Piano casa e certificazione
Moderatore: Edilclima
Piano casa e certificazione
Ci siamo!! Prima pratica Piano casa Regione Lombardia.
Porzione di Villa Bifamiliare su tre livelli (interrato, Terra e Primo) anno di costruzione 2002/2003, termoautonomo (caldaietta tipo C, collettori e radiatori, unica zona termica) Ampliamento previsto: Vano da circa 24 mq in aderenza alla sagoma esistente solo a piano terra (nuovo locale = nuova cucina, quella vecchia viene inglobata nel soggiorno) Domanda: visto che la normativa regionale mi chiede l'ACE a fine lavori, se mi allaccio all'impianto esistente (devo cambiare anche la caldaia) come faccio a far tornare l'EPI diminuito del 10%?
Io opterei per lasciare l'impianto della casa così com'è e nella nuova zona fare un impianto a se stante (PDC e bollitore per Acs della cucina), in maniera tale da certificare solo il nuovo volume come "edificio-impianto"
Voi cosa ne dite?
Porzione di Villa Bifamiliare su tre livelli (interrato, Terra e Primo) anno di costruzione 2002/2003, termoautonomo (caldaietta tipo C, collettori e radiatori, unica zona termica) Ampliamento previsto: Vano da circa 24 mq in aderenza alla sagoma esistente solo a piano terra (nuovo locale = nuova cucina, quella vecchia viene inglobata nel soggiorno) Domanda: visto che la normativa regionale mi chiede l'ACE a fine lavori, se mi allaccio all'impianto esistente (devo cambiare anche la caldaia) come faccio a far tornare l'EPI diminuito del 10%?
Io opterei per lasciare l'impianto della casa così com'è e nella nuova zona fare un impianto a se stante (PDC e bollitore per Acs della cucina), in maniera tale da certificare solo il nuovo volume come "edificio-impianto"
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Re: Piano casa e certificazione
Che come fece emergere SuperP in tempi non sospetti la normativa è una Cag..ta Pazzesca!
Paolo Villaggio Docet!
Come si possono solo pensare certe cose...!!
Dal termoautonomo al termolocale....
Paolo Villaggio Docet!
Come si possono solo pensare certe cose...!!
Dal termoautonomo al termolocale....
Ora diventerò un coso per usare la cosa+, domani la la cosa++ e chissà a quando la cosa super+ ....
ma a me interessa tutt'altra cosa .....
ma a me interessa tutt'altra cosa .....
- davidemorcy
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- Località: Sondrio, Lecco, Como
Re: Piano casa e certificazione
No comment......quoto jerry.......dave72 ha scritto:Ci siamo!! Prima pratica Piano casa Regione Lombardia.
Porzione di Villa Bifamiliare su tre livelli (interrato, Terra e Primo) anno di costruzione 2002/2003, termoautonomo (caldaietta tipo C, collettori e radiatori, unica zona termica) Ampliamento previsto: Vano da circa 24 mq in aderenza alla sagoma esistente solo a piano terra (nuovo locale = nuova cucina, quella vecchia viene inglobata nel soggiorno) Domanda: visto che la normativa regionale mi chiede l'ACE a fine lavori, se mi allaccio all'impianto esistente (devo cambiare anche la caldaia) come faccio a far tornare l'EPI diminuito del 10%?
Io opterei per lasciare l'impianto della casa così com'è e nella nuova zona fare un impianto a se stante (PDC e bollitore per Acs della cucina), in maniera tale da certificare solo il nuovo volume come "edificio-impianto"
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"Chi non lavora non fa l'amore"
Re: Piano casa e certificazione
straquoto jerry
succede anche con i recuperi dei sottotetti....
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Re: Piano casa e certificazione
Ok..lo so che è una cosa fuori dalla logica..tu che faresti??Paolo Villaggio Docet!
Come si possono solo pensare certe cose...!!
Dal termoautonomo al termolocale....
E' quasi impossibile, a meno di non devastare metà casa, allacciarsi all'impianto esistente.
Se il vostro aiuto e prendere per il c..o allora faccio a meno del vostro aiuto. A meno che tu non ti offra volontario con il
martello pneumatico!! Potrebbero risparmiare sulla mano d'opera
Re: Piano casa e certificazione
Non credo ti vogliano predere in giro, certo che la soluzione che proponi è in effetti un controsenso dalla tecnica del riscaldamento. Non opero in lombardia e quindi non so se hai problemi ad allacciarti all'impianto esistente, dovendo fare verifiche particolari.
Ti posso consigliare, se non vuoi fare traccie, di provare a individuare un percorso a vista, magari creando una piccola risega per nascondere le condotte. Non consoco il caso specifico ma magari puoi provare ad uscire dall'edificio, interrare i tubi e rientrare nell'ampliamento....
A conti fatti... credo che fare un nuovo impianto non costi di meno, senza parlare poi degli extracosti di aver due impianti, sia in termini di rendimenti che di manutenzioni periodiche.
Due impianti in un caso simile non li farei mai davvero!!
Ti posso consigliare, se non vuoi fare traccie, di provare a individuare un percorso a vista, magari creando una piccola risega per nascondere le condotte. Non consoco il caso specifico ma magari puoi provare ad uscire dall'edificio, interrare i tubi e rientrare nell'ampliamento....
A conti fatti... credo che fare un nuovo impianto non costi di meno, senza parlare poi degli extracosti di aver due impianti, sia in termini di rendimenti che di manutenzioni periodiche.
Due impianti in un caso simile non li farei mai davvero!!
