Correnti galvaniche e bollitori corrosi

Normativa Termotecnica, Impianti di riscaldamento, Legge 10/91, DLgs 192/05, ecc.

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mat
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Correnti galvaniche e bollitori corrosi

Messaggio da mat »

Due bollitori acs installati sullo stesso impianto si sono corrosi a distanza di poco tempo, in particolare in prossimità delle saldature dei bocchettoni. Dal momento che il serbatoio non è ne inox nè smaltato (quegli accumuli sarebbero dei produttori rapidi in realtà, i pazzi li hanno installati come accumuli acs...), i serpentini sono in rame e non c'è anodo sacrificale, senza pensarci un secondo attribuisco la causa alla corrosione galvanica.
Il fatto che il fenomeno sia molto più accentuato nei circuiti aperti come quello acs è dovuto alla quantità di ossigeno presente nell'acqua, corretto?
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NoNickName
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Re: Correnti galvaniche e bollitori corrosi

Messaggio da NoNickName »

Direi proprio di sì, areazione differenziale nel caso di presenza di sacche d'aria (o ossigeno disciolto) a contatto con un metallo parzialmente bagnato.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
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redHat
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Re: Correnti galvaniche e bollitori corrosi

Messaggio da redHat »

Vedere qualche foto sarebbe utile, la corrosione galvanica generalmente è molto localizzata e tende a formare vaiolature o "pitting" perforanti. Se si tratta di corrosione puramente galvanica può avvenire anche senza ossigeno dato che l'azione di corrosione avviene per scambio elettrochimico tra metalli con potenziali diversi.
Ronin
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Re: Correnti galvaniche e bollitori corrosi

Messaggio da Ronin »

mi hanno preceduto altri mentre scrivevo, ma lascio lo stesso il messaggio

il fenomeno della corrosione è tipico dei circuiti aperti come l'ACS perchè:
1. vi è continuo apporto di nuova acqua (e quindi nuove specie ioniche), viceversa in un circuito chiuso il fenomeno si stabilizzerebbe;
2. vi è presenza nell'acqua di acquedotto di specie chimiche aggressive oltre che elettricamente cariche (tipicamente residuo di cloro attivo), legato ai trattamenti antibatterici che l'acquedotto stesso fa per garantire la potabilità;
3. il riscaldamento che si fa di diverse decine di gradi (intendo dell'acqua che entra fredda a 15°C e viene scaldata ad almeno 45°C) modifica radicalmente le condizioni di solubilità non solo dell'ossigeno, che quindi si libera allo stato gassoso e corrode, ma anche delle specie ioniche, che quindi precipitano: il calcare precipitando genera incrostazioni, i metalli precipitando generano corrosione per aerazione differenziale (in soldoni: il deposito di materiale spurio "intrappola" ossigeno gassoso tra la particella e la superficie metallica) e per abrasione (es. rimozione del film protettivo di ossido dell'acciaio inox);

per corrosione galvanica si dovrebbe intendere quella generata da correnti disperse, che in realtà è molto rara; tu intendi mi pare corrosione per pila elettrochimica legata alla presenza di materiali di diversa nobiltà nel circuito (rame e ferro), che "innescano" migrazioni dal meno nobile al più nobile (e quindi corrosione del primo) proprio grazie alla presenza delle specie ioniche nell'acqua.
la zona vicina alle saldature è tipicamente la più esposta alla corrosione elettrochimica e per aerazione differenziale a causa dell'elevato calore subito, che comporta la riduzione di alcuni componenti nel reticolo metallico
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redHat
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Re: Correnti galvaniche e bollitori corrosi

Messaggio da redHat »

Un altro aspetto da non tener conto è quello che "per legge" il trattamento ACS implica l'abbattimento dei carbonati duri che fanno un'azione contrastante alla corrosione un pò per il loro effetto "filmante" un pò per effetto di tamponamento del pH acido. Il nuovo prnUNI 8065 (che dovrebbe uscire quest'anno) sembra voglia ridurre i valori di durezza dell'acqua negli impianti termici seguendo la linea tedesca che con le VDI 2035-1-2 ora progettano con durezza 0°F, pazzesco...
Non mi meraviglierei se nasceranno problemi di corrosione (molto peggiori) là dove regnavano solo problemi di incrostazione.
mat
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Re: Correnti galvaniche e bollitori corrosi

