Impianto rivelazione fumi

[Gius83]

Buonasera colleghi, scrivo in quanto vorrei un vostro parere in merito alle seguente questione: presso un'attività che seguo il committente ha deciso di sostituire l'attuale impianto di rivelazione fumi (realizzato fine anni 90) con un nuovo impianto costituito da nuovi sensori, nuova centralina, tecnologia loop, ecc.
A suo tempo l'impianto fu installato solo all'intradosso del controsoffitto, mentre nell'intercapedine del controsoffitto, nelle canalizzaizoni dell'aria e sotto pavimento (ci passano cavi elettrici di altri impianti) non fu previsto nulla. Preciso che la struttura dispone di regolare CPI e non vi è mai stata alcune prescrizione da parte dei VV.FF sull'impianto in esame. A questo punto ho un dubbio: qualora progettassi il nuovo impianto attenendomi alla UNI 9795:2013, sono obbligato a prevedere nel progetto anche i sensori nel controsoffitto, canali, sottopavimento, ecc? Chiaramente questo si tradurrebbe in un impegno di spesa assolutamente rilevante per la committenza e non sostenibile.
Vi ringrazio per la consueta disponibilità.

[weareblind]

Non progetto impianti, ma un revamping di questo tipo "fa benissimo" al tuo impianto, aumentando la prestazione che per i VV.F. già andava bene. Siccome la UNI 9795 si applica su base volontaria, per me non sei obbligato.
M'è appena capitato per inciso, identico. Nel controsoffitto non abbiamo messo nulla. Certo, il progetto di rifacimento a questo punto non potrà citare la UNI 9795 come norma applicata integralmente, idem per la conformità.

[Terminus]

Andiamo con ordine.
L'intervento sull'impianto in oggetto, dato che costituisce un rifacimento completo, è soggetto al DM 37/08 (obbligo di progetto e rispetto della regola dell'arte) ed al DM 20/12/2012.
La UNI 9795, ancorchè norma volontaria, ha la presunzione di conformità alla regola dell'arte. Se non si utilizza, occorre impiegare norme analoghe internazionali (anch'esse ammesse come regola dell'arte). Nelle more occorre sobbarcarsi l'onere di dimostrare a terzi (in primis i VVF) la regola dell'arte obbligatoria.
Pertanto rifacendo oggi l'impianto occorre fare riferimento alle norme tecniche vigenti e non certo a quanto autorizzato dai VVF (e comunque da qualche parte nel CPI o nell'approvazione progetto dovrebbero aver scritto che gli impianti devono essere realizzati ed eserciti in ottemperanza alle norme tecniche vigenti).
Non rispettare norme tecniche costitienti presunzione di conformità alla regola dell'arte, espone il progettista ed in misura minore l'installatore a serie contestazioni. In caso di sinistro sarebbe alquanto arduo dimostrare la bontà delle proprie soluzioni, quando invece la norma prevede ben altro.

Per curiosità: l'impianto era prima soggetto alla L.46/90 ? Immagino di no.

[Tom Bishop]

Concordo in pieno con Terminus.

[lbasa]

... il committente ha deciso di sostituire l'attuale impianto di rivelazione fumi (realizzato fine anni 90) con un nuovo impianto costituito da nuovi sensori, nuova centralina, tecnologia loop, ecc.
A suo tempo l'impianto fu installato solo all'intradosso del controsoffitto, mentre nell'intercapedine del controsoffitto, nelle canalizzaizoni dell'aria e sotto pavimento (ci passano cavi elettrici di altri impianti) non fu previsto nulla. Preciso che la struttura dispone di regolare CPI e non vi è mai stata alcune prescrizione da parte dei VV.FF sull'impianto in esame. ...

la 9795 consente ora, come per le edizioni abrogate precedenti, le eventuali deroghe all'installazione secondo una frase iniziale che cita (semplifico) "... possono non essere direttamente sorvegliate le seguenti parti di .. (cit.: le parti delle zone citate nel paragrafo precedente)".
Un impianto installato a fine anni poteva riferirsi alla edizione 9795 del 91 oppure a quella del 99 (marzo).

Se si dovesse dichiarare una rispondenza alle norme vigenti in epoca installazione, di cosa occorre tenere conto?

Le condizioni di deroga a partire dal 99, come poi fino ad ora, citano espressamente gli spazi sopra i controsoffitti e sotto i pavimenti; la versione del 99 non citava le condotte aria le quali vengono incluse dal 2005. Le deroghe prevedono, come noto al settore secondo operatore logico and per tali spazi nascosti, varie condizioni che è teoricamente possibile fossero soddisfatte già all'epoca (ad esempio un controsofitto in cartongesso secondo la classe 0 dell'epoca, cavi resistenti al fuoco che servono lo stesso compartimento).
Bisogna vedere cosa aveva scritto l'eventuale progettista nei suoi documenti di valutazione condizioni ambientali.

Le condizioni di deroga della versione 1991 invece non citavano gli spazi nascosti di controsoffitti e pavimenti nè le condotte aria (cita solo i cuniculi di ridotte dimensioni), come se fossero esclusi dalle deroghe a prescindere; oppure perchè semplicemente scritta troppo sinteticamente la norma. Ma ad essere pignoli l'impianto secondo 9795 -1991 non ammetteva deroghe in tali spazi nascosti indicati nella presente discussione.

[Terminus]

La questione posta riguarda il rifacimento dell'impianto, non la dichiarazione di rispondenza alla norma vigente all'epoca della sua realizzazione.
Quindi non ha alcuna rilevanza come venne fatto all'epoca l'impianto (conforme o meno alle 9795 vigenti) e come, eventualmente, l'hanno autorizzato i VVF.

[weareblind]

Se è un rifacimento completo, si.