Il fabbisogno é corretto al dfine di determinarela quota fissa globale, non la ripartizione millesimali interne per le quote fisse.SimoneBaldini ha scritto:
Su questo punto possiamo farci dei trattati accademici. Se dovesimo andare nel dettaglio posso essere anche d'accordo che l'involontario del singolo appartamento non dipende dal fabbisogno direttamente, anche perchè su un condominio di 7 piani al piano terra hai una colonna da 2" e all'ultimo piano ti arriva da 3/8" e si ferma pure all'altessa del calorifero, quindi andrebbe scissa l'energia recuperata dall'appartamento della colonna con l'energia dispersa verso l'esterno della colonna, quella recuperata dovresti pagarla singolarmente mentre quella dispersa dovrebbe essere a carico di tutti. Ma secondo me entriamo in tecnicismi impossibili da modellare. Io sarei pure daccordo nel fare la quota involontaria a volumetria per esempio, ma allora a quel punto viene meno il fabbisogno, che come ho detto è utilissimo per dimostrare conti alla mano i consumi reali.
Come se pagassi il manutentore in funzioen della taglia di caldaia. hai una 8 una 12 una 24 o una 35 kW il manutentore ha lo stesso costo. Ma guarda che é quetso il punto piú contestato della 10200. l aquota variabile viene accettata! é quella fissa che risulta indigesta.