Impianti elettrici box interrati condominiali

Normativa Antincendio, Rilascio CPI, ecc.

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ligabue82
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Impianti elettrici box interrati condominiali

Messaggio da ligabue82 »

Buongiorno.
Prima di prendere l'incarico ho necessità di consigli e di un confronto con chi è più esperto di me.
Mi hanno chiesto di progettare l'impianto elettrico per le parti comuni di un condominio con 22 appartamenti, quindi vano scale, montanti contatori fino ai quadri di appartamento, ecc. E fin qui ci siamo, niente di particolarmente problematico.
Fanno parte delle parti comuni anche l'accesso ai 22 box auto condominiali interrati.
L'alimentazione dei singoli box verrà prelevata dai singoli contatori dei condomini (perchè così ognuno pagherà la sua corrente in base agli utilizzi che potrebbe avere nel box), mentre l'alimentazione delle parti comuni dei box (rampa di accesso, corridoi, locale autoclave, ecc) verrà prelevata dal contatore condominiale.
I box sono soggetti al rilascio del CPI. I VVF hanno prescritto soltanto la presenza del pulsante di sgancio di emergenza, senza altre particolari raccomandazioni. Verranno quindi previste 22 bobine di sgancio a mancanza di tensione, collegate allo sgancio di emergenza, che disalimenteranno le linee box dei singoli appartamenti. :idea:
Veniamo ai dubbi:
1) c'è la possibilità che una (o più) bobine di sgancio rimangano "incollate" e quindi, in caso di sgancio del pulsante d'emergenza, non disalimentino le singole linee? E' un dubbio lecito? In caso affermativo, come potrei risolverlo?
2)L'impianto elettrico e quello di illuminazione che si andranno ad installare nella rampa di accesso (parti comuni) e nei singoli box, devono rispettare qualche prescrizione particolare (essendo luogo MARCIO)? Se si, quali prescrizioni in particolare?
3) Riferimenti normativi?
4) Io, eventuale progettista elettrico, devo preoccuparmi anche dei calcoli relativi ai sistemi di areazione prescritti dalle norme per luoghi Marci (aperture, EFC, compartimenti REI, ecc) oppure è un incarico a parte che dovrebbe seguire chi sta presentando la SCIA ai VVF?

Grazie a tutti.

saluti
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Terminus
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Re: Impianti elettrici box interrati condominiali

Messaggio da Terminus »

1) se hai dubbi sulle bobine a minima V, puoi pensare al lancio di corrente. Comunque parafrasando Henry Ford "Quello che c'è si può rompere", quindi potrai far scrivere nel manuale d'uso che redige l'installatore, eventuali indicazioni per il controllo periodico e la manutenzione.
2-3) certamente conosci la CEI 64-8 (se non sbaglio la sezione 7)
4) se non hai l'incarico per la pratica di prevenzione incendi, non è affar tuo.

E' invece affar tuo la valutazione del rischio per le scariche atmosferiche.
etec83
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Re: Impianti elettrici box interrati condominiali

Messaggio da etec83 »

1) come già detto da Terminus puoi pensare a bobine a lancio di corrente con l'attenzione che non è normativamente corretto utilizzare uno sgancio a lancio di corrente con bobine collegate in parallelo, perché la norma afferma che "a lancio di corrente il funzionamento della bobina deve essere opportunamente segnalato tramite segnalazione luminosa per indicare la funzionalità del circuito di comando"; collegando più bobine in parallelo non è possibile vedere se una bobina è danneggiata.
Ci si accorge solo troppo tardi che lo sgancio non ha avuto luogo per quel determinato box.
Esistono diversi modi di ovviare l'inconveniente attraverso soluzioni "artigianali" ( :mrgreen: ) con teleruttori, contatti e relè o esistono commercialmente anche sistemi elettronici opportunamente creati.
Comunque non esiste che la bobina a lancio di corrente si migliore di quella a minima tensione, normativamente le due soluzioni sono equivalenti in termini di sicurezza, bisogna poi valutare la disponibilità economica.
Il fatto poi che dei contatti si incollino è un'evenienza alquanto remota e basta rindondarli per ridurre quasi a zero la probabilità che succeda.

