luoghi a maggior rischio in caso d'incendio e messa a terra

[alessiotst]

Come è noto il DPR 462/01 prescrive che nei cosiddetti luoghi a maggior rischio in caso di incendio, la verifica degli impianti di messa a terra venga effettuata ogni due anni anziché ogni 5.
Fino ad oggi io consideravo tali i luoghi soggetti a controllo da parte dei VVF, ma di recente mi sono imbattuto in un documento di una ASL Locale, tra l'altro di qualche anno fa, dove vengono definiti a maggior rischio di incendio i locali:
- con difficoltà di sfollamento delle persone
- edifici con strutture portanti combustibili
- Classe del compartimento antincendio pari a 30 (cioè carico d'incendio superiore a 15)

nell'ultimo punto si fa riferimento ai Kg Legna eq. / m2 della vecchia circolare 91.

Nel caso specifico mi trovo a valutare un ufficio con archivio di carta di piccole dimensioni, che supera di poco i 30 kgeq/m2.

E' effettivamente questo il criterio per stabilire la periodicità delle verifica dell'impianto di messa a terra?

[Terminus]

La definizione dei cosiddetti luoghi MA.R.C.I. la trovi nella CEI 64-8 sez.751, il documento ASL che citi fa riferimento a tale classificazione.
I luoghi MARCI non coincidono necessariamente con le attività di cui al DM 16/02/1982, anche se in generale è così: per esempio un deposito di 1100mq di carpenteria metallica o di pietra, è soggetto a CPI come att.88, ma non è certo un luogo a maggior rischio in caso di incendio.

Attenzione che per quanto riportato nell'All.B alla CEI 64-8/7, sono da considerare luoghi MARCI quelli dove la classe del compartimento è pari o superiore a 30: per la vecchia Circ.91/61 anche con un carico di incendio pari a 16 Kg/mq (tenendo conto dei fattori correttivi previsti), veniva richiesta una classe 30.
Oggi si deve applicare il criterio di cui al DM 09/03/07: quindi un luogo MARCIO è tale (per il CEI) quando il valore nominale del carico di incendio specifico di progetto è superiore a 300 MJ/mq.

[alessiotst]

Preciso e veloce, come sempre!

Grazie!

[alessiotst]

Riprendo la discussione in quanto leggevo che con l'edizione 2012 della CEI 61-8, tra i luoghi ma.r.c.i. rientrano i compartimenti con carico di incendio di progetto superiore a 450 MJ/Kg.

La domanda è questa: una stanza archivio di 20 mq con 500 Kg di carta e 200 Kg di arredi in legno supererebbe il carico di incendio di 450 MJ/mq, ma solo se considerata compartimento antincendio; è una semplificazione troppo grossolana non considerarlo compartimeento e spalmare il carico di incendio su tutta la superficie dell' ad es. ufficio?

[Terminus]

La CEI 64-8 rimanda al DM 09/03/2007, il quale considera in primis la superficie in pianta lorda del compartimento antincendio, ma nell'ipotesi implicita che vi sia una distribuzione uniforme del materiale combustibile.
Se così non è, ammette un calcolo riferito alla superficie di effettiva pertinenza, anche se non delimitata da strutture EI.
La stessa cosa fa la CEI 64-8 al paragrafo 751.04.5, dove ammette un luogo marcio non coincidente con l'intero ambiente (leggasi compartimento), ma limitato all'effettiva distribuzione del combustibile.
Nel caso di un locale archivio con qfd>450 MJ/mq, dove la posizione del materiale è ben definita, direi che, ai fini dell'impianto elettrico, sarebbe opportuno definire un luogo marcio limitato al locale stesso.

[mmaarrccoo]

Quanto afferma Terminus è corretto (direi come sempre ). I luoghi marci non sono definiti... Per definizione... La classificazione è lasciata a chi fa la valutazione dei rischi. I luoghi soggetti a controllo VVF sono fortemente indiziati per essere MARCI ma non è una regola (ad esempio una CT semplice difficilmente è luogo MARCIO).
Ciao.