Caldaier per aerotermi, esterne - Att Officina - Aggravio rischio ?

[Ale_S]

In un'officina (>300m2) soggetta al controllo del VVF,
il committente ha deciso di installare un impianto di riscaldamento (prima non presente affatto), ad aerotermi del tipo con caldaia dedicata esterna.
Tutti i generatori saranno quindi esterni, come la linea del gas che passerà esternamente in parte in facciata e in parte sopra copertura.

Il distributore per eseguire l'allaccio mi chiede la dichiarazione di non aggravio del rischio in relazione alla pratica antincendio, o comunque alle normative antincendio.

premetto che non sono stato io a fare a suo tempo la pratica VVF, ma sto solo facendo ora il progetto per la rete gas, e non vorrei scomodare che aveva fatto la pratica VVF,

secondo voi si può a priori asseverare che la nuova installazione non comporta un aggravio del rischio, oppure no? in caso cosa bisognerebbe valutare in particolare?
grazie

[Terminus]

Dovresti specificare cosa ti richiede di preciso il fornitore.
Siccome l'eventuale non aggravio va consegnato ai VVF in sede di SCIA, quindi ad opere ultimate, non è possibile darlo (protocollato) al fornitore prima dell'allaccio.
Dovrebbero averti richiesto il modello DP dove tu come progettista dichiari di aver rispettato il DM 12/04/96. Se poi vogliono che tu dichiari anche il non aggravio rispetto alla situazione autorizzata, direi che puoi farlo, visto che non hai una nuova attività soggetta (non sommando le potenze e presumendo che ogni generatore sia <116kW) e che rispetti i requisiti del DM suddetto, avendo tubazioni e generatori esterni ed idonei per tale installazione.

[Tom Bishop]

Certo che c'è aggravio di rischio. Se anche l'impianto in se non lo è, l'attività di officina è soggetta e pertanto la valutazione che hai fatto in precedenza si aggravia dalla presenza di una distribuzione di gas metano che è un pericolo che prima non c'era.

[weareblind]

Come Terminus. SCIA per modifica senza aggravio, con breve relazione, progetto e conformità metano.

[Ale_S]

Tom, capisco bene che è una sorgente di ruschio in più, o almeno potrebbe essere, ma al lato pratico se dovessi relazionare la cosa cosa evidenzieresti? Quali sono i reali rischi? Che mi prende a fuoco una caldaia in esterno e mi entra fuoco dalle finestre? O che ho una perdita nei tubi in esterno e mi entra gas (cacchio che sfiga) x strane turbolenze da un infisso aperto?
Che considerazioni ne trarresti in pratica (il caso è tipico: capannone prefabbricato recente ad uso autofficina e serie di robur 34kw in esterno)

[Ale_S]

Tom (o chi altro) che mi dici?

[Tom Bishop]

Ale_S (o chi altro),

la sola presenza del metano per me è un rischio da considerare. In caso di emergenza devi adottare dei provvedimenti che senza non dovresti adottare. Io farei una nuova valutazione progetto, oppure in fase di rinnovo farei una SCIA accompagnata dalla documentazione dell'impianto. Vai dal funzionario che segue la pratica e concorda con lui la procedura più corretta. Io farei così.

[Ale_S]

rileggendo anche il Dlg 151/11 e il DM 07/08/2012 in particolare l'art 4 comma 8 e l'allegato IV del medesimo,
il mio intervento non ricade in nessuna delle occorrenze di tale allegato e quindi non come indicato dal medesimo si può considerare modifica non sostanziale.
In fase di scia di rinnovo, si andrà a far presente tale modifica sempre indicandola come non sostanziale.

Inoltre il DM 12/04/96 è stato rispettato; le caldia atutte <35 kW ed esterne non configurano C.T. ne tantomento art 74 del Dlgs 151/11.
quindi mi sento più di concordare con Terminus.