Lo trovate qui:
http://mio.discoremoto.alice.it/tigers
38 pagine! Non l'ho ancora letto (ovviamente).
Divertitevi.
Interpretazione comitato regionale notarile lombardo su ACE
Moderatore: Edilclima
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Ho faticosamente letto quasi tutto e lo sto lentamente digerendo.
Sembra che vada a chiarire molti punti toccati nel forum.
Certo rimane un parere, per quanto autorevole.
Sarebbe assai meglio se il Ministero ci fornisse una circolare (non è legge ma in mancanza di altro va bene anche la prassi) affrontando questi stessi temi.
Sembra che vada a chiarire molti punti toccati nel forum.
Certo rimane un parere, per quanto autorevole.
Sarebbe assai meglio se il Ministero ci fornisse una circolare (non è legge ma in mancanza di altro va bene anche la prassi) affrontando questi stessi temi.
Anch'io gli ho dato una scorsa alla veloce, e la cosa che mi ha maggiormente colpito e' che viene ribadito che la famigerata "clausola di cedevolezza" non autorizza ne' incoraggia "tutte" le regioni a legiferare in tema di certificazione energetica e di contenimento dei consumi negli edifici, cosa che invece viene correntemente data per acquisita.
La clausola parla solo di "regioni e provincie autonome", dove l'aggettivo va applicato ad entrambe. Mi pare dunque che il parere dei notai ponga seri dubbi sulla legittimita' della legislazione delle regioni che (come la Lombardia, ed il Piemonte a ruota) si sono mosse in tal senso inventandosi le loro regole e le loro procedure.
Mi pare anche che si accenni anche al fatto che le delibere di giunta, regionale o comunale che siano, non hanno lo stesso valore di cogenza giuridica delle leggi dello stato; su queste questioni non mi addentro per mia ignoranza, ma mi sembrano considerazioni di logica e di buon senso.
Forse si e' ancora in tempo per evitare il caos di una miriade di regole e regolette regionali e comunali, diverse per ogni campanile. Sarebbe sicuramente un passo avanti verso una certificazione seria.
Pareri ?
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Paolo
La clausola parla solo di "regioni e provincie autonome", dove l'aggettivo va applicato ad entrambe. Mi pare dunque che il parere dei notai ponga seri dubbi sulla legittimita' della legislazione delle regioni che (come la Lombardia, ed il Piemonte a ruota) si sono mosse in tal senso inventandosi le loro regole e le loro procedure.
Mi pare anche che si accenni anche al fatto che le delibere di giunta, regionale o comunale che siano, non hanno lo stesso valore di cogenza giuridica delle leggi dello stato; su queste questioni non mi addentro per mia ignoranza, ma mi sembrano considerazioni di logica e di buon senso.
Forse si e' ancora in tempo per evitare il caos di una miriade di regole e regolette regionali e comunali, diverse per ogni campanile. Sarebbe sicuramente un passo avanti verso una certificazione seria.
Pareri ?
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Paolo
Ho letto anch'io quel punto e sono rimasto MOLTO perplesso, cosi' come in effetti lo e' anche l'estensore dei documento.schwierig ha scritto:Anch'io gli ho dato una scorsa alla veloce, e la cosa che mi ha maggiormente colpito e' che viene ribadito che la famigerata "clausola di cedevolezza" non autorizza ne' incoraggia "tutte" le regioni a legiferare in tema di certificazione energetica e di contenimento dei consumi negli edifici, cosa che invece viene correntemente data per acquisita.
La clausola parla solo di "regioni e provincie autonome", dove l'aggettivo va applicato ad entrambe. Mi pare dunque che il parere dei notai ponga seri dubbi sulla legittimita' della legislazione delle regioni che (come la Lombardia, ed il Piemonte a ruota) si sono mosse in tal senso inventandosi le loro regole e le loro procedure.
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IMVHO resta i dubbio se quell'autonome sia da riferire solo alle provincie oppure ad entrambe.
Se cioe' si debba leggere le (regioni)... E ... (le provincie autonome) oppure le (regioni e le provincie) autonome. Ricordo anche una vecchia disquisizione sul fatto che le "regioni autonome" non esistono a livello ufficiale (conferme?) perche' si chiamano "regioni a statuto speciale".
Secondo dubbio: non sono un giurista ma non credo si possa affermare cosi' a cuor leggero che se la norma puo' essere recepita dalle singole regioni allora lo stato non avrebbe diritto di legiferare in materia a livello statale in termini di recepimento di direttiva UE.
Il punto e': le regioni italiane e la loro indipendenza legiferativa esistono a livello di UE? Oppure per la UE esiste solo l'Italia come stato che, al suo interno ed indipendentemente concede una certa autonomia alle regioni?
Perche' nel secondo caso la UE potrebbe dire: "Cara Italia, io la direttiva l'ho fatta perche' gli STATI membri la recepiscano, non posso mica stare qui ad aspettare che le tue regioni la recepiscano una per una, io la "multa" (ma c'e'?) la do' a te e basta."
Attendo pareri di illustri giuristi.