Adeguamento rete distribuzione idrica urbana per antincendio

Normativa Antincendio, Rilascio CPI, ecc.

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alessandro.farina
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Adeguamento rete distribuzione idrica urbana per antincendio

Messaggio da alessandro.farina »

Salve a tutti,
sono nuovo nel forum e questo è il mio primo post, per cui mi scuso in anticipo nel caso in cui l'argomento sia stato già trattato, possa risultare banale ai più o se l'esposizione dello stesso sia poco chiara.

Ad ogni modo, sono uno studente universitario e sto svolgendo un lavoro di tesi riguardante in generale l'ottimizzazione multiobiettivo applicata a reti di distribuzione idrica urbane.

Ho un caso studio di un "barrio" (quartiere, frazione) di una città in Spagna, abitato da 9000 persone, di cui posseggo il database dei componenti della rete idrica georeferenziati in GIS e di cui ho potuto costruire un modello idraulico nel software di simulazione idraulica Epanet.
La rete idrica funziona per gravità con un serbatoio di testata modellato sulla base di una calibrazione che risultasse far coincidere in un determinato punto della rete i valori ivi misurati di pressione (purtroppo non ho a disposizione i dati del reale sistema di accumulo a monte della rete)

In particolare posseggo la posizione dei 73 idranti sottosuolo presenti, che per metà riportano la dicitura "diametro 50" e per metà la dicitura "diametro 100" che suppongo siano i diametri degli attacchi per le manichette.
Utilizzando in parallelo al simulatore idraulico qualche riga di script con Python 3, mi è al momento possibile effettuare diverse analisi in condizioni di funzionamento vario dei singoli idranti nella rete in diverse condizioni operative (richiesta delle utenze variabile nel tempo, quanti e quali idranti funzionano contemporaneamente, durata dell'evento, livello nel serbatoio di testata).

La pressione media nella rete in condizioni di funzionamento ordinario si attesta attorno ai 40m in termini di colonna d'acqua e quando alcuni idranti sono operativi, la pressione in tali punti può calare parecchio.

Visto ciò, e visto che la maggior parte delle tubazioni della rete sono DN100 e DN150 (con prevalenza delle prime), ho pensato ad un intervento riabilitativo della rete che avesse come obiettivi:

-l'individuazione dei tratti di tubazione da sostituire con un diametro maggiore (esempio: DN100 --> DN150) per innalzare quanto più possibile i valori di pressione in
corrispondenza di tali idranti mostratisi deficitari
-la minimizzazione del costo totale dell'intervento
-una soluzione "robusta" che potesse economicamente essere affrontabile per il maggior numero possibile di idranti mostratisi deficitari

A questo punto mi sorgono le domande, che derivano dalla volontà di dare un taglio quanto possibile pratico al lavoro di tesi e che, essendo profano della materia pongo a voi; avendo infatti cercato fra normative e letteratura, anche fra diversi paesi, come Italia, Spagna e Stati Uniti, sono sorti dubbi riguardo ai requisiti minimi in termini di:

-pressione residua minima da garantire al singolo idrante o al gruppo di idranti funzionanti
contemporaneamente (qualora questa fosse la prassi)
-portata minima da garantire
-durata di garanzia di tali requisiti minimi in caso di incendio (in pratica la durata dell'incendio)

Non mi è ben chiaro il quadro normativo riguardante il caso di idranti alimentati unicamente dall'acquedotto e soprattutto ho riscontrato valori abbastanza discordanti e diversi, fra i diversi Paesi, riguardo i requisiti sopra elencati.

Se qualcuno potesse aiutarmi ad indirizzarmi verso le fonti giuste da cui informarmi o potesse darmi una spiegazione su tali requisiti ne sarei davvero molto grato.

Inoltre chiedo, a voi competenti in materia, se a parere vostro la riabilitazione di tali situazioni, con sostituzione e maggiorazione di alcuni tratti di tubazione, sia un intervento realistico, fattibile.

