Formula per calcolo classe energetica appartamento : dubbi

Normativa Europea, Nazionale e Regionale sulla classificazione e certificazione energetica degli edifici, accreditamento tecnici, ecc.

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abanjo
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Iscritto il: mer apr 10, 2019 13:47

Formula per calcolo classe energetica appartamento : dubbi

Messaggio da abanjo »

Ciao a tutti,
sono alle prese con una ristrutturazione di un appartamento. Ho deciso di informarmi meglio su tutti gli aspetti e cercare di capire per fare degli acquisti più mirati possibili.
Ovviamente sarò affiancato da un professionista, ma cerco di capirne il più possibile.

Vengo al dunque. Ho ricostruito i passi necessari per calcolare la classe energetica usando questa procedura :

"SCHEMA DI PROCEDURA SEMPLIFICATA PER LA DETERMINAZIONEDELL’INDICE DI PRESTAZIONE ENERGETICA PER LA CLIMATIZZAZIONEINVERNALE DELL’EDIFICIOLavori iniziati nel periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2007Allegato B del Decreto Ministro dell’Economia e delle Finanze del 19 febbraio 2007"

Trovato a questo link, ma si trova un po' ovunque.
https://www.angaisa.it/wp-content/up...lo-65_2017.pdf

In pratica si parte da dei valori di trasmittanza termica delle superfici dell'edificio, si confrontano con i valori limite e si giunge poi al fabbisogno di energia necessaria a riscaldare appartamento durante inverno ( EPi ).

Prima domanda è ... si tratta di una formula aggiornata secondo le normative vigenti? Cioè è ancora valida?

Seconda domanda è più complessa.
Da questa formula noto che ci sono due passaggi che sono "mediati" :


"Dal rapporto tra il valore delle due trasmittanze globali precedentemente calcolate si ottiene uncoefficiente correttivo adimensionale (CC trasm.) che esprime lo scostamento tra la dispersionedi calore dall’involucro dell’edificio da quella massima ammissibile per quella località.CC trasm = Ug/Ug limSe tale rapporto è minore di uno, per i calcoli successivi si considera CC trasm = 1"

e

"Con il rapporto tra i due rendimenti si determina il coefficiente correttivoadimensionale (CC) imp. che esprime lo scostamento del rendimento del generatore installatoda quello di riferimento:CC imp. = ηlim/η . Se tale rapporto è minore di uno, per i calcoli successivi si prende:CC imp. = 1"

Il primo riguarda quanto sono coibentati i muri. In pratica al massimo possono essere presi in considerazione i valori limite, se i muri sono più "efficienti" ( cappotto / isolamento ecc... ) non vengono presi in considerazione. Stessa cosa per il secondo punto ... ma li si parla di rendimento del generatore. Ora, una PDC ( se non erro ) ha un rendimento basato sul COP quindi se una caldaia arriva a superare di poco il 100%, una PDC è anche un 400%. Se non parto da presupposti sbagliati anche per questo valore, al massimo, posso prendere il valore limite.

Quindi mi domando ... il valore di fabbisogno energetico calcolato non sarà mai quello reale ma solo una valore "medio" che lascia il tempo che trova.

Visto che io sto usando questo calcolo per dimensionare la PDC, cosa mi consigliate di fare? Prendo il valore "ufficiale" o tolgo i limiti e uso il valore "reale"?
Insomma, è corretto usare questa formula o dovrei procedere in altro modo?

Poi, se non sto facendo ragionamenti errati, mi domando come si possa arrivare in classe A. Se ci sono quei limiti, è praticamente impossibile, almeno lavorando solo sui muri / generatore di calore. ( forse con fotovoltaico o altro ... ?? )

Grazie!
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