Dichiarazione conformità elettrica e connessione a terra condominiale

[weareblind]

Un amico elettricista mi pone la seguente domanda.
Realizza un impianto elettrico civile da 3 kW, e lo connette alla terra condominiale (nodo equipotenziale in ballatoio del piano pertinente l'appartamento).
Non esiste conformità delle parti comuni, ma esiste verifica di terra ex DRP462/01 positiva.
Può rilasciare la sua dichiarazione di conformità e chiudere?
Secondo me sì.

[NoNickName]

Certo. Lui non è responsabile della continuità del circuito di protezione a monte del punto di collegamento.
Tuttavia, per poter conoscere la corrente di corto circuito su cui dimensionare il quadro elettrico, teoricamente dovrebbe conoscere l'impedenza del circuito di terra, ma nessuno se ne preoccupa.

[weareblind]

Grazie.

[Terminus]

Lui non è responsabile della continuità del circuito di protezione a monte del punto di collegamento.

Non è proprio così. Su un nuovo impianto, la messa a terra deve essere realizzata o comunque verificata dall'installatore.
Qualora non vi fosse stata la montante condominale, avrebbe dovuto realizzarla comunque per il privato.
Con la DICO certifica quindi di aver verificiato anche la continuità della messa a terra, fino al sistema di dispersione, specialmente nel caso in cui non sia reperibile una DICO della terra condominiale.

[NoNickName]

Con la DICO certifica quindi di aver verificiato anche la continuità della messa a terra, fino al sistema di dispersione, specialmente nel caso in cui non sia reperibile una DICO della terra condominiale.

Lui certifica la sua posa, e quindi la continuità del suo circuito di protezione, non la terra condominiale.

[Terminus]

L'installatore privato deve realizzare l'impianto privato, completo della messa a terra.
Deve quindi garantire che il sistema di dispersione sia idoneo ed efficiente (per il suo impianto, poco conta se tale impianto serve anche altri).
Quindi se c'è una DICO per la terra condominiale, può citarla nella propria, ma ha comunque l'onere di verificarne l'efficienza per il proprio impianto.
Se la montante fosse farlocca o se per qualsiasi motivo non vi fosse un sistema di dispersione adeguato, l'installatore non potrebbe certificare l'impianto privato.

[Vicenza]

Certo. Lui non è responsabile della continuità del circuito di protezione a monte del punto di collegamento.

L'impianto di messa a terra dev'essere unico, l'installatore deve verificare la continuità del circuito di protezione anche mediante una prova strumentale, non può limitarsi a verificare solo quello che ha fatto lui perchè così facendo non sa se l'impianto che ha realizzato è efficente.

[Spd]

Ricordo il comma 3 dell'articolo 7 del DM 37/08:
<In caso di rifacimento parziale di impianti (è il nostro caso in quanto non viene realizzato il dispersore, esistente), il progetto, la dichiarazione di conformità, e l'attestazione di collaudo ove previsto, si riferiscono alla sola parte degli impianti oggetto dell'opera di rifacimento, ma tengono conto della sicurezza e funzionalità dell'intero impianto. Nella dichiarazione di cui al comma 1 e nel progetto di cui all'articolo 5, è espressamente indicata la compatibilità tecnica con le condizioni preesistenti dell'impianto.>

Purtroppo nel modulo attuale della DiCo (quello modificato non è ancora uscito), tale ulteriore dichiarazione non compare, per cui a molti sfugge la pesante responsabilità implicita.

Concordo quindi con Terminus e con Vicenza, sia per motivi giuridici che di buona tecnica.

[weareblind]

L'impianto di terra c'è, ed è unico, verificato in sede di 462. La Re misurata in loop è idonea. Ma non ho documenti di appoggio. Quindi, la verifica materiale c'è, la documentale no. Ergo, la DiCo è rilasciabile?

[weareblind]

L'impianto di terra c'è, ed è unico, verificato in sede di 462. La Re misurata in loop è idonea. Ma non ho documenti di appoggio. Quindi, la verifica materiale c'è, la documentale no. Ergo, la DiCo è rilasciabile?

[Terminus]

Sarà l'installatore a decidere se acquisire la verifica 462 o, magari senza troppo sforzo, rifare da sè le prove necessarie.
In ogni caso la sua DICO implicitamente dirà che lui ha verificato l'impianto completo di messa a terra obbligatoria.

[weareblind]

Uhm, no. Egli ha misurato, col metodo del loop che è molto conservativo, la sola resistenza di terra dell'impianto di terra. E' congeniale a quanto mette lui come interruttori, e si ferma. Di quello è sicuro. Dell'impianto di terra tutto non credo debba interessarsi.

[NoNickName]

Infatti. A lui competono le sue verifiche di conformità: ha già fatto di più di quanto avrei fatto io.
E ci mancherebbe altro.

[Ronin]

Uhm, no. Egli ha misurato, col metodo del loop che è molto conservativo, la sola resistenza di terra dell'impianto di terra. E' congeniale a quanto mette lui come interruttori, e si ferma. Di quello è sicuro. Dell'impianto di terra tutto non credo debba interessarsi.

ha verificato che il suo impianto è efficiente (compresa la terra comune). non è richiesto che acquisisca la DICO della parte condominiale, per me la DICO è rilasciabile (così non sarebbe stato se ad es. avesse rilevato una non continuità).

[weareblind]

Perfetto, lo penso anche io. Grazie a tutti per la veloce e abbondante discussione.