ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Normativa Termotecnica, Impianti di riscaldamento, Legge 10/91, DLgs 192/05, ecc.

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girondone
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da girondone »

csi e le temp superficiali no vanno sempre in accordo
Ale_S
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da Ale_S »

che senso ha studiare allora PT agli elementi finiti se non vedo le temperature superficiali??
io lo faccio per vedere se ho il rischio di condense/muffe.
giotisi
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da giotisi »

Giro dice una cosa diversa, che condivido (anche perchè basta provare :) )

Non sta scritto che se migliori il pt dal punto di vista dello psi, automaticamente migliori anche la Tsi.
Sono due aspetti distinti.
A parità di psi, puoi avere un profilo migliore o peggiore.
girondone
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da girondone »

Quello intendevo. :-)
Ale_S
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da Ale_S »

Se miglioro il psi ho meno dispersioni, e per farlo isolo di piu il ponte termico,

Ma per ridurre il rischio condensazione cosa devo allora fare se le due problematiche non vanno di pari passo?
giotisi
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da giotisi »

la simulazione la fai apposta per quello.
vedrai che 'mettere l'isolante' in posti diversi porta a profili di temperatura diversi.

Banalmente, se isoli solo dall'interno, rischi la condensa in qualche cavità che ti restasse parzialmente connessa all'ambiente. (ad es. non è una buona idea aumentare gli spessori dei coprifessura dei serramenti se non sei più che sicuro che poi non ci entri aria umida)
Ale_S
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da Ale_S »

quindi non c'è una regola generale per ridurre le Tsi, isolando i ponti termici.
per assurdo, in certi casi isolando di più potrei avere Tsi minori??

io fin'ora ho sempre pensato che se isolo, nel senso di rivestire bene l'elemento ad elevata dispersione (es pilastro, o cordolo), connettendo questo strato di isolante con quello della parete( ecc), in modo da dare continuità all'isolamento, in genere riducevo il PSi ma anche le Tsi.

Ma da come dite non è sempre vero per le Tsi.

esiste allora una regola (o qualche semplici regole ) di carattere generale,
che mi indirizzino nel senso giusto nelle simulazioni (piuttosto che provare a caso) ?
SuperP
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da SuperP »

Ale_S ha scritto:quindi non c'è una regola generale per ridurre le Tsi, isolando i ponti termici.
Come no? certo che c'è! Mettere materiali molto disperdenti sul lato caldo, con dietro materiali isolanti. E' uno dei tanti trucchi per bypassare una richiesta del protocollo altoatesino di verifica della temperatura superficiale sui serrmaenti .. aumento T peggiorando psi ;)
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Mimmo_510859D
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da Mimmo_510859D »

Che ne dite dei corsi sui PT organizzati dall'ANIT?
Ne faranno uno tra qualche giorno nella mia zona (credo che ci siano ancora posti disponibili visto che a pagamento) dove oltre all'uso del soro SW IRIS parleranno di Therm
Ale_S
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da Ale_S »

io l'anno scorso ho seguito un loro corso "muffe, condense e ponti termici".
Mi è sembrato un buon corso e sono rimasto contento.
Non era totalmente centrato sui ponti termici (so che c'è un corso specifico), e quindi anche se si sono fatte alcune simulazioni o discussioni non si è trattato troppo a fondo il problema dei PT, della loro simulaizone e di come trattarli. Peccato perchè mi sarebbe interessato.
Mimmo_510859D
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da Mimmo_510859D »

Il corso in questione dovrebbe essere centrato sulla fase di calcolo del PT mediante i sw IRIS e Therm.
Su come correggerli i PT non se ne dovrebbe parlare.
Ale_S
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da Ale_S »

se ho ben capito quale sia il corso,
un po' se ne dovrebbe parlare.
L'associazione, oltre a voler divulgare il proprio software tratta molto il problema del corretto isolamento e inoltre ci sono varie dite produttrici di isolamenti associate alla medesima (anche se nel corso che ho fatto io non si è vista alcuna pubblicità).
quindi ritengo che oltre spiegare l'utilizzo dei sfw, diano indicani tecniche e si discuta di quali siano le soluzioni migliori per trattare i P.T.