2) 3) è sicuramente un luogo marcio l'autorimessa se attività soggetta va applicata la CEI 64-8 fascicolo 7 sezione 751; alla fine non sono tante le differenze rispetto una progettazione elettrica classica, ma bisogna leggere bene tutto ciò che dice la norma. Se non si è competenti è necessario rivolgersi ad un progettista elettrico qualificato.

4) assolutamente no, il luogo marcio è identificato solo in ambito elettrico dalla CEI 64-8, il resto è competenza del professionista che si occupa della pratica di prevenzione incendi.
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ligabue82
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Re: Impianti elettrici box interrati condominiali

Messaggio da ligabue82 »

Grazie a entrambi.
Vi terrò aggiornati.

saluti
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Sandeman
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Re: Impianti elettrici box interrati condominiali

Messaggio da Sandeman »

ligabue82 ha scritto:Buongiorno.
Prima di prendere l'incarico ho necessità di consigli e di un confronto con chi è più esperto di me.
Mi hanno chiesto di progettare l'impianto elettrico per le parti comuni di un condominio con 22 appartamenti, quindi vano scale, montanti contatori fino ai quadri di appartamento, ecc. E fin qui ci siamo, niente di particolarmente problematico.
Fanno parte delle parti comuni anche l'accesso ai 22 box auto condominiali interrati.
L'alimentazione dei singoli box verrà prelevata dai singoli contatori dei condomini (perchè così ognuno pagherà la sua corrente in base agli utilizzi che potrebbe avere nel box), mentre l'alimentazione delle parti comuni dei box (rampa di accesso, corridoi, locale autoclave, ecc) verrà prelevata dal contatore condominiale.
I box sono soggetti al rilascio del CPI. I VVF hanno prescritto soltanto la presenza del pulsante di sgancio di emergenza, senza altre particolari raccomandazioni. Verranno quindi previste 22 bobine di sgancio a mancanza di tensione, collegate allo sgancio di emergenza, che disalimenteranno le linee box dei singoli appartamenti. :idea:
Veniamo ai dubbi:
1) c'è la possibilità che una (o più) bobine di sgancio rimangano "incollate" e quindi, in caso di sgancio del pulsante d'emergenza, non disalimentino le singole linee? E' un dubbio lecito? In caso affermativo, come potrei risolverlo?
2)L'impianto elettrico e quello di illuminazione che si andranno ad installare nella rampa di accesso (parti comuni) e nei singoli box, devono rispettare qualche prescrizione particolare (essendo luogo MARCIO)? Se si, quali prescrizioni in particolare?
3) Riferimenti normativi?
4) Io, eventuale progettista elettrico, devo preoccuparmi anche dei calcoli relativi ai sistemi di areazione prescritti dalle norme per luoghi Marci (aperture, EFC, compartimenti REI, ecc) oppure è un incarico a parte che dovrebbe seguire chi sta presentando la SCIA ai VVF?

Grazie a tutti.

saluti
Tenendo sempre conto che il box deve essere adibitio a solo uso esclusivo di parcamento e non di magazzino/officina come si vede in moltissime autorimesse.
Abser
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Re: Impianti elettrici box interrati condominiali

Messaggio da Abser »

Concordo con Sandeman. Evita di installare prese nei singoli box e installane alcune di servizio nel corsello. A questo punto nei box hai solo la luce e non vale la pena appesantire l'impianto elettrico per conteggiare a ciascuno questo utilizzo. Fai presente al committente che oltre a una maggiore sicurezza l'impianto elettrico così realizzato costerà decisamente meno.
arkanoid
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Re: Impianti elettrici box interrati condominiali

Messaggio da arkanoid »

Non avere una presa di corrente in garage è una scelta un tantino estrema a mio avviso. Non poter attaccare un aspirapolvere per pulire la macchina? Non poter attaccare un caricabatterie? Chi ha una moto in inverno la tiene con il mantenitore.
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ligabue82
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Re: Impianti elettrici box interrati condominiali

Messaggio da ligabue82 »

