Il discorso era che, secondo una "scuola di pensiero", sarebbe ridicolo abilitare i certificatori energetici "solo" in base al possesso di un titolo di studio di tipo tecnico/scientifico, dimostrazione di esperienza pregressa in materia, alla frequentazione di un corso specifico e al relativo superamento di un esame finale, ma si ritiene invece validissimo il concetto che gli ingegneri non debbano dimostrare niente a nessuno, insomma proprio come dici tu "in base ad una presunta e non dimostrata passione personale e/o capacità di apprendere altre materie neanche lontanamente sfiorate durante la laurea".Caino75 ha scritto:giuseppe64, ma tu sai cos'è il 3+2?hai mai dato un'occhiata ai programmi?Lo sai che per far sì che uscisse gente pronta a lavorare entro 3 soli anni hanno sacrificato tutte quelle cose che rendevano la laurea in ingegneria la versatilità per eccellenza in favore delle materie strettamente attinenti? E lo Stato che dovrebbe fare, abilitare la gente in base ad una presunta e non dimostrata passione personale e/o capacità di apprendere altre materie neanche lontanamente sfiorate durante la laurea?
VO e NO(quinquiennale) sono due formazioni universitarie nettamente diverse, una più versatile e l'altra piu' specializzata in un unico aspetto, non ammetterlo è disonestà intellettuale. E' questo quel che vuole dire SuperP.
Qualcuno dice che gli architetti sono zero in impiantistica perhè ne conosco alcuni, beh, sapessi quanti ing. (VO) conosco che non sanno nemmeno, per esempio, la differenza tra energia e potenza...
Dire "ma noi siamo versatili e sappiamo tutto e non dobbiamo dimostrare nulla a nessuno, nemmeno all'esame di stato" (che era comunque suddiviso per specializzazioni) questa si è disonestà intellettuale. La "sanatoria" che consente ai vecchi ingegneri di continuare ad essere "tuttologi" è stata sacrosanta sotto il piano giuridico/burocratico, ma non toglie che un professionista serio dovrebbe rifiutare incarichi in materie palesemente lontane dalla propria competenza utilizzando il concetto "lo posso firmare", salvo poi rivolgersi al collega specializzato e far fare tutto a lui, ma beccandosi magari 3/4 di parcella.