2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
Moderatore: Edilclima
2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
Buongiorno a tutti...al momento non ho ancora approfondito la questione ma è probabile che in futuro mi capiti qualche caso reale come questi due che vi espongo.
CASO 1
Condominio da 10 appartamenti con il riscaldamento centralizzato a gas metano, impianti divisi con circuiti singoli con ciascuno un proprio circolatore comandato dal termostato posto all’interno dell’unità immobiliare; attualmente il riparto avviene tramite contaore che misurano il tempo di funzionamento della pompa. L’acqua calda è centralizzata con bollitore presente in C.T. e alimentato dalla medesima caldaia anche questo con circolatore separato comandato dal termostato del bollitore stesso. Il consumo tra i condomini avviene tramite contatori d’acqua individuali che misurano i metri cubi consumati da ogni appartamento.
CASO 2
Condominio da 24 appartamenti con riscaldamento centralizzato a gas metano, impianti divisi con circuiti singoli comandati da valvola di zona a sua volta comandata dal termostato ambiente; c’è una pompa gemellare in C.T. che fa circolare l’acqua in tutto l’edificio; attualmente il riparto avviene tramite contaore che misurano il tempo di funzionamento della valvola di zona. L’acqua calda viene prodotta singolarmente in ogni appartamento attraverso dei piccoli scaldabagno alimentati ad energia elettrica.
Bene..sono a chiedervi alcune info perchè l'intenzione è quella di adeguarsi alle normative e agli obblighi di legge:
- in entrambi i casi credo NON sia necessaria l'installazione dei ripartitori in quanto per ogni appartamento c'è la possibilità di installare dei contacalorie
- in entrambi i casi è previsto obbligatoriamente l'installazione delle valvole termostatiche per l'adeguamento alla contabilizzazione? oppure il fatto che cmq ogni appartamento ha già una sua termoregolazione (on-off di zona) renda l'installazione delle VT opzionabile?
- in entrambi i casi bisogna fare l calcolo energetico dell'edificio e quello di tutti i singolo appartamenti per individuare il consumo involontario? (quello volontario dovrebbe corrispondere a quanto calcolato dai contacalorie).
- quale soluzione tecnica nei due casi adottereste per realizzare un impianto di contabilizzazione a norma di legge?
Mi scuso se ho detto qualche castroneria (devo ancora approfondire la questione)....ma intanto se mi date qualche vostra indicazione mi sarà d'aiuto.
grazie per l'attenzione.
CASO 1
Condominio da 10 appartamenti con il riscaldamento centralizzato a gas metano, impianti divisi con circuiti singoli con ciascuno un proprio circolatore comandato dal termostato posto all’interno dell’unità immobiliare; attualmente il riparto avviene tramite contaore che misurano il tempo di funzionamento della pompa. L’acqua calda è centralizzata con bollitore presente in C.T. e alimentato dalla medesima caldaia anche questo con circolatore separato comandato dal termostato del bollitore stesso. Il consumo tra i condomini avviene tramite contatori d’acqua individuali che misurano i metri cubi consumati da ogni appartamento.
CASO 2
Condominio da 24 appartamenti con riscaldamento centralizzato a gas metano, impianti divisi con circuiti singoli comandati da valvola di zona a sua volta comandata dal termostato ambiente; c’è una pompa gemellare in C.T. che fa circolare l’acqua in tutto l’edificio; attualmente il riparto avviene tramite contaore che misurano il tempo di funzionamento della valvola di zona. L’acqua calda viene prodotta singolarmente in ogni appartamento attraverso dei piccoli scaldabagno alimentati ad energia elettrica.
Bene..sono a chiedervi alcune info perchè l'intenzione è quella di adeguarsi alle normative e agli obblighi di legge:
- in entrambi i casi credo NON sia necessaria l'installazione dei ripartitori in quanto per ogni appartamento c'è la possibilità di installare dei contacalorie
- in entrambi i casi è previsto obbligatoriamente l'installazione delle valvole termostatiche per l'adeguamento alla contabilizzazione? oppure il fatto che cmq ogni appartamento ha già una sua termoregolazione (on-off di zona) renda l'installazione delle VT opzionabile?