in che città l'organizzano??
Mimmo_510859D
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da Mimmo_510859D »

Bari (il corso parte domani... ma credo che ci siano ancora posti disponibili)
Ale_S
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da Ale_S »

... un pochino fuori zona per me.....
SERGIARA
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da SERGIARA »

Mimmo_510859D ha scritto:Che ne dite dei corsi sui PT organizzati dall'ANIT?
Io l'ho fatto l'anno scorso e mi è sembrato buono, anche se avrei preferito meno teoria e più esercitazioni.
picchio70
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da picchio70 »

Ho appena scaricato Iris 3.0 e mi trovo una situazione anomala.
Variando le condizioni al contorno esterne (per simulare un ambiente non riscaldato), il valore psi del ponte termico non cambia, mentre facendo l'analisi con Therm e seguendo quanto letto nel forum e nelle dispense del corso on line dell'Ing. Socal che avevo seguito nel 2011 il calcolo viene differente, tenendo conto del fattoe btr: sbaglio qualcosa?
Grazie
girondone
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da girondone »

segnalalo ad anit
a me variava
picchio70
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da picchio70 »

Ho fatto riflessione e forse ho trovato l'inghippo.
Nel caso di due pareti confinanti entrambe con medesimo ambiente non riscaldato (quindi stesse condizioni al contorno), è corretto che il ponte termico non cambi rispetto a calcolarlo verso esterno, in quanto la variazione di temperatura non influenza il valore del PT.
Nel caso una parete confini con l'esterno e l'altra con ambiente non riscaldato, bisogna invece considerare il fattore di correzione btr per ragguagliare il DeltaT alle condizione dell'esterno.
Se l'interpretazione sopra è corretta, mi viene perè il dubbio se le due pareti confinano con due ambienti non riscaldati aventi temperature differenti (esempio ambiente NR con 1 parete esterna btr 0,40 e con 3 pareti esterne btr 0,60): in tal caso come mi comporto? Seguendo il ragionamento sopra e facendo il calcolo con DeltaT peggiore (btr 0,60), devo considerare il coefficiente correttivo solo per la parete con btr minore, imputando nel calcolo btr=0,40/0,60= 0,66?
Grazie
picchio70
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da picchio70 »

picchio70 ha scritto: Se l'interpretazione sopra è corretta, mi viene perè il dubbio se le due pareti confinano con due ambienti non riscaldati aventi temperature differenti (esempio ambiente NR con 1 parete esterna btr 0,40 e con 3 pareti esterne btr 0,60): in tal caso come mi comporto? Seguendo il ragionamento sopra e facendo il calcolo con DeltaT peggiore (btr 0,60), devo considerare il coefficiente correttivo solo per la parete con btr minore, imputando nel calcolo btr=0,40/0,60= 0,66?
Grazie
... nessuno ha suggerimenti?
Grazie
claudioedil
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da claudioedil »

però se guardi la norma, vi è una procedura specifica per il caso a tre temperature, non so cosa possa cambiare rispetto a correggere il flusso con l btr, ma proverei a seguire la norma.
l'ho fatto un po' di tempo fa, non mi ero ritrovato valori molto diversi, ma penso che dipenda molto anche da caso a caso
fp67
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da fp67 »

Ciao a tutti

La procedura della norma UNI EN ISO 10211 è "spiegata" nell'appendice C della norma stessa, ma a dir la verità non serve al calcolo diretto del valore Psi ma serve alla determinazione dei valori dei coefficienti di accoppiamento termico L fra più di 2 ambienti a T diverse (più di 2 temperature limite) e del fattore di ponderazione della temperatura. Per determinare il valore di Psi accoppiato a un simile PT è necessario un ulteriore passaggio matematico molte ben spiegato da un post del maggio 2010 dell'ing. Berlanda sul sito trasmittanza.org e nell'introduzione all'atlante nazionale dei PT curato dal prof. Corrado.

