è andato in banca a farsi dire qualche cosa?
Re: Cessione del credito, certamente.
Come ho già scritto, il calmiere è devastante, ben al di là di quanto possa sembrare.a_brettyou ha scritto: ↑lun lug 20, 2020 20:56 Grazie Giovanni.
Nulla di nuovo allora.
Il calmiere della congruità dei prezzi potrebbe rovinare la festa.
I prezziari delle regioni, pur necessariamente lacunosi, non sono certo generosi.
Attrezziamo tutti a diventare esperti in computo metrico.
Buona parte degli interventi non subirà tagli, ma sono quelli più scarsi.
Quelli dove, anche grazie all'incentivo, potevi mettere un vetro acustico, potevi risanare il cassonetto, potevi offrire un servizio migliore, saranno penalizzati. E questo è UN aspetto.
L'altro è legato alla comunicazione: a reti riunite han detto 'duemila! e tinteggiamo la casa a tutti, gratis!'; poi si scopre che non solo non è gratis, ma non è nemmeno più il 50% cui, bene o male, ci si era adeguati!
Infine, c'è il problema della cessione: cosa mi cedi? il 50? e se diventa il 35? e se quello che mi hai GIA' ceduto scopriamo che non avevi diritto a cedere?
Quindi altre incertezze... incertezze che si sommano all'attesa del 110... che son venute dopo tre mesi di lockdown.
'La confusione è grande sotto il Cielo, e questo è un ottimo momento [per la rivoluzione]' [Mao]
Re: Cessione del credito, certamente.
Salve a tutti,
mi chiamo Matteo, e sono un privato/committente di una ristrutturazione che cerca di informarsi in prima persona.
Sto volutamente rimandando l’inizio dei lavori aspettando maggior chiarezza sul “universo 110%”.
Nel frattempo, da dipendente di banca posso dirvi come (nel caso di privato che richieda lo sconto in fattura alla impresa) probabilmente la nostra realtà si muoverà:
1.Impresa e progettista a cui verranno assegnati i lavori, prima dell'avvio, si accreditano presso un noto network.
2.Tale network segue le fasi deliberative, progettuali ed amministrative che precedono l'avvio dei lavori.
3.Il committente riceve dall'impresa lo sconto sulla fattura dei lavori fatti entro i limiti previsti per ciascun tipo di intervento e cede all'impresa il credito d'imposta al 110%.
4.L'impresa a sua volta cede al network il credito d'imposta.
5.Alla scadenza fiscale di Marzo dell'anno successivo, l’impresa si vede riconosciuto dal network il valore dei lavori realizzati (il 100%, ne meno ne più). A partire dal momento in cui cede il credito d'imposta, l'impresa riceve dalla banca un finanziamento ponte con costi a suo carico e con scadenza il mese di Marzo dell'anno successivo.
Il network quindi, per gestire la predetta trafila e sobbarcarsi l’onere dell’incasso quinquennale del credito di imposta, pretende l’extra 10%. Questo presso la nostra realtà, magari altri factoring prevederanno costi minori (o maggiori).
Per tale ragione (sperando di non sbagliarmi) non trovo ragioni per cui una impresa, anche in questo caso in cui le viene richiesto lo sconto in fattura, debba maggiorare in maniera esorbitante i proprio costi eccedendo quelli imposti come congrui, o ridurre notevolmente la qualità del proprio operato a parità di prezzo. Ok, il prestito bridge ha un costo, ma non si sta parlando di nulla di diverso da un mutuo con cui le imprese normalmente si finanziano, per altro concesso con un ammortamento molto rapido (è sufficiente arrivare a Marzo dell’anno seguente) e quindi erogato a tassi di favore.
Concludendo, posso dirvi che la nostra (e probabilmente anche molte se non tutte le altre realtà bancarie) non saranno interessate ad avviare la procedura di cui sopra direttamente col privato.
O meglio, al privato che abbia un cassetto fiscale capiente per portare in detrazione il 22% all’anno di un lavoro ma che non possa saldare la fattura alla impresa, potrà concedere un prestito quinquennale, ma nel caso di soggetto incapiente e quindi costretto a cedere il proprio credito d’imposta, occorrerà procedere con la triangolazione privato/impresa/banca.
mi chiamo Matteo, e sono un privato/committente di una ristrutturazione che cerca di informarsi in prima persona.