- in entrambi i casi bisogna fare l calcolo energetico dell'edificio e quello di tutti i singolo appartamenti per individuare il consumo involontario? (quello volontario dovrebbe corrispondere a quanto calcolato dai contacalorie).
- quale soluzione tecnica nei due casi adottereste per realizzare un impianto di contabilizzazione a norma di legge?
Mi scuso se ho detto qualche castroneria (devo ancora approfondire la questione)....ma intanto se mi date qualche vostra indicazione mi sarà d'aiuto.
grazie per l'attenzione.
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Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
E' una scelta progettuale, se il contabilizzatore lo installi in prossimità dell'appartamento è ideale, se lo installi in centrale e da li partono andata e ritorno magari non isolati che attraversano tutto il condominio prima di arrivare all'ultimo piano, be allora magari il ripartitore è una soluzione piu' consona.- in entrambi i casi credo NON sia necessaria l'installazione dei ripartitori in quanto per ogni appartamento c'è la possibilità di installare dei contacalorie
No le termostatiche non sono d'obbligo se si hanno i contabilizzatori di calore, inoltre con i contabilizzatori hai la possibilità di erogare il servizio 24/24h l'obbligo del rispetto orari si demanda al singolo utente.- in entrambi i casi è previsto obbligatoriamente l'installazione delle valvole termostatiche per l'adeguamento alla contabilizzazione? oppure il fatto che cmq ogni appartamento ha già una sua termoregolazione (on-off di zona) renda l'installazione delle VT opzionabile?
Il fabbisogno ti servirà per il calcolo millesimi di fabbisogno, la quota involontaria la trovi per differenza tra le letture e la centrale.- in entrambi i casi bisogna fare l calcolo energetico dell'edificio e quello di tutti i singolo appartamenti per individuare il consumo involontario? (quello volontario dovrebbe corrispondere a quanto calcolato dai contacalorie).
Nel possibile i contabilizzatori, se ovviamente le linee sono almeno isolate.- quale soluzione tecnica nei due casi adottereste per realizzare un impianto di contabilizzazione a norma di legge?
Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
Umm. non ci avevo mai pensato. Certo è che mettere i contabilizzatorei in CT anche SENZA la rete isolata, è sicuramte migliore (i consumi sono + sicuri), meno oneroso, meno invasivo, meno tutto.SimoneBaldini ha scritto: No le termostatiche non sono d'obbligo se si hanno i contabilizzatori di calore, inoltre con i contabilizzatori hai la possibilità di erogare il servizio 24/24h l'obbligo del rispetto orari si demanda al singolo utente.
La 10200 mi sembra che non parli di ripartizione se le linee di distribuzione dei singoli alloggi non sono isolate, sbaglio?
Se hanno un cronotermostato però, giusto?SimoneBaldini ha scritto:o le termostatiche non sono d'obbligo se si hanno i contabilizzatori di calore, inoltre con i contabilizzatori hai la possibilità di erogare il servizio 24/24h l'obbligo del rispetto orari si demanda al singolo utente.
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Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
Si i consumi sono effettivi ma comprensivi della quota involontaria ovviamente, in sostanza avrai la lettura dei contabilizzatori delle singole unità uguale alla lettura del contabilizzatore generale (li separa solo pochi metri di collettore).Certo è che mettere i contabilizzatorei in CT anche SENZA la rete isolata, è sicuramte migliore (i consumi sono + sicuri), meno oneroso, meno invasivo, meno tutto.
Se hanni il crono puoi gestirlo 24/24 se hanno un semplice termostato la gestione oraria la devi fare a monte in centrale.Se hanno un cronotermostato però, giusto?
Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
Ma nel caso A, senza VT non c'è modulazione di portata; la pompa funzionerà on/off e così saranno contabilizzati i consumi.
Riguardo i montanti privati, certo il calore viene disperso e non viene goduto dal proprietario, ma con i contabilizzatori in centrale, ciascuno pagherà tale dispersione in funzione dei propri consumi reali "volontari" o meglio "goduti".
In pratica non si avrà più consumo "involontario".