Credo che tutti i migliori sw commerciali di simulazione bi-tridimensionale dei PT eseguano in maniera automatica tale procedura, purché l'utente sappia cosa sta facendo e cosa sta calcolando il sw altrimenti vale sempre il principio shit in = shit out.
Personalmente utilizzando il validissimo e spartanissimo therm preferisco utilizzare la procedura con il fattore di attenuazione btr della temperatura che ho verificato dare risultati pressoché identici alla procedura proposta dalla norma: tolleranza di +- 0.001 W/(mk) più che accettabile.

Affinché il valore Psi risultante sia corretto è necessario naturalmente che il valore btr utilizzato per il calcolo del valore Psi sia per coerenza il medesimo utilizzato nei calcoli 1D delle dispersioni e dei fabbisogni energetici:
- tratto dai valori standard della UNI/TS 11300-1 (valori un po' grossolani)
- calcolato con la fomuletta btr = (Ti - Tu) / ( Ti - Te), se la Tu è nota
- calcolato con la formuleta del punto precedente determinando la Tu con l'espressione A.1 dell'appendice A della UNI EN ISO 13789

Allego a titolo informativo un documento che ho utilizzato per discutere proprio questo argomento con SuperP lo scorso anno.

Una buona giornata a tutti.
Fabrizio
Allegati
20140424 Risposta a SuperP 03-06 copy.png
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da fp67 »

Aggiungo in allegato le altre tre pagine del documento.
Fabrizio
Allegati
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SuperP
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da SuperP »

fp67 ha scritto:Allego a titolo informativo un documento che ho utilizzato per discutere proprio questo argomento con SuperP lo scorso anno.
La mia memoria mi inganna.. mannaggia. Qualcosa non funzia :D

Ricordavo del discorso della matrice dei tre casi e del valore btr... io personalmente uso il secondo, e in tutta sicncerità, vedendo quel che fanno (ops, non fanno ) gli altri, non farò neitne di + complesso.

Sono sempre + convinto, che per evitare muffe condense e dispersioni, conti sempre di metno il valore che esce dal sw, e conti sempre di + come si progetta e come si esegue il nodo. Il se va bene per vedere come si comporta, grossolanamente il nodo. Poi, ci sono approssimazioni madornali (la sola Rsi è aleatoria, non parliamo del comportamento dei materiali diversi e di quanto influisca la loro posa).

Sono contento che anche il mitico fp67 usi il btr nei suoi calcoli. Vuol dire che se sbagliamo siamo almeno in 2 :D
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mat
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da mat »

SuperP ha scritto:Sono sempre + convinto, che per evitare muffe condense e dispersioni, conti sempre di metno il valore che esce dal sw, e conti sempre di + come si progetta e come si esegue il nodo
Ohh bravissimo! Lo dicevo giusto ieri parlando con nostri comuni colleghi...
Pensare di poter ricavare dati precisi e realistici con lo stato attuale dei sw e anche del modo di progettare/realizzare gli edifici, è pura utopia...

Il problema è che la legge e la normativa di questo sembrano non accorgersi.
claudioedil
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da claudioedil »

verissimo quello che dice SuperP, però anche vero che il livello progettuale deve crescere altrimenti la realizzazione rimarrebbe sempre ferma
fp67
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da fp67 »

SuperP ha scritto:La mia memoria mi inganna.. mannaggia. Qualcosa non funzia :D
Ah, SuperP sono i primi sintomi dell'età?! ;-)

Io da anni utilizzo il btr (fT nella nomenclatura Passivhaus) per la determinazione del valore Psi associato ai PT con più di 2 temperature limite, così come imparato dal mitico, lui veramente, Ruben Erlacher. Tale metodo non è solo più semplice rispetto al metodo matriciale "spiegato"dalla norma, ma è corretto e coerente con la componente 1D del calcolo del coefficiente complessivo di accoppiamento termico per trassmissione del volume lordo riscaldato (HT = sommatoria UxAxbtr, con btr=1 per l'ambiente esterno e calcolato secondo i sistemi di cui al mio post precedente per gli altri ambienti interni).

Questo naturalmente utilizzando lo spartano Therm: chi utilizza i sw commerciali che fanno in automatico la procedura della norma (piuttosto complessa e lunga) sarebbe assurdo complicarsi ulteriormente la vita, purché si sappia cosa sta facendo il sw.