Infatti ho comunque previsto una presa in ogni singolo box; non posso evitare di eliminare qualsiasi utilizzo della corrente elettrica, anche per una questione di funzionalità dell'impianto, proprio come gli esempi fatti da arkanoid.
Invece mi è sorto un altro dubbio (o meglio 2, ma il secondo è un pò OT):
1) supponendo che il cliente stia utilizzando la presa del box (ad esempio per pulire auto) e si sia chiuso nel box (serranda elettrica) e, per un motivo X, l'utilizzo di quella presa faccia scattare il differenziale della linea box; a questo punto l'utente rimane "intrappolato" nel box, visto che lo sblocco manuale della serranda è all'esterno... E' vero che ci sono i cellulari, però, vi chiedo, il mio dubbio è lecito e quindi il progettista rischierebbe qualcosa?
2) (OT) In una casa (abitazione comune), dovendo inserire una presa sotto un lavandino, nei pressi dei fornelli cucina a gas, potrebbe crearsi un arco nel caso del distacco della presa (che in realtà avverrebbe raramente) che in caso di atmosfera con presenza di gas, potrebbe innescare incendio o esplosione (sto esagerando). Ci sono distanze limite da rispettare per le prese, rispetto ai fornelli gas? La soluzione è quella di un interruttore bipolare montato vicino alla presa o ci sono altre soluzioni?

Saluti
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Terminus
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Re: Impianti elettrici box interrati condominiali

Messaggio da Terminus »

Contatta il fornitore delle serrande, vi sono dei dispositivi di sblocco manuale.
Anche l'interruttore bipolare può generare archi e difatti nelle zone ATEX non sono consentiti apparecchi ordinari.
Una cucina civile non è in genere classificata ATEX, se sono rispettati i requisiti installatici di cui alla UNI 7129.
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Sandeman
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Re: Impianti elettrici box interrati condominiali

Messaggio da Sandeman »

ligabue82 ha scritto:Infatti ho comunque previsto una presa in ogni singolo box; non posso evitare di eliminare qualsiasi utilizzo della corrente elettrica, anche per una questione di funzionalità dell'impianto, proprio come gli esempi fatti da arkanoid.
Invece mi è sorto un altro dubbio (o meglio 2, ma il secondo è un pò OT):
1) supponendo che il cliente stia utilizzando la presa del box (ad esempio per pulire auto) e si sia chiuso nel box (serranda elettrica) e, per un motivo X, l'utilizzo di quella presa faccia scattare il differenziale della linea box; a questo punto l'utente rimane "intrappolato" nel box, visto che lo sblocco manuale della serranda è all'esterno... E' vero che ci sono i cellulari, però, vi chiedo, il mio dubbio è lecito e quindi il progettista rischierebbe qualcosa?
2) (OT) In una casa (abitazione comune), dovendo inserire una presa sotto un lavandino, nei pressi dei fornelli cucina a gas, potrebbe crearsi un arco nel caso del distacco della presa (che in realtà avverrebbe raramente) che in caso di atmosfera con presenza di gas, potrebbe innescare incendio o esplosione (sto esagerando). Ci sono distanze limite da rispettare per le prese, rispetto ai fornelli gas? La soluzione è quella di un interruttore bipolare montato vicino alla presa o ci sono altre soluzioni?

Saluti
1) Le serrande che dici tu solitamente sono dei basculanti o al limite dei sezionali. Ad ogni modo hanno al loro interno, ( lato box/parcamento) indipendentemente che il serramento sia manuale o automatico, la possibilita di sblocco manuale ( Agisci direttamente sulla motorizzazione della serranda). Sblocco previsto ovviamente dalla normative vigente ( Direttiva macchine?!?! ).
2) La normativa elettrica ( credo sia la CEI 64 ) prevede delle "zone di rispetto" sia per le distanze da allaciamenti acqua/gas.
Abser
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Re: Impianti elettrici box interrati condominiali

Messaggio da Abser »

ritorno sulla presa nel garage. intanto se è un condominio si tratta quasi sicuramente di box con spazi disponibili ridotti. Poi un'autorimessa è un luogo a maggior rischio in caso di incendio e quindi le apparecchiature elettriche devono essere adeguate e chi garantisce che il freezer o il caricabatteria siano a norma? Per pulire l'auto ci si collega alla vicina presa condominiale messa nel corsello.
arkanoid
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Re: Impianti elettrici box interrati condominiali

Messaggio da arkanoid »

Certo, ma tu una casa dove non puoi attaccare nulla fuori dall'abitazione la compreresti?. Ok le norme e tutto ma un po' di pragmatismo.
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