pompe idrauliche ad inverter

Normativa Termotecnica, Impianti di riscaldamento, Legge 10/91, DLgs 192/05, ecc.

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Ale_S
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pompe idrauliche ad inverter

Messaggio da Ale_S »

qualcuno mi sa indicare qualche produttore di pompe idrauliche ad inverter??
Cosa ne pensate??
In base a cosa modificano la loro curva portata/prevalenza???
MAX76
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Re: pompe idrauliche ad inverter

Messaggio da MAX76 »

Ci sono Grundfos e Wilo.
Come funzionamento è buono purchè il range di minimo non sia troppo spinto.
Sino a qualche anno fa, soprattutto per grossi circuiti con portate sopra i 250 mc/h, usavo pompe con inverter esterno per problemi sulle armoniche in quanto, soprattutto per le taglie elevate dei motori quindi sopra i 30 kW di potenza installata, solo gli inverter esterni avevo incorporato o come optional il filtro armonico.
Per ora ho provato pompe Grundfos con inverter incorporato sino a 22 kW ed il risultato è soddisfacente.
Spesso le utilizzo in circuiti a portata variabile per UTA abbinate a valvole a due vie di regolazione adduzione fluido termo vettore alle batterie.
In base alla chiusura dei circuiti a valle serviti si ha una contro pressione che viene rilevata da una sonda di pressione differenziare, in base al valore letto si adegua la curva di funzionamento della pompa alle effettive (o quasi) esigenze del circuito, in pratica la curva effettiva della pompa al 100% viene traslata verso il basso.
Il problema è avere sempre e comunque un minimo di circolazione a valla in quanto, ad un certo punto, la pompa, per riduzioni eccessive, potrebbe uscire dalla sua condizione stabile di funzionamento e cavitare.
In questi casi si cerca di avere 2 elettropompe di funzionamento (ed 1 di riserva) ripartendo la portata di progetto in due
r.gaetano fabio, genova
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Re: pompe idrauliche ad inverter

Messaggio da r.gaetano fabio, genova »

Ale_S ha scritto:qualcuno mi sa indicare qualche produttore di pompe idrauliche ad inverter??
Cosa ne pensate??
In base a cosa modificano la loro curva portata/prevalenza???
Per piccole prestazioni (fino a 15-20appartamenti) ti consiglio di dare una occhiata alle Grundfos Magna (pronuncia Maghna) hanno un ottimo rapporto prestazioni/prezzo.
Per potenze maggiori preferisco assemblare alle pompe tradizionali gli inverter vettoriali MOTEC 8200 della Lenze-Gerit, molto compatti e con programmazione fine della rampa di accelerazione e frenata, pilotaggio con sonde attive e possibilità di controllo con andamento quadratico del rapporto carico/frequenza, ecc, ecc... sempre con ottime prestazioni/prezzi.
Inoltre l'inverter separato consente anche di risolvere problematiche esistenti senza dover sostituire la pompa, ma sono anche utilissimi per far partire gradualmente grosse pompe in modo da eliminare il compo d'ariete o magari per accelerare qualche pompa insufficiente (se la frequenza di uscita dell'inverter supera i 50Hz standard la pompa accelera ).

Quando vanno usate le pompe ad inverter?
Se ci sono le termostatiche è necessario prevedere pompe a velocità variabile, ovvero dotate di inverter che oltre a non creare inutili sovrapressioni in caso di chiusira delle termostatiche consentono anche di poter ridurre al minimo la temperatura di ritorno dell'impianto al fine di poter sfruttare al massimo la possibilità di condensazione dei fumi.
Ciò non è possibile con i by-pass idraulici che cortocircuitano mandata con ritorno e causano un aumento della temperatura di ritorno.

Come funzionano?
Sono dei convetitori elettronici di frequenza (basati su Triac) effettuano una doppia conversione AC-DC-AC, il doppio passaggio serve per generare sull'uscita AC la frequenza voluta generata partendo dalla corrente continua e variare la velocità del motore che risulta proporzionale alla frequenza di alimentazione secondo la relazione VelocitàMotore=frequenza/NumeroPoliAvvolgimento, generalmente i motori trifasi sono a 2poli (Vmax=2800g/min) o 4 poli (Vmax=1400g/min).
Il convertitore può essere pilotato esternamente da un trasduttore di pressione con segnale proporzionale (del tipo 0-10mV).
Le piccole pompe hanno il trasduttore incorporato nel corpo pompa, sistemi più grandi hanno il trasduttore esterno.
In presenza di valvole termostatiche si effettuta una regolazione a pressione proporzionale avendo cura di programmare gli estremi del campo di lavoro.
In particolare a portata zero la prevalenza non deve essere superiore alla pressione differenziale sopportabile dalle valvole termostatiche.
Gli inverter trovano anche ottimo impiego per il pilotaggio delle pompe per collettori solari impostando però in questo caso una portata proporzionale alla temperatura di uscita dei collettori: massima portata per la massima temperatura dei collettori e viceversa minima portata (fino ad annularsi) in presenza della minima temperatura dei collettori (per eccessivo prelievo o insufficiente insolazione).
rgf
Ale_S
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Re: pompe idrauliche ad inverter

Messaggio da Ale_S »

Molte chiare le indicazioni che mi avete dato.
Nel frattempo avevo fatto qualche ricerca in rete e nei cataloghi, e avevo scovato la serie Alpha della GRUNDFOS. Devo verificare se vanno bene per la mia applicazione.

