CT: dubbi attestazione + aerazione e uso esclusivo

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FranMan
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CT: dubbi attestazione + aerazione e uso esclusivo

Messaggio da FranMan »

Buonasera a tutti.

Richiedo gentilmente il parere di colleghi sicuramente più esperti del sottoscritto.

Nell'ordine:

1) Esaminando l'interno di una CT ho notato la presenza del collettore fognario e del contatore dell'acqua potabile (quello utilizzato dal gestore della rete idrica).
La mia domanda è: tali dispositivi inficiano la definizione di locale ad uso esclusivo secondo voi? Se si esiste la possibilità di sopperire in qualche modo oppure l'unica possibilità è quella di spostare la centrale termica? (anche se non saprei dove per questioni di aerazione e ubicazione in zona perimetrale..)

2) la stessa CT è interrata e il 15% del perimetro è attualmente attestato in parte su terrapieno e in parte su una bocca di lupo dove con bocca di lupo intendo un qualcosa che differisce dalla definizione data dal DM 30/11/1983 al p.to 1.8 di "intercapedine antincendi ai soli scopi di aerazione e scarico dei prodotti della combustione" per il SOLO fatto che è inferiormente delimitata da un piano ubicato a quota SUPERIORE ad 1 m dall'intradosso del locale.
Pensando di rendere la bocca di lupo una intercapedine antincendi secondo la definizione di cui sopra e cioè, nel caso di specie, scavandola fino a raggiungere la quota di 1 m dall'intradosso posso realizzare il 15% sommando l'intercapedine al terrapieno oppure il 15% deve essere attestato solo su terrapieno o solo su intercapedine? Lo chiedo perché leggendo la parte finale della circolare P1275/4134 del 30/11/2000 non mi è chiaro quel ovvero..
Si ritiene pertanto che, per i locali caldaia interrati sprovvisti di parete emergente dal terrapieno, e fermo restando il rispetto del prescritto 15% minimo di attestazione lineare sul terrapieno stesso, la prescritta intercapedine può essere dimensionalmente e geometricamente correlata all'aerazione richiesta, ovvero a quanto previsto per le intercapedini antincendi dal D.M. 30 novembre 1983 al punto 1.8.
Ringrazio tutti e saluto cordialmente
Terminus
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Re: CT: dubbi attestazione + aerazione e uso esclusivo

Messaggio da Terminus »

1) il collettore fognario lo andrai a compartimentare nei modi idonei. Per il contatore dell'acqua vi potrebbe essere l'interferenza dovuta all'accesso degli addetti letturisti dell'Ente, all'interno della CT che invece è prerogativa del responsabile.
Non è più semplice richiedere all'ente lo spostamento del contatore ?

2) non capisco la domanda: l'intercapedine non è su terrapieno ? Conterai l'intera parte del perimetro che soddisfa le caratteristiche richieste (terrapieno e/o intercapedine).
silvia.allione
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Re: CT: dubbi attestazione + aerazione e uso esclusivo

Messaggio da silvia.allione »

Buonasera FranMan, rispondo di seguito:
1) Il punto 4.2 del DM 12.04.1996 richiede che i locali CT debbano contenere esclusivamente impianti termici. La condizione di esclusività si configura in relazione alle attività soggette ai VVF, e non a tubazioni o contatori come riportato nel quesito. Qualora la CT sia compartimentata l'attraversamento del collettore fognario dovrà essere ripristinato attraverso collare tagliafuoco. La presenza del contatore non risulta un problema di prevenzione incendi ma solo gestionale: chi fa le letture è autorizzato ad entrare all'interno della CT?
Per altro vorrei sottolineare che la condizione di esclusività del locale CT è di fatto superata con il DM 13.07.2011 dove al punto 2.7 del Titolo II si permette la compresenza di impianti di cogenerazione e di produzione calore.
2) Qualora la bocca di lupo diventi intercapedine con caratteristiche geometriche secondo DM 30.11.1983, l'aerazione totale della CT potrà essere quella della bocca di lupo sommata a quella della porzione su terrapieno. Il significato di quel punto di circolare è il medesimo:
"Per i locali caldaia interrati sprovvisti di parete emergente dal terrapieno e fermo restando il prescritto 15% minimo di attestazione sul terrapieno stesso, l'intercapedine può essere dimensionalmente e geometricamente correlata all'aerazione stessa, o a quanto previsto da DM 30.11.1983".

