dimensionamento pdc

Normativa Termotecnica, Impianti di riscaldamento, Legge 10/91, DLgs 192/05, ecc.

Moderatore: Edilclima

Rispondi
achille89
Messaggi: 71
Iscritto il: lun mag 21, 2018 20:22

dimensionamento pdc

Messaggio da achille89 »

Buongiorno a tutti,

ho un dubbio che può sembrare stupido sul dimensionamento della pompa di calore. Io finora ho scelto la taglia della pompa di calore basandomi sulla massima dispersione dell'edificio. Tuttavia mi è capitato di leggere ultimamente che qualcuno dimensiona a partire dal fabbisogno termico e tenendo conto delle ore di funzionamento durante la giornata. Secondo questo metodo aumentando le ore di funzionamento si potrebbero ottenere potenze davvero basse della pdc ma non mi spiego poi come questa possa coprire le reali dispersioni.

Che ne pensate?
SuperP
Messaggi: 10710
Iscritto il: lun set 11, 2006 10:06

Re: dimensionamento pdc

Messaggio da SuperP »

achille89 ha scritto: mar ago 25, 2020 10:37 Che ne pensate?
L'importante è non sovradimensionare.
Se la scegli pensando di usarla 10 ore al giorno nella giornata più fredda tipicamente sarà sovradimensionata ancora di più, dato che l'energia per tenere caldo il fabbricato deve essere concentrata in meno tempo.
Poi dipende dal tipo di involucro. Una passivhaus è diversa di una catapecchia.

Aiuta molto il dinamico.

sul mio libro che esce ad ottobre per Maggioli, ne parlo.
:?: I miei corsi e libri su involucro, termotecnica e VMC https://www.paolosavoia.com/corso-online
:?: Il blog delle curiosità https://www.paolosavoia.com/blog
:!: Linkedin https://www.linkedin.com/in/paolo-savoia-320b1458/
christian619
Messaggi: 2286
Iscritto il: mar giu 16, 2009 18:28

Re: dimensionamento pdc

Messaggio da christian619 »

achille89 ha scritto: mar ago 25, 2020 10:37 Buongiorno a tutti,

ho un dubbio che può sembrare stupido sul dimensionamento della pompa di calore. Io finora ho scelto la taglia della pompa di calore basandomi sulla massima dispersione dell'edificio. Tuttavia mi è capitato di leggere ultimamente che qualcuno dimensiona a partire dal fabbisogno termico e tenendo conto delle ore di funzionamento durante la giornata. Secondo questo metodo aumentando le ore di funzionamento si potrebbero ottenere potenze davvero basse della pdc ma non mi spiego poi come questa possa coprire le reali dispersioni.

Che ne pensate?
Domanda interessante...

Io al momento ho sempre ragionato così; faccio un esempio:

1) dispersioni calcolate a -8 con diagnosi fatta bene: 40 kW
2) Per mettere una pompa di calore che a -8 mi dia 40 kW dovrei selezionarne una che mi da 60 kW a +7 con evidente sovadimensionamento
3) Allora applicando questa relazione: 40 kW x (20-0)/(20--8) ottengo come risultato la potenza di 28,5 kW con temperatura esterna di 0 e quindi posso scendere molto di taglia della PDC e sotto lo 0 integro con una caldaia

E qui arriva la mia domanda:

a) E' pensabile mettere una caldaia da 35 kW che sommati alla potenza della pompa di calore mi coprono insieme le dispersioni; in altre parole impiantisticamente parlando è possibile pensare alla somma delle 2 potenze?

b) Oppure occorre mettere una caldaia da 40 kW che coprirà da sola le dispersioni alla temperatura di -8?

MI piacerebbe sapere cosa ne pensate...

In parole povere un impianto ibrido con caldaia da 35 kW e pompa di calore da 20 kW (A-8W35) fanno un impianto
in grado di generare 55 kW?
Avatar utente
NoNickName
Messaggi: 7898
Iscritto il: gio giu 17, 2010 12:17

Re: dimensionamento pdc

Messaggio da NoNickName »

Se hai bisogno di 40kW a -8°C devi comprare una pdc che ti dia 40kW a -8°C. Sovradimensionamento ZERO.

Se compri una pdc che ti da 28.5kW a 0°C, quell'unica volta che ci sarà -8°C dovrai staccare il telefono per evitare insulti e bestemmie del tuo cliente.
Questo perché il cliente vuole percepire comfort SEMPRE, non FREQUENTEMENTE, e neanche QUASI SEMPRE TRANNE QUANDO FA FREDDO.

