Gent.ssimi colleghi,
con la presente vorrei sottoporre un quesito circa l'applicazione della norma UNI10200 alle seconde case(case vacanze)
Gli amministratori di condominio stanno aspettando ad applicare tale normativa agli edifici di seguito descritti, in quanto ritengono che tale norma andrà in deroga per le seconde case.
Tipico edificio: condominio da 10/12 unità immobiliari. Appartamenti di piccole dimensioni <40 m2
Tipico impianto centralizzato a zone a distribuzione orizzontale monotubo o collettori di zona, contaore o contalitri presenti. Da normativa l'impianto presenta una termoregolazione quindi l'adeguamento prevede la "sola" installazione nelle singole derivazioni dei contacalorie diretti e il calcolo dei millesimi di fabbisogno degli edifici.
Gentilmente qualcuno ha esperienza del fatto che questa tipologia di edifici vada in deroga o altro compromesso "all'italiana"?
La domanda sorge dal fatto che i consumi involontari diventeranno minimi, rispetto alla quota fissa attuale, come è giusto che sia. Essendo già presente una suddivisione con i vari coeff. correttivi la nuova norma non stravolgerà completamente le cose rispetto all'attuale e quindi non si otterrà un vero e proprio risparmio. Di fatto queste abitazioni vengono usate 1/1,5 mesi all'anno e la spesa di adeguamento si aggira sui 600 euro appartamento.
Grazie del confronto
UNI 10200 seconde case
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Re: UNI 10200 seconde case
I consumi involontari diverranno PREVALENTI, visto che stiamo parlando di seconde case.
E contestualmente diviene PROIBITO l'uso dei coefficienti correttivi.
Prendendo per buono il resto, pur non essendo specificatamente presente una deroga per la tipologia descritta, è facile stendere una relazione economico-finanziaria, con la quale dimostrare che l'installazione della contabilizzazione non è economicamente conveniente, e quindi derogare dall'obbligo, se il risparmio energetico su base decennale, derivante dall'installazione della contabilizzazione, è inferiore ai 600 euro di spesa prevista.
E contestualmente diviene PROIBITO l'uso dei coefficienti correttivi.
Prendendo per buono il resto, pur non essendo specificatamente presente una deroga per la tipologia descritta, è facile stendere una relazione economico-finanziaria, con la quale dimostrare che l'installazione della contabilizzazione non è economicamente conveniente, e quindi derogare dall'obbligo, se il risparmio energetico su base decennale, derivante dall'installazione della contabilizzazione, è inferiore ai 600 euro di spesa prevista.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
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Re: UNI 10200 seconde case
Proprio così.. Se l'impianto oltre ad essere usato molto poco in % rispetto al fabbisogno ideale e soprattutto in maniera discontinua, non è possibile usare il metodo semplificato per determinare il Qinv,cli. Bisognerebbe poter valorizzare in KWh i numeri dei ripartitori per arrivare a determinare il Qinv,cli e la sua %.NoNickName ha scritto:I consumi involontari diverranno PREVALENTI, visto che stiamo parlando di seconde case.
E contestualmente diviene PROIBITO l'uso dei coefficienti correttivi.
Nell'impianto sopra citato, avendo la contabilizzazione diretta con i contacalorie, si determina con certezza il calore volontario e per differenza con quello utile (meglio se presente un contacalorie a valle del generatore) si determina l'ammontare dell'involontario. ....e poi si passa a ripartire il costo secondo millesimi e KWh consumati.
Cosa ne pensate?
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Re: UNI 10200 seconde case
Credo che non si possa fare. Sarebbe bello, ma la 10200 non lo prevede, perchè mentre quello del contabilizzatore è calore misurato, quello dei ripartitori è calore dedotto.Ripartitore69 ha scritto: si determina con certezza il calore volontario e per differenza con quello utile (meglio se presente un contacalorie a valle del generatore) si determina l'ammontare dell'involontario. ....
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: UNI 10200 seconde case
Grazie a tutti per il confronto.
