arkanoid ha scritto: ↑lun feb 22, 2021 08:43
i 30 secondi sono solo uno dei parametri. Se hai un impianto centralizzato devi fare il ricircolo in ogni ramo al piano se il contenuto dei tubi della calda compresi tra lo stacco dalla colonna (ricircolata) e l'apparecchio più lontano è superiore a 3 litri, che normalmente sono più importanti dei 30 secondi con le velocità canoniche. Non so se per modulo di utenza intendi un modulo di contabilizzazione o un modulo con scambiatore. Se hai scambiatore per me ok no ricircolo perchè ricadi nel punto 2 del 9.5. Se non hai scambiatore non c'è un generatore sotto i 35 kW per cui ricircolo
Premetto: non è polemica con voi, men che meno con chi non la (intra)vede così ...è solo (mia) frustrazione.
Continuo partendo dall'assunto "privato/condominiale" di cui al primo post e aggiungo la definizione del punto 3.6 della 9182
"3.6 impianto autonomo: Impianto asservito ad un‘unità immobiliare."
A valle del modulo di utenza (che sia di contabilizzazione o con scambiatore), a parte la separazione idraulica, direi che poco cambia sia per la definizione civilistica di parti private, sia per quella di impianto a servizio di 1 unità immobiliare.
Esempio: se volessi "staccarmi" e mettere il mio generatore ACS, quale sarebbe il punto per collegarl
o senza fare assolutamente nulla nell'unità immob.? Esattamente il modulo di contabilizzazione. Ergo, quello è il punto a valle del quale diventa mio (civilisticamente) e a servizio solo della mia u.i. (effettivamente), perdendo quindi la connotazione di "centralizzato".
E ancora, se un impianto di riscaldamento è centralizzato fino ai moduli di utenza e privato oltre, al punto da non poterlo modificare nel sistema di emissione sfruttando lecitamente la detrazione per modifiche sulle parti comuni....perchè l'impianto ACS centralizzato dovrebbe finire al mio rubinetto...e non al modulo di contabilizzazione dell'appartamento?
Lo scambiatore sarà un generatore...ma ti sfido ad "accenderlo" se la caldaia condominiale è spenta.
Detto questo, cerco solo di capire come oppormi alla 9182 e a ricircoli tirati anche dentro le singole unità immobiliari (perchè con appartamenti estesi 200 m2 e oltre, di sicuro non si rispettano i 3 litri nemmeno i 30 secondi, partendo dalle zone comuni). Ma chi ha una caldaia istantanea, difficilmente alla prima richiesta aspetta meno di 30 secondi al rubinetto più lontano.
Tenere 10 m in più di tubo caldo per appartamento h24 per 365 gg l'anno è un abominio energetico (e se in inverno, in parte, viene recuperato, in estate è un carico puro da smaltire...con altro impianto di cui pago il funzionamento). Nel complesso annuale...è una ciulata.
La 9182, norma notoriamente penosa e palesemente scansata anche nel pubblico (dove vince a mani basse il buon vecchio progetto di norma 806 che rimane a mezza strada tra la 9182 e la 806 finale) non può continuare a costringere a storture così palesi (tra cui le portate di contemporaneità...).
Va bene quando i montanti sanitari passavano dentro gli appartamenti, non si contabilizzava nulla e gli edifici/impianti erano un colabrodo energetico già di loro...ma dal 2015 e con il 90% degli impianti che fanno ACS centralizzato in istantaneo, daiii! In questo caso non è nemmeno sostenibile la questione igienica...non più che in un impianto autonomo in una casa unifamiliare (perchè i 100/150 litri nella distribuzione di una palazzina da 4 piani e 20 appartamenti, li svuoti diverse decine di volte al giorno)!
10W/m x 10 m x 24 ore x 365 giorni = 876 kWh....
e sono solo 10 metri aggiunti al ricircolo nel singolo appartamento.
Io proprio non riesco a farmelo andare giù...e aspetto speranzoso una revisione al passo con i tempi della questione ricircolo!