Obbligo ACS da rinnovabile su commerciale: idee?
Moderatore: Edilclima
Obbligo ACS da rinnovabile su commerciale: idee?
Ciao a tutti. Prima di impuntarmi definitivamente con il costruttore vi chiedo un'idea.
Allora, Lombardia, palazzina da 12 unità, 4 residenziali, le altre uffici e negozi, più o meno simili come superficie. Sono in fase di stesura Legge 10 (ma seguirà anche il progetto dell'impianto).
C'è l'obbligo di copertura del 50% del fabbisogno di ACS con fonti rinnovabili. Per il residenziale no problem, pannelli solari e accumulo centralizzato.
Per le altre destinazioni d'uso? Se seguo la procedura CENED con i dati di affollamento di default mi esce un fabbisogno di ACS superiorea quello del residenziale! In realtà ci sarà un lavabo con uno scaldaacqua elettrico minuscolo, niente docce (sono uffici da 70 mq...)
Che faccio?
- collego tutto all'accumulo centralizzato (possibile ma mi complico un po' la vita e i costi con la contabilizzazione) e installo un botto di pannelli, pur sapendo che l'impianto è sovradimensionato di brutto
- come sopra ma con un calcolo più reale del fabbisogno di ACS (es UNI-TS?)
- uso il solare solo per la parte residenziale giustificando il tutto in relazione tecnica con il ridotto uso di acqua calda (ma in base a che norma tecnica?)
Allora, Lombardia, palazzina da 12 unità, 4 residenziali, le altre uffici e negozi, più o meno simili come superficie. Sono in fase di stesura Legge 10 (ma seguirà anche il progetto dell'impianto).
C'è l'obbligo di copertura del 50% del fabbisogno di ACS con fonti rinnovabili. Per il residenziale no problem, pannelli solari e accumulo centralizzato.
Per le altre destinazioni d'uso? Se seguo la procedura CENED con i dati di affollamento di default mi esce un fabbisogno di ACS superiorea quello del residenziale! In realtà ci sarà un lavabo con uno scaldaacqua elettrico minuscolo, niente docce (sono uffici da 70 mq...)
Che faccio?
- collego tutto all'accumulo centralizzato (possibile ma mi complico un po' la vita e i costi con la contabilizzazione) e installo un botto di pannelli, pur sapendo che l'impianto è sovradimensionato di brutto
- come sopra ma con un calcolo più reale del fabbisogno di ACS (es UNI-TS?)
- uso il solare solo per la parte residenziale giustificando il tutto in relazione tecnica con il ridotto uso di acqua calda (ma in base a che norma tecnica?)
Re: Obbligo ACS da rinnovabile su commerciale: idee?
Per gli uffici e negozi vi è l'obbligo di disporre di acqua calda?.....
Re: Obbligo ACS da rinnovabile su commerciale: idee?
Secondo la DGR parrebbe di sì...
Re: Obbligo ACS da rinnovabile su commerciale: idee?
Io farei così:
calcolo fabbisogni UNI-TS 11300;
contabilizzazione acs anche per negozi ed uffici.
Ti faccio queste considerazioni:
1) Hai proposto il centralizzato anche per far fronte alla necessità di integrazione acs con il solare termico, la contabilizzazione per il riscaldamento e l'acqua fredda penso sia prevista, non vedo grossi problemi a contabilizzare l'acs.
2) Se domani uno degli uffici diventa appartamento?
3) Chi compra il negozio paga anche l'impianto solare, però non lo utilizza?
Spero di averti aiutato e ti auguro buon lavoro.
calcolo fabbisogni UNI-TS 11300;
contabilizzazione acs anche per negozi ed uffici.
Ti faccio queste considerazioni:
1) Hai proposto il centralizzato anche per far fronte alla necessità di integrazione acs con il solare termico, la contabilizzazione per il riscaldamento e l'acqua fredda penso sia prevista, non vedo grossi problemi a contabilizzare l'acs.
2) Se domani uno degli uffici diventa appartamento?
3) Chi compra il negozio paga anche l'impianto solare, però non lo utilizza?
Spero di averti aiutato e ti auguro buon lavoro.
JACK
Re: Obbligo ACS da rinnovabile su commerciale: idee?