Vi ringrazio tanto in anticipo e vi auguro buona giornata.
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weareblind
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Re: Adeguamento rete distribuzione idrica urbana per antincendio

Messaggio da weareblind »

Ciao, non esiste norma per "una città". Esiste per un sito. Puoi vedere la norma UNI 10779:2014
dal sito www.uni.com (va comperata però).
Se consideriamo la massima prestazione per un sito, trattasi di 6 attacchi DN50 a 0,4 MPa e 300 l/min cadauno. Prestazione che quasi nessun paese rispetta, anzi manco la metà... in Lombardia tipicamente la pressione statica è tra 3 e 4 bar, se Satana mi aiuta. Appena apri gli idranti... addio.
Terminus
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Re: Adeguamento rete distribuzione idrica urbana per antincendio

Messaggio da Terminus »

Confermo quanto detto da weare, con l'ulteriore informazione che la durata prevista dalla UNI 10779 è di 120 minuti.
Che portata hai in condizioni ordinarie, quindi senza impieghi antincendio e che prevalenza hai all'origine della rete (calcolata a ritroso come sembra di capire) ?
Certamente puoi notare che con tubazioni da 4" una portata antincendio di 6x300=1800 l/min comporta una perdita di carico di circa 13,5 m c.a./100m, mentre con il 6" si ha una DP=2 m c.a./100m, al netto delle perdite localizzate.
La portata antincendio di progetto si andrà a sommare alla portata media ordinaria della rete, quindi puoi verificare se la tua rete può garantire il servizio antincendio suddetto.
Tieni anche conto che i requisiti richiamati da weare sono previsti per la protezione esterna di attività a rischio elevato (produzioni e/o depositi di materiali infiammabili o ad alto pericolo di incendio, depositi intensivi), per attività a rischio medio (come potrebbero essere normali opifici o strutture commerciali) i requisiti di contemporaneità si riducono a 4 attacchi DN70 a 300 l/min alla pressione di 0,3 MPa per 60 minuti.
alessandro.farina
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Re: Adeguamento rete distribuzione idrica urbana per antincendio

Messaggio da alessandro.farina »

In condizioni ordinarie ho una portata in rete di circa 16 L/s, con un'oscillazione massima giornaliera media fra 6 L/s di notte e 25L/s alla punta.
La pressione statica (si, calcolata a ritroso tramite una "calibrazione", avendo a disposizione le misurazioni orarie di pressione in un punto della rete che non è a monte della stessa) all'origine è pari a 43m circa.

Quindi mi sembra di capire che non esistono disposizioni normative specifiche per gli idranti stradali allacciati all'acquedotto, giusto?
Per cui per una verifica puntuale di un "sito" potrei fare riferimento a tali valori riguardanti le reti di idranti esterni della UNI 10779?

Però a questo punto mi sorge una domanda: se non c'è uno specifico riferimento normativo per tali idranti, ma solo per le reti di idranti appositamente realizzate al fine antincendio, con che criterio tali idranti sono stati originariamente inseriti nella rete acquedottistica e quali possono essere stati i criteri di verifica della rete adottati?

PS: grazie della disponibilità e dell'aiuto che mi state dando :D :D :D
Terminus
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Re: Adeguamento rete distribuzione idrica urbana per antincendio

Messaggio da Terminus »

Una domanda: quale è la distanza media tra gli idranti ?
Le specifiche che abbiamo riportato, tratte dalla UNI 10779 (che non essendo norma europea, può trovare norme corrispondenti estere che prevedono requisiti diversi), riguardano la protezione esterna di attività a rischio di incendio, a carico del titolare/datore di lavoro, che potrebbe essere anche fornita dall'acquedotto pubblico a determinate condizioni.
L'ente pubblico fornisce una rete di idranti, fondamentalmente ad uso dei Vigili del Fuoco (Bomberos visto che sei in Spagna), i quali la utilizzeranno principalmente per l'eventuale rifornimento delle proprie autobotti ed in secondo luogo per l'allaccio diretto delle proprie manichette, visto che sicuramente gli idranti pubblici non potranno fornire una copertura completa delle attività presenti (tieni conto che gli idranti per la protezione esterna vengono posti alla distanza reciproca massima di 60 metri).
Se siamo in questa situazione, resettiamo tutto.
alessandro.farina
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Re: Adeguamento rete distribuzione idrica urbana per antincendio

Messaggio da alessandro.farina »

La distanza media fra gli idranti è circa 37m
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