Perdita di carico GAS aumento consumi
Moderatore: Edilclima
Perdita di carico GAS aumento consumi
Buongiorno, propongo una discussione relativa agli impianti gas non opportunamente dimensionati ove la perdita di carico sulla linea, supera di gran lunga il limiti imposti dalla UNI 7129. Il caso classico è quello di un impianto domestico ove sovente l'installatore riscontra nella caldaia un attacco di 18 mm e quindi realizza tutta la rete con questo diametro, indipendentemente dalla lunghezza. Da questa condizione oltre a possibili malfunzionamenti della caldaia (non sempre riscontrabili) ed una difformità normativa, mi dicono dall'ente di fornitura gas che possano derivare anche degli incrementi nei consumi di gas.
Possibile?
Esiste un metodo con il quale calcolare questa correlazione?
Grazie
RV
Possibile?
Esiste un metodo con il quale calcolare questa correlazione?
Grazie
RV
Ultima modifica di VALDA80 il ven ago 23, 2019 11:18, modificato 1 volta in totale.
Re: Perdita di carico GAS aumento consumi
Onestamente mi risulta difficile ipotizzare che vi sia un aumento dei consumi per via di perdite di carico nella tubazione a valle del contatore.
Semplicemente, dovresti avere una minore potenza utile per mancanza di combustibile.
Semplicemente, dovresti avere una minore potenza utile per mancanza di combustibile.
Re: Perdita di carico GAS aumento consumi
In verità è quanto sostengono quelli dell'ente di fornitura gas...
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Re: Perdita di carico GAS aumento consumi
Ma in che mani siamo.
Come si fa ad asserire una cosa del genere? Anzi, i consumi dovrebbero essere più bassi di quelli ipotizzabili visto che a minor diametro corrisponde minor portata (fissata la pressione a monte).
Re: Perdita di carico GAS aumento consumi
Potrebbe esserci un aumento dei consumi per acqua calda sanitaria istantanea, in quanto, non ottenendo l'acqua alla temperatura voluta saremo portati a mantenerla a portata maggiore per maggior tempo. Se invece ci fosse un accumulo il problema sarà molto più ridotto. Stessa questione con i fornelli: per bollire l'acqua impiegherà un tempo prolungato con maggiori perdite. Io credo sia lo stesso problema che si verifica nel riscaldamento: se il corpo scaldante non si trova al punto di emissione previsto, il tempo di "messa a regime" risulterà prolungato con peggioramento del funzionamento del generatore e quindi maggiori consumi: vedi per esempio le pompe di calore "nei modelli non adatti" per avvio a bassa temperatura oppure a caldaia sottodimensionata in un qualunque impianto ad alta temperatura.
Luca
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Re: Perdita di carico GAS aumento consumi
Luca70 stai andando fuori strada
Se usi meno potenza per più tempo consumi uguale se avessi maggiore potenza per meno tempo.
Se usi meno potenza per più tempo consumi uguale se avessi maggiore potenza per meno tempo.
Tom Bishop
Re: Perdita di carico GAS aumento consumi
e se aspetti 5 minuti prima di mettere la testa sotto la doccia, perchè l'acqua arriva troppo fredda? o se metti il tappo nella vasca solo quando l'acqua del rubinetto comincia ad arrivare alla temperatura giusta?Tom Bishop ha scritto: ↑lun ago 26, 2019 08:03 Luca70 stai andando fuori strada
Se usi meno potenza per più tempo consumi uguale se avessi maggiore potenza per meno tempo.
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Re: Perdita di carico GAS aumento consumi
Beh si giusto in questo senso posso darti ragioneRonin ha scritto: ↑lun ago 26, 2019 12:32e se aspetti 5 minuti prima di mettere la testa sotto la doccia, perchè l'acqua arriva troppo fredda? o se metti il tappo nella vasca solo quando l'acqua del rubinetto comincia ad arrivare alla temperatura giusta?Tom Bishop ha scritto: ↑lun ago 26, 2019 08:03 Luca70 stai andando fuori strada
Se usi meno potenza per più tempo consumi uguale se avessi maggiore potenza per meno tempo.
Tom Bishop
Re: Perdita di carico GAS aumento consumi
Credo che questo esempio lo abbiamo provato in tanti: un'automobile di piccola potenza (poco gas), per arrivare a velocità di "crociera" (temperatura richiesta) impiega più tempo a lanciarsi e consuma più benzina (metri cubi di metano) dello stesso modello di automobile con maggiore potenza...