Re: Piano casa e certificazione
Fai la verifica solo sull'ampliamento. Ma l'ampliamento di 24 m² ben coibentato avrà bisogno di 500 W. A questo punto sceglierai per una stufa (oppure un radiatore elettrico), tale sistema "non è impianto termico", quindi avrai un edificio privo di impianto termico e che quindi ha Eph=0. Hai quindi abbattuto l'Eph limite del 100%.
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Re: Piano casa e certificazione
Mi spiace che l'hai presa male, soprattutto perchè tu non sei responsabile di certe demenzialità passate per legali.dave72 ha scritto:Ok..lo so che è una cosa fuori dalla logica..tu che faresti??Paolo Villaggio Docet!
Come si possono solo pensare certe cose...!!
Dal termoautonomo al termolocale....
E' quasi impossibile, a meno di non devastare metà casa, allacciarsi all'impianto esistente.
Se il vostro aiuto e prendere per il c..o allora faccio a meno del vostro aiuto. A meno che tu non ti offra volontario con il
martello pneumatico!! Potrebbero risparmiare sulla mano d'opera
Per quel poco che ho visto io è spesso molto semplice trovare un punto dla quale derivare un nuovo allaccio, ma si torna al paradosso che evidenziavi: se ho una casa male isolata cosa posso fare per rientrare nel limite e poter aggiungere una cucina o un servizio igienico riscaldato?
Trovi lo stesso problema sollevato da superP circa 5 mesi fa...
La risposta legale è: se vuoi un bagno caldo devi isolarti tutta la casa ...
Ora diventerò un coso per usare la cosa+, domani la la cosa++ e chissà a quando la cosa super+ ....
ma a me interessa tutt'altra cosa .....
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Re: Piano casa e certificazione
[quote][/Mi spiace che l'hai presa male, soprattutto perchè tu non sei responsabile di certe demenzialità passate per legali.
Per quel poco che ho visto io è spesso molto semplice trovare un punto dla quale derivare un nuovo allaccio, ma si torna al paradosso che evidenziavi: se ho una casa male isolata cosa posso fare per rientrare nel limite e poter aggiungere una cucina o un servizio igienico riscaldato?
Trovi lo stesso problema sollevato da superP circa 5 mesi fa...
La risposta legale è: se vuoi un bagno caldo devi isolarti tutta la casa ...quote]
E' proprio questo il punto. La mia proposta, anche se illogica, fa emergere il paradosso della normativa: a questo punto, credo, nell'analisi costi benefici dell'intervento, i costi superano ampiamente i benefici (dell'aumento di superficie). Quindi l'intervento diventerebbe economicamente irrealizzabile, anche se, ammesso che sia possibile, si possa usufruire di altre agevolazioni fiscali (55%) sulla parte gia costruita di abitazione.
La sola derivazione di un corpo scaldante non è sufficiente. A questo punto, credo che, tra la scelta di realizzare aumenti volumetrici o cambiare abitazione, la gente sceglierà, visti i costi, di optare per la seconda soluzione. A chi giova tutto ciò??
Io credo di immaginarlo
Per quel poco che ho visto io è spesso molto semplice trovare un punto dla quale derivare un nuovo allaccio, ma si torna al paradosso che evidenziavi: se ho una casa male isolata cosa posso fare per rientrare nel limite e poter aggiungere una cucina o un servizio igienico riscaldato?
Trovi lo stesso problema sollevato da superP circa 5 mesi fa...
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E' proprio questo il punto. La mia proposta, anche se illogica, fa emergere il paradosso della normativa: a questo punto, credo, nell'analisi costi benefici dell'intervento, i costi superano ampiamente i benefici (dell'aumento di superficie). Quindi l'intervento diventerebbe economicamente irrealizzabile, anche se, ammesso che sia possibile, si possa usufruire di altre agevolazioni fiscali (55%) sulla parte gia costruita di abitazione.
La sola derivazione di un corpo scaldante non è sufficiente. A questo punto, credo che, tra la scelta di realizzare aumenti volumetrici o cambiare abitazione, la gente sceglierà, visti i costi, di optare per la seconda soluzione. A chi giova tutto ciò??
Io credo di immaginarlo
- davidemorcy
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Re: Piano casa e certificazione
..oppure fare interventi di ampliamenti facendo carte false....come in Italia siamo ben capaci di fare.....dave72 ha scritto:[/Mi spiace che l'hai presa male, soprattutto perchè tu non sei responsabile di certe demenzialità passate per legali.
Per quel poco che ho visto io è spesso molto semplice trovare un punto dla quale derivare un nuovo allaccio, ma si torna al paradosso che evidenziavi: se ho una casa male isolata cosa posso fare per rientrare nel limite e poter aggiungere una cucina o un servizio igienico riscaldato?
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E' proprio questo il punto. La mia proposta, anche se illogica, fa emergere il paradosso della normativa: a questo punto, credo, nell'analisi costi benefici dell'intervento, i costi superano ampiamente i benefici (dell'aumento di superficie). Quindi l'intervento diventerebbe economicamente irrealizzabile, anche se, ammesso che sia possibile, si possa usufruire di altre agevolazioni fiscali (55%) sulla parte gia costruita di abitazione.
La sola derivazione di un corpo scaldante non è sufficiente. A questo punto, credo che, tra la scelta di realizzare aumenti volumetrici o cambiare abitazione, la gente sceglierà, visti i costi, di optare per la seconda soluzione. A chi giova tutto ciò??
Io credo di immaginarlo
"Chi non lavora non fa l'amore"