A qualcuno è capitato?
Un cliente mi chiede se può esentare dalla certificazione energetica un capannone industriale con impianto di climatizzazione invernale (NON DI PROCESSO), dove, per esigenze connesse alle lavorazioni, deve garantire una temperatura non inferiore a +18°C ovvero un valore normale anche per un impianto di benessere.
E' sostenibile la cosa??
art.3 comma b) DLgs 311 - Esclusione fabbricati indusriali
Moderatore: Edilclima
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se è per il benessere rienti nel 311, se è di processo no. Da come scrivi non si capisce. Non rientri anche se l'impianto è sia di processo che per benessere, ma la parte benessere è non preponderante rispetto a quella di processo. Questa cosa è di dubbia interpretazione, ma se mettiamo hai un reparto del capannone in cui si produce vetro che quando tiri fuori dai forni non può incontrare aria a meno di 30°C e nell'altra hai 10 operai, se il condizionamento della parte "vetro" ha un consumo energetico maggiore di quella "operai", non ricadi in 311
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Per impanto di processo untendevo quell'impianto dove i fluidi vettori vengono utilizzati direttamente nelle macchine di lavorazione.arkanoid ha scritto:se è per il benessere rienti nel 311, se è di processo no. Da come scrivi non si capisce. Non rientri anche se l'impianto è sia di processo che per benessere, ma la parte benessere è non preponderante rispetto a quella di processo. Questa cosa è di dubbia interpretazione, ma se mettiamo hai un reparto del capannone in cui si produce vetro che quando tiri fuori dai forni non può incontrare aria a meno di 30°C e nell'altra hai 10 operai, se il condizionamento della parte "vetro" ha un consumo energetico maggiore di quella "operai", non ricadi in 311
Nel mio caso non si tratta nemmeno di clitatizzare l'ambiente a valori costanti tutto l'anno (per. es. le camere bianche) ma solo di riscaldare l'intero capannone a valori che coincidono sia per il benessere delle persone che per le lavorazioni.
Da qui scatta il dubbio.
ser_piz
se riesci a dichiarare che il riscaldamento dell'ambiente è legato a necessità di processo, quindi per esempio per le cartiere devi avere determinate condizioni termoigrometriche, niente 311. Che poi queste condizioni vadano bene anche per il personale tanto meglio, ma devi poter dimostrare quanto sopra.
In un caso come questo, qualche responsabilità l'abbiamo anche noi tecnici...
Provo a spegarmi senza ovviamente incolpare nessuno (ho sempre fatto così anche io, e non voglio certo passare per il santone di turno...).
Le varie normative che si succedono sempre troppo rapidamente, in materia di risparmio energetico (siamo ormai al livello di una normativa all'anno - D.Lgs.192/2005 - D.Lgs. 311/2006 - Finanziaria 2007 - D.R. VIII/5018 2007 ...), hanno tutte un unico obbiettivo: il risparmio energetico.
Si può discutere a lungo se le modalità con cui si cerca di raggiungere l'obbiettivo siano valide o meno, però almeno l'obbiettivo è chiaro: consumare meno energia.
Quindi, nel caso di cui sopra, perchè cercare la "scappatoia" a tutti i costi ? Se serve a risparmiare energia (che sia di processo o no), perchè non isolare comunque la struttura? E' comunque interesse del conduttore dell'edificio spendere meno soldi in combustibile no ?
Quindi, credo che un tecnico abbia il dovere di far presente al committente che utilizzando strutture adeguatamente isolate, non fa un favore al Comune o alla Regione, ma anzitutto alle sue tasche.
Ma forse il vero problema è che di ciò non sono convinti nemmeno i tecnici.
Ciao
Provo a spegarmi senza ovviamente incolpare nessuno (ho sempre fatto così anche io, e non voglio certo passare per il santone di turno...).
Le varie normative che si succedono sempre troppo rapidamente, in materia di risparmio energetico (siamo ormai al livello di una normativa all'anno - D.Lgs.192/2005 - D.Lgs. 311/2006 - Finanziaria 2007 - D.R. VIII/5018 2007 ...), hanno tutte un unico obbiettivo: il risparmio energetico.
Si può discutere a lungo se le modalità con cui si cerca di raggiungere l'obbiettivo siano valide o meno, però almeno l'obbiettivo è chiaro: consumare meno energia.
Quindi, nel caso di cui sopra, perchè cercare la "scappatoia" a tutti i costi ? Se serve a risparmiare energia (che sia di processo o no), perchè non isolare comunque la struttura? E' comunque interesse del conduttore dell'edificio spendere meno soldi in combustibile no ?
Quindi, credo che un tecnico abbia il dovere di far presente al committente che utilizzando strutture adeguatamente isolate, non fa un favore al Comune o alla Regione, ma anzitutto alle sue tasche.
Ma forse il vero problema è che di ciò non sono convinti nemmeno i tecnici.
Ciao