Sulla norma UNI10200 non esiste infatti una deroga a tali casi.questo è il problema/cambiamento.
a)Di fatto l'unica via percorribile è quella di stendere una relazione in cui si dichiara che l'intervento non è economicamente vantaggioso. Il problema è in ogni caso non risolto anche in questo modo, in quanto se ad esempio in tali edifici risiede o risiederà stabilmente un condomino, ecco che gli altri condomini non residenti stabilmente vorranno pagare solo quello che consumano, cioè il minimo possibile. principio europeo/italiano di base "chi consuma paga".
b) Non sono d'accordo sul fatto che i consumi involontari saranno i prevalenti, in quanto avendo contabilizzazione diretta in centrale, l'energia erogata viene contabilizzata sulla zona di qualcuno per forza. La pompa di circolazione della singola zona attiva la caldaia, se nessuna zona è accesa la caldaia è spenta.
gentilmente se qualcuno ha fatto dichiarazioni di tipo a) come può essere sicuro che sia corretta?
Grazie
Sulla norma UNI10200 non esiste infatti una deroga a tali casi.questo è il problema/cambiamento.
a)Di fatto l'unica via percorribile è quella di stendere una relazione in cui si dichiara che l'intervento non è economicamente vantaggioso. Il problema è in ogni caso non risolto anche in questo modo, in quanto se ad esempio in tali edifici risiede o risiederà stabilmente un condomino, ecco che gli altri condomini non residenti stabilmente vorranno pagare solo quello che consumano, cioè il minimo possibile. principio europeo/italiano di base "chi consuma paga".
b) Non sono d'accordo sul fatto che i consumi involontari saranno i prevalenti, in quanto avendo contabilizzazione diretta in centrale, l'energia erogata viene contabilizzata sulla zona di qualcuno per forza. La pompa di circolazione della singola zona attiva la caldaia, se nessuna zona è accesa la caldaia è spenta.
gentilmente se qualcuno ha fatto dichiarazioni di tipo a) come può essere sicuro che sia corretta?
Grazie
Re: UNI 10200 seconde case
Domanda: l'eventuale relazione tecnica che esenta dal contabilizzare (deroga alla legge), tale relazione va inviata da qualche parte o la tiene semplicemente l'amministratore condominiale?Re: UNI 10200 seconde case
Messaggio da costdav » mar mar 01, 2016 09:18
Grazie a tutti per il confronto.
Sulla norma UNI10200 non esiste infatti una deroga a tali casi.questo è il problema/cambiamento.
a)Di fatto l'unica via percorribile è quella di stendere una relazione in cui si dichiara che l'intervento non è economicamente vantaggioso. Il problema è in ogni caso non risolto anche in questo modo, in quanto se ad esempio in tali edifici risiede o risiederà stabilmente un condomino, ecco che gli altri condomini non residenti stabilmente vorranno pagare solo quello che consumano, cioè il minimo possibile. principio europeo/italiano di base "chi consuma paga".
Re: UNI 10200 seconde case
Al momento non mi risulta che sia stato istituito un ente preposto a tali tipi di controlli, come non si sa chi dovrebbe comminare le famigerate sanzioniAurora_89 ha scritto:Domanda: l'eventuale relazione tecnica che esenta dal contabilizzare (deroga alla legge), tale relazione va inviata da qualche parte o la tiene semplicemente l'amministratore condominiale?Re: UNI 10200 seconde case
Messaggio da costdav » mar mar 01, 2016 09:18
Grazie a tutti per il confronto.
Sulla norma UNI10200 non esiste infatti una deroga a tali casi.questo è il problema/cambiamento.
a)Di fatto l'unica via percorribile è quella di stendere una relazione in cui si dichiara che l'intervento non è economicamente vantaggioso. Il problema è in ogni caso non risolto anche in questo modo, in quanto se ad esempio in tali edifici risiede o risiederà stabilmente un condomino, ecco che gli altri condomini non residenti stabilmente vorranno pagare solo quello che consumano, cioè il minimo possibile. principio europeo/italiano di base "chi consuma paga".