slomuoio ha scritto: Ciò però è un problema nei climi "nordici" ed infatti molte case passive nel nord Europa soffrono di surriscaldamento - in alcuni casi anche di surriscaldamento invernale.
Il surriscaldamento non è certo dovuto a quello. Ma prova a calcolare quanti Wh passano dalle pareti (adiabatiche o quasi) e quanti dal vetro! Certo che se non contieni anche nei climi freddi la Sup. finestrata a sud, di sicuro nelle mezze stagioni schianti dal caldo in una passiv haus (ma ti basta aprire un po' le finestre o attaccare il by pass della vmc).
slomuoio ha scritto:Da ciò è nato il gruppo case passive per i climi mediterranei - gPhi - che ha modificato alcuni coefficienti utilizzati nel phpp - programma per certificare e progettare case passive. Ora viene data molta importanza anche alla climatizzazione estiva e quindi a tutti quei fattori che influiscono sul flusso di calore entrante.
Ma stiamo scherzando?
Esistono fior fiori di programmi EUROPEI (e non gruppi di progettisti italiani) che hanno fatto studi (PassivOn e PassiReg ora) per studiare le case passive nel clima mediterraneo (ma non solo mediterraneo)
Il gPHI è una realtà italiana, fatta di molti professionisti che si sono in molti casi formati con CasaClima, che ruota attorno allo studio di fisica edile TBZ e al suo fondatore (sicuramente grandisssimissimo esperto da quel che ho potuto vedere, ma al pari di altri).
Te l'ho già detto. Gli studi del Passiv Haus Institut non riguardano solo il clima mediterraneo ma il clima mondiale. Le PH si fanno in messico, al Polo sud, in korea, a singapore, altro che la pianura padana o Livigno.
Chi modifica il PHPP (programma di progettazione delle PH che vale PER TUTTO IL MONDO) non è certo il gPHI (associazione di professionisti) ma direttamente il Passiv Haus Institut, dopo innumerevoli ricerche e monitoraggi (quelli con gli strumenti, e non come si senti in qualche Webinair con le opinioni degli occupanti!!!)
slomuoio ha scritto:Nei climi caldi posso avere un'attenuazione di qualsiasi tipo, ma il flusso entrante sarà sempre ad una temperatura alta.
Attenuazione alta (ovvero il numerino che ti risulta è molto basso, vuol dire che ti entra POCO CALORE. Anche se mi entra in contemporanea con l'esterno, è sempre poco. E da una parete con U 0.1, l'attenuazione cappotto in eps è 0.02, se me lo fai in fibra di legno è 1/10, ma è sempre poco poco. Non è certo questo parametro che governa il comportamento estivo nelle passiv haus.
Le pareti poi, sentono poco irraggiamento rispetto al tetto..
slomuoio ha scritto:Se ho uno sfasamento basso - o alto, dipende dal punto di vista - che mi fa "entrare" il flusso dopo 23 ore - o più, ma bisogna anche tener conto della trasmittanza periodica in edifici con strutture leggere, che son quelli che si usano maggiormente per evitare le infiltrazioni d'aria e fare un involucro "a tenuta" - posso inserire dei sistemi di ventilazione naturale o raffrescamento che più facilmente possono contrastare questo flusso. E' buona cosa soprattutto nelle stagioni "intermedie" o calde.
Scusa?? le strutture leggere si usano per evitare avere gli edifici a tenuta??
Sono quelle che possono dare + problemi invece, anche se ora si raggiungono ottimi n50, grazie alla progettazione intelligente e ai nastri di tenuta (e sistemi in generale) + efficienti.
Sistemi di raffrescamento per contrastare il flusso? E che passiv haus è se devi raffrescare con un "sistema" nelle mezze stagioni?
Passiv Haus è prima di tutto confort. Poi per avere il confort serve l'efficienza energetica.
Ma rispondi.. 23 ore di sfasamento è buono secondo te? sembra quasi di si!!
slomuoio ha scritto:ma comunque devo ragionare su un impianto di ventilazione meccanica che mi elimina l'energia residua in eccesso.
Decisamente no!!! La VMC si fa per altri motivi nelle passiv haus. Non certo per questo.