Buongiorno,
ho due locali fisicamente separati da un muro e non aventi alcun tipo di comunicazione ma intestati alla medesima società (attività commerciale).
La separazione ha permesso la non assoggettabilità alla relativa attività dpr 151/11 in quanto ciascun locale risulta < 400mq.
Parlando con un funzionario Vvf, mi diceva che esiste una circolare (o un chiarimento, non era sicuro) in cui si specifica che se i due locali sono intestati alla medesima p.iva viene meno il concetto di separazione e rientra in attività dpr 151/11.
Non riesco a trovarla, qualcuno può darmi una mano (se esiste ovviamente) ?
separazione attività commerciale
Moderatore: Edilclima
Re: separazione attività commerciale
Non mi sovviene nulla in proposito, ma posso anche ricordare male.
In effetti avendo la stessa p.iva, è difficile affermare che le due attività non siano pertinenti l'una all'altra.
In effetti avendo la stessa p.iva, è difficile affermare che le due attività non siano pertinenti l'una all'altra.
Re: separazione attività commerciale
diciamo che è un po' "border line" come situazione, nel senso che comunque non c'è comunicazione e se non ci sono circolari, chiarimenti etc in proposito formalmente credo sia ok..ma probabilmente in caso di sinistro un perito potrebbe anche andare nella direzione della "furbata" del muro divisorio. Corretto il ragionamento?
Re: separazione attività commerciale
neanche a me sovviene alcun chiarimento in proposito, ma se ragioniamo in modo "qualitativo" (come va di moda adesso in prevenzione incendi 
) facendo una sommaria analisi del rischio la mia osservazione è: perché una attività commerciale sopra i 400 mq è soggetta a controlli VVF ed alla RTV? perché si pensa che oltre quelle dimensioni ci sia un rischio da valutare molto più attentamente (in ordine ai percorsi di esodo per esempio ecc...), ora se i due locali sono fisicamente separati, nel senso che per andare da uno all'altro devo uscire fuori e poi rientrare, credo che i rischi vadano valutati separatamente anche se la gestione è la stessa (è un po' la logica per la quale due caldaie in locali non comunicanti non sommano la potenza anche se magari sono in capo allo stesso condominio ed allo stesso terzo responsabile), perché estremizzando allora potremmo porci il problema di due locali < 400 mq stessa proprietà non adiacenti ma separati da un altro locale... che differenza ci sarebbe con due locali adiacenti ma non comunicanti? e se passasse questo concetto bisognerebbe anche stabilire la distanza tra i due locali in esame oppure quanti locali terzi debbano esserci in mezzo. Ovviamente la questione sarebbe diversa se i due locali comunicassero anche con porta EI (ed infatti nel caso delle centrali termiche di cui all'esempio che ho fatto prima le potenze si sommano anche se la porta è EI) perché quella comunicazione provocherebbe interferenze, magari non nell'operatività normale ma in caso di gestione dell'emergenza
) facendo una sommaria analisi del rischio la mia osservazione è: perché una attività commerciale sopra i 400 mq è soggetta a controlli VVF ed alla RTV? perché si pensa che oltre quelle dimensioni ci sia un rischio da valutare molto più attentamente (in ordine ai percorsi di esodo per esempio ecc...), ora se i due locali sono fisicamente separati, nel senso che per andare da uno all'altro devo uscire fuori e poi rientrare, credo che i rischi vadano valutati separatamente anche se la gestione è la stessa (è un po' la logica per la quale due caldaie in locali non comunicanti non sommano la potenza anche se magari sono in capo allo stesso condominio ed allo stesso terzo responsabile), perché estremizzando allora potremmo porci il problema di due locali < 400 mq stessa proprietà non adiacenti ma separati da un altro locale... che differenza ci sarebbe con due locali adiacenti ma non comunicanti? e se passasse questo concetto bisognerebbe anche stabilire la distanza tra i due locali in esame oppure quanti locali terzi debbano esserci in mezzo. Ovviamente la questione sarebbe diversa se i due locali comunicassero anche con porta EI (ed infatti nel caso delle centrali termiche di cui all'esempio che ho fatto prima le potenze si sommano anche se la porta è EI) perché quella comunicazione provocherebbe interferenze, magari non nell'operatività normale ma in caso di gestione dell'emergenzaRe: separazione attività commerciale
beh se il CTU facesse questa osservazioni io in qualità di CTP gli opporrei il ragionamento che ho fatto prima, lui deve dimostrare che a causa dell'adiacenza dei due locali il rischio sia aumentato ed abbia provocato l'incidente o non abbia permesso di gestirlo in maniera corretta, e questo se andiamo a vedere bene indipendentemente se sia stata presentata o meno la SCIAmulder ha scritto:diciamo che è un po' "border line" come situazione, nel senso che comunque non c'è comunicazione e se non ci sono circolari, chiarimenti etc in proposito formalmente credo sia ok..ma probabilmente in caso di sinistro un perito potrebbe anche andare nella direzione della "furbata" del muro divisorio. Corretto il ragionamento?
Re: separazione attività commerciale
Sono d'accordo con grifo68, anche se mi piacerebbe sapere le caratteristiche di quella parete di separazione, non credo che sia sufficiente dividere un attività commerciale con una semplice parete in cartongesso non certificata o magari una parete attrezzata in legno o d'arredo.
Re: separazione attività commerciale
hai perfettamente ragione Marzio, davo per scontato che la parete rispettasse le caratteristiche di cui al DM 27 luglio 2010
Re: separazione attività commerciale
e, par completezza, non stiamo ovviamente parlando, immagino, di attività interne ad un centro commerciale in cui avendo la mall in comune ci sarebbe giocoforza una interferenza; io consideravo due normali negozi con accesso da pubblica via scoperta o simile