INTERRUTTORE MAGNATOTERMICO IN CENTRALE TERMICA
Moderatore: Edilclima
INTERRUTTORE MAGNATOTERMICO IN CENTRALE TERMICA
Una Centrale termica attualmente in conduzione ( Potenza al focolare maggiore di 116 kW) ha un interruttore di emergenza esterno di sicurezza tipo a "pulsante rosso" protetto da coperchio di vetro.
Bisogna cambiarlo sostituendolo con un interruttore esterno magnetotermico differenziale a norma ?
C'è qualche riferimento normativo che obblighi ad avere un interrutore magnetotermico differenziale esterno ?
Saluto a tutto il forum.
Bisogna cambiarlo sostituendolo con un interruttore esterno magnetotermico differenziale a norma ?
C'è qualche riferimento normativo che obblighi ad avere un interrutore magnetotermico differenziale esterno ?
Saluto a tutto il forum.
Re: INTERRUTTORE MAGNATOTERMICO IN CENTRALE TERMICA
Lo scopo è di non avere parti dell'impianto elettrico in tensione all'interno della centrale termica, una volta azionato il comando esterno.
Quindi se il comando va ad agire su un quadro esterno alla CT, allora va bene, viceversda se agisce sul generale del quadro interno alla CT non va bene perchè lascia il cavo di arrivo in tensione.
Nell'ultimo caso occorre allora prevedere il sezionamento esterno sull'arrivo della linea.
Nota che l'eventuale linea di alimentazione a monte del quadro di CT o passa esternamente alla CT stessa, oppure se passa all'interno, deve essere protetto dagli effetti dell'incendio.
Quindi se il comando va ad agire su un quadro esterno alla CT, allora va bene, viceversda se agisce sul generale del quadro interno alla CT non va bene perchè lascia il cavo di arrivo in tensione.
Nell'ultimo caso occorre allora prevedere il sezionamento esterno sull'arrivo della linea.
Nota che l'eventuale linea di alimentazione a monte del quadro di CT o passa esternamente alla CT stessa, oppure se passa all'interno, deve essere protetto dagli effetti dell'incendio.
Re: INTERRUTTORE MAGNATOTERMICO IN CENTRALE TERMICA
Quoto il maestro Terminus...Terminus ha scritto:Lo scopo è di non avere parti dell'impianto elettrico in tensione all'interno della centrale termica, una volta azionato il comando esterno.
Quindi se il comando va ad agire su un quadro esterno alla CT, allora va bene, viceversda se agisce sul generale del quadro interno alla CT non va bene perchè lascia il cavo di arrivo in tensione.
Nell'ultimo caso occorre allora prevedere il sezionamento esterno sull'arrivo della linea.
Nota che l'eventuale linea di alimentazione a monte del quadro di CT o passa esternamente alla CT stessa, oppure se passa all'interno, deve essere protetto dagli effetti dell'incendio.
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Re: INTERRUTTORE MAGNATOTERMICO IN CENTRALE TERMICA
Non si poteva sintetizzare meglioTerminus ha scritto:Lo scopo è di non avere parti dell'impianto elettrico in tensione all'interno della centrale termica, una volta azionato il comando esterno.
Quindi se il comando va ad agire su un quadro esterno alla CT, allora va bene, viceversda se agisce sul generale del quadro interno alla CT non va bene perchè lascia il cavo di arrivo in tensione.
Nell'ultimo caso occorre allora prevedere il sezionamento esterno sull'arrivo della linea.
Nota che l'eventuale linea di alimentazione a monte del quadro di CT o passa esternamente alla CT stessa, oppure se passa all'interno, deve essere protetto dagli effetti dell'incendio.
Re: INTERRUTTORE MAGNATOTERMICO IN CENTRALE TERMICA
Buono a sapersi... I riferimenti normativi vigenti quali sono ????
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Re: INTERRUTTORE MAGNATOTERMICO IN CENTRALE TERMICA
Gandalf parla però di magnetotermico, Terminus parla correttamente di sezionamento. I due termini non sono sinonimi.
Il sezionamento non sgancia in presenza di guasti verso terra o sovraccarichi, mentre il magnetotermico sì.
Il sezionamento non sgancia in presenza di guasti verso terra o sovraccarichi, mentre il magnetotermico sì.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: INTERRUTTORE MAGNATOTERMICO IN CENTRALE TERMICA
Grazie! Io intendevo proprio il magnetotermico. Ma presumo che lo stesso debba avere la possibilità di esser azionato anche manualmente, quindi serve un sistema di sezionamento per qualsiasi eventualità.NoNickName ha scritto:Gandalf parla però di magnetotermico, Terminus parla correttamente di sezionamento. I due termini non sono sinonimi.
Il sezionamento non sgancia in presenza di guasti verso terra o sovraccarichi, mentre il magnetotermico sì.
Ripeto, non ho riferimenti normativi però...