Luca
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Re: Perdita di carico GAS aumento consumi
C'è da considerare anche che alcune case costruttrici (ad esempio Viessman) mettono a disposizione ugelli ricalibrati quando la pressione di rete è insufficiente.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: Perdita di carico GAS aumento consumi
Secondo me in questa discussione vi siette avventurati in valutazioni di comportamento termico che sono difficilmente quantificabili ed in alcuni casi piuttosto infondate.
L'esempio dell'automobile sarà stato provato da tanti, ma con la maggiorparte che avrebbe concluso il contrario, o meglio avrebbe piuttosto legato il consumo alla relazione fra coppia e numero di giri:
Il limitarsi a vedere la reazione di una caldaia per riscaldamento/acs distoglie dai veri motivi per i quali la Norma ha stabilito quella prescrizione sulla perdita di carico e portata adeguata all'utilizzo.
Portata inferiore (cioè pressione inferiore) ha conseguenze innanzitutto in caso di richieste contemporanee; la portata insufficiente può avere conseguenze minime o nulle (caldaie moderne modulanti) e consegurezne pericolosissime per i piani cottura esistenti senza sorveglianza di fiamma (si spegne la fiamma ed il gas continua ad uscire); io stesso ho a casa una cucina con termocoppia che so non chiudere il gas a pressione insufficiente, perchè probabilmente la termocoppia non lavora più bene.
Con bruciatori a fiamma pilota andava pure peggio: a basse pressioni la velocità di fiamma era superiore alla velocità di uscita e nasceva il cosiddetto "ritorno di fiamma" a ritroso verso l'impianto.
Torno all'intervento di apertura:
L'unica motivazione tecnica che coinvolge il Distributore è questa: il mancato rispetto della portata minima dichiarata dal contatore gas in caso di impianto a portata d'utenza insufficiente. Un contatore classe G4 (tipico d'utenza residenziale) ha una portata nominale di 4 m^3/h ed una portata minima corrispondente a 0,04 m^3/h; sotto la portata minima si perde la dichiarazione di precisione metrologica di misura del contatore.
0,04 m^3/h possono trovarsi in un impianto sotto dimensionato (ad esempio per un fuoco cucina).
L'esempio dell'automobile sarà stato provato da tanti, ma con la maggiorparte che avrebbe concluso il contrario, o meglio avrebbe piuttosto legato il consumo alla relazione fra coppia e numero di giri:
Il limitarsi a vedere la reazione di una caldaia per riscaldamento/acs distoglie dai veri motivi per i quali la Norma ha stabilito quella prescrizione sulla perdita di carico e portata adeguata all'utilizzo.
Portata inferiore (cioè pressione inferiore) ha conseguenze innanzitutto in caso di richieste contemporanee; la portata insufficiente può avere conseguenze minime o nulle (caldaie moderne modulanti) e consegurezne pericolosissime per i piani cottura esistenti senza sorveglianza di fiamma (si spegne la fiamma ed il gas continua ad uscire); io stesso ho a casa una cucina con termocoppia che so non chiudere il gas a pressione insufficiente, perchè probabilmente la termocoppia non lavora più bene.
Con bruciatori a fiamma pilota andava pure peggio: a basse pressioni la velocità di fiamma era superiore alla velocità di uscita e nasceva il cosiddetto "ritorno di fiamma" a ritroso verso l'impianto.
Torno all'intervento di apertura:
Se un tecnico o un professionista non riescono a convincere un cliente che un impianto non a norma è pericoloso, ed invece lo convince un Distributore riguardo ad un presunto maggior consumo, siamo alla frutta.... Il caso classico è quello di un impianto domestico ove sovente l'installatore riscontra nella caldaia un attacco di 18 mm e quindi realizza tutta la rete con questo diametro, indipendentemente dalla lunghezza. Da questa condizione oltre a possibili malfunzionamenti della caldaia (non sempre riscontrabili) ed una difformità normativa, mi dicono dall'ente di fornitura gas che possano derivare anche degli incrementi nei consumi di gas.
Possibile? Esiste un metodo con il quale calcolare questa correlazione?
L'unica motivazione tecnica che coinvolge il Distributore è questa: il mancato rispetto della portata minima dichiarata dal contatore gas in caso di impianto a portata d'utenza insufficiente. Un contatore classe G4 (tipico d'utenza residenziale) ha una portata nominale di 4 m^3/h ed una portata minima corrispondente a 0,04 m^3/h; sotto la portata minima si perde la dichiarazione di precisione metrologica di misura del contatore.
0,04 m^3/h possono trovarsi in un impianto sotto dimensionato (ad esempio per un fuoco cucina).