Saluti
Fabrizio
SuperP
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da SuperP »

claudioedil ha scritto:verissimo quello che dice SuperP, però anche vero che il livello progettuale deve crescere altrimenti la realizzazione rimarrebbe sempre ferma
un mio prof. diceva sempre "io progetto sulla carta, anche su quella della caciotta, poi la verifico al pc". Ecco, purtroppo siamo spinti a verificare sul pc e non a progettare.
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claudioedil
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da claudioedil »

e in effetti il livello progettuale non è determinato semplicemente dall'usare un pc
fp67
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da fp67 »

Fabrizio
SuperP ha scritto:un mio prof. diceva sempre "io progetto sulla carta, anche su quella della caciotta, poi la verifico al pc". Ecco, purtroppo siamo spinti a verificare sul pc e non a progettare.
Sul progettare prima col cervello e la mano sulla carta e dopo con il pc sono perfettamente d'accordo e purtroppo ora avviene il contrario e si vedono i risultati. Sigh.
Fabrizio
mat
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da mat »

In merito al metodo con il fattore btr: se in therm imposto un pezzettino di superficie lontano dal nodo per ricavarmi l'U factor dell'elemento corrente, di fatto il suo valore moltiplicato per la lunghezza mi dà già il valore corretto da sottrarre a L2d.
fp67
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da fp67 »

mat ha scritto:In merito al metodo con il fattore btr: se in therm imposto un pezzettino di superficie lontano dal nodo per ricavarmi l'U factor dell'elemento corrente, di fatto il suo valore moltiplicato per la lunghezza mi dà già il valore corretto da sottrarre a L2d.
No, perché l'U-factor è una trasmittanza termica [W/(m2K)] ed è quindi un valore caratteristico della struttura indipendente dal delta T cui essa è sottoposta esattamente come il valore L2D [W/(mK)] (questo naturalmente nel modello statico di bilancio energetico di cui ci occupiamo, altro discorso è nel modello dinamico in cui la U varia durante la giornata al variare della temperatura e dell'umidità relativa). Quindi al tuo U-factor pezzettino calcolato con Therm moltiplicato per la lunghezza dell'elemento (netta interna o lorda esterna a seconda del sistema dimensionale adottato) devi comunque sempre applicare il btr utilizzato nel calcolo 1D prima di sottrarlo a L2D, altrimenti il valore Psi è sottostimato:

Psi = L2D - sommatoria (U-factor pezzettino x l x btr)

Non solo: l'U-factor che ottieni con Therm per quel piccolo pezzettino dell'elemento laterale lontano dall'elemento centrale del nodo non è detto che sia rappresentativo dell'intero elemento, in particolare se questo è una struttura con strati non omogenei ... quindi può avere un valore diverso di parecchio dal valore U calcolato con la UNI EN ISO 6946 che si utilizza nel calcolo della componente 1D del coefficiente di accoppiamento termico HT (sommatoria U6946 x A x btr), il che risulterebbe in un'incoerenza di valori U e, in definitiva, in un errore di calcolo del valore Psi. O si usa sempre l'U-factor pezzettino o sempre l'U6946, e, se ci sono più di 2 temperature limite, o il btr o il metodo a matrice dell'appendice C della norma 10211.

Quello che non bisogna fare una volta che è stato correttamente calcolato il valore Psi è applicare il fattore btr nel calcolo della componente 2D del coefficiente di accoppiamento termico per trasmissione HT, (sommatoria Psi x l). In definitiva:

HT = sommatoria (U6946 x A x btr) + sommatoria (Psi x l) + sommatoria (n x Chi)



