calcolo consumo energia - ricambi d'aria
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calcolo consumo energia - ricambi d'aria
Quando si fa il calcolo del consumo di energia, quale valore si mette per le infiltrazioni naturali?
Per gli edifici residenziali è 0,3 vol/h. Per gli uffici qual è?
Per gli edifici residenziali è 0,3 vol/h. Per gli uffici qual è?
Re: calcolo consumo energia - ricambi d'aria
una lettura alle norme UNI TS non guasta...giorgioedil ha scritto:Per gli edifici residenziali è 0,3 vol/h. Per gli uffici qual è?
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Re: calcolo consumo energia - ricambi d'aria
Devi far riferimento alla norma UNI 10339
Re: calcolo consumo energia - ricambi d'aria
trovi tutto sulla UNI 10339
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Re: calcolo consumo energia - ricambi d'aria
Non si deve guardare la UNI 10339.
Per il calcolo dell'energia si guarda le UNI TS 11300.
Però qui non ho queste norme e dovrei andarle a cercare.
Speravo che qualcuno avesse quel numero a mente e me lo potesse dire.
Altrimenti cercherò le norme e farò da solo.
Per il calcolo dell'energia si guarda le UNI TS 11300.
Però qui non ho queste norme e dovrei andarle a cercare.
Speravo che qualcuno avesse quel numero a mente e me lo potesse dire.
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Re: calcolo consumo energia - ricambi d'aria
UNI TS 11300-1: 12.1.1 Valutazione di progetto o standardgiorgioedil ha scritto:Non si deve guardare la UNI 10339.
Per il calcolo dell'energia si guarda le UNI TS 11300.
Nel caso di aerazione o ventilazione naturale:
- per gli edifici residenziali si assume un tasso di ricambio d'aria pari a 0,3 vol/h;
- per tutti gli altri edifici si assumono i tassi di ricambio d'aria riportati nella UNI 10339.
I valori degli indici di affollamento sono assunti pari al 60% di quelli riportati nella
suddetta norma ai fini della determinazione della portata di progetto.
Re: calcolo consumo energia - ricambi d'aria
quotop.giordano ha scritto:UNI TS 11300-1: 12.1.1 Valutazione di progetto o standardgiorgioedil ha scritto:Non si deve guardare la UNI 10339.
Per il calcolo dell'energia si guarda le UNI TS 11300.
Nel caso di aerazione o ventilazione naturale:
- per gli edifici residenziali si assume un tasso di ricambio d'aria pari a 0,3 vol/h;
- per tutti gli altri edifici si assumono i tassi di ricambio d'aria riportati nella UNI 10339.
I valori degli indici di affollamento sono assunti pari al 60% di quelli riportati nella
suddetta norma ai fini della determinazione della portata di progetto.
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Re: calcolo consumo energia - ricambi d'aria
Si veda l'errata corriege UNI TS 11300-1
qualche dato è cambiato
qualche dato è cambiato
Andrea Diqui
Re: calcolo consumo energia - ricambi d'aria
UNI 11300. N.B.: che per gli uffici la portata d'aria è quella calcolata in base alla UNI 10339 ridotta con fattore 0,6 solamente nel caso si adotti la ventilazione naturale. Nel caso di ventilazione meccanica la portata è qulla calcolata con la UNI 10339 senza nessuna riduzione. Inoltre l'orario di funzionamento è di 24 ore/giono, ossia continuo senza interruzioni per valutazione standard. In parole povere se non si utilizza almeno un recuperatore rotativo ad altissima efficienza l'edificio sta in classe G
Re: calcolo consumo energia - ricambi d'aria
Ai fini energetici o di dimensionamento dell'impianto?Marcus ha scritto: Nel caso di ventilazione meccanica la portata è qulla calcolata con la UNI 10339 senza nessuna riduzione.
Nel primo caso non condivido.
P.S.: a mio avviso, se un edificio è privo della ventilazione meccanica, usare i dati della 10339 anche se ridotti del 60% è una fesseria.. ma ci tocca farlo.... per fortuna il non c'è diretta corrispondenza tra i limiti normativi in kWh/m2 con quelli in kWh/m3
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Re: calcolo consumo energia - ricambi d'aria
[quote="SuperP
Ai fini energetici o di dimensionamento dell'impianto?
