la maledetta certificazione energetica

Normativa Termotecnica, Impianti di riscaldamento, Legge 10/91, DLgs 192/05, ecc.

Moderatore: Edilclima

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giulio
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Iscritto il: mer lug 26, 2006 08:14

la maledetta certificazione energetica

Messaggio da giulio »

QUALCUNO RIESCE A DIRMI SE LO STESSO PROGETTISTA DEGLI IMPIANTI TERMICI (E DELLE COIBENTAZIONI DELL'EDIFICIO ) PUò ACHE EFFETTUARE LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DELLO STESSO EDIFICIO-IMPIANTO ? NON è CHE FRA QUALCHE MESE SBUCA DA CILINDRO MAGICO DELLE CAMERE (MEGLIO NOTO COME "IL LEGISLATORE") QUALCUNO CHE DIRA' CHE LE DUE COSE SONO INCOMPATIBILI ? :roll:
Scox
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Iscritto il: mer ago 30, 2006 19:57

Re: la maledetta certificazione energetica

Messaggio da Scox »

Ogni cosa può essere.

Chi meglio del progettista dell'isolamento ed impianto, può eseguire la certificazione energetica.

Non ho capito dove vuoi arrivare.

Stai chiedendo, se il professionista che è in grado e può dimensionare l'isolamento delle strutture ed il relativo impianto termico, possa anche eseguire la certificazione energetica?

Oppure se il progettista che potrebbe dimensionare il solo isolamento termico, possa eseguire la certificazione energetica, dipendente tra l'altro anche dall'impianto installato?

BOOOOOOOOOOO!!
SuperP
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Iscritto il: lun set 11, 2006 10:06

Messaggio da SuperP »

Probabilmente per fare la certificazione (come dice la direttiva europea 2002/91) bisognerà essere accreditati da un ente di certificazione (la sacert in lombardia o provincia di milano), ma fino a quando non escono i decreti attuativi, ogni risposta alla tua domanda è vana
giulio
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Iscritto il: mer lug 26, 2006 08:14

chiarimento a Scox

Messaggio da giulio »

Intendo dire che, essendo tempi di sistematico conflitto di interesse, qualcuno potrebbe essere poco convinto se il progettista del sistema edificio-impianto certifica il proprio lavoro in quanto controllore e controllato coincidono con la stessa persona; se il controllore deve essere un esterno, quali caratteristiche dovrebbe avere? Pare che la Regione Lombardia (come sempre .....) si sia già mossa in tal senso eppure mi risulta che in "Italia" ci siano anche altre regioni che, invece di stare a guardare, potrebbero assumere iniziative o quantomeno coordinarsi con la Regione Lombardia !
Scox
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Iscritto il: mer ago 30, 2006 19:57

Re: chiarimento a Scox

Messaggio da Scox »

Dato che il timbro e firma che saranno posti alla fine della Certificazione Energetica vorranno dire, come ogni volta: "Se qualche cosa non va è colpa mia"; credo sia molto improbabile che un'altra persona utilizzi dei dati fondamentali ad ottenere il valore di "consumo", senza che abbia direttamente, progettato e verificato i lavori, in fase di installazione.
Certo come pezza d'appoggio si può utilizzare l'asseverazione, che assieme alla relazione DL192 possono in qualche modo servire ad avere le spalle coperte, io personalmente, non accetterei di eseguire la sola certificazione energetica.

Per quanto riguarda controllato controllore, io non vedo problemi di sorta, perchè in caso di causa penale c'è sempre un'alto a verificare.

Ritengo invece che ci saranno un sacco di cause se il committente intenderà che il consumo cerificato dalla certificazione energetica, dovrà essere corrispondente alle bollette pagate.

Secondo me sarebbe opportuno che il consumo risultante dalla certificazione energetica, sia un indice, tra l'altro più preciso di quello della ormai famosa Casa Clima che per altro, non prende assolutamente in considerazione alcun rendimento relativo all'impianto ed alla sua regolazione.

In una recente riunione proprio con Edilclima, Soma diceva che con un calcolo opportuno e nonostante il variare della temperatura esterna, dipendente da madre natura, si porevano ottenere errori nel calcolo dei consumi, fino ad un massimo del 10%. A questo punto alza la mano un manutentore affermando, con la sua ventennale esperienza che senza alcuna modifica di impianto, nei condomini con impianto centralizzato, aveva riscontrato una differenza nei consumi anche del 40%.

Dopo aver maleddetto la natura che non ne vuole sapere di produrre delle temperature standardizzabili, si era arrivati alla conclusione che l'unico modo per cercare di salvarsi nel caso in cui si venisse denunciati per un risultato nei consumi difforme a quello certificato, era quello di rifare i calcoli utilizzando i gradi giorno reali, dell'anno preso in considerazione, certificati per ogni comune di riferimento da un fantomatico ente.

Dicendo delle ovvietà, ritengo che se la strada da seguire è questa, (Certificazione energetica = Consumi reali) siano molto importanti anche le temperature impostate sui termostati, sulle valvole termostatiche, in caldaia, sia per il riscaldamento ambienti che per la produzione di acqua calda sanitaria, il tempo di apertura delle finestre, e la quantità di acqua calda utilizzata; tutti parametri dipendenti o quasi dal committente.

PAZZIE O TERRIBILI REALTA'?
SuperP
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Iscritto il: lun set 11, 2006 10:06

Messaggio da SuperP »

Io non sono assolutamente d'accordo con la certificazione energetica proposta da Soma e dal CNPI, in quanto NON sarebbe replicabile. Infatti (riassumendo di brutto) bisognerebbe in questo caso fare i calcoli da legge 10 tipicamente, calcolare il fep e in base ad una norma EN pr 12... classificare l'edificio.

Per me invece la certificazione deve essere tipo casaclima o provincia di milano, ossia basata su valori standard (ponti termici a % etc..) in modo da essere assolutamente ripetibile. E poi dovrebbe essere a doppio indice, uno per l'involucro e uno per involucro+impianto.

Sul fatto del certificatore a mio avviso può essere fatta da un estraneo alla progettazione termotecnica, l'importante è che il DL fotografi i materiali utilizzati e mantenga i certificati di questi.
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