Sto volutamente rimandando l’inizio dei lavori aspettando maggior chiarezza sul “universo 110%”.
Nel frattempo, da dipendente di banca posso dirvi come (nel caso di privato che richieda lo sconto in fattura alla impresa) probabilmente la nostra realtà si muoverà:
1.Impresa e progettista a cui verranno assegnati i lavori, prima dell'avvio, si accreditano presso un noto network.
2.Tale network segue le fasi deliberative, progettuali ed amministrative che precedono l'avvio dei lavori.
3.Il committente riceve dall'impresa lo sconto sulla fattura dei lavori fatti entro i limiti previsti per ciascun tipo di intervento e cede all'impresa il credito d'imposta al 110%.
4.L'impresa a sua volta cede al network il credito d'imposta.
5.Alla scadenza fiscale di Marzo dell'anno successivo, l’impresa si vede riconosciuto dal network il valore dei lavori realizzati (il 100%, ne meno ne più). A partire dal momento in cui cede il credito d'imposta, l'impresa riceve dalla banca un finanziamento ponte con costi a suo carico e con scadenza il mese di Marzo dell'anno successivo.
Il network quindi, per gestire la predetta trafila e sobbarcarsi l’onere dell’incasso quinquennale del credito di imposta, pretende l’extra 10%. Questo presso la nostra realtà, magari altri factoring prevederanno costi minori (o maggiori).
Per tale ragione (sperando di non sbagliarmi) non trovo ragioni per cui una impresa, anche in questo caso in cui le viene richiesto lo sconto in fattura, debba maggiorare in maniera esorbitante i proprio costi eccedendo quelli imposti come congrui, o ridurre notevolmente la qualità del proprio operato a parità di prezzo. Ok, il prestito bridge ha un costo, ma non si sta parlando di nulla di diverso da un mutuo con cui le imprese normalmente si finanziano, per altro concesso con un ammortamento molto rapido (è sufficiente arrivare a Marzo dell’anno seguente) e quindi erogato a tassi di favore.
Concludendo, posso dirvi che la nostra (e probabilmente anche molte se non tutte le altre realtà bancarie) non saranno interessate ad avviare la procedura di cui sopra direttamente col privato.
O meglio, al privato che abbia un cassetto fiscale capiente per portare in detrazione il 22% all’anno di un lavoro ma che non possa saldare la fattura alla impresa, potrà concedere un prestito quinquennale, ma nel caso di soggetto incapiente e quindi costretto a cedere il proprio credito d’imposta, occorrerà procedere con la triangolazione privato/impresa/banca.
Re: Cessione del credito, certamente.
Habemus provvedimentum
https://www.agenziaentrate.gov.it/porta ... superbonus
https://www.agenziaentrate.gov.it/porta ... superbonus
Re: Cessione del credito, certamente.
Tra l'altro ho clienti che hanno preso benissimo la circolare 24 di ieri, specialmente la parte in cui dice che chi possiede un condominio non può accedere al superbonus...
Re: Cessione del credito, certamente.
Bene o male che sia, almeno ora c'è un barlume di chiarezza.
Altrimenti il tutto sarebbe gravato sulle spalle del tecnico certificatore, che avrebbe dovuto asseverare situazioni tra le più disparate, a proprio rischio (già un paio di clienti mi hanno accennato al frazionamento artificioso delle palazzine, per aumentare il plafond disponibile.....)
Personalmente ne traggo un minimo di sollievo.
Altrimenti il tutto sarebbe gravato sulle spalle del tecnico certificatore, che avrebbe dovuto asseverare situazioni tra le più disparate, a proprio rischio (già un paio di clienti mi hanno accennato al frazionamento artificioso delle palazzine, per aumentare il plafond disponibile.....)
Personalmente ne traggo un minimo di sollievo.
Re: Cessione del credito, certamente.
Grazie del contributo, matteo.. soprattutto perchè viene dall'interno dell'altro mondo interessato.matteo86 ha scritto: ↑sab ago 08, 2020 17:24 Salve a tutti,
mi chiamo Matteo, e sono un privato/committente di una ristrutturazione che cerca di informarsi in prima persona.