Riguardo i montanti privati, certo il calore viene disperso e non viene goduto dal proprietario, ma con i contabilizzatori in centrale, ciascuno pagherà tale dispersione in funzione dei propri consumi reali "volontari" o meglio "goduti".
In pratica non si avrà più consumo "involontario".
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Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
In che senso non c'è modulazione di portata, alla caldaia/compensatore si.Ma nel caso A, senza VT non c'è modulazione di portata; la pompa funzionerà on/off e così saranno contabilizzati i consumi.
Riguardo i montanti privati, certo il calore viene disperso e non viene goduto dal proprietario, ma con i contabilizzatori in centrale, ciascuno pagherà tale dispersione in funzione dei propri consumi reali "volontari" o meglio "goduti".
In pratica non si avrà più consumo "involontario".
Tu misuri sia l'energia volontaria che involontaria, non è che non ci sia ma non la misuri. Il problema è che chi stà sopra la caldaia non avrà praticamente conteggio di involontaria mentre usufrirà dell'involontaria delle tubazioni che passano per andare al piano di sopra. Se poi queste tubazioni passano in cavedi vicino le scale, risulterà che a scaldare queste scale saranno solo quei appartamenti piu' lontani.
Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
Non c'è più "involontaria" nel senso che i montanti disperderanno calore in funzione della richiesta volontaria del singolo utente. Ovviamente il contacalorie darà la somma di ciò che viene effettivamente goduto e di ciò che viene perso dal montante, ma ognuno pagherà la quota di dispersioni da lui stesso causate in ragione della sua richiesta, non più in ragione del semplice funzionamento dell'impianto.
La spesa per dispersioni "involontarie" da computare ex UNI 10200 non si avrà più e rimarranno le spese di gestione/contabilizzazione da pagare a millesimi di fabbisogno di energia utile.
La spesa per dispersioni "involontarie" da computare ex UNI 10200 non si avrà più e rimarranno le spese di gestione/contabilizzazione da pagare a millesimi di fabbisogno di energia utile.
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Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
Si ma secondo me non è corretto contabilizzarle in quel modo. E' vero che tu misuri l'energia che serve per portarla a casa tua ma una parte la perdi in unità abitative che non sono tue, secondo me questa quota involontaria deve essere a carico di tutti. In effetti al tuo appartamento ne arriverà solo una percentuale dell'energia misurata e quella la UNI prevede che sia la quota volontaria.
Di condomini di questo tipo ne ho uno solo, dalla centrale partono anelli per ogni appartamento in rame, dalle letture risulta che ci sono differenze sostanziali tra i diversi appartamenti, sono 3 piani e 2 appartamenti per piano, il piano terra è quello che consuma meno di tutti, mentre poi ci sono i piani primo e poi il secondo. A rigor di calcolo dei fabbisogni il piano che dovrebbe consumare meno dovrebbe essere l'intermedio ma la realtà non è così. Ovviamente in questo condominietto non c'è ancora progetto o altro e la ripartizione viene eseguita con un 30% a millesimi e il resto a letture dei contabilizzatori.
Anni fa' avevo un altro condominio dove tutto l'impianto era a colonne montanti tranne l'attico che aveva una tubazione che partiva dalla CT attraversava 6 piani e andava sull'attico ad alimentare delle termoventilanti vecchie. Alla riqualificazione ho optato per rendere autonomo l'ultimo piano per due ragioni, uno perchè avere quelle termoventilanti mi constringeva a mantenere la temperatura di caldaia a 70°C altrimenti le termoventilanti non rendevano e quindi mi vanificava le caldaie a condensazione che andavamo ad installare, due perchè queste tubazioni (20 mt di andata e 20 mt di ritorno da 1"1/4 non isolate) avevano dispersioni enormi (lo vedevo dai dT sulle termoventilanti e sull'andata e ritorno in CT mediamenti perdevo 5°C sia in andata che sul ritorno), secondo me maggiori del consumo stesso dell'appartamento. Se le avessi contabilizzate in CT sarebbero usciti numeri assurdi.
Questi sono casi non contemplati dalla 10200 che però secondo me meritano d'essere analizzati bene prima di trovarsi con conteggi anomali.
