SOLUZIONE ALTERNATIVA S.7 IMPIANTO RIVELAZIONE

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GMP
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SOLUZIONE ALTERNATIVA S.7 IMPIANTO RIVELAZIONE

Messaggio da GMP »

Buongiorno,

Progetto con Codice di un capannone di circa 4.500 m2, geometria semplice, altezza pari a 7 m e ben fornito di vie d’uscita e porte di emergenza su tutti i lati, rischio vita A2, basso affollamento e carico di incendio specifico irrisorio pari a circa 150 MJ/m2.

Il capannone è composto da strutture portanti in cemento armato dove si eseguono operazioni di lavorazioni a freddo ed a caldo di metalli. I materiali combustibili rappresentati prevalentemente da pallet di legno e scatole di cartone (imballaggi) sono depositati solamente in corrispondenza delle n.5 aree lavorative presenti con presenza di personale H24.

Per il capitolo S.7 avevo scelto ed opportunamente giustificato un livello di prestazione pari a I (Soluzione Conforme), argomentando che l’incendio si potrà sviluppare solamente in una delle 5 aree lavorative, con presenza continuativa di personale e quindi con rilevazione ed allarme immediata da parte del personale anche senza impianto automatico di rivelazione.

Nelle altre zone di reparto la probabilità dell’insorgere di un incendio è relativamente bassa in quanto sono presenti solamente materiali metallici.

Il funzionario VVF, mi ha contestato (forse giustamente) la scelta del livello I di prestazione dicendo che non andava bene a causa dell’elevata superficie del compartimento e vuole che installi un impianto fisso di rivelazione fumo.

Chiaramente il cliente non vuole affrontare tale spesa, e di conseguenza avevo pensato di imbastire una soluzione alternativa ricorrendo all'ingegneria della sicurezza antincendio.

Premetto che puntavo a non utilizzare nessun software di modellazione, ma di svolgere i dovuti calcoli “vecchio stile” con carta e penna.

Ma mi stavo chiedendo, come posso fare a dimostrare la non utilità di tale impianto? Avete qualche suggerimento in merito?

Io avevo pensato di calcolare il tempo di attivazione di un possibile impianto di rivelazione e confrontarlo con il tempo che effettivamente il personale ci mette ad accorgersi degli effetti di un incendio…sperando di dimostrarne la non utilità.

Secondo voi è una soluzione fattibile o sarebbe meglio procedere in qualche altro modo? Magari con altri studi?

Grazie.
Terminus
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Re: SOLUZIONE ALTERNATIVA S.7 IMPIANTO RIVELAZIONE

Messaggio da Terminus »

La funzione dell'IRAI è quella dell'allarme per consentire l'esodo in sicurezza e l'intervento degli addetti alla gestione dell'emergenza.
Credo si possa imbastire una valutazione sulla possibilità di rilevazione visiva del focolaio da parte degli addetti e sui tempi di diramazione dell'allarme.
Un impianto IRAI potrebbe anche essere costituito da soli pulsanti manuali.
GMP
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Re: SOLUZIONE ALTERNATIVA S.7 IMPIANTO RIVELAZIONE

Messaggio da GMP »

Terminus ha scritto: ven lug 12, 2019 11:35 La funzione dell'IRAI è quella dell'allarme per consentire l'esodo in sicurezza e l'intervento degli addetti alla gestione dell'emergenza.
Credo si possa imbastire una valutazione sulla possibilità di rilevazione visiva del focolaio da parte degli addetti e sui tempi di diramazione dell'allarme.
Un impianto IRAI potrebbe anche essere costituito da soli pulsanti manuali.
Interessante.

Ma come faccio a dimostrare tutto questo, calcoli analitici oppure prova sul posto?

Programmo una prova con l’RSPP con la macchina del fumo per determinare i tempi di rivelazione e l'intervento degli addetti antincendio?