Sto volutamente rimandando l’inizio dei lavori aspettando maggior chiarezza sul “universo 110%”.
Nel frattempo, da dipendente di banca posso dirvi come (nel caso di privato che richieda lo sconto in fattura alla impresa) probabilmente la nostra realtà si muoverà:
1.Impresa e progettista a cui verranno assegnati i lavori, prima dell'avvio, si accreditano presso un noto network.
2.Tale network segue le fasi deliberative, progettuali ed amministrative che precedono l'avvio dei lavori.
3.Il committente riceve dall'impresa lo sconto sulla fattura dei lavori fatti entro i limiti previsti per ciascun tipo di intervento e cede all'impresa il credito d'imposta al 110%.
4.L'impresa a sua volta cede al network il credito d'imposta.
5.Alla scadenza fiscale di Marzo dell'anno successivo, l’impresa si vede riconosciuto dal network il valore dei lavori realizzati (il 100%, ne meno ne più). A partire dal momento in cui cede il credito d'imposta, l'impresa riceve dalla banca un finanziamento ponte con costi a suo carico e con scadenza il mese di Marzo dell'anno successivo.
Il network quindi, per gestire la predetta trafila e sobbarcarsi l’onere dell’incasso quinquennale del credito di imposta, pretende l’extra 10%. Questo presso la nostra realtà, magari altri factoring prevederanno costi minori (o maggiori).
Per tale ragione (sperando di non sbagliarmi) non trovo ragioni per cui una impresa, anche in questo caso in cui le viene richiesto lo sconto in fattura, debba maggiorare in maniera esorbitante i proprio costi eccedendo quelli imposti come congrui, o ridurre notevolmente la qualità del proprio operato a parità di prezzo. Ok, il prestito bridge ha un costo, ma non si sta parlando di nulla di diverso da un mutuo con cui le imprese normalmente si finanziano, per altro concesso con un ammortamento molto rapido (è sufficiente arrivare a Marzo dell’anno seguente) e quindi erogato a tassi di favore.
Concludendo, posso dirvi che la nostra (e probabilmente anche molte se non tutte le altre realtà bancarie) non saranno interessate ad avviare la procedura di cui sopra direttamente col privato.
O meglio, al privato che abbia un cassetto fiscale capiente per portare in detrazione il 22% all’anno di un lavoro ma che non possa saldare la fattura alla impresa, potrà concedere un prestito quinquennale, ma nel caso di soggetto incapiente e quindi costretto a cedere il proprio credito d’imposta, occorrerà procedere con la triangolazione privato/impresa/banca.
E, credimi, anche noi che ci pasticciamo da mesi, tutte le implicazioni sottese a questo modo di finanziare i lavori, ancora non le capiamo; se cambia la stella polare del rapporto : "io faccio - tu mi paghi - lui ti finanzia", si aprono scenari non facili da individuare.
Tanto per cominciare però, che la tua banca rimanga 'a far la banca', cioè a concedere prestiti o mutui, mi pare scelta legittima, ma un po' scontata: credimi, anche ai fornitori piacerebbe restare a fare i fornitori (e non gli esperti di finanza) ai tecnici piacerebbe restare a fare i progettisti (e non i preventivisti, gli asseveratori o i mediatori); ma in cielo son cambiate le stelle e i punti di riferimento: se le banche non entrano nel gioco come soggetti che assorbono il credito, tutto finisce in mano alle 4 multiutilities che sono i soli soggetti CAPIENTI (perchè usano le nostre accise) e con disponibilità finanziarie illimitate.
L'altro passaggio che vorrei commentare, perchè la sento spesso, è la domanda '...non vedo perchè le imprese dovrebbero...' : io credo che se un imprenditore vede la possibilità onesta e concessa dalle leggi di fare un po' di utili, perchè non dovrebbe farlo?
Non è un benefattore, si muove in un mercato, se è una SPA risponde ai suoi azionisti: che gli va a dire? Potevamo fare utili ma ci sembrava scorretto? Era un bell'affare ma l'abbiamo lasciato al concorrente perchè abbiamo un codice etico di non guadagnare piu' del 6% di ogni commessa?