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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da mat »

fp67 ha scritto:No, perché l'U-factor è una trasmittanza termica [W/(m2K)] ed è quindi un valore caratteristico della struttura indipendente dal delta T cui essa è sottoposta
Nel modello fisico statico certamente sì, il fatto è che therm restituisce il valore di U dividendo il flusso calcolato per il delta T rilevato con le condizioni al contorno (ragiona quindi "al contrario" rispetto ai programmi di legge 10 che partono dalla stratigrafia); in presenza di tre temperature therm calcola sempre il delta T maggiore però (interno-esterno), di conseguenza la U dell'elemento verso NR che viene visualizzata è già implicitamente moltiplicata per il fattore btr.
fp67 ha scritto:Non solo: l'U-factor che ottieni con Therm per quel piccolo pezzettino dell'elemento laterale lontano dall'elemento centrale del nodo non è detto che sia rappresentativo dell'intero elemento, in particolare se questo è una struttura con strati non omogenei .
Naturalmente. In tal caso la trasmittanza che utilizzo in sottrazione al L2d è quella che mi sono calcolato precedentemente con un calcolo sul solo elemento edilizio, che poi utilizzo anche per la stratigrafia su EC.
fp67
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da fp67 »

mat ha scritto:Nel modello fisico statico certamente sì, il fatto è che therm restituisce il valore di U dividendo il flusso calcolato per il delta T rilevato con le condizioni al contorno (ragiona quindi "al contrario" rispetto ai programmi di legge 10 che partono dalla stratigrafia); in presenza di tre temperature therm calcola sempre il delta T maggiore però (interno-esterno), di conseguenza la U dell'elemento verso NR che viene visualizzata è già implicitamente moltiplicata per il fattore btr.
E' vero, hai ragione tu.
Facendo il calcolo sul pezzettino Therm fornisce una trasmittanza già ridotta del fattore btr perché effettivamente in presenza di più di due T limite utilizza sempre il delta T maggiore per mostrare i valori U-factor. Il flusso Phi per metro lineare di nodo (mostrato a destra nella tendina dei risultati) è quello che si innesca con il delta T 20-12=8K ma Therm lo divide per un delta T 20-(-12) = 32 K per visualizzare l'U-factor (mostrato a sinistra nella tendina dei risultati).
Resta il fatto che il calcolo sul pezzettino vale solo in caso di struttura con strati omogenei e in caso contrario bisogna procedere o utilizzando solo le U6946 o gli U-factor calcolati con Therm separatamente per i singoli elementi coinvolti nel nodo, come dici tu.

Visto che è un argomento interessante allego immagine esplicativa sempre sul nodo utilizzato in precedenza, con le medesime condizioni al contorno.
Fabrizio
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da claudioedil »

non capisco da dove derivi che nella sottrazione finale per i calcolo di Psi non devi tener conto di btr
l'Ufactor di Therm per forza tiene in conto il btr, fa parte delle condizioni al contorno; il sottraendo è sempre lui con tanto di btr allo stesso modo
fp67
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da fp67 »

claudioedil ha scritto:non capisco da dove derivi che nella sottrazione finale per i calcolo di Psi non devi tener conto di btr
l'Ufactor di Therm per forza tiene in conto il btr, fa parte delle condizioni al contorno; il sottraendo è sempre lui con tanto di btr allo stesso modo
Nel senso che l'U-factor = 0,04968 W/(m2K) mostrato da Therm nei risultati relativi al "pezzettino", minore del reale valore di trasmittanza termica della struttura pavimento U6946=0,1983 W/(mK), contiene già l'attenuazione dovuta al btr (tanto è vero che 0,1983 x 0,25 = 0,0496 W/(m2K)) e quindi non va ulteriormente attenuato con btr nel calcolo dello valore Psi. In definitiva, sempre a condizione che le strutture convolte nel nodo siano composte da strati omogenei:

- se si usa l'U-factor come propone MAT:
E' Giusto: Psi = L2D - sommatoria (U-factor x l)
E' sbagliato: Psi = L2D - sommatoria (U-factor x l x btr)

- se si usano invece le U6946:
E' giusto: Psi = L2D - sommatoria (U6946 x l x btr)
E' sbagliato: Psi = L2D - sommatoria (U6946 x l)

