Applicazione 311 e definizione di edificio

Normativa Europea, Nazionale e Regionale sulla classificazione e certificazione energetica degli edifici, accreditamento tecnici, ecc.

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arkanoid
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Iscritto il: ven ago 31, 2007 08:51

Applicazione 311 e definizione di edificio

Messaggio da arkanoid »

Mi trovo nella seguente situazione (regione emilia romagna):

ristrutturazione totale di edificio di superficie inferiore a 1000 mq, con realizzazione di n appartamenti, ognuno dotato di centralina di produzione dell'acqua calda sanitaria e per riscaldamento alimentata da teleriscaldamento.
Inoltre, sto progettando di mettere un impianto vrv, quindi comune e con un unico "generatore", a tutto l'edificio.
Il 311 da' come definizione di edificio il volume defnito dalle pareti esterne oppure le unità immobiliari costituenti un immobile.
Data la situazione, ricado nel caso previsto dall'art. 3 comma 2 lettera c numero 1, per quanto riguarda la ristrutturazione, con in più i nuovi impianti termici.

Per questo, mi sembra corretto dover applicare la normativa in questi termini:

-realizzazione di tutte le pareti, pavimenti, solai, divisori tra unità immobiliari, vetri e finestre con le trasmittanze massime di legge

-verifica del rendimento globale medio stagionale di ogni singolo impianto termico asservito ad ogni appartamento (nessuna relazione perchè la potenza complessiva è inferiore ai 100 kW)

-Il tetto (nuovo) non verifica la condizione di massa superficiale (struttura leggera pesantemente coibentata con 7 centimetri di polistirene) Come posso giustificarlo? Lo scopo della norma è garantire che l'inerzia dell'edificio renda poco influenzabile dagli sbalzi di temperatura esterna la quantità di calore richiesta dall'impianto di condizionamento.
Mi sembra che un pacchetto isolante possa avere lo stesso effetto.

-L'edificio non sarà dotato di impianti solari termici o fotovoltaici perchè la sovrintendenza non gradisce (una buona volta che la cosa aiuta....), ma sarà, come detto, collegato al teleriscaldamento cittadino.

-Relazione di legge10 realizzando con il software di calcolo il modello di ogni singola unità immobiliare a sè stante, quindi n modelli.


Sono un po' in affanno sulla questione relazione tecnica di legge 10, rilascio dell' AQE / ACE perchè normalmente l'ambito in cui intervengo non è residenziale, quindi....

-L'approccio è corretto?

-In qualità di progettista dell'impianto termico, cos'è di mia competenza, cosa devo e cosa non posso redigere?

In questa fase devo produrre la relazione di legge10 per la richiesta della dia, penso sia corretto, vista la situazione, produrne una per ogni unità immobiliare. Però per quanto riguarda l'impianto termico (l'impianto vrv può essere considerato impianto termico quando funziona in pdc) ho il casino che una parte degli impianti è centralizzata (vrv) e una parte individuale (centralina teleriscldamento). Come gestire questa situazione?
In alternativa, potrei optare per più sistemi multisplit, e anche in questo caso sorge un altro problema:
Gli impianti saranno del tipo a pavimento, ma nello stesso locale sarà presente anche uno split (vrv o individuale che sia comunque pdc), quindi per la definizione dei rendimenti di produzione/distribuzione cosa devo usare?
L' AQE devo, posso, o non posso redigerlo in qualità di progettista? L'ACE devo, posso o non posso redigerlo in qualità di progettista?
Probabilmente saremo anche direttori lavori dell'impiantistica meccanica, ma non direttori lavori di opere edili e isolamenti. Visti i ruoli nella redazione dei certificati previsti dal 311, possiamo ufficialmente esserlo oppure no? In qualità di direttore lavori su un progetto redatto da noi (parlo di ufficio) cosa devo, posso o non posso redigere?

Spero che possiate chiarirmi un po' le idee.....grazie[/i]
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