Ha la possibilità di fatturare un KWp di solare a 2.400 euro... perchè mai dovrebbe fatturarlo a 2.300 ? Ha la possibilità, computo metrico alla mano e listino nell'altra, di fatturare un intervento a 50.000 euro.. perchè mai dovrebbe fatturarne 40mila? Solo perchè gli costa meno di 40mila?
Fino a ieri DOVEVA fatturare 40mila, perchè il concorrente offriva a 45... ma domani? Basta rispettare le regole imposte e, soprattutto, NON FAR PAGARE NULLA AL CLIENTE.
Qui le regole sono ferree, i listini.
Ma non sono gli stessi listini utilizzati per le basi d'asta delle PA? E su quelli, DI NORMA, non è previsto un consistente ribasso? Qui, chi lo chiede il ribasso? Il cliente che non paga nulla? La banca? La multiutilities? Chi è la 'stazione appaltante'?
Credimi, i tuoi dubbi sono anche i nostri: ma come va a finire?
Re: Cessione del credito, certamente.
Ciao, il tuo intervento mi scoraggia.matteo86 ha scritto: ↑sab ago 08, 2020 17:24 Salve a tutti,
mi chiamo Matteo, e sono un privato/committente di una ristrutturazione che cerca di informarsi in prima persona.
Sto volutamente rimandando l’inizio dei lavori aspettando maggior chiarezza sul “universo 110%”.
Nel frattempo, da dipendente di banca posso dirvi come (nel caso di privato che richieda lo sconto in fattura alla impresa) probabilmente la nostra realtà si muoverà:
1.Impresa e progettista a cui verranno assegnati i lavori, prima dell'avvio, si accreditano presso un noto network.
2.Tale network segue le fasi deliberative, progettuali ed amministrative che precedono l'avvio dei lavori.
3.Il committente riceve dall'impresa lo sconto sulla fattura dei lavori fatti entro i limiti previsti per ciascun tipo di intervento e cede all'impresa il credito d'imposta al 110%.
4.L'impresa a sua volta cede al network il credito d'imposta.
5.Alla scadenza fiscale di Marzo dell'anno successivo, l’impresa si vede riconosciuto dal network il valore dei lavori realizzati (il 100%, ne meno ne più). A partire dal momento in cui cede il credito d'imposta, l'impresa riceve dalla banca un finanziamento ponte con costi a suo carico e con scadenza il mese di Marzo dell'anno successivo.
Il network quindi, per gestire la predetta trafila e sobbarcarsi l’onere dell’incasso quinquennale del credito di imposta, pretende l’extra 10%. Questo presso la nostra realtà, magari altri factoring prevederanno costi minori (o maggiori).
Per tale ragione (sperando di non sbagliarmi) non trovo ragioni per cui una impresa, anche in questo caso in cui le viene richiesto lo sconto in fattura, debba maggiorare in maniera esorbitante i proprio costi eccedendo quelli imposti come congrui, o ridurre notevolmente la qualità del proprio operato a parità di prezzo. Ok, il prestito bridge ha un costo, ma non si sta parlando di nulla di diverso da un mutuo con cui le imprese normalmente si finanziano, per altro concesso con un ammortamento molto rapido (è sufficiente arrivare a Marzo dell’anno seguente) e quindi erogato a tassi di favore.
Concludendo, posso dirvi che la nostra (e probabilmente anche molte se non tutte le altre realtà bancarie) non saranno interessate ad avviare la procedura di cui sopra direttamente col privato.
O meglio, al privato che abbia un cassetto fiscale capiente per portare in detrazione il 22% all’anno di un lavoro ma che non possa saldare la fattura alla impresa, potrà concedere un prestito quinquennale, ma nel caso di soggetto incapiente e quindi costretto a cedere il proprio credito d’imposta, occorrerà procedere con la triangolazione privato/impresa/banca.
La banca in questo caso si limiterebbe a concedere un prestito all'impresa, in cambio di una percentuale e a fronte di garanzie.
In questo modo la cessione dei crediti direttamente alle banche resterebbe un miraggio e la principale novità introdotta dal decreto non avrebbe alcun effetto.