Può essere la CEI 64-8/7 ??? In qualche documento simens ho trovato il riferimento "HD 384.4.482 S1 (IEC 60364-4-482)"
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Re: INTERRUTTORE MAGNATOTERMICO IN CENTRALE TERMICA
Parere personale: a me risulta che il magnetotermico differenziale della caldaia possa essere installato anche nel locale centrale termica, all'interno del quadro di alimentazione della centrale stessa, mentre il sezionamento deve essere azionabile anche in caso di incendio dall'esterno del locale.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: INTERRUTTORE MAGNATOTERMICO IN CENTRALE TERMICA
Come dice NNN una cosa sono i dispositivi di protezione, altra il sezionamento di emergenza.
I primi (per contatti diretti, indiretti, sovraccarichi, cortocircuiti) sono ovviamente sempre obbligatori, con le modalità stabilite dalla CEI 64-8, in funzione del tipo di distribuzione e degli ambienti (vedere le prescrizioni per i luoghi marci per quanto più ci interessa).
Il secondo può essere richiesto dalle norme verticali (il primo riferimento è il vecchio DM 08/03/1985 quello del NOP) o dalle norme (CEI 64-8 par.464) e guide CEI (per esempio la CEI 64-50 o la CEI 64-14).
Il punto di sezionamento può o meno coincidere con l'interruttore di protezione dell'impianto, secondo le scelte del progettista (ricordo che il progetto dell'impianto elettrico del tecnico abilitato è sempre richiesto nei luoghi a maggior rischio in caso di incendio).
I primi (per contatti diretti, indiretti, sovraccarichi, cortocircuiti) sono ovviamente sempre obbligatori, con le modalità stabilite dalla CEI 64-8, in funzione del tipo di distribuzione e degli ambienti (vedere le prescrizioni per i luoghi marci per quanto più ci interessa).
Il secondo può essere richiesto dalle norme verticali (il primo riferimento è il vecchio DM 08/03/1985 quello del NOP) o dalle norme (CEI 64-8 par.464) e guide CEI (per esempio la CEI 64-50 o la CEI 64-14).
Il punto di sezionamento può o meno coincidere con l'interruttore di protezione dell'impianto, secondo le scelte del progettista (ricordo che il progetto dell'impianto elettrico del tecnico abilitato è sempre richiesto nei luoghi a maggior rischio in caso di incendio).
Re: INTERRUTTORE MAGNATOTERMICO IN CENTRALE TERMICA
Dipende cosa intendi per azionamento del sezionamento.NoNickName ha scritto:Parere personale: a me risulta che il magnetotermico differenziale della caldaia possa essere installato anche nel locale centrale termica, all'interno del quadro di alimentazione della centrale stessa, mentre il sezionamento deve essere azionabile anche in caso di incendio dall'esterno del locale.
Se intendi il pulsante di sgancio a distanza che agisce sulla bobina dell'interruttore MTD, il quale è all'interno del locale, la soluzione può non andare bene, perchè rimane in tensione il tratto di cavo che arriva al quadro interno.
Se invece intendi un interruttore (o sezionatore sotto carico) sulla linea di alimentazione a monte del quadro e quindi dell'interruttore MTD, allora va bene.
Se il pulsante esterno agisce su un quadro (per esempio quello condominiale) a monte di quello della CT ancora meglio.
Insomma vale la regola che dentro la CT non ci debba essere alcun circuito in tensione (eccetto eventuali SELV), una volta azionato il comando di emergenza.
Re: INTERRUTTORE MAGNATOTERMICO IN CENTRALE TERMICA
Mitico!Terminus ha scritto:Come dice NNN una cosa sono i dispositivi di protezione, altra il sezionamento di emergenza.
I primi (per contatti diretti, indiretti, sovraccarichi, cortocircuiti) sono ovviamente sempre obbligatori, con le modalità stabilite dalla CEI 64-8, in funzione del tipo di distribuzione e degli ambienti (vedere le prescrizioni per i luoghi marci per quanto più ci interessa).
Il secondo può essere richiesto dalle norme verticali (il primo riferimento è il vecchio DM 08/03/1985 quello del NOP) o dalle norme (CEI 64-8 par.464) e guide CEI (per esempio la CEI 64-50 o la CEI 64-14).
Il punto di sezionamento può o meno coincidere con l'interruttore di protezione dell'impianto, secondo le scelte del progettista (ricordo che il progetto dell'impianto elettrico del tecnico abilitato è sempre richiesto nei luoghi a maggior rischio in caso di incendio).
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Re: INTERRUTTORE MAGNATOTERMICO IN CENTRALE TERMICA
Per sezionamento intendo proprio un sezionatore a leva o camma.
Non ho mai preso in condiderazione un interruttore a sgancio remoto, perchè presenta molte incognite in materia di sicurezza, una delle quali l'hai appunto descritta tu.
Non ho mai preso in condiderazione un interruttore a sgancio remoto, perchè presenta molte incognite in materia di sicurezza, una delle quali l'hai appunto descritta tu.
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Re: INTERRUTTORE MAGNATOTERMICO IN CENTRALE TERMICA
Tutto quello che ha scritto Terminus è corretto (non devi avere parti in tensione all'interno del compartimento, in questo caso CT). Il comando di emergenza può essere realizzato in vari modi (sezionatore, magnetotermico, magnetotermico differenziale, ecc.), l'importante è che rispetti quanto riportato da Terminus.