Di condomini di questo tipo ne ho uno solo, dalla centrale partono anelli per ogni appartamento in rame, dalle letture risulta che ci sono differenze sostanziali tra i diversi appartamenti, sono 3 piani e 2 appartamenti per piano, il piano terra è quello che consuma meno di tutti, mentre poi ci sono i piani primo e poi il secondo. A rigor di calcolo dei fabbisogni il piano che dovrebbe consumare meno dovrebbe essere l'intermedio ma la realtà non è così. Ovviamente in questo condominietto non c'è ancora progetto o altro e la ripartizione viene eseguita con un 30% a millesimi e il resto a letture dei contabilizzatori.
Anni fa' avevo un altro condominio dove tutto l'impianto era a colonne montanti tranne l'attico che aveva una tubazione che partiva dalla CT attraversava 6 piani e andava sull'attico ad alimentare delle termoventilanti vecchie. Alla riqualificazione ho optato per rendere autonomo l'ultimo piano per due ragioni, uno perchè avere quelle termoventilanti mi constringeva a mantenere la temperatura di caldaia a 70°C altrimenti le termoventilanti non rendevano e quindi mi vanificava le caldaie a condensazione che andavamo ad installare, due perchè queste tubazioni (20 mt di andata e 20 mt di ritorno da 1"1/4 non isolate) avevano dispersioni enormi (lo vedevo dai dT sulle termoventilanti e sull'andata e ritorno in CT mediamenti perdevo 5°C sia in andata che sul ritorno), secondo me maggiori del consumo stesso dell'appartamento. Se le avessi contabilizzate in CT sarebbero usciti numeri assurdi.
Questi sono casi non contemplati dalla 10200 che però secondo me meritano d'essere analizzati bene prima di trovarsi con conteggi anomali.
Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
In caso di contatori di calore diretti il consumo involontario è sempre previsto dalla UNI 10200.
La UNI in questo caso valuta il calore involontario sottraendo all’energia totale erogata dalla centrale termica (stimata o misurata con contatori) i consumi di energia termica utile delle singole utenze (misurati tramite i dispositivi di contabilizzazione).
In assenza di contatori diretti di centrale termica, l’energia erogata dalla centrale termica viene calcolata tramite il rendimento medio stagionale (UNI 11300).
La UNI in questo caso valuta il calore involontario sottraendo all’energia totale erogata dalla centrale termica (stimata o misurata con contatori) i consumi di energia termica utile delle singole utenze (misurati tramite i dispositivi di contabilizzazione).
In assenza di contatori diretti di centrale termica, l’energia erogata dalla centrale termica viene calcolata tramite il rendimento medio stagionale (UNI 11300).
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Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
Contatori individuali più contatore in CT, e passa la paura.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
Tutto bene, se hai i contacalorie all'ingresso degli appartamenti. in questo caso hai effettivamente perdite di distribuzione che sussistono indipendentemente dal comportamento del singolo. Da ciò la parte di costo da suddividere a millesimi.danilo2 ha scritto:In caso di contatori di calore diretti il consumo involontario è sempre previsto dalla UNI 10200.
La UNI in questo caso valuta il calore involontario sottraendo all’energia totale erogata dalla centrale termica (stimata o misurata con contatori) i consumi di energia termica utile delle singole utenze (misurati tramite i dispositivi di contabilizzazione).
In assenza di contatori diretti di centrale termica, l’energia erogata dalla centrale termica viene calcolata tramite il rendimento medio stagionale (UNI 11300).
Ma se i contacalorie singoli sono in centrale, i montanti sono a valle e le loro perdite ricomprese nell'energia contabilizzata in modo diretto.
Tali perdite sussistono se il mio appartamento richiede calore, altrimenti no. Ogni condomino pagherà in funzione di quanto contabilizzato dal proprio contacalorie, compresa la quota di dispersione del montante "privato".
Altrimenti cosa si dovrebbe fare ? Determinare le perdite come da tabella oppure calcolarle su ogni montante, ma poi il singolo condomino dovrebbe andare a pagare quota parte delle dispersioni decise dal suo vicino, non indipendenti come negli impianti classici a colonne montanti, e questo non credo sia nello spirito del codice civile, prima ancora che della UNI 10200.