Ferma tutto. Non stravolgiamo come al solito lo spirito del post del conte.
il conte sottolinea l'assurdità della DGR Lombarda. I consumi di ACS si calcolano con la DGR e non con la UNI TS 11300, e tali consumi sono enormi e privi di senso.
A questo punto ci sono due strade. Si obbedisce e ci si inventa un sistema di distribuzione.
Si dice che non si fa perchè lo sfruttamento sarebbe non "ottimale" come previsto dalla DGR.
Si dice che il negozio o l'ufficio non sono provvisti di acqua calda (ammesso sia permesso dal Regolamento di Igiene).
il conte sottolinea l'assurdità della DGR Lombarda. I consumi di ACS si calcolano con la DGR e non con la UNI TS 11300, e tali consumi sono enormi e privi di senso.
A questo punto ci sono due strade. Si obbedisce e ci si inventa un sistema di distribuzione.
Si dice che non si fa perchè lo sfruttamento sarebbe non "ottimale" come previsto dalla DGR.
Si dice che il negozio o l'ufficio non sono provvisti di acqua calda (ammesso sia permesso dal Regolamento di Igiene).
Re: Obbligo ACS da rinnovabile su commerciale: idee?
Ciao a tutti....
Il Regolamento di Igiene e alcuni Regolamenti Comunali mettono fra le condizioni di abitabilità la presenza di acqua calda sanitaria.
Il consumo di ACS è minimo quando il negozio è ad esempio una ferramenta, ma se diventa un alimentare allora tutto cambia ( e vi assicuro L'ASL viene e verifica che ci sia l'acqua calda).
Il problema è che anche ipotizzando ora di sapere chi utilizzerà i negozi, in futuro tutto può cambiare e allora???
Dimensionare sulle UNI è la cosa che ci mette a riparo da pasticci con extra costi esagerati, però alternative non ne vedo, anche perchè mi pare che le uniche deroghe al solare le può dare la Sovrintendenza alle Belle Arti su edifici storici e non è ammessa nessuna giustificazione tecnica di sorta.
A me che ragionavo sul problema tempo fa mi è venuto in mente però che forse ( e dico forse) l'unica possibilità di cavarsela è installare uno scaldaacqua elettrico unifamiliare con potenza inferiore a 15 kW (sommati tutti gli apparecchi), che in questo modo non è impianto termico... Allora forse posso esulare dalle verifiche imponendo un impianto per solo riscaldamento senza produzione di ACS....
Sarei curiosa di sapere cosa ne pensate????
Ciao
Chiara
Il Regolamento di Igiene e alcuni Regolamenti Comunali mettono fra le condizioni di abitabilità la presenza di acqua calda sanitaria.
Il consumo di ACS è minimo quando il negozio è ad esempio una ferramenta, ma se diventa un alimentare allora tutto cambia ( e vi assicuro L'ASL viene e verifica che ci sia l'acqua calda).
Il problema è che anche ipotizzando ora di sapere chi utilizzerà i negozi, in futuro tutto può cambiare e allora???
Dimensionare sulle UNI è la cosa che ci mette a riparo da pasticci con extra costi esagerati, però alternative non ne vedo, anche perchè mi pare che le uniche deroghe al solare le può dare la Sovrintendenza alle Belle Arti su edifici storici e non è ammessa nessuna giustificazione tecnica di sorta.
A me che ragionavo sul problema tempo fa mi è venuto in mente però che forse ( e dico forse) l'unica possibilità di cavarsela è installare uno scaldaacqua elettrico unifamiliare con potenza inferiore a 15 kW (sommati tutti gli apparecchi), che in questo modo non è impianto termico... Allora forse posso esulare dalle verifiche imponendo un impianto per solo riscaldamento senza produzione di ACS....
Sarei curiosa di sapere cosa ne pensate????
Ciao
Chiara
Re: Obbligo ACS da rinnovabile su commerciale: idee?
Hai colto il punto, vengono dei consumi assurdi. Le TS, per dire, ragionano un tot a mq per gli uffici e non hanno segnato niente per i negozi. Del resto in un ufficio normale tuttalpiù la gente si lava le mani...danilo2 ha scritto: il conte sottolinea l'assurdità della DGR Lombarda. I consumi di ACS si calcolano con la DGR e non con la UNI TS 11300, e tali consumi sono enormi e privi di senso.
