Deposito di acqua pallettizzata
Moderatore: Edilclima
Deposito di acqua pallettizzata
Buongiorno a tutti,
Sono da 15 gg alle prese con un caso, a mio avviso, molto particolare.
Mi riferisco ad un deposito di acqua pallettizzata posto ad una distanza paria a 3,5 m rispetto ad un deposito di merci deperibili. Il collega che ha redatto la pratica del capannone ha calcolato la distanza di separazione a cielo libero e, in base al flusso radiativo massimo ammesso pari a 12,5 kw/m2, ha posto tale distanza pari a 12,4 m. L'edificio é provvisto di impianto a diluvio esfr e resistenza al fuoco pari a r 120.
Ritornando al deposito di acqua pallettizzata, calcolando che per ogni singola pedana da 1 m2, vi sono 25 kg di legna e c.ca, in totale, 40 kg di plastica, il qf che ne diviene è pari a c. Ca 2000 mj/m2. Il problema é che all'interno della plastica vi sono 980 litri di acqua. Ho provato a moltiplicare l'entalpia di vaporizzazione dell'acqua a 30 gradi (2,4 mj/kg) x peso totale, e ne desumo che per portare l'acqua contenuta all'interno di quel volume da 30 a 100 gradi, occorrono c. Ca 2400 mj. Per tale motivo, a mio avviso la quantità d'acqua presente non permetterebbe alla singola balla di poter provocare un incendio completo del combustibile presente ( ipotizzando che il legno dei pallet sia il primo ad accendersi). Ho provato a modellare tale comportamento in fds, ma a quanto dicono gli sviluppatori, non é possibile modellare tale fenomeno. Sono passato, quindi a fare un altro ragionamento e ciòé in quanto tempo il flusso termico derivante dalle merci combustibili del capannone, possa innescare il deposito esterno. Anche lì, per il tramite delle nureg 1805, mi esce fuori un valore di c. Ca 1h. Ora la domanda é questa: 1) é attività soggetta? 36 e 44? 2) in base alla vdr come vi comportereste? Grazie mille.
Sono da 15 gg alle prese con un caso, a mio avviso, molto particolare.
Mi riferisco ad un deposito di acqua pallettizzata posto ad una distanza paria a 3,5 m rispetto ad un deposito di merci deperibili. Il collega che ha redatto la pratica del capannone ha calcolato la distanza di separazione a cielo libero e, in base al flusso radiativo massimo ammesso pari a 12,5 kw/m2, ha posto tale distanza pari a 12,4 m. L'edificio é provvisto di impianto a diluvio esfr e resistenza al fuoco pari a r 120.
Ritornando al deposito di acqua pallettizzata, calcolando che per ogni singola pedana da 1 m2, vi sono 25 kg di legna e c.ca, in totale, 40 kg di plastica, il qf che ne diviene è pari a c. Ca 2000 mj/m2. Il problema é che all'interno della plastica vi sono 980 litri di acqua. Ho provato a moltiplicare l'entalpia di vaporizzazione dell'acqua a 30 gradi (2,4 mj/kg) x peso totale, e ne desumo che per portare l'acqua contenuta all'interno di quel volume da 30 a 100 gradi, occorrono c. Ca 2400 mj. Per tale motivo, a mio avviso la quantità d'acqua presente non permetterebbe alla singola balla di poter provocare un incendio completo del combustibile presente ( ipotizzando che il legno dei pallet sia il primo ad accendersi). Ho provato a modellare tale comportamento in fds, ma a quanto dicono gli sviluppatori, non é possibile modellare tale fenomeno. Sono passato, quindi a fare un altro ragionamento e ciòé in quanto tempo il flusso termico derivante dalle merci combustibili del capannone, possa innescare il deposito esterno. Anche lì, per il tramite delle nureg 1805, mi esce fuori un valore di c. Ca 1h. Ora la domanda é questa: 1) é attività soggetta? 36 e 44? 2) in base alla vdr come vi comportereste? Grazie mille.
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Re: Deposito di acqua pallettizzata
Momento fai i conti giusti, prima devi portare l'acqua da 30 a 100 con circa 440kJ/Kg, e poi vaporizzarla con circa 2260kJ/Kg, totale 2800kJ/Kg, totale per pallet = 2800 MJ.
Il potere calorifico è 25Kg x 18.42MJ/Kg + 40Kg x 20MJ/Kg = 1260MJ.
Quindi l'energia disponibile è solo il 45% dell'entalpia di evaporazione, pur ammettendo che l'acqua che fuoriesce dal pallet in fiamme non estingua l'incendio (per assurdo).
Il potere calorifico è 25Kg x 18.42MJ/Kg + 40Kg x 20MJ/Kg = 1260MJ.
Quindi l'energia disponibile è solo il 45% dell'entalpia di evaporazione, pur ammettendo che l'acqua che fuoriesce dal pallet in fiamme non estingua l'incendio (per assurdo).
