Un'attività ha un vecchio impianto antincendio installato negli anni 80 ed è dotata di SCIA nella quale il precedente Tecnico ha firmato un Dich. Imp. per certificare tale Impianto.
La prima domanda è: è regolare? non doveva fare una Dichiarazione di Rispondenza?
L'elettropompa è in un locale compartimentato (REI30), ma nel quale si trova anche l'autoclave.
L'attività ora vuol modificarsi per cui occorre parere antincendio dei VVF e si dovrà installare un nuovo idrante aggiuntivo
Altre domande: occorre spostare l'autoclave in altro locale? cosa dicevano le Norme dell'epoca? cosa devo controllare per accettare il vecchio impianto? il locale che caratteristiche deve avere anche come aerazione ed altro?
Grazie in anticipo per le risposte.
vecchio impianto antincendio...
Moderatore: Edilclima
Re: vecchio impianto antincendio...
Se l'impianto è ante 90 la DIRI in realtà non si potrebbe nè dovrebbe fare.
Il Dich.Imp. può essere firmato dall'installatore a fronte di un progetto del professonista. Altrimenti quest'ultimo può firmare un CERT.IMP. (che sarebbe stato corretto nel caso che poni).
Per le altre questioni, dipende da cosa devi fare ora ed in che modo le modifiche influiscono sulle prestazioni dell'impianto antincendio.
Negli impianti per soli idranti e di livello 1 (se non sbaglio) sono ammessi impianti idrici non antincendo all'interno della centrale. Comunque la tua installazione è molto vecchia e già accettata dai VVF, quindi parti da questo.
Stesso discorso per le caratteristiche del locale, il quale, oggi dovrebbe obbedire alla UNI EN 12845 ed alla UNI 11292
Il Dich.Imp. può essere firmato dall'installatore a fronte di un progetto del professonista. Altrimenti quest'ultimo può firmare un CERT.IMP. (che sarebbe stato corretto nel caso che poni).
Per le altre questioni, dipende da cosa devi fare ora ed in che modo le modifiche influiscono sulle prestazioni dell'impianto antincendio.
Negli impianti per soli idranti e di livello 1 (se non sbaglio) sono ammessi impianti idrici non antincendo all'interno della centrale. Comunque la tua installazione è molto vecchia e già accettata dai VVF, quindi parti da questo.
Stesso discorso per le caratteristiche del locale, il quale, oggi dovrebbe obbedire alla UNI EN 12845 ed alla UNI 11292
Re: vecchio impianto antincendio...
Mi sfugge un passaggio...perché gli impianti ante L. 46/90 non possono essere oggetto di DIRI? il DM 37/08 parla solo di "impianti eseguiti prima dell'entrata in vigore del presente decreto"...non dà un limite temporale...
Re: vecchio impianto antincendio...
Fondamentalmente perchè prima dell'entrata in vigore della L.46/90 non vi era alcun obbligo di redigere una dichiarazione di conformità, quindi non si può pretendere qualcosa che non era previsto dalla legge (non si può aver smarrito qualcosa che non doveva neanche esserci).
Ricordiamo che la DIRI è una sanatoria rispetto all'assenza di una documentazione prevista per legge; il DM non ha imposto nuove disposizioni per gli impianti ante 90.
In secondo luogo, redigere una DIRI su un impianto ante 90 costituisce una severa assunzione di responsabilità del professionista (o del RT), in quanto, anche volendo fare le cose al meglio, rimangono sempre punti oscuri (pensiamo alle tipologie di cavi in un impianto elettrico).
Redigere una DIRI equivale guridicamente a redigere una DICO con tutte le conseguenze che ciò comporta; certamente gli enti di controllo la accettano volentieri.
Nel caso di un impianto idrico antincendio vi sono certo meno aleatorietà rispetto ad un impianto elettrico, ma, a mio parere, nel caso prospettato è meglio redigere una CERT.IMP. (non certo una Dich.Imp. che è stato un errore).
Ricordiamo che la DIRI è una sanatoria rispetto all'assenza di una documentazione prevista per legge; il DM non ha imposto nuove disposizioni per gli impianti ante 90.
In secondo luogo, redigere una DIRI su un impianto ante 90 costituisce una severa assunzione di responsabilità del professionista (o del RT), in quanto, anche volendo fare le cose al meglio, rimangono sempre punti oscuri (pensiamo alle tipologie di cavi in un impianto elettrico).
Redigere una DIRI equivale guridicamente a redigere una DICO con tutte le conseguenze che ciò comporta; certamente gli enti di controllo la accettano volentieri.
Nel caso di un impianto idrico antincendio vi sono certo meno aleatorietà rispetto ad un impianto elettrico, ma, a mio parere, nel caso prospettato è meglio redigere una CERT.IMP. (non certo una Dich.Imp. che è stato un errore).