CALCOLO RESISTENZA AL FUOCO IN UN OFFICINA_CHIARIMENTI

[mmaarrccoo]

Ciao a tutti, c'è un'officina di riparazione auto (classico meccanico) che è sopra i 300 mq, quindi attualmente soggetta a prevenzione incendi (53.1.B). Per questa attività non mi risulta una norma verticale e pertanto devo applicare la normativa generica (ad esempio DM 10/03/1998 e DM 09/03/2007). Vorrei confrontarmi con voi su questi punti:
1. Precedentemente non vi era nessuna attività VVF e quindi nessun CPI, per cui è necessario classificare le strutture come se fossero ex-novo. Secondo il DM 09/03/2007 dovrei dare una prestazione di tipo III (ergo calcolare il carico d'incendio) ma se il carico d'incendio è basso (come mi sembra) si potrebbero avere classi 15 o 20, quindi inferiori ai 30 e 60 indicati come minimi per la prestazione di tipo II (arrivando quindi all'assurdo, secondo me, che costruzioni con prestazioni di tipo III potrebbero essere realizzate con classi inferiori a quelle di tipo II). Quindi: ma in che casi è lecito usare la prestazione di tipo II?
2. Diciamo che dentro questa officina vengano rimessati autoveicoli in attesa di essere riparati (meno di nove). Secondo voi rientra il DM 15/02/1986 (autorimesse) e si configura una autorimessa di tipo misto con le richieste di cui al punto 2.1 del DM citato? Quindi non è più necessario calcolare il carico d'incendio e si fa tutto R/EI 60? Mi sembra un pò eccessivo. In tutte le officine di questo mondo ci sono 2-3-4 autovetture in un angolo del locale in attesa di essere riparate, sono tutte autorimesse?

Grazie.

[Miso]

Affrontando un progetto di questo tipo ho utilizzato:
1) strutture R30 come da livello di prestazione II
2) considerata come progetto di attività non normata (l'attività principale è autofficina non autorimessa)

[mmaarrccoo]

E' proprio questo che mi sembra strano. Il DM 09/03/2007 dice che le attività soggette alla prevenzione incendi dovrebbero essere di prestazione III. Quindi quando applicare il tipo II?

[Terminus]

Il livello III di prestazione è ritenuto sempre adeguato ed è quello standard per le attività soggette a VVF.
Poi a ben determinate condizioni il DM consente di abbassarsi a livello II, viene quindi consentito di stabilire la classe indipendentemente dal carico di incendio.
Ma come è evidente il Livello II non vuol dire sempre avere una classe più bassa rispetto al Livello III.

[mmaarrccoo]

Mi stai quindi dicendo che si hanno due strade da seguire in libera alternativa per tutte le attività VVF senza norma verticale:
1 - calcolo il carico d'incendio e ottengo la prestazione III

oppure

2 - progetto R/EI 30 (costruzione ad un piano senza interrati) o R/EI 60 (costruzione fino a due piani ed un interrato) se costruzioni isolate - eventualmente adiacenti ad altre purché strutturalmente e funzionalmente separate - destinate ad un'unica attività non aperta al pubblico e ai relativi impianti tecnologici di servizio e depositi, ove si verificano tutte le seguenti ulteriori condizioni:
a) le dimensioni della costruzione siano tali da garantire l'esodo in sicurezza degli occupanti;
b) gli eventuali crolli totali o parziali della costruzione non arrechino danni ad altre costruzioni;
c) gli eventuali crolli totali o parziali della costruzione non compromettano l'efficacia degli elementi di compartimentazione e di impianti di protezione attiva che proteggono altre costruzioni;
d) il massimo affollamento complessivo della costruzione non superi 100 persone e la densità di affollamento media non sia superiore a 0,2 pers/m2;
e) la costruzione non sia adibita ad attività che prevedono posti letto;
f) la costruzione non sia adibita ad attività specificamente destinate a malati., anziani, bambini o a persone con ridotte o impedite capacità motorie, sensoriali o cognitive.

Corretto?

[Terminus]

Non lo dico io, lo dice il DM.

[mmaarrccoo]

Grazie. Però sovvengono questi altri quesiti:
1 - come dice Miso sopra l'attività principale è officina e non rimessa ma secondo voi i VVF possono richiedere di applicare comunque, per non saper nè leggere nè scrivere, la normativa autorimesse (quindi R/REI 60 a prescindere)? Ovviamente i VVF non si prendono la briga di fare scelte conservative se anche scorgono un solo paragrafo di una norma, magari a malapena applicabile al caso in esame, che però in caso di problemi successivi li metterebbe in difficoltà se non applicata in fase di esame progetto/SCIA...
2 - all'interno dell'officina c'è il classico ufficetto che però è al primo piano con scala (immaginatevi un soppalco di 15 mq che però è stato chiuso (quindi in realtà è come se fosse un piano e non un soppalco). Volendo applicare la prestazione II questo non mi farà mica rientrare in R/EI 60? La costruzione complessiva è ad un singolo piano fuori terra (classico capannoncino).
3 - diciamo che scelgo la strada di calcolare il carico d'incendio. Cosa ne pensate del metodo statistico con i valori medi del carico d'incendio? Funziona? I VVF tipicamente fanno storie?

[gararic]

rispondo al 3: a me pare strano che i VV.F. vadano a sindacare sul calcolo del carico d'incendio fatto dal tecnico
hai provato col claraf ?

[mmaarrccoo]

Per il punto 1 e 2 che mi dici?

[mmaarrccoo]

Ragazzi mi date una mano?
Grazie.

[Terminus]

Meglio sentire uno dei funzionari del Comando che dovranno esprimere il parere.

[mmaarrccoo]

Vi è già capitato di parlare con un funzionario e "concordare" alcune cose e poi non vedersele accettate visto che quando si presenta una pratica non si sa a quale funzionario va in mano? Come vi difendete da questo?