Mi sfugge come potrei dimostrarlo senza proporre una prova fisica sul posto…
Terminus
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Re: SOLUZIONE ALTERNATIVA S.7 IMPIANTO RIVELAZIONE

Messaggio da Terminus »

Hai ambienti open space, oppure volumi delimitati da elementi opachi ?
Hai presenza continuativa di personale dappertutto, oppure il zone ben definite ?
Nelle zone a maggior rischio di incendio come valuti la pronta rivelazione dell'innesco, senza impianto IRAI ?
Il tutto valutato in funzione del tempo necessario per l'esodo degli occupanti e per l'azione degli addetti alla gestione emergenze.
Gmeister
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Re: SOLUZIONE ALTERNATIVA S.7 IMPIANTO RIVELAZIONE

Messaggio da Gmeister »

il funzionario ti ha contestato il liv I perchè hai una superficie maggiore di 4.000 mq (se i tuoi 4.500 mq sono tutti in un unico compartimento). O riesci a ricavare un secondo compartimento maggiore di 500 mq (in modo da abbassare sotto i 4.000 il primo compartimento e rientrare pacificamente all'interno del liv I di prestazione per S.7) oppure, soluzione ad occhio più semplice, un liv II di prestazione per il capitolo S.7, con pulsanti e sirene.
Se proprio non riesci a far digerire neanche le sirene dovrai andare in soluzione alternativa o in deroga, ma penso che tu debba per forza ricorrere alla FSE ed ai metodi della sezione M.

[aggiornamento ] S.7.4.2, comma 1. Sono ammesse soluzioni alternative per i livelli di prestazione II, III e IV.

Se interpreto bene per il liv I non sono ammesse soluzioni alternative, quindi o ci rientri oppure no. Forse soltanto con la deroga hai qualche possibilità.
GMP
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Re: SOLUZIONE ALTERNATIVA S.7 IMPIANTO RIVELAZIONE

Messaggio da GMP »

Terminus ha scritto: ven lug 12, 2019 15:21 Hai ambienti open space, oppure volumi delimitati da elementi opachi ?
Hai presenza continuativa di personale dappertutto, oppure il zone ben definite ?
Nelle zone a maggior rischio di incendio come valuti la pronta rivelazione dell'innesco, senza impianto IRAI ?
Il tutto valutato in funzione del tempo necessario per l'esodo degli occupanti e per l'azione degli addetti alla gestione emergenze.
Afferrato. Proverò a sviluppare una relazione andando a descrivere questi punti, che effettivamente sono quelli di maggiore importanza.

Sisi, me l'ha prescritto chiaramente perchè ho un comparto > 4.000 m2, ma nel mio caso l’impianto è davvero superfluo, in quanto è vero che ho un edificio abbastanza esteso planimetricamente, ma è vero anche che ho un semplice layout impianti e un semplice wayfinding, ampia volumetria (c.ca 31.500 mc) che permette ai fumi caldi di stratificarsi in alto per permettere l’esodo in sicurezza degli occupanti. In più come accennato in precedenza il rischio incendio e limitato esclusivamente alle zone di lavorazione (personale H24) che rileverebbero in pochissimo tempo l’incendio.

Centra poco e nulla ma in letteratura, manuale La Malfa, ho visto che un impianto di rivelazione incendi si attiva generalmente tra i 10 e 20 kW, e con un incendio di tipo medium il tempo statistico per attivarsi sarebbe di circa 42 s (considerando 20 kW), ma tale calcolo è indipendente dall’altezza di installazione o sbaglio?

Se installo un rilevatore a 4 metri piuttosto che a 7, penso che cambi qualche cosa… esiste una formula per calcolare il tempo di attivazione di un rilevatore tenendo conto anche dell’altezza?
Terminus
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Re: SOLUZIONE ALTERNATIVA S.7 IMPIANTO RIVELAZIONE

Messaggio da Terminus »

Si possono fare delle simulazioni sullo sviluppo dello strato di fumo, con metodi a due zone.
Ma non serve: i rivelatori devono essere installati ad una distanza massima dall'intradosso del solaio (anche quelli lineari) proprio per riuscire a rilevare lo strato di fumo non appena viene a crearsi.
Per ogni tipologia di rivelatori c'è poi un'altezza limite di installazione.
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