Inoltre, integrare sulla base delle ore di funzionamento è la peggiore scemenza. Il riscaldamento viene attivato, normalmente, poco prima del risveglio, diciamo verso le 6.30. Di notte la pdc è giustamente spenta. E la casa si deve scaldare in 15', non in tre ore.
All'alba la temperatura è la più bassa dell'intera giornata, proprio nel momento del massimo fabbisogno istantaneo la pdc avrà il minimo rendimento. Non conta nulla l'integrazione di temperature e tempi.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Ronin
Messaggi: 6241
Iscritto il: sab giu 20, 2009 12:57

Re: dimensionamento pdc

Messaggio da Ronin »

I muri hanno capacità termiche che assorbono calore quando il riscaldamento va, e lo rilasciano quando è fermo; altrimenti l'attenuazione notturna non sarebbe possibile. Come dice superp non si può ragionare sulla taglia di impianto senza considerare la capacità termica e lo sfasamento dell'involucro, e aggiungo anche il tipo di sistema di emissione (le dispersioni per ventilazione non hanno inerzia), e volendo anche l'uso che si fa della casa (es. è una seconda casa di vacanza in montagna, se l'uso è saltuario nella scelta della taglia andrebbe valutato anche il tempo che occorre a riscaldare partendo da freddo) .
Con un involucro da nuovo edificio, puoi considerare che la pdc lavori sulle 24 ore, anche con condizioni critiche il calore accumulato nelle strutture (dentro l'involucro isolato) non farà in tempo a disperdersi all'esterno.
Meno l'involucro è performante e più è rischioso farlo, per involucri da legge10 anni 90 o peggiori occorre coprire il picco istantaneo.

Per quanto riguarda l'ibrido la risposta è sì, se la circolazione è adeguata (pdc e caldaia hanno dt massimi molto diversi) le potenze saranno entrambe disponibili, anche se in climi rigidi ed umidi ciò potrebbe essere economicamente negativo rispetto alla caldaia che copre l'intera potenza (si parla infatti normalmente di temperatura bivalente ovvero quella al di sotto della quale la resa della pdc è così bassa che conviene usare la caldaia; per involucri non top l'impianto ibrido normalmente si progetta così, con la pdc che alla t bivalente, diciamo 0°C, stacca e lascia la caldaia, così si limita ulteriormente il sovradimensionamento)
Tom Bishop
Messaggi: 5300
Iscritto il: mar dic 30, 2008 17:13

Re: dimensionamento pdc

Messaggio da Tom Bishop »

Sono d'accordo con Ronin e con SuperP, la PDC non la puoi selezionare senza considerare la capacità termica dell'involucro. Il metodo di NNN si usava per le caldaie con involucri prima degli anni 2000. Se utilizzi quel metodo con le PDC o ha delle macchine a completa modulazione o ti trovi con costi di gestione superiori alle aspettative.
Tom Bishop
Avatar utente
NoNickName
Messaggi: 7898
Iscritto il: gio giu 17, 2010 12:17

Re: dimensionamento pdc

Messaggio da NoNickName »

Tom Bishop ha scritto: mer ago 26, 2020 06:34 Il metodo di NNN si usava per le caldaie con involucri prima degli anni 2000. Se utilizzi quel metodo con le PDC o ha delle macchine a completa modulazione o ti trovi con costi di gestione superiori alle aspettative.
E' esattamente il contrario.
Prima di tutto la programmazione oraria dell'utente non tiene conto né dello sfasamento né della capacità termica dell'involucro. Per di più potrebbe non esserci affatto calore accumulato.
Ogni utente non termotecnico farà 06:00-07:30, e lo farei anch'io, perché a ben vedere non c'è buon motivo di consumare corrente al di fuori della fascia oraria.
Inoltre, una pdc dimensionata con i criteri dei colleghi si troverà a sbrinare molto frequentemente, con enormi sprechi di corrente.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
girondone
Messaggi: 12825
Iscritto il: ven mar 16, 2007 09:48
Località: SV

Re: dimensionamento pdc

Messaggio da girondone »

il primo da istruire infatti è l utente
Avatar utente
NoNickName
Messaggi: 7898
Iscritto il: gio giu 17, 2010 12:17

Re: dimensionamento pdc

Messaggio da NoNickName »

girondone ha scritto: mer ago 26, 2020 09:40 il primo da istruire infatti è l utente
Auguri.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
arkanoid
Messaggi: 4412
Iscritto il: ven ago 31, 2007 08:51

Re: dimensionamento pdc

Messaggio da arkanoid »

Una soluzione non troppo idiota può essere, come si fa, usare un accumulo inerziale. Ogni metro cubo stocca circa 5 kWh. In base al clima storico del luogo si può valutare che con 1-2-3 mc l'impianto ce la possa fare o meno anche quando mancano quei 4-5 kW nelle ore più fredde. Va da sè che il sistema di emissione poi diventa anch'esso critico: se hai