[/quote]
ovviamente solo ai fini energetici. il dimensionamento reale dell'impianto è tutt'altra cosa. Sto progettando un edificio ad uffici in classe A, i consumi stimati (reali) sono irrisori, in teoria sarebbe bastata una caldaia da 50 kW per un edificio da 5000 mq. Se però si vuole tener conto del fatto che si può rompere il recuperatore rotativo, dei tempi di avviamento dell'impianto, dell'inerzia termica dell'acqua nell'impianto e dell'edificio al mattino in assenza di carichi endogeni (edificio vuoto), ho dovuto mettere una caldaia 10 volte più grande, da 500 kW, che però è in grado di modulare fino a 22 kW di potenza minima a rendimento elevato. Il problema degli edifici in classe A è proprio questo è che si richiedono potenze elevate solo per brevi periodi, mentre a regime la potenza richiesta è praticamente nulla, o bisogna addiritura raffreddare. Attualmente si fanno invece ancora i conti sulla potenza media stagionale, un dato assolutamente forviante. Prima che i legislatori capiscano questo ci vorranno almeno un paio di riedizioni della 11300.
Ai fini energetici o di dimensionamento dell'impianto?
[/quote]
ovviamente solo ai fini energetici. il dimensionamento reale dell'impianto è tutt'altra cosa. Sto progettando un edificio ad uffici in classe A, i consumi stimati (reali) sono irrisori, in teoria sarebbe bastata una caldaia da 50 kW per un edificio da 5000 mq. Se però si vuole tener conto del fatto che si può rompere il recuperatore rotativo, dei tempi di avviamento dell'impianto, dell'inerzia termica dell'acqua nell'impianto e dell'edificio al mattino in assenza di carichi endogeni (edificio vuoto), ho dovuto mettere una caldaia 10 volte più grande, da 500 kW, che però è in grado di modulare fino a 22 kW di potenza minima a rendimento elevato. Il problema degli edifici in classe A è proprio questo è che si richiedono potenze elevate solo per brevi periodi, mentre a regime la potenza richiesta è praticamente nulla, o bisogna addiritura raffreddare. Attualmente si fanno invece ancora i conti sulla potenza media stagionale, un dato assolutamente forviante. Prima che i legislatori capiscano questo ci vorranno almeno un paio di riedizioni della 11300.
Re: calcolo consumo energia - ricambi d'aria
Allora non concordo.Marcus ha scritto:ovviamente solo ai fini energetici. .
Da dove trai tu il fatto che se metti la vmc, per i calcoli energetici di non ridurre del 60% i ricambi d'aria della 10339?
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Re: calcolo consumo energia - ricambi d'aria
In effetti questo punto sarebbe da discutere. Con riferimento alla UNI 11300-1 §12.1.1, tutto dipende da cosa si intende per portata d'aria di progetto. Mi sembra infatti che questa venga poco chiaramente definita nel medesimo paragrafo che recita: "per tutti gli altri edifici si assumono i tassi di ricambio d'aria della UNi 10339 con indici di affollamento del 60% di quelli riportati nella suddetta norma ai fini della determinazione della portata di progetto"SuperP ha scritto:Da dove trai tu il fatto che se metti la vmc, per i calcoli energetici di non ridurre del 60% i ricambi d'aria della 10339?
Questa definizione si può interpretare in 2 modi:
- il primo secondo cui il metodo di calcolo descritto dalla UNI10339 con riduzione al 60% dà il valore della portata di progetto da utilizzare ai fini dei calcoli della UNI11300. Ossia Qp(UNI11300) = 0,6 x Qv(UNI10339), in questo caso avresti ragione tu;
- il capoverso è però anche interpretabile in modo tale che la portata di progetto sarebbe quella che scaturirebbe direttamente dal calcolo della UNI10339. Ossia Qp = Qv (UNI10339). Se leggi attentamente il capoverso citato ti rendi conto che è possibile anche questa seconda intepretazione. In tal caso la riduzione al 60% si applicherebbe solo alla ventilazione naturale e non a quella meccanica, infatti il discorso della riduzione viene citato solo nel sottocaso ventilazione naturale e non nel caso ventilazione meccanica.