Fabrizio
mat
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da mat »

fp67 ha scritto:Quello che non bisogna fare una volta che è stato correttamente calcolato il valore Psi è applicare il fattore btr nel calcolo della componente 2D del coefficiente di accoppiamento termico per trasmissione HT, (sommatoria Psi x l).
EC700 consente di suddividere a metà lo psi tra parete e pavimento, come indicato dalle norme: lo psi il cui flusso è diretto verso il locale NR (nel tuo caso, lo psi attribuito al pavimento, flusso verticale verso il garage) è moltiplicato per la differenza di temperatura interno-NR, l'altro (psi attribuito alla parete, flusso orizzontale verso esterno) è moltiplicato per interno-esterno.
Mi sembra un'approccio corretto, tu non sei d'accordo?
claudioedil
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da claudioedil »

capisco l'ultima annotazione di fabrizio, non invece la tua mat, forse sono un po' duro, abbi pazienza.

l'u-factor di Therm mi serve per definire L2D, se volgio calcolare Psi userò sempre nel sottraendo la U6946 perché è quella che effettivamente utilizzo nel calcolo delle dispersioni, ovvero la tua seconda indicazione.
fp67
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Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da fp67 »

claudioedil ha scritto:... l'u-factor di Therm mi serve per definire L2D, se volgio calcolare Psi userò sempre nel sottraendo la U6946 perché è quella che effettivamente utilizzo nel calcolo delle dispersioni, ovvero la tua seconda indicazione.
Ciao
Forse non sono stato chiaro nella spiegazione.
L'U-factor che MAT utilizza come sottraendo si riferisce al solo pezzettino (per questo io lo chiamo U-factor pezzettino) di elemento laterale sufficientemente lontano dall'elemento centrale per "fotografare" il comportamento della struttura non ancora perturbata dalla presenza del ponte termico del nodo (isoterme parallele, flusso perpendicolare alla struttura)
L'U-factor che serve per il calcolo di L2D (sommatoria U-factor x l) si riferisce a tutto l'elemento laterale perturbato e quindi comprende la parte di flusso termico dovuto al PT, chiamiamolo U-factor completo (isoterme incurvate, flusso inclinato rispetto alla struttura e non "visto" dal calcolo 1D)

In sostanza col metodo di MAT in una sola simulazione di Therm ottieni sia il calcolo delle U degli elementi non perturbati (U-factor pezzettino) e sia l'U-factor completo degli elementi perturbati per il calcolo di L2D, valori che ti servono per determinare il valore Psi.
Nel caso più semplice di 2 temperature limite e 2 ambienti coinvolti dovrebbe essere U-factor pezzettino = U6946
Nel caso che tanto ci fa spremere le meningi che ci siano più di 2 temperature limite e più di 2 ambienti coinvolti l'U-factor pezzettino < U6946 perché comprende già l'attenuazione btr : U-factor pezzettino = U6946 x btr con btr<1

Tutto ciò a patto che gli elementi laterali del nodo siano costituiti da strutture a strati omogenei, altrimenti l'U-factor pezzettino non rappresenta correttamente la U dell'intero elemento non perturbato. In tal caso o calcoli a parte la U6946, considerando correttamente gli strati non omogenei col metodo previsto dalla 6946, o ti fai un altro file di Therm in cui rappresenti solo la struttura a strati disomogenei e calcoli l'U-factor dell'intera struttura, che solitamente è leggermente minore di quella calcolata con la 6946, il cui metodo è cautelativo.

E' infine importante utilizzare valori coerenti di U nei calcoli di HT e di Psi.

Spero di aver chiarito :-)
Fabrizio
claudioedil
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Iscritto il: dom ago 21, 2011 10:24

Re: ANIT-IRIS- E PONTI TERMICI

Messaggio da claudioedil »

grazie Fabrizio, allora ritengo che si debba sempre usare il btr nel sottraendo.
giustamente il flusso calcolato con Therm tiene conto della differente temperatura dei due ambienti "esterni",il valore L2D sarà quindi calcolato correttamente tenendo in conto appunto le due temperature esterne, questo è di fatto l'effetto si vuole legge nell'U-factor della struttura verso NR.
Quando vado a calcolare Psi, a mio avviso nulla deve cambiare rispetto al ragionamento con una ambiente esterno, perché l'operazione è flusso modellato (Therm) - flusso teorico (U6946 con btr dove serve),poiché il salto di temperatura che utilizzo è sempre Ti - Te.
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