oneri rete idrica antincendio

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alessiotst
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Iscritto il: mer dic 19, 2007 15:10

oneri rete idrica antincendio

Messaggio da alessiotst »

Fermo restando che se l'attività soggetta a controllo è introdotta dal conduttore dell'attività, è quest'ultimo a dover adeguare i locali, ho qualche dubbio invece sul caso in cui l'attività è intrinsecamente soggetta a controllo dei VVF.

Mi spiego meglio facendo un caso pratico: mi trovo tra un datore di lavoro che sta decidendo o meno di spostare la propria attività ed il proprietario dell'immobile che si sta valutando.
L'attività è soggetta a controllo (Nr. 47 con quantità di legname non di molto superiore ai 50 q.li) ed il capannone in questione supera i 1000 mq.
Fino a che punto è il datore di lavoro a doversi sobbarcare gli oneri della realizzazione di una rete idrica antincendio quando il capannone è di per sé soggetto a controllo?
Nel mio caso la questione è ulteriormente complicata perché la rete idrica è già esistente, ma non raggiunge i livelli minimi di pressione (UNI 10779 giusto?), per cui si renderebbe necessaria una riserva idrica con pompe annesse.
Esiste qualche circolare che chiarisce la distribuzione degli oneri tra locatore e locatario?
Si riesce ad ottenere lo stesso livello di sicurezza equivalente senza installare la riserva idrica? (rilevatori di fumo, estintori carrellati, etc.?

Saluti e grazie in anticipo!
MAX76
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Re: oneri rete idrica antincendio

Messaggio da MAX76 »

L'onere dovrebbe essere a carico di chi risulta intestario dell'attività nella pratica VVF per l'esame progetto, in quanto la protezione deriva dalla necessità di mettere in funzione l'attivitià specifica.

Solitamente il buon senso dice che il proprietario e l'affittuario si mettono d'accordo nel canone si locazione per uno sconto del costo delle opere che poi restano al proprietario dell'immobile.

Ovviamente il problema della vasca e delle conseguenti pratiche edilizie è una partita diversa, in quanto sarà il proprietario a doverla fare come "committente".
Terminus
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Re: oneri rete idrica antincendio

Messaggio da Terminus »

La distribuzione degli oneri economici non interessa i VVF nè il Ministero, è una questione che rientra negli accordi economici proprietario/affittuario.
Come dice MAX, di solito si concorda una ripartizione dei costi tra DdL e proprietario, il quale avrà comunque un immobile rivalutato dalle installazioni antincendio.

Le opere necessarie (impianto idranti, rivelazione fumi, altro) le proponi tu ai VVF, in base alla valutazione dei rischi.
miciomao
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Re: oneri rete idrica antincendio

Messaggio da miciomao »

Nel caso specifico, credo che essendo il capannone superiore ai 1000 mq. sarebbe già di per se attività soggetta (88).
Ora, se supera i 1000 mq, deve attuare un livello di protezione secondo la UNI10779 pari a livello di rischio 2. Quindi garantire portate e pressioni tali che è praticamente impossibile senza vasche di accumule, pompe, ecc.
A tal punto, credo che sia il proprietario che deve dare al locatario un capannone idoneo e quindi con un minimo di sicurezza che attualmente prevede l'attività 88. Anche perchè se uno edifica un capannone di 1000 mq deve chiedere Concessione Edilizia e naturalmente tutte le opere antincendio che ne derivano. Se poi oltre al minimo di Legge, l'affittuario effettua attività specifiche, allora gli adeguamenti dal minimo spettano a lui.
Idem per gli impianti elettrici e le us.
Facio un esempio, è come se affittate un appartamento con gli impianti non a norma, oppure senza il riscaldamento (per legge non è abitabile un appartamento senza riscaldamento)
Terminus
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Re: oneri rete idrica antincendio

Messaggio da Terminus »

@ miciomao
Hai la fortuna di vedere edificati capannoni da 1000mq già completi di vasca idrica ed impianto antincendio ?
Dalle mie parti il costruttore risparmia su tutto, figuriamoci sugli impianti antincendio.

Cmq in fase di concessione edilizia è quasi impossibile che si abbiano dei dati precisi sulle attività e sui carichi di incendio, per cui si evita di fare opere che potrebbero essere inutili oppure, al contrario, sottodimensionate.
Ai VVF si produce un EP minimale, per avere il parere necessario da produrre in Comune.
Solo in seguito l'affittuario o lo stesso proprietario, a fronte del calcolo del carico di incendio e dell'attività specifica svolta, richiede il parere di variante con gli adeguamenti del caso.
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