In effetti anch'io sono in dubbio di fronte all'ambiguità dei nostri normatori tecnici. Però nel dubbio, se ci riesco a rientrare, preferisco non applicare la riduzione al 60%. Del resto anche per logica, per quale motivo dovrebbe esserci uno sconto sulla portata d'aria quando in tutta la UNi11300 con il metodo standard si parla di regime di funzionamento continuo, h24?
Saluti
Re: calcolo consumo energia - ricambi d'aria
Che nella realtà STANDARD non avrai mai la ventilazione accesa 24 ore al massimo. 24 ore * 60% = 14.4 ore, quindi un bel periodo di occupazione.Marcus ha scritto: Del resto anche per logica, per quale motivo dovrebbe esserci uno sconto sulla portata d'aria quando in tutta la UNi11300 con il metodo standard si parla di regime di funzionamento continuo, h24?
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Re: calcolo consumo energia - ricambi d'aria
In linea di principio sono d'accordo. Tra l'altro se si ipotizza per l'impianto di ventilazione meccanica un funzionamento giornaliero di 12 h (mediamente pari a circa 1,8-2,0 vol/h) e si pone pari a 0,3 vol/h la ventilazione notturna per infiltrazione, si vede che il tasso di ventilazione medio è appunto pari a virca 0,6 volte la ventilazione che si ha ad impianto meccanico acceso, e se non sbaglio questo metodo era stato proposto da qualche norma UNI per il calcolo delle dispersioni termiche con la vecchia legge 10.
Però, per contro, se prendo le raccomandazioni CTI 3/03 da cui la 11300 è derivata, al punto B2 si riporta il metodo di calcolo della ventilazione meccanica, che è molto simile a quello riportato dalla 11300 ma molto più chiaro, infatti qui è chiaro che la portata d'aria di progetto è quella che si calcola con la UNI10339.
Non so, forse è il caso di porre il quesito al CTI?
Però, per contro, se prendo le raccomandazioni CTI 3/03 da cui la 11300 è derivata, al punto B2 si riporta il metodo di calcolo della ventilazione meccanica, che è molto simile a quello riportato dalla 11300 ma molto più chiaro, infatti qui è chiaro che la portata d'aria di progetto è quella che si calcola con la UNI10339.
Non so, forse è il caso di porre il quesito al CTI?
Re: calcolo consumo energia - ricambi d'aria
Ce ne sarebbe da chiedere..Marcus ha scritto:Non so, forse è il caso di porre il quesito al CTI?
Prova, forse ti rispondono.
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Re: calcolo consumo energia - ricambi d'aria
L'errata corrige alla UNI 11300-1 per quanto concerne le portate di ventilazione, alla formula 21, dice di sostituire "k=0,6 per ventilazione igroregolabile" con "k=0,6 per sistemi a portata variabile".
Questo cambia qualcosa?
I sistemi igroregolabili sono quelli con bocchette di estrazione o immissione che variano la portata in funzione delle presenze o dell'umiditità dell'aria (Tipo Aldes tanto per intenderci), essi comunque presuppongono che il ventilatore di immissione o estrazione sia ad inverter a portatata variabile, in modo da potersi adattare alle differenti richieste delle singole bocchette.
Non riesco a capire se la nuova richiesta della sola portata variabile corrisponda ad una richiesta meno restrittiva che ampli la tipologia delle casistiche che possano usufruire del bonus dello 0,6.
Questo cambia qualcosa?
I sistemi igroregolabili sono quelli con bocchette di estrazione o immissione che variano la portata in funzione delle presenze o dell'umiditità dell'aria (Tipo Aldes tanto per intenderci), essi comunque presuppongono che il ventilatore di immissione o estrazione sia ad inverter a portatata variabile, in modo da potersi adattare alle differenti richieste delle singole bocchette.
Non riesco a capire se la nuova richiesta della sola portata variabile corrisponda ad una richiesta meno restrittiva che ampli la tipologia delle casistiche che possano usufruire del bonus dello 0,6.
Re: calcolo consumo energia - ricambi d'aria
A parte i consumi delle portate di ventilazione c'è anche da tenere sotto controllo i consumi elettrici delle UTA, sempre piuttosto elevati, e che in termini di energia primaria incidono non poco.