Messaggio da mat »

Ronin ha scritto: lun mar 18, 2019 17:32 per corrosione galvanica si dovrebbe intendere quella generata da correnti disperse, che in realtà è molto rara; tu intendi mi pare corrosione per pila elettrochimica legata alla presenza di materiali di diversa nobiltà nel circuito
A me risulta che il fenomeno delle correnti disperse sia altresì definito "correnti parassite", mentre il fenomeno galvanico è quello della pila elettrochimica (cui confermo, mi riferisco io). Difatti si chiama scala galvanica quella che rappresenta il potenziale elettrochimico dei vari metalli immersi in un elettrolita.
redHat ha scritto: lun mar 18, 2019 17:48 Un altro aspetto da non tener conto è quello che "per legge" il trattamento ACS implica l'abbattimento dei carbonati duri che fanno un'azione contrastante alla corrosione un pò per il loro effetto "filmante" un pò per effetto di tamponamento del pH acido
Ecco, infatti volevo anche approfondire se i trattamenti chimici o di addolcimento per scambio ionico possano accentuare il fenomeno... in merito al dosaggio chimico di prodotti filmanti, io nelle descrizioni di capitolato spesso leggo che hanno azione antincrostante E anticorrosiva, mi dici invece che è una falsa notizia?

Vediamo se riesco ad allegare una foto....
Allegati
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Ronin
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Re: Correnti galvaniche e bollitori corrosi

Messaggio da Ronin »

senza dubbio l'addolcimento influisce sulla corrosione, soprattutto perchè un bello (si fa per dire) strato di calcare è una difesa dalla corrosione praticamente impenetrabile: ad es. molti vecchi impianti dell'epoca in cui non si addolciva per nulla si dimostrano più resistenti a trattamenti antilegionella anche molto aggressivi rispetto a impianti nuovi dove tale spessore "protettivo" non c'è.

di prodotti chimici ce ne sono di tutti i tipi, compresi quelli che hanno sia l'effetto anticorrosivo che antincrostante (ad es. i polifosfati, che sono anticorrosivi ma andando a depositarsi sulle tubazioni contrastano anche il deposito di calcare), chiaramente in questo caso saranno effetti limitati rispetto a un prodotto che sia solo (si fa per dire) una delle due cose (ad es. tipicamente un prodotto "all purpose" ha effetto antincrostante solo in un range di durezza limitato, superato il quale occorre impiegare prodotti antincrostanti più specifici, così come alcuni prodotti "all purpose" garantiscono la funzione anticorrosiva solo in presenza di almeno 3-4 °F di durezza e quindi non hanno effetti se impiegati con acqua a 0°F).
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redHat
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Re: Correnti galvaniche e bollitori corrosi

Messaggio da redHat »

Innanzitutto farei una analisi chimica che controlli pH, durezza e ossidi di ferro.
Con quello stato di corrosione mi pare possano esserci responsabilitá progettuali (scelta delle apparecchiature e dei sistemi di trattamento) e forse gestionali (dosaggio dei prodotti chimici). Non so quanti anni abbia quello scambiatore ma probabilmente se si fosse lasciato fare a madre natura (nessun trattamento) non si sarebbe raggiunto questo disastro. Aggiungere prodotti chimici a capocchia sull'ACS non è neppure un toccasana per la salute e, a giudicare dalle foto, neppure per l'impianto. Quante analisi chimiche si fanno negli impianti? Quali produttori fanno istruzione tecnica anzichè slogan commerciali? Soliti problemi...
mat
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Re: Correnti galvaniche e bollitori corrosi

Messaggio da mat »

Redhat il percorso progettuale come pure quello costruttivo dev'essere stato piuttosto avventuroso, se consideri quanto ho accennato nel primo messaggio
mat ha scritto: lun mar 18, 2019 17:03 quegli accumuli sarebbero dei produttori rapidi in realtà, i pazzi li hanno installati come accumuli acs...
Neanche stoccare acqua potabile dentro l'acciaio nero dev'essere una gran cosa per la salute :evil:
Ronin
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Re: Correnti galvaniche e bollitori corrosi

Messaggio da Ronin »

Ah non sono zincati? È anche una violazione della legge allora
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