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Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
Il problema è proprio quel "privato" cioè la linea che arriva al tuo appartamento secondo me non è privata dato che passa nelle altre unità abitative e li cede calore.
Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
Capisco il tuo ragionamento Terminus, ma oltre all'osservazione di SimoneBaldini, non mi sembra che il tuo metodo sia contemplato dalla UNI.
Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
Sull ultimo mess di simone mi pare che in qualche documento dell avv riccio ci sia la risposta...
Ultima modifica di girondone il lun dic 14, 2015 09:51, modificato 1 volta in totale.
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Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
Italiano a parte, le tesi dell'avv. Riccio non fanno giurisprudenza.girondone ha scritto:Sull ultimo messo di simone dirsi che in qualche documento dell avv riccio ci sia la risposta...
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
Corretto
Vero verissimo
Ma su quel concetto specifico direi che c é tutta la giurisprudenza del caso
Non é un discorso di 10200 ecc
Vero verissimo
Ma su quel concetto specifico direi che c é tutta la giurisprudenza del caso
Non é un discorso di 10200 ecc
Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
E poi il cazzaro sarei io!SimoneBaldini ha scritto:E' una scelta progettuale, se il contabilizzatore lo installi in prossimità dell'appartamento è ideale, se lo installi in centrale e da li partono andata e ritorno magari non isolati che attraversano tutto il condominio prima di arrivare all'ultimo piano, be allora magari il ripartitore è una soluzione piu' consona.- in entrambi i casi credo NON sia necessaria l'installazione dei ripartitori in quanto per ogni appartamento c'è la possibilità di installare dei contacalorie
Contabilizzatore in centrale, finalmente, e stop.
Anche il solo proporre i ripartitori (che sono pensati per sfigatissimi casi con distribuzione socialista verticale) per dei casi idilliaci come questo è da dementi.
Ho 5 complessi, in montagna, recenti, seconde case, costruiti proprio con la soluzione sopra indicata, e sono già a posto dalla nascita con qualsiasi legislazione. Se ad una assemble annuale proponessi di aggiungere i ripartitori sui caloriferi per poi socializzare le perdite calcolate coi millesimi verrei fanculizzato seduta stante!
Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
A mio avviso giova riportare le definizione di consumo volontario e involontario della norma, e discutere sulla base di esse:
consumo involontario: consumo dovuto alle dispersioni dell'impianto (per distribuzione secondaria, accumulo e distribuzione primaria), non riconducibile all'azione dei singoli utenti
consumo volontario: consumo riconducibile all'azione del singolo utente sui sistemi di termoregolazione, al fine di garantire determinate condizioni climatiche in relazione anche alle caratteristiche dell'unità immobiliare.
Sembra discretamente chiaro che nel caso in esame, posizionare i contacalorie in CT risulta sbagliato rispetto all'impostazione della norma, anche se si può discutere sul concetto di "riconducibile all'azione degli utenti", come fa Terminus. Il succo è quello, il fatto che altri possano giovarsi delle dispersioni delle tubazioni del vicino per scaldarsi non è rilevante, la giurisprudenza (con la quale anche molti di noi concordano) non riconosce il "furto involontario di calore".
Però non capisco perché Simone contempli l'installazione dei contabilizzatori in CT se è del parere di applicare alla lettere la norma.
consumo involontario: consumo dovuto alle dispersioni dell'impianto (per distribuzione secondaria, accumulo e distribuzione primaria), non riconducibile all'azione dei singoli utenti
consumo volontario: consumo riconducibile all'azione del singolo utente sui sistemi di termoregolazione, al fine di garantire determinate condizioni climatiche in relazione anche alle caratteristiche dell'unità immobiliare.
Sembra discretamente chiaro che nel caso in esame, posizionare i contacalorie in CT risulta sbagliato rispetto all'impostazione della norma, anche se si può discutere sul concetto di "riconducibile all'azione degli utenti", come fa Terminus. Il succo è quello, il fatto che altri possano giovarsi delle dispersioni delle tubazioni del vicino per scaldarsi non è rilevante, la giurisprudenza (con la quale anche molti di noi concordano) non riconosce il "furto involontario di calore".