Re: Cessione del credito, certamente.
giotisi ha scritto: ↑dom ago 09, 2020 18:46Grazie del contributo, matteo.. soprattutto perchè viene dall'interno dell'altro mondo interessato.matteo86 ha scritto: ↑sab ago 08, 2020 17:24 Salve a tutti,
mi chiamo Matteo, e sono un privato/committente di una ristrutturazione che cerca di informarsi in prima persona.
Sto volutamente rimandando l’inizio dei lavori aspettando maggior chiarezza sul “universo 110%”.
Nel frattempo, da dipendente di banca posso dirvi come (nel caso di privato che richieda lo sconto in fattura alla impresa) probabilmente la nostra realtà si muoverà:
1.Impresa e progettista a cui verranno assegnati i lavori, prima dell'avvio, si accreditano presso un noto network.
2.Tale network segue le fasi deliberative, progettuali ed amministrative che precedono l'avvio dei lavori.
3.Il committente riceve dall'impresa lo sconto sulla fattura dei lavori fatti entro i limiti previsti per ciascun tipo di intervento e cede all'impresa il credito d'imposta al 110%.
4.L'impresa a sua volta cede al network il credito d'imposta.
5.Alla scadenza fiscale di Marzo dell'anno successivo, l’impresa si vede riconosciuto dal network il valore dei lavori realizzati (il 100%, ne meno ne più). A partire dal momento in cui cede il credito d'imposta, l'impresa riceve dalla banca un finanziamento ponte con costi a suo carico e con scadenza il mese di Marzo dell'anno successivo.
Il network quindi, per gestire la predetta trafila e sobbarcarsi l’onere dell’incasso quinquennale del credito di imposta, pretende l’extra 10%. Questo presso la nostra realtà, magari altri factoring prevederanno costi minori (o maggiori).
Per tale ragione (sperando di non sbagliarmi) non trovo ragioni per cui una impresa, anche in questo caso in cui le viene richiesto lo sconto in fattura, debba maggiorare in maniera esorbitante i proprio costi eccedendo quelli imposti come congrui, o ridurre notevolmente la qualità del proprio operato a parità di prezzo. Ok, il prestito bridge ha un costo, ma non si sta parlando di nulla di diverso da un mutuo con cui le imprese normalmente si finanziano, per altro concesso con un ammortamento molto rapido (è sufficiente arrivare a Marzo dell’anno seguente) e quindi erogato a tassi di favore.
Concludendo, posso dirvi che la nostra (e probabilmente anche molte se non tutte le altre realtà bancarie) non saranno interessate ad avviare la procedura di cui sopra direttamente col privato.
O meglio, al privato che abbia un cassetto fiscale capiente per portare in detrazione il 22% all’anno di un lavoro ma che non possa saldare la fattura alla impresa, potrà concedere un prestito quinquennale, ma nel caso di soggetto incapiente e quindi costretto a cedere il proprio credito d’imposta, occorrerà procedere con la triangolazione privato/impresa/banca.
E, credimi, anche noi che ci pasticciamo da mesi, tutte le implicazioni sottese a questo modo di finanziare i lavori, ancora non le capiamo; se cambia la stella polare del rapporto : "io faccio - tu mi paghi - lui ti finanzia", si aprono scenari non facili da individuare.
Tanto per cominciare però, che la tua banca rimanga 'a far la banca', cioè a concedere prestiti o mutui, mi pare scelta legittima, ma un po' scontata: credimi, anche ai fornitori piacerebbe restare a fare i fornitori (e non gli esperti di finanza) ai tecnici piacerebbe restare a fare i progettisti (e non i preventivisti, gli asseveratori o i mediatori); ma in cielo son cambiate le stelle e i punti di riferimento: se le banche non entrano nel gioco come soggetti che assorbono il credito, tutto finisce in mano alle 4 multiutilities che sono i soli soggetti CAPIENTI (perchè usano le nostre accise) e con disponibilità finanziarie illimitate.
L'altro passaggio che vorrei commentare, perchè la sento spesso, è la domanda '...non vedo perchè le imprese dovrebbero...' : io credo che se un imprenditore vede la possibilità onesta e concessa dalle leggi di fare un po' di utili, perchè non dovrebbe farlo?