Se ho ben capito quindi, al variare della portata del circuito (e quindi anche della perdita di carico, per rimanere nella retta caratteristica del circuito), varia la pressione nel circuito stesso, e di conseguenza la pompa di adegue modificando la velocità e quindi la portata.
In pratica si mantiene costante la pressione nel circuito, e si modifica la portata data dalla pompa ( e anche la prevalenza), in base a quella richiesta dal circuito.

Ditemi se ritenete idoneo l'utilizzo di tali pompe nel mio caso:
(del caso ne ho già parlato in alcuni form questi giorni 8) )

Caso: Più aereotermi (7), che prelevano aria dall'esterno. PotenzaNomAer=50kW.
PotTotCentrale richiesta = 350kW.
Per diversi motivi, si vuole installare una centrale più piccola (150kW), con l'ovvio risultato di dare meno potenza al sistema e quindi ogni singolo aereotermo riscalderà ad con un DT inferiore l'aria.

Se imposto una DT di progetto di 10°C (70/60), le caldaie in cascata moduleranno la loro potenza per mantenere il Dt costante.

Scopo: se tutti gli aereotermi sono ON, suddividere la potenza tra loro; Se solo alcuni aereotermi sono ON, sfruttare la potenza disponibile da centrale, per aumentare la potenza di ogni aereotermo fino eventualmente arrivare a quella nominale; dimensionare l'impianto, fin d'ora, con i diametri delle tubazioni in modo tale che in un secondo momento, ampliando la centrale fino alla potenza nominale, il sistema funzioni con tutti gli aereotermi a Pnominale.

La massima portata data dalla centrale nel primo momento è: 150000W /(1.16*10) = 12931 l/h
La pompa non dovrebbe quindi superare tale portata, altrimenti la centrale non riesce a raggiungere il Dt impostato. Scelgo quindi una pompa con Qmax=12931 l/h

Se poi, alcuni aereotermi si spengono(es. 3 OFF), potrei sempre sfruttare la massima potenza di centrale, dando quindi più ptenza ai singoli aereotermi rimasti ON.
Quindi, la centrale può ancora avere una portata di 12931 l/h, per sfruttare tutta la sua potenza a DT=10°C.
Però il circuito non è più lo stesso, in quanto, avendo chiuso più aereotermi, la perdita di carico è ridotta (anche se la portata è uguale). Graficamente parlando ottengo una curva di circuito meno ripida. Concordate??

Quello di cui avrei bisogno è perciò di una pompa (o sistema), che mantenga costante la portata anche al variare della perdita di carico.
Pensate che le pompe ad inverter possano fare al caso mio??
Un'ulteriore problema si verificherebbe probabilmente, quando rimangono accesi uno o due soli aereotermi, i quali riceverebbero una portata eccessiva.

Consigli???
Questo impianto mi stà facendo impazzire più del previsto. :evil: :evil:
MAX76
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Re: pompe idrauliche ad inverter

Messaggio da MAX76 »

Se voi adottare un sistema per adeguare le portate alle effettive richieste l'ideale è prevedere un 2 vie puro.
Ovvero vedere gli aerotermi come dei radiatori :arrow: mettere un valvola a due vie sulla linea di adduzione per interrompere l'alimentazione in base a termostato od oltre metodologie di regolazione automatica.
La circuitazione dovrebbe essere del tipo a ritorno inverso per pareggiare al meglio le perdite di carico di linea.
Poi avere pompa secondaria con inverter e pompa primaria a portata costante sulle caldaie con collegamento di sfioro tra andata e ritorno secondario (con bilanciamento di portata o altro similare)
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Manofthemoon
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Re: pompe idrauliche ad inverter

Messaggio da Manofthemoon »

Le apha sono la serie piccolina della grundofoss..
a questo punto prendi le alpha+, sono nettamente migliori sotto il profilo dei costi.