A tale proposito mi chiedevo se il bonus dato dal coefficiente Fv=0,6 sui consumi elettrici delle pompe a velocità variabile (§6.7.3 UNI11300-2), potesse essere applicato anche alle UTA con ventilatori ad inverter.
Si tratta in entrambi i casi di motori azionati ad inverter, è quindi a velocità variabile, certo nel caso delle pompe forse l'iverter sottende che a valle ci siano valvole on-off, quindi con conseguente riduzione di portata atta a giustificare lo sconto dello 0,6, mentre nel caso delle UTA l'inverter serve solo per mantenere una prevalenza costante al variare dello sporcamento dei filtri.
Però siccome la norma, nel prospetto 26, parla di pompe e quindi di ventilatori a "velocità variabile", e non a portata variabile (infatti le UTA sarebbero a portata costante), con un pò di malizia forse lo sconto dello 0,6 è comunque applicabile...
Che ne dite?
A tale proposito mi chiedevo se il bonus dato dal coefficiente Fv=0,6 sui consumi elettrici delle pompe a velocità variabile (§6.7.3 UNI11300-2), potesse essere applicato anche alle UTA con ventilatori ad inverter.
Si tratta in entrambi i casi di motori azionati ad inverter, è quindi a velocità variabile, certo nel caso delle pompe forse l'iverter sottende che a valle ci siano valvole on-off, quindi con conseguente riduzione di portata atta a giustificare lo sconto dello 0,6, mentre nel caso delle UTA l'inverter serve solo per mantenere una prevalenza costante al variare dello sporcamento dei filtri.
Però siccome la norma, nel prospetto 26, parla di pompe e quindi di ventilatori a "velocità variabile", e non a portata variabile (infatti le UTA sarebbero a portata costante), con un pò di malizia forse lo sconto dello 0,6 è comunque applicabile...
Che ne dite?
Re: calcolo consumo energia - ricambi d'aria
Credo proprio di si.Marcus ha scritto:A tale proposito mi chiedevo se il bonus dato dal coefficiente Fv=0,6 sui consumi elettrici delle pompe a velocità variabile (§6.7.3 UNI11300-2), potesse essere applicato anche alle UTA con ventilatori ad inverter.
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Re: calcolo consumo energia - ricambi d'aria
concordo, infatti applicherò la riduzione. Anche perchè a mio avviso sul bilancio dei carichi elettrici ci sarebbe da discutere sul fatto che i consumi vengono stimati in regime continuo (procedura standard), mentre gli apporti di energia elettrica provenienti nda fonti rinnovabili sono certamente quelli reali.
Ad esempio se i miei ausiliari elettrici consumano mediamente 1 kw, e la durata della mia stagione di riscaldamento è 4000 h, i consumi elettrici sono di 4000 kwh/anno. Volendo stare in classe A, devo coprire tutto il fabbisogno con fonti rinnovabili a d esempio fotovolaico, che per produrre 4000 kWh/anno esce fuori che serve un impianto da 3 kw con una superficie da 30 mq.
Così l'impianto fotovoltaico è però certamente sovradimensionato, in quanto se in realtà l'impianto lavora la metà del tempo il consumo elettrico è la metà. Il proprietario ha speso molto di più inutilmente e i 2000 kwh di energia in più che produce (non è detto che gli servano per altri utilizzi) li regala all'azienda elettrica.
Ad esempio se i miei ausiliari elettrici consumano mediamente 1 kw, e la durata della mia stagione di riscaldamento è 4000 h, i consumi elettrici sono di 4000 kwh/anno. Volendo stare in classe A, devo coprire tutto il fabbisogno con fonti rinnovabili a d esempio fotovolaico, che per produrre 4000 kWh/anno esce fuori che serve un impianto da 3 kw con una superficie da 30 mq.
Così l'impianto fotovoltaico è però certamente sovradimensionato, in quanto se in realtà l'impianto lavora la metà del tempo il consumo elettrico è la metà. Il proprietario ha speso molto di più inutilmente e i 2000 kwh di energia in più che produce (non è detto che gli servano per altri utilizzi) li regala all'azienda elettrica.