Non è un benefattore, si muove in un mercato, se è una SPA risponde ai suoi azionisti: che gli va a dire? Potevamo fare utili ma ci sembrava scorretto? Era un bell'affare ma l'abbiamo lasciato al concorrente perchè abbiamo un codice etico di non guadagnare piu' del 6% di ogni commessa?
Ha la possibilità di fatturare un KWp di solare a 2.400 euro... perchè mai dovrebbe fatturarlo a 2.300 ? Ha la possibilità, computo metrico alla mano e listino nell'altra, di fatturare un intervento a 50.000 euro.. perchè mai dovrebbe fatturarne 40mila? Solo perchè gli costa meno di 40mila?
Fino a ieri DOVEVA fatturare 40mila, perchè il concorrente offriva a 45... ma domani? Basta rispettare le regole imposte e, soprattutto, NON FAR PAGARE NULLA AL CLIENTE.
Qui le regole sono ferree, i listini.
Ma non sono gli stessi listini utilizzati per le basi d'asta delle PA? E su quelli, DI NORMA, non è previsto un consistente ribasso? Qui, chi lo chiede il ribasso? Il cliente che non paga nulla? La banca? La multiutilities? Chi è la 'stazione appaltante'?
Credimi, i tuoi dubbi sono anche i nostri: ma come va a finire?
Il fatto che la realtà per cui lavoro si limiti, come dici tu, a fare la banca, ritengo sia da impuntare al fatto che ha dimensioni contenute, e quindi fatichi ad accollarsi credito di imposta senza sapere da qui a 5 anni quante imposte potrà compensare.
Rimane però il fatto che abbia risposto con un secco no al rapporto diretto col privato, obbligando alla triangolazione privato/impresa/factoring. Questa è la cosa che mi da fastidio perché, inutile negarlo, avrebbe fatto parecchio comodo, risparmiandoci dal dover bussare alla porta delle imprese e arrivati al dunque dirgli “anziché pagarti in euro, ti pago in credito di imposta! Sei contento?”
Sono in contatto con conoscenti di altri istituti di credito, ma le risposte che mi arrivano sono sempre le stesse: improbabile procedere senza triangolazione... ad ogni modo, si è bene o male tutti quanti in attesa delle direttive da parte di ABI, con prodotti che verranno presentati attorno alla metà di settembre.
Per quanto riguarda la questione “non vedo perché le imprese dovrebbero” mi sono forse spiegato male: non intendevo il fatto che anche le imprese, visto il business, vogliano perdere l occasione di lucrare al massimo. Posso immaginare che tutte arriveranno a fare preventivi subito sotto il limite massimo di spesa previsto...
Il mio timore da profano è piuttosto che le imprese, che dovranno restare all interno di un calmiere di prezzi piuttosto striminzito (è così?), rifiutino di concedere lo sconto in fattura se non previo addebito di oneri ulteriori a carico del committente.
Ad ogni modo, settimana dopo settimana vengono aggiunte nuove tessere a un mosaico che ormai è completo...
“Come va a finire”, speriamo di scoprirlo tutti presto!
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Re: Cessione del credito, certamente.
Grazie. Molto interessante. Voglio vedere ora i condòmini che volevano tutto "gratis" e senza impegni, quando invece dovranno attivare un finanziamento se non vogliono tirare fuori soldi. E la stessa cosa immagino faranno i grandi gruppi della serie "ci penso a tutto Io", faranno firmare dei finanziamenti, come facevano col vecchio Ecobonus 65%.
Comunque, mi sembra una proposta accettabile. Per imprese, pensate intendano anche i liberi professionisti?
Comunque, mi sembra una proposta accettabile. Per imprese, pensate intendano anche i liberi professionisti?
Re: Cessione del credito, certamente.
Non siamo imprese.
Anche se fosse proponibile da parte nostra uno sconto in fattura, dovremmo attendere quantomeno il primo SAL per vedere un centesimo.
Anche se fosse proponibile da parte nostra uno sconto in fattura, dovremmo attendere quantomeno il primo SAL per vedere un centesimo.
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Re: Cessione del credito, certamente.
Col fatto che ci sono normative europee che tendono ad assimilare imprese e liberi professionisti, spero che sia possibile fare finanziamenti o almeno cedere il credito direttamente senza la cosiddetta triangolazione.
