Premessa: il D.M. 09.03.2007 fa riferimento ai livelli di prestazioni da richiedere "ad una costruzione". MI chiedo e vi chiedo se il termine "costruzione" è da riferirsi all'intero edificio, oppure è possibile adottare livelli di prestazione differenti per diversi compartimenti.
Esempio. Edificio industriale con una parete adiacente ad altro edificio.
Considerare il tutto come unica "costruzione" e unico livello di prestazione, porterebbe ad avere per alcune zone a deposito classi di resistenza al fuoco 240.
In alternativa si individuano nell'edificio in oggetto due compartimenti dei quali solo uno adiacente ad altro edificio; in questo ultimo compartimento (con poco carico di incendio) si adotta un livello di prestazione III, si calcola il carico di incendio e si richiede pertanto una classe di resistenza al fuoco pari a 15.
Nell'altro compartimento, adiacente al primo compartimento ma "lontano" dall'edificio a confine, si concentra un deposito intensivo con carico di incendio elevato, ma gli si assegna un livello di prestazione II, e siccome si tratta di un piano terreno, strutturalmente contiguo all'attività in oggetto, si assegna al compartimento una classe 30 di resistenza al fuoco.
Pareri?
carico di incendio e "spazio di riferimento"
Moderatore: Edilclima
Re: carico di incendio e "spazio di riferimento"
Secondo me se per l'edificio, nel suo complesso, è possibile adottare un livello II di prestazione, localmente si può incrementare il livello a III.
Non il contrario, ovvero se l'edificio non può soddisfare nel complesso le condizioni per un livello II, non è possibile adottare tale livello in nessuno dei suoi eventuali compartimenti.
Nel tuo caso hai un edificio adiacente e pertanto devi verificare se un eventuale crollo della tua costruzione possa arrecare danno all'altra.
Non il contrario, ovvero se l'edificio non può soddisfare nel complesso le condizioni per un livello II, non è possibile adottare tale livello in nessuno dei suoi eventuali compartimenti.
Nel tuo caso hai un edificio adiacente e pertanto devi verificare se un eventuale crollo della tua costruzione possa arrecare danno all'altra.
Re: carico di incendio e "spazio di riferimento"
Si concordo. Il mio problema è capire la logica della norma.
In effetti la mia struttura industriale, a confine con altra attività, ha una struttura portante costituita dagli elementi principali (travi e pilastri) che ha una resistenza al fuoco adatta ai miei scopi.
I tegoli di copertura (di luce 2 metri) che congiungono le travi, hanno invece una REI inferiore alle richieste. Alcuni colleghi sostengono che quelli non sono da considerarsi "portanti"; è vero che il loro crollo non pregiudica la stabilità strutturale dell'edificio a fianco, ma possono cadere in testa ai dipendenti.
Io potrei argomentare che assicurato un tempo di esodo inferiore alla REI dei tegoli potrei considerare la situazione accettabile, ma la norma non consente questo tipo di approccio.
In effetti la mia struttura industriale, a confine con altra attività, ha una struttura portante costituita dagli elementi principali (travi e pilastri) che ha una resistenza al fuoco adatta ai miei scopi.
I tegoli di copertura (di luce 2 metri) che congiungono le travi, hanno invece una REI inferiore alle richieste. Alcuni colleghi sostengono che quelli non sono da considerarsi "portanti"; è vero che il loro crollo non pregiudica la stabilità strutturale dell'edificio a fianco, ma possono cadere in testa ai dipendenti.
Io potrei argomentare che assicurato un tempo di esodo inferiore alla REI dei tegoli potrei considerare la situazione accettabile, ma la norma non consente questo tipo di approccio.
Re: carico di incendio e "spazio di riferimento"
Una copertura del genere deve comunque essere qualificata R, appunto perchè eventuali crolli potrebbero coinvolgere le persone e/o i soccorritori.
La questione non è solo assicurare l'esodo, il quale in strutture produttive a scarso affollamento raramente costituisce un problema, ma anche garantire la sicurezza dei soccorritori che potrebbero dover entrare nell'edificio per qualsiasi motivo.
Volendo si potrebbe sviluppare uno studio con la FSE, ma rimarrebbe il vincolo stabilito dal DM 09/03/07 tabella 5.
La questione non è solo assicurare l'esodo, il quale in strutture produttive a scarso affollamento raramente costituisce un problema, ma anche garantire la sicurezza dei soccorritori che potrebbero dover entrare nell'edificio per qualsiasi motivo.
Volendo si potrebbe sviluppare uno studio con la FSE, ma rimarrebbe il vincolo stabilito dal DM 09/03/07 tabella 5.
Re: carico di incendio e "spazio di riferimento"
Si questo è chiaro. Il problema che c'è un "buco" nella normativa. Se una costruzione è isolata con 1800 MJ/m² puoi adottare REI 30 e va tutto bene. Se sono a confine con altra atività con muro di separazione REI 120 ma i miei tegoli sono REI 30 allora non va bene, anche se la stabilità strutturale del confinante è garantita ugualmente, e l'esodo degli occupanti pure.
Re: carico di incendio e "spazio di riferimento"
Non va bene se il crollo di quei tegoli può arrecare danno all'attività limitrofa.
Se tale rischio non c'è, la R dei tegoli rispecchia quella della struttura nel complesso.
Per quanto riguarda la tua attività, il rischio è ritenuto accettabile, alle condizioni di cui al Livello II di prestazione.
Se tale rischio non c'è, la R dei tegoli rispecchia quella della struttura nel complesso.
Per quanto riguarda la tua attività, il rischio è ritenuto accettabile, alle condizioni di cui al Livello II di prestazione.
Re: carico di incendio e "spazio di riferimento"
No, non mi sono spiegato, la mia struttura non è isolata quindi il livello II è escluso. Quindi devo applicare per forza il livello III, e siccome ho una struttura di travi e pilastri (dei quali alcuni in comune con il capannone limitrofo) R 120, ma con tegoli di copertura R 15....comandano i tegoli e quindi dovrò limitare il carico di incendio a 200 MJ/m².