Se sono necessari altri chiarimenti rimango a disposizione.
Terminus
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Re: CT: dubbi attestazione + aerazione e uso esclusivo

Messaggio da Terminus »

silvia.allione ha scritto: mer ott 02, 2019 18:31 1) Il punto 4.2 del DM 12.04.1996 richiede che i locali CT debbano contenere esclusivamente impianti termici. La condizione di esclusività si configura in relazione alle attività soggette ai VVF, e non a tubazioni o contatori come riportato nel quesito.
Non sono completamente d'accordo. L'esclusività riguarda qualsiasi fonte di pericolo di incendio, non certo solo le attività soggette a controllo.
Non è accettabile per esempio mettere i quadri generali dell'edificio con relativi condensatori di rifasamento all'interno della CT, nè metterci un armadio di stoccaggio di sostanze chimiche, ecc...
Neppure è pensabile mettere un contatore di fornitura gas/elettrica di un'utenza estranea alla CT.
silvia.allione ha scritto: mer ott 02, 2019 18:31 La presenza del contatore non risulta un problema di prevenzione incendi ma solo gestionale: chi fa le letture è autorizzato ad entrare all'interno della CT?
E' quello che ho detto sopra.
Il contatore idrico non costituisce aggravio dei rischi di incendio, ma l'accesso allo stesso contatore può configurare condizioni di rischio: il DM richiede che i generatori devono essere protetti da manomissioni, quindi l'accesso non può essere lasciato libero.
silvia.allione ha scritto: mer ott 02, 2019 18:31 Per altro vorrei sottolineare che la condizione di esclusività del locale CT è di fatto superata con il DM 13.07.2011 dove al punto 2.7 del Titolo II si permette la compresenza di impianti di cogenerazione e di produzione calore.
Questo non c'entra nulla. GE e CT possono coesistere a precise condizioni perchè fondamentalmente sono centri di pericolo analoghi, come ovviamente è il caso di più generatori termici alimentati dallo stesso combustibile.
silvia.allione
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Re: CT: dubbi attestazione + aerazione e uso esclusivo

Messaggio da silvia.allione »

Buongiorno,
Terminus ha scritto: mer ott 02, 2019 22:29 Non sono completamente d'accordo. L'esclusività riguarda qualsiasi fonte di pericolo di incendio, non certo solo le attività soggette a controllo.
Non è accettabile per esempio mettere i quadri generali dell'edificio con relativi condensatori di rifasamento all'interno della CT, nè metterci un armadio di stoccaggio di sostanze chimiche, ecc...
Neppure è pensabile mettere un contatore di fornitura gas/elettrica di un'utenza estranea alla CT.
La normativa di prevenzione incendi in oggetto cita chiaramente: "I locali devono essere destinati esclusivamente agli impianti termici". Concordo certamente che non è accettabile mettere nello stesso locale depositi di liquidi infiammabili/sostanze chimiche e comunque depositi di qualsiasi altro materiale. Per la verità la frase di norma ti impedisce di inserire qualsiasi altra attività soggetta all'interno della CT: è buona tecnica non inserire quadri elettrici di sgancio generale dell'edificio servito dalla centrale ma non tanto per il limitare il pericolo d'incendio quanto per permettere di utilizzare il quadro in caso di emergenza nell'edificio / evitare di perdere il quadro generale in caso di incendio in centrale. Al massimo eviterei di inserire un inverter fotovoltaici in CT perchè, come dimostrato all'interno dei vari report VVF, questo corrisponderebbe certamente a pericolo d'incendio per la CT.
Terminus ha scritto: mer ott 02, 2019 22:29 E' quello che ho detto sopra.
Il contatore idrico non costituisce aggravio dei rischi di incendio, ma l'accesso allo stesso contatore può configurare condizioni di rischio: il DM richiede che i generatori devono essere protetti da manomissioni, quindi l'accesso non può essere lasciato libero.
Per quanto riguarda il contatore mi pare che concordiamo, e trovo superflua la precisazione effettuata nel tuo post.
Terminus ha scritto: mer ott 02, 2019 22:29 Questo non c'entra nulla. GE e CT possono coesistere a precise condizioni perchè fondamentalmente sono centri di pericolo analoghi, come ovviamente è il caso di più generatori termici alimentati dallo stesso combustibile.

Non sono d'accordo, GE e CT non corrispondono a centri di rischio identici soprattutto perchè potrebbero non essere alimentati da medesimo combustibile. Il DM 13.07.2011 ammette la possibilità di inserire all'interno di medesimo locale GE e caldaie anche alimentati da combustibili diversi superando di fatto quanto detto dal DM 12.04.1996.
La presenza di combustibili diversi corrisponde certamente a livelli di rischio differenti, tanto è vero che una modifica sostanziale corrisponde proprio alla variazione del combustibile di alimentazione.
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