Re: Cessione del credito, certamente.
Anche banca intesa ha fatto uscire la loro documentazione
Re: Cessione del credito, certamente.
Per il 50% chiedono il 20% rispetto al 22% di UniCredit
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Re: Cessione del credito, certamente.
Matteo (o chi altri ne sa) per network intendi per es. BCC factoring, Unicredit factoring, ecc.
Mi pare che la procedura della banca di Matteo sia molto diversa da quella di Uncredit o sbaglio.
Ovvero,
- nel caso della banca di matteo c'è un "prestitino" che si ammorta al massimo in poco più di un anno.
- nel caso di Unicredit si ha un bel prestitone quinquennale.
Ho capito bene?
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Re: Cessione del credito, certamente.
https://www.intesasanpaolo.com/content/ ... I-1496.pdf
(c'è anche il 1497 per sola cessione credito.
Se vedi per esempio questo, di finanziamenti a imprese non se ne parla proprio, sono solo per condomini o privati, quindi il discorso triangolazione obbligata di Matteo non vale.
A livello di tassi, Unicredit sembra molto più conveniente, ma forse sbaglio.
(c'è anche il 1497 per sola cessione credito.
Se vedi per esempio questo, di finanziamenti a imprese non se ne parla proprio, sono solo per condomini o privati, quindi il discorso triangolazione obbligata di Matteo non vale.
A livello di tassi, Unicredit sembra molto più conveniente, ma forse sbaglio.
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Re: Cessione del credito, certamente.
Vorrei togliermi un po' di dubbi:
1) Se si effettua lo sconto in fattura, il finanziamento lo dovrebbe chiedere eventualmente la ditta che fornisce le opere?
2) Il general contractor che in genere si presenta ai condomini, fa firmare finanziamenti al condominio o effettua sconto in fattura e si autofinanzia?
3) I condòmini sono comunque i primi responsabili del credito ricevuto dallo Stato anche nel caso di sconto totale in fattura?
4) Pensate che i condomini preferiranno sempre lo sconto in fattura per non doversi accollare un finanziamento?
5) Quali vantaggi avrebbero invece nel cedere il credito alla banca e prendersi loro il finanziamento?
Non solo Matteo, ma in particolare Lui potrebbe essere di grande aiuto per la 5).
1) Se si effettua lo sconto in fattura, il finanziamento lo dovrebbe chiedere eventualmente la ditta che fornisce le opere?
2) Il general contractor che in genere si presenta ai condomini, fa firmare finanziamenti al condominio o effettua sconto in fattura e si autofinanzia?
3) I condòmini sono comunque i primi responsabili del credito ricevuto dallo Stato anche nel caso di sconto totale in fattura?
4) Pensate che i condomini preferiranno sempre lo sconto in fattura per non doversi accollare un finanziamento?
5) Quali vantaggi avrebbero invece nel cedere il credito alla banca e prendersi loro il finanziamento?
Non solo Matteo, ma in particolare Lui potrebbe essere di grande aiuto per la 5).
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Re: Cessione del credito, certamente.
Per quanto mi sembra di capire ad oggi:
1) si, il finanziamento lo chiede la ditta
2) questo è da vedere, ma la prima soluzione secondo me sarebbe perdente
3) questo mi pare proprio di si, tutto parte da loro e dalla loro scelta da comunicare all'AdE
4) penso proprio di si, vista anche la pubblicità mediatica del costo zero
5) se cedessero il credito alla banca potrebbero avere dei benefici sul costo di acquisto (vedi Intesa), ma dovrebbero anticipare le spese di cantiere almeno fino al primo SAL
1) si, il finanziamento lo chiede la ditta
2) questo è da vedere, ma la prima soluzione secondo me sarebbe perdente
3) questo mi pare proprio di si, tutto parte da loro e dalla loro scelta da comunicare all'AdE
4) penso proprio di si, vista anche la pubblicità mediatica del costo zero
5) se cedessero il credito alla banca potrebbero avere dei benefici sul costo di acquisto (vedi Intesa), ma dovrebbero anticipare le spese di cantiere almeno fino al primo SAL