Scusate se ritorno nell'argomento ma nel post precedente si è divagato perdendo forse il senso della domanda. Ritornando alla casistica di come certificare un immobile senza impianto di riscaldamento, vi sono due correnti di pensiero su come agire:
1)brutalmente, nessun generatore = emissioni 0 e rendimento =2.56
2)ipotizzare un generatore fittizio, che possa in qualche modo simulare il comportamento di una stufa elettrica. I dati che personalmente ipotizzerei per avvicinarmi alla realtà sono: generazione: pompa di calore, circa 5kW di potenza, COP 1, a mix elettrico. Emissione: aerotermi ad acqua. In tal caso però non saprei proprio cosa inserire nei dati delle potenze degli ausiliari sia del generatore che dell'aerotermo. Inoltre propendo che questo secondo metodo non sia molto pertinente, in quanto non è possibile "inventarsi" un impianto, quando non esiste. Chiedo a voi lumi su questo argomento, come vi comportereste, e se utilizzaste il secondo metodo quali valori di ingresso ipotizzereste. Fate conto che questo è un problema molto comune, quindi se riusciamo a discuterne è tutta esperienza che entra, per tutti.
Chiarimento procedurale quando non vi sono gli impianti
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- kevintex78
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Re: Chiarimento procedurale quando non vi sono gli impianti
la n. 2 è follia o frutto di perversa mentekevintex78 ha scritto: Ritornando alla casistica di come certificare un immobile senza impianto di riscaldamento, vi sono due correnti di pensiero su come agire:
1)brutalmente, nessun generatore = emissioni 0 e rendimento =2.56
2)ipotizzare un generatore fittizio, che possa in qualche modo simulare il comportamento di una stufa elettrica.
La n.1 ha senso poco sulla parte di rendimento.. 2.56??
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Re: Chiarimento procedurale quando non vi sono gli impianti
Trovi la risposta sul DM con le linee guida, e mi sembra anche nella legislazione ligure (impianto di riscaldamento elettrico).
- kevintex78
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Re: Chiarimento procedurale quando non vi sono gli impianti
Sono d'accordo per quanto attiene la "follia" di cui parlate, ma pensate che mi è stata consigliata da un docente dei corsi. Per quanto riguarda il resto, ho presente la normativa, e secondo tabella del DM mi devo calcolare questo fabbisogno come prodotto da alimentazione elettrica...il problema è il COME procedere in tal caso che mi lascia perplesso...
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Re: Chiarimento procedurale quando non vi sono gli impianti
PS. prima ho scritto una boiata enorme, sul 2.56 mi riferivo al fp, è ovviamente l'indice di prestazione energetica inv....il rendimento è ovviamente il suo inverso
Re: Chiarimento procedurale quando non vi sono gli impianti
Per me il rendimento di produzione è unitario.
Però devi applicare il coefficiente di conversione tra energia "primaria" ed energia elettrica (era 0,36 oggi viene stabilito dall'Autorità per l'energia e dovrebbe essere sullo 0,4).
Quindi segui il flusso di calcolo della 11300 con questa "correzione"
Però devi applicare il coefficiente di conversione tra energia "primaria" ed energia elettrica (era 0,36 oggi viene stabilito dall'Autorità per l'energia e dovrebbe essere sullo 0,4).
Quindi segui il flusso di calcolo della 11300 con questa "correzione"
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Re: Chiarimento procedurale quando non vi sono gli impianti
Quale?A questo punto non ci capisco piu nulla....giuro...
- kevintex78
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Re: Chiarimento procedurale quando non vi sono gli impianti
PS. tra l altro se l immobile in oggetto fosse un negozio, trascuro l apporto di ACS? questa mia considerazione deriva dal fatto che nella UNI non è definito il parametro "a" che è decisivo per calcolare il fabbisogno....