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: Deposito di acqua pallettizzata
Esattamente, prima porto l'acqua da 30 a 100 gradi e poi vaporizzo, a vantaggio di sicurezza avevo preso il valore dell'energia di vaporizzazione a 30 gradi (forse abbiamo due tabelle leggermente diverse - fatto sta che il bilancio è negativo!) . Per quanto riguarda il potere calorifico, per la plastica avevo dato un valore di 40 Mj/kg (anche quello sovrastimando).NoNickName ha scritto: ↑dom feb 09, 2020 12:58 Momento fai i conti giusti, prima devi portare l'acqua da 30 a 100 con circa 440kJ/Kg, e poi vaporizzarla con circa 2260kJ/Kg, totale 2800kJ/Kg, totale per pallet = 2800 MJ.
Il potere calorifico è 25Kg x 18.42MJ/Kg + 40Kg x 20MJ/Kg = 1260MJ.
Quindi l'energia disponibile è solo il 45% dell'entalpia di evaporazione, pur ammettendo che l'acqua che fuoriesce dal pallet in fiamme non estingua l'incendio (per assurdo).
Per quanto scrivi, quindi, a quanto ho capito, anche secondo te, un'analisi del genere, associata all'analisi del flusso termico proveniente dal capannone, potrebbe essere sufficiente a dimostrare che parlare di distanza di separazione, nel caso vi siano questi depositi di acqua pallettizzata, fondamentalmente non ha molto senso (logicamente bisogna lasciare uno spazio idoneo tale da poter definirlo "luogo sicuro" tra le uscite ed i depositi?
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Re: Deposito di acqua pallettizzata
Ha poco senso, perchè per ogni pallet vi sono 65Kg di materiale combustibile e 1000Kg di liquido estinguente.
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Re: Deposito di acqua pallettizzata
Concordo! Anche se i quantitativi di legno e plastica, visto che la superficie del deposito è c.ca 2000 m2 sono rilevanti!NoNickName ha scritto: ↑dom feb 09, 2020 13:20 Ha poco senso, perchè per ogni pallet vi sono 65Kg di materiale combustibile e 1000Kg di liquido estinguente.
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Re: Deposito di acqua pallettizzata
Ma i pallet sono sempre tutti pieni di acqua? Oppure possono essercene anche di vuoti?
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Re: Deposito di acqua pallettizzata
Sempre pieni!
Re: Deposito di acqua pallettizzata
Vediamo di analizzare lo scenario di incendio.
L'eventuale innesco agirà sicuramente prima sul termoretraibile che avvolge il bancale e da questo il focolaio si espanderà all'altro materiale plastico che costituisce la confezione dei fardelli.
Solo in una seconda fase la temperatura inizierà a riscaldare la plastica delle bottiglie e l'acqua al suo interno; i fardelli inizieranno a collassare per il peso soprastante e per effetto del rammollimento e dell'inizio della rottura delle bottiglie.
Finchè l'acqua è contenuta nella bottiglia non evapora, poi con la rottura delle bottiglie parte dell'acqua liquida fluirà sul pavimento ed altra vaporizzerà, ma non è detto che questo riesca a bagnare tutto il materiale e spegnere le fiamme.
E non è neanche detto che tutta l'acqua vaporizzerà, perchè potrà anche fluire sul pavimento lontano dal focolaio, raffreddandosi.
Dovendo trovare giustificazioni per soluzioni alternative, sarebbe proponibile una prova sperimentale per verificare i meccanismi suddetti.
L'eventuale innesco agirà sicuramente prima sul termoretraibile che avvolge il bancale e da questo il focolaio si espanderà all'altro materiale plastico che costituisce la confezione dei fardelli.
Solo in una seconda fase la temperatura inizierà a riscaldare la plastica delle bottiglie e l'acqua al suo interno; i fardelli inizieranno a collassare per il peso soprastante e per effetto del rammollimento e dell'inizio della rottura delle bottiglie.
Finchè l'acqua è contenuta nella bottiglia non evapora, poi con la rottura delle bottiglie parte dell'acqua liquida fluirà sul pavimento ed altra vaporizzerà, ma non è detto che questo riesca a bagnare tutto il materiale e spegnere le fiamme.
E non è neanche detto che tutta l'acqua vaporizzerà, perchè potrà anche fluire sul pavimento lontano dal focolaio, raffreddandosi.
Dovendo trovare giustificazioni per soluzioni alternative, sarebbe proponibile una prova sperimentale per verificare i meccanismi suddetti.
Re: Deposito di acqua pallettizzata
In realtà avevo pensato ad un approccio con fds, anche se una collega ricercatrice universitaria, mi ha detto che Comsol potrebbe fare al caso mio per questa analisi. Avete qualche suggerimento? Oltre a quanto detto da terminus che condivido?