Però non capisco perché Simone contempli l'installazione dei contabilizzatori in CT se è del parere di applicare alla lettere la norma.
Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
Le termostatiche sono "regolatori di zona" e non sono necessarie solo se è presente un equivalente regolatore di zona (centraline, sonde, attuatori on/off).SimoneBaldini ha scritto:No le termostatiche non sono d'obbligo se si hanno i contabilizzatori di calore, inoltre con i contabilizzatori hai la possibilità di erogare il servizio 24/24h l'obbligo del rispetto orari si demanda al singolo utente.- in entrambi i casi è previsto obbligatoriamente l'installazione delle valvole termostatiche per l'adeguamento alla contabilizzazione? oppure il fatto che cmq ogni appartamento ha già una sua termoregolazione (on-off di zona) renda l'installazione delle VT opzionabile?
La presenza o non presenza del contabilizzatore non è influente.
Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
vorresti mettere un misuratore di energia ogni volta che un tubo fa una curva? Per misurare poi le TUE di perdite!mat ha scritto:A mio avviso giova riportare le definizione di consumo volontario e involontario della norma, e discutere sulla base di esse:
consumo involontario: consumo dovuto alle dispersioni dell'impianto (per distribuzione secondaria, accumulo e distribuzione primaria), non riconducibile all'azione dei singoli utenti
consumo volontario: consumo riconducibile all'azione del singolo utente sui sistemi di termoregolazione, al fine di garantire determinate condizioni climatiche in relazione anche alle caratteristiche dell'unità immobiliare.
Sembra discretamente chiaro che nel caso in esame, posizionare i contacalorie in CT risulta sbagliato rispetto all'impostazione della norma, anche se si può discutere sul concetto di "riconducibile all'azione degli utenti", come fa Terminus. Il succo è quello, il fatto che altri possano giovarsi delle dispersioni delle tubazioni del vicino per scaldarsi non è rilevante, la giurisprudenza (con la quale anche molti di noi concordano) non riconosce il "furto involontario di calore".
Però non capisco perché Simone contempli l'installazione dei contabilizzatori in CT se è del parere di applicare alla lettere la norma.
Questo è lo stato dell'arte, inattaccabile!
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Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
Ovvio. Si parlava di contabilizzazione diretta e relativa valvola/pompa di zona comandata da cronotermostato.Le termostatiche sono "regolatori di zona" e non sono necessarie solo se è presente un equivalente regolatore di zona (centraline, sonde, attuatori on/off).
La presenza o non presenza del contabilizzatore non è influente.
Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
No, non hai capito Simone, puoi avere 1 contabilizzatore e 4 zone ad esempio e allora hai bisogno di 4 valvole controllate. Plurale Simone, plurale.SimoneBaldini ha scritto:Ovvio. Si parlava di contabilizzazione diretta e relativa valvola/pompa di zona comandata da cronotermostato.Le termostatiche sono "regolatori di zona" e non sono necessarie solo se è presente un equivalente regolatore di zona (centraline, sonde, attuatori on/off).
La presenza o non presenza del contabilizzatore non è influente.
Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
Simone, lascia perdere Supercafone, parliamo tra noi.
Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
mat ha scritto:Simone, lascia perdere Supercafone, parliamo tra noi.
Sentite ragazzi io vi sto solo dando una mano avendone fatta una manica di condomini negli ultimi 2 anni.
Se hai 1 contabilizzatore e 1 valvola che apre e chiude indistintamente TUTTI i sistemi di riscaldamento non siete a norma in quanto ogni zona (soggiorno, camere, garage, etc) ha bisogno della sual regolazione. Questo dice la legge.
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Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
Articolo?Questo dice la legge.
Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 2 aprile 2009 , n. 59SimoneBaldini ha scritto:Articolo?Questo dice la legge.
siano installati almeno una centralina di termoregolazione
programmabile in ogni unita' immobiliare e dispositivi modulanti per
la regolazione automatica della temperatura ambiente nei singoli
locali o nelle singole zone aventi caratteristiche di uso ed
esposizioni uniformi al fine di non determinare sovrariscaldamento
per effetto degli apporti solari e degli apporti gratuiti interni
Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
E' dal 1993 con il dpr 412 che sono obbligatori i dispositivi di regolazione per ambiente.. ma quando fai la contabilizzazione non devi rispettare il dpr 412 ora aggiornato con il dpr 59 anzi con i decreti 2015blue ha scritto:DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 2 aprile 2009 , n. 59SimoneBaldini ha scritto:Articolo?Questo dice la legge.
I miei corsi e libri su involucro, termotecnica e VMC https://www.paolosavoia.com/corso-online
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Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
decreto 26 giugno 2015SuperP ha scritto:E' dal 1993 con il dpr 412 che sono obbligatori i dispositivi di regolazione per ambiente.. ma quando fai la contabilizzazione non devi rispettare il dpr 412 ora aggiornato con il dpr 59 anzi con i decreti 2015blue ha scritto:DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 2 aprile 2009 , n. 59SimoneBaldini ha scritto: Articolo?
Gli impianti di climatizzazione invernale devono essere dotati di sistemi per la regolazione
automatica della temperatura ambiente nei singoli locali o nelle singole zone termiche al fine di
non determinare sovra riscaldamento per effetto degli apporti solari e degli apporti gratuiti
interni. Tali sistemi devono essere assistiti da compensazione climatica; la compensazione
climatica può essere omessa ove la tecnologia impiantistica preveda sistemi di controllo
equivalenti o di maggiore efficienza o qualora non sia tecnicamente realizzabile. Tali differenti
impedimenti devono essere debitamente documentati nella relazione tecnica di cui al paragrafo
2.2.
Dove è l'esenzione?
Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
I paragrafi citati sono da applicare per le nuove costruzioni e per ben determinati interventi sull'esistente.
Per la semplice installazione dei sistemi di contabilizzazione, non trattandosi di ristrutturazione dell'impianto termico, non si devono rispettare le prescrizioni del DM 26/06/15, come non si dovevano rispettare prima le condizioni del DPR 59/09.
Per la semplice installazione dei sistemi di contabilizzazione, non trattandosi di ristrutturazione dell'impianto termico, non si devono rispettare le prescrizioni del DM 26/06/15, come non si dovevano rispettare prima le condizioni del DPR 59/09.
Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
quelli li rispetti quando fai imp nuovo
o ristrutturaz di imp ecc
o ristrutturaz di imp ecc
Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
Semplice? Progetto, SCIA, DICO e 6000 mila euro di soli tubi lo chiami semplice?Terminus ha scritto:I paragrafi citati sono da applicare per le nuove costruzioni e per ben determinati interventi sull'esistente.
Per la semplice installazione dei sistemi di contabilizzazione, non trattandosi di ristrutturazione dell'impianto termico, non si devono rispettare le prescrizioni del DM 26/06/15, come non si dovevano rispettare prima le condizioni del DPR 59/09.
Non si sta parlando di avvitare un ripartitore ad un calorifero!
Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
Potresti anche spendere 600.000 €, ma per la norma rimarrebbe sempre un intervento non classificato come "ristrutturazione di impianto termico" e non vi sarebbero obblighi come quelli che hai richiamato.
Il "semplice" è riferito alla rilevanza che ne da la legge, in merito alle verifiche richieste per il contenimento dei consumi energetici.
Il "semplice" è riferito alla rilevanza che ne da la legge, in merito alle verifiche richieste per il contenimento dei consumi energetici.
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Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
Rientriamo nel discorso. Impianto contabilizzato per singolo appartamento in centrale termica. Quindi x contabilizzatori per x appartamenti. Come suddividiamo la spesa?
Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
Graziedanilo2 ha scritto:Esatto.
Re: 2 casi concreti per contabilizzazione UNI 10200
Come negli ultimi 20 anni. Millesimi secondo potenza installata.SimoneBaldini ha scritto:Rientriamo nel discorso. Impianto contabilizzato per singolo appartamento in centrale termica. Quindi x contabilizzatori per x appartamenti. Come suddividiamo la spesa?