Il problema non è solo fare una rete generale e una contabilizzazione generale dell'acqua calda, è anche che mettere un pannello solare per un ufficio vuol dire sovradimensionare di brutto l'impianto, cosa del tutto insensata.
Re: Obbligo ACS da rinnovabile su commerciale: idee?
Grazie Giacomo, le idee e proposte fanno sempre bene. In linea di massima sono d'accordo con il tuo approccio anche se, al momento, usare le UNI TS non è corretto (forse), anche se la Regione sta aggiornando la procedura di calcolo verso l'utilizzo delle suddette norme.GIACOMO68 ha scritto:Io farei così:
calcolo fabbisogni UNI-TS 11300;
contabilizzazione acs anche per negozi ed uffici.
Ti faccio queste considerazioni:
1) Hai proposto il centralizzato anche per far fronte alla necessità di integrazione acs con il solare termico, la contabilizzazione per il riscaldamento e l'acqua fredda penso sia prevista, non vedo grossi problemi a contabilizzare l'acs.
2) Se domani uno degli uffici diventa appartamento?
3) Chi compra il negozio paga anche l'impianto solare, però non lo utilizza?
1) Il centralizzato vale solo per la produzione di ACS, il costruttore non ci sente assolutamente per fare un centralizzato anche per il riscaldamento (grossa scemenza ma su questo proprio non cambia idea). Tra l'altro con gravose conseguenze per l'isolamento, ci sono parecchie superfici verso locali riscaldati da altro impianto che peggiorano il calcolo di L10 al punto da costringermi a usare trasmittanze di ottimo livello (pareti da U=0,2, mica niente!).
2) verissimo. Ma in tal caso va rifatto completamente l'impianto e ci si può attaccare al solare esistente. E non mi sento di progettare adesso per una eventuale verifica futura
3) non saprei, probabilmente una quota indirettamente la paga, ma anche questo non è un problema
Re: Obbligo ACS da rinnovabile su commerciale: idee?
Beh, anche se diventa un ristorante, questo è vero. Non è assolutamente vero per gli uffici.chiaru ha scritto: Il consumo di ACS è minimo quando il negozio è ad esempio una ferramenta, ma se diventa un alimentare allora tutto cambia ( e vi assicuro L'ASL viene e verifica che ci sia l'acqua calda).
Beh, mi viene da rispondere che l'impianto lo progetto su quello che entra per primo. Se poi entrerà una lavanderia industriale mica posso dimensionare ora gli impianti per dopo.Il problema è che anche ipotizzando ora di sapere chi utilizzerà i negozi, in futuro tutto può cambiare e allora???
Ad ogni modo la norma ragiona in modo diverso, imponendo un consumo stimato di ACS.
Hai ragionissima, temo.Dimensionare sulle UNI è la cosa che ci mette a riparo da pasticci con extra costi esagerati, però alternative non ne vedo, anche perchè mi pare che le uniche deroghe al solare le può dare la Sovrintendenza alle Belle Arti su edifici storici e non è ammessa nessuna giustificazione tecnica di sorta.
Direi di no, a livello di procedura lombarda il calcolo non tiene conto della potenza del generatore. Il limite dei 15kW vale per capire se hai un impianto di riscaldamento o meno, mi pare un po' fuori dal campo di applicazione.A me che ragionavo sul problema tempo fa mi è venuto in mente però che forse ( e dico forse) l'unica possibilità di cavarsela è installare uno scaldaacqua elettrico unifamiliare con potenza inferiore a 15 kW (sommati tutti gli apparecchi), che in questo modo non è impianto termico... Allora forse posso esulare dalle verifiche imponendo un impianto per solo riscaldamento senza produzione di ACS....
Re: Obbligo ACS da rinnovabile su commerciale: idee?
siccome avevamo parlato già del problema ti consiglio la lettura del seguente thread
http://www.edilclima.it/forum/viewtopic ... ale#p23934
http://www.edilclima.it/forum/viewtopic ... ale#p23934
Re: Obbligo ACS da rinnovabile su commerciale: idee?
Grazie!
Me la ricordavo ma non la trovavo più...
Me la ricordavo ma non la trovavo più...