La discussione si è sviluppata molto dopo il primo quesito di ingresso, sul quale vorrei dire un paio di cose:
Un esimio

collega mi raccomanda di non adottare mai passi superiori al 15 per il radiante a pavimento... onde evitare temperature superficiali disomogenee e altri problemi. Però quando ci si trova locali con una richiesta di 25-30 W/mq ...
Leggo che molti condividono il muro sulle scelte di design di quel collega; vuoi per mantenere il vantaggio di morbidezza di regolazione (argomento "altri problemi"), e qualcuno per sottolineare il comfort (argomento "disomogeneità").
Io la penso come Danilo2 (cioè accompagnando le perplessità di Mat).
Prima sulla questione della regolazione (velocemente) poi sulla qualità del comfort.
Con fabbisogni bassi, la difficoltà di autorità nella regolazione del radiante cresce, per me (anche se vedo che tutti gli altri pensano di stare più che tranquilli); e non mi aiuta affatto l'avere passo ordinario (cioè i soliti 10 - 15). Questo a prescindere dall'una o dalla'altra regolazione (l'ultima esperienza di Abser mi pare buona, ma solo ora che il mercato mette a disposizione regolatori di adeguato algoritmo, per merito degli obblighi di prestazione della direttiva ecodesign).
Ricordo che un autorevole professionista, conosciuto nel mondo della formazione Aicarr, ha scritto apposta anni fa un libro pubblicando le prove in camera climatica per edifici a basso fabbisogno con vari layout opaco/finestrato, concludendo che il radiante peggiorava il risparmio energetico che di solito si decanta (o si calcola secondo metodi standard) e peggiorava l'inerzia.
Argomento comfort. Cosa si intende per comfort? Se si va da un giudice, il comfort si va a giudicare usando Fanger e relativa norma UNI EN ISO 7730 per questi ambienti moderati). Cioè una norma ISO.
Qual'è la norma ISO che progetta il radiante? Non è la famiglia 1264 (norma EN) ma è la famiglia 11855 (norme in inglese, ma uno sforzo lo dobbiamo fare, sù).
Nel campo di applicazione della 11855-1 ci sono le temperature di progetto del pavimento da utilizzare (traduco):
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La temperatura del pavimento ha un impatto diretto sul comfort dei piedi o delle natiche (come si traduce bullocks?). Nell'ISO 7730, è consigliato un intervallo di temperatura del pavimento di 19 ° e 29 ° e nello spazio con occupanti sedentari e / o in piedi che indossano scarpe normali. Questo è un fattore Iimite nel decidere la capacità dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento a pavimento. Per il riscaldamento, la temperatura massima è di 29 °C e per il raffreddamento, la temperatura minima è di 19 °C. Tuttavia, questo intervallo di temperatura compreso tra 19 °C e 29 °C potrebbe essere modificato in base al fatto se gli occupanti indossano scarpe o no, oppure se si siedono di solito sul pavimento o si alzano nella zona occupata. Pertanto, la gamma della temperatura superficiale può essere diversa a seconda delle abitudini dello stile di vita".
(Prima di proseguire: quindi si fa riferimento al 10% di insoddisfatti secondo la 7730; temperature superiori ai 29° portano gli insoddisfatti nella categoria 15%, che non vuol dire tutti insoddisfatti).
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Un intervallo di temperatura del pavimento da 19 ° C a 29 ° C si basa su una media tra gli occupanti seduti e in piedi. Le persone sedute preferirebbero 1K di temperatura del pavimento più alta e persone in piedi con 1K di temperatura superficiale inferiore. A un tasso metabolico più elevato, possono essere accettabili anche temperature del pavimento inferiori. Se è al di fuori della zona occupata, cioè entro 1 m dalle pareti / finestre esterne, 35 ° C è accettabile per la temperatura del pavimento del design. Negli spazi in cui gli occupanti possono avere piedi nudi (bagni, piscine e spogliatoi), la temperatura del pavimento comfort più appropriata dipende dal materiale del rivestimento del pavimento".
Oooh, arriviamo al focus: lasciamo stare i piedi nudi nelle piscine, ma concentriamoci sul fatto che esiste già un fattore determinante che è la scelta del materiale superficiale del pavimento.
Lo sottolineava anche Giotisi.
Fra una piastrella ed un parquet in legno c'è un ordine di grandezza di differenza nel valore di resistenza.
Se inserisco nei miei fogli excel un confronto fra piastrella e parquet partendo da uguale posa di letto radiante (tipo passo 15 ed acqua a 40°) ho in superficie una differenza di 2-3 gradi (parquet più freddo ovviamente).
Ma l'argomento iniziale riguardava il range di passo ammissibile. Posso aumentare oltre i 15 cm? E se aumento di quanto mi cambia l'uniformità superficiale?.
Innanzitutto le classi di Fanger considerano sempre le temperature medie delle superfici alle quali vengono sottoposte le cavie

; le ondulazioni lungo il pavimento non sono avvertibili in termini di reazione (tranne nel caso delle piscine, come dicevo prima, dove il piede nudo può essere sensibile al centimetro caldo o freddo).
Ma anche qui viene in aiuto la 11855: le formule per il dimensionamento considerano linearità per passi fino a 45 cm, quindi la teoria tecnica ammette passi superiori ai 15.
Quanto è il profilo ondulante della temperatura superficiale? La 11855 indica (in generale, non per questione della disuniformità) due metodi di dimensionamento, uno algebrico ed uno analitico mediante FEM.
Bene, facciamo una simulazione FEM: secondo le mie simulazioni è vero che aumentando il passo si amplia il profilo dei gradienti di temperatura attorno alla singola tubazione, ma tutto questo gradiente si evidenzia all'interno del massetto: sulla superficie della piastrella praticamente c'è quasi un'isolinea (diciamo entro i 0,3°C).
Morale: io mi sento di tranquillizzare le preoccupazioni di Enzo. E le perplessità di Mat.