Premetto che non ho ancora fatto alcun sopralluogo, ma si prospetta un lavoro relativo allo studio di fattibilità per la contabilizzazione di un condominio anni 60/70 con impianto radiante a pavimento. Quello che proporrò è:
- analisi impianto esistente con ricerca documentale (praticamente impossibile a mio avviso), sopralluogo approfondito magari con termocamera.
- se l'impianto è a colonne, direi che fanno prima a rifare l'impianto in quanto l'unica soluzione accettabile sarebbe quella di intercettare ogni circuito con contabilizzatore diretto (più opere murarie etc.)
- se l'impianto è con collettore di zona, ok e metterei anche una regolazione di zona/ambiente.
Come procedereste in una situazione del genere? Magari è il caso di fare anche qualche indagine distruttiva per vedere di che tubazioni parliamo? Grazie a chi vorrà contribuire o riportare esperienze simili
Contabilizzazione impianto a pavimento esistente
Moderatore: Edilclima
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Re: Contabilizzazione impianto a pavimento esistente
In quegli anni si facevano impianti con serpentine annegate a soffitto, inoltre le serpentine venivano posate indipendentemente dagli alloggi quindi una serpentina fornisce anche piu' alloggi. Io solitamente faccio un'indagine termografica, una relazione con qualche termografia allegata e dichiaro che non è possibile applicare sistemi di contabilizzazione. Inutile inventarsi l0impossibile. Anche se i circuiti fossero intercettabili, anche se ogni circuito facesse un'appartamento, rimarrebbe il fatto che le solette non sono isolate e che un impianto a soffitto beneficia l'appartamento sotto ma anche quello sopra, sostanzialemente è la stessa cosa per quallo a pavimento non isolato.
Re: Contabilizzazione impianto a pavimento esistente
In effetti avevo letto che annegassero i tubi (in rame spero no? Diametro 1/2"?) direttamente nel getto e comunque senza isolante, ma che addirittura facessero una medesima spirale per più appartamenti... A questo punto mi si pongono due domande:
- nell'ipotesi ci fosse una situazione ottimale (collettore o circuiti intercettabili per ciascun alloggio) il programma di contabilizzazione Edilclima tiene conto anche delle perdite imputabili ai "furti di calore"?
- gli faccio uno studio di prefattibilità magari con una bella diagnosi energetica o faccio solo un breve sopralluogo capisco come va la situazione e gli dico subito che non si può fare?
- nell'ipotesi ci fosse una situazione ottimale (collettore o circuiti intercettabili per ciascun alloggio) il programma di contabilizzazione Edilclima tiene conto anche delle perdite imputabili ai "furti di calore"?
- gli faccio uno studio di prefattibilità magari con una bella diagnosi energetica o faccio solo un breve sopralluogo capisco come va la situazione e gli dico subito che non si può fare?
Re: Contabilizzazione impianto a pavimento esistente
Ma si tratta palesemente di un impianto nel quale la regolazione e la contabilizzazione individuale non sono applicabili.moebius ha scritto:- gli faccio uno studio di prefattibilità magari con una bella diagnosi energetica o faccio solo un breve sopralluogo capisco come va la situazione e gli dico subito che non si può fare?
Tutto quello che va oltre la dichiarazione di non fattibilità è un furto.
Re: Contabilizzazione impianto a pavimento esistente
ho gestito parecchi impianti di quel tipo, e mi e' stata posta la stessa domanda (in qualita' di manutentore/conduttore)..
come gia' ti han risposto,la contabilizzazione non e' fattibile,impianti di quel tipo venivano fatti esclusivamente per scaldare,non per risparmiare.. i massetti non isolati e le tubazioni in ferro (il rame non veniva minimamente preso in considerazione,si usavano tubi di ferro nero da 1/2 e 3/8" annegati nel cemento -e che cemento,per di piu'! )
come gia' ti han risposto,la contabilizzazione non e' fattibile,impianti di quel tipo venivano fatti esclusivamente per scaldare,non per risparmiare.. i massetti non isolati e le tubazioni in ferro (il rame non veniva minimamente preso in considerazione,si usavano tubi di ferro nero da 1/2 e 3/8" annegati nel cemento -e che cemento,per di piu'! )
Re: Contabilizzazione impianto a pavimento esistente
Gianna63 non mi fraintendere, se gli faccio una diagnosi energetica non è un furto, è un'altra cosa, al massimo in più rispetto alla richiesta di fattibilità. Un idraulico in pensione che conosco ha fatto i primi impianti alla fine degli anni 60 proprio così e mi ha descritto brevemente il sistema, loro usavano sistemi a soffitto dappertutto con integrazioni a pavimento nei bagni ed ai piani terra. Ogni appartamento aveva serpentine singole e una cassetta con l'intercettazione della mandata ed il ritorno della mandata del piano di sopra, non intercettata, tutti i tubi erano in acciao speciale e le seprentine passavano sotto le tavelle. Erano condomini con isolamento nel sottofondo in sughero. Forse erano condomini d'elite, ma la sua impresa ne fece una decina tra il 68 ed il 72. Zona Torino.
Re: Contabilizzazione impianto a pavimento esistente
Impianti a pannelli "vecchi" ne ho visti parecchi, e per edifici di quell'epoca non mi è mai capitato di trovare strutture coibentate tra piani riscaldati.
Da esperienze raccolte, prima della 373 l'unica struttura che poteva essere un minimo isolata (ma solo in edifici di pregio) era l'eventuale copertura piana, dove veniva fatto un sottofondo con calcestruzzi alleggeriti. Negli anni settanta hanno iniziato (raramente) a prevedere 2-3 cm di polistirolo nelle intercapedini tra i forati.
Fatico quindi a capire cosa ci sia da diagnosticare.
Da esperienze raccolte, prima della 373 l'unica struttura che poteva essere un minimo isolata (ma solo in edifici di pregio) era l'eventuale copertura piana, dove veniva fatto un sottofondo con calcestruzzi alleggeriti. Negli anni settanta hanno iniziato (raramente) a prevedere 2-3 cm di polistirolo nelle intercapedini tra i forati.
Fatico quindi a capire cosa ci sia da diagnosticare.