IO nel mio piccolo le utilizzo ormai quasi come standard su tutti gli impianti, è inutile fare impianti che cosumano pochissimo combustibile, ma moltissima energia elettrica..
lelex
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Re: pompe idrauliche ad inverter

Messaggio da lelex »

ciao ragazzi,
riesumo questo post poichè sto prevedendo in un piccolo impianto (pannelli radianti con distribuzione con elettrovalvole pilotate da termostati di zona) l'utilizzo di una pompa inverter.
Sento da più parti che tali pompe sono consigliate in luogo della tradizionale 3velocità con valvola di bypass differenziale: ora non mi è chiaro cosa succede alla pompa in condizioni diportata nulla (tutte le valvole chiuse), continua a girare? si ferma?
..se continua a girare e pur settandosi la vel minima non rischio il surriscaldamento?
prevedete in questo caso un interblocco elettrico a valvole chiuse?
oppure come fate?
grazie per i vs consigli
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Manofthemoon
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Re: pompe idrauliche ad inverter

Messaggio da Manofthemoon »

due casi:

fermi la pompa quando tutte le valvole sono chiuse

non metti la testina sul bagno e lasci quel circuito come "valvola di sfogo"
giobibo
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Re: pompe idrauliche ad inverter

Messaggio da giobibo »

Manofthemoon ha scritto:due casi:

fermi la pompa quando tutte le valvole sono chiuse

non metti la testina sul bagno e lasci quel circuito come "valvola di sfogo"
Quoto.
pax
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Re: pompe idrauliche ad inverter

Messaggio da pax »

io preferisco installare a valle della pompa inverter una valvola di by pass differenziale (tipo CALEFFI serie 519) regolando la sua apertura ad una pressione leggermente inferiore di quella massima raggiungibile dalla pompa inverter
lelex
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Re: pompe idrauliche ad inverter

Messaggio da lelex »

pax ha scritto:io preferisco installare a valle della pompa inverter una valvola di by pass differenziale (tipo CALEFFI serie 519) regolando la sua apertura ad una pressione leggermente inferiore di quella massima raggiungibile dalla pompa inverter
ciao pax...
.. e quello che volevo fare anch'io ma poi ho il dubbio che quella via di bypass apra comunque anche in condizioni di esercizio normali, infatti le pompe inverter (da quello che vedo nei diagrammi H/Q) in prossimità diportate nulle riducono la loro prevalenza sino a 1,5-2,5 m.c.a....
ora se setto la bypass a questi valori essa mi aprirà anche in cond di funz normale...
..ma sicuramente sbaglio qualcosa,...visto che la usa così tanta gente..
..è che volevo capirci un pò di più piuttosto che metterla perchè lo fan tutti.

la soluzione di lasciare uno scaldasalviette sempre aperto non porta ad avere un bagno troppo caldo nelle mezze stagioni?

interbloccare la pompa con i termostati potrebbe costare un pò (finecorsa...)
giobibo
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Re: pompe idrauliche ad inverter

Messaggio da giobibo »

A livello di costi la testina elettrica con micro potrà variare da quella senza di pochi Euro, di preciso non saprei perchè normalmente noi acquistiamo sempre quelle con micro.
Per il discorso della temperatura eccessiva nel bagno o nella zona che lasciamo senza valvola, questo può succedere se facciamo un impianto a punto fisso, se invece utilizziamo una regolazione cliimatica ( ben tarata ) in funzione della temperatura esterna sicuramente non accade.
MAX76
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Re: pompe idrauliche ad inverter

Messaggio da MAX76 »

Quoto la valvola a tre vie di miscela in CT con compenso a mezzo sonda esterna.

Il problema maggiore delle pompe (e dei ventilatori, il parallelo idronico/aeraulico vale sempre) ad inverter è che l'inverter può modulare da 0 a 50 Hz la frequenza di alimentazione elettrica del motore ma la pompa ha una sua ben precisa caratteristica per cui ad un certo punto si va in cavitazione.

Pertanto è necessario esaminare sempre bene il punto di intersezione tra curva caratteristica della pompa e circuito da servire per vedere di avere un buon margine verso le piccole portate.

Solitamente uso anch'io la valvola di by pass differenziale a cavallo del gruppo di pompaggio.

Altra soluzione è un by pass fisso con valvola di taratura che possa anche ridurre le dimensioni del gruppo di miscela (di solito è più fattibile con mobiletti rispetto ai radiatori e comunque è economico per impianti di notevole portata ovvero dal DN 100 a salire).

Comunque c'è anche da pensare alla logica degli impianti serviti e con valvole termostatiche il funzionamento della caldaia in una abitazione è legata a periodi di discreto "freddo" per cui difficilmente si ha la chiusura di tutte le valvole in contemporanea.

Comunque è corretto avere nel punto terminale di impianto un flussaggio in continuo proprio per impedire la stagnazione delle linee chiuse ed evitare di avere (sempre e soprattutto per impianti estesi) delle zone con la T dell'acqua nei tubi a T ambiente ed alcuni minuti o decine di minuti di attesa prima di arrivare a regime in quanto non vi era circolazione (praticamente si avrebbero le stesse condizioni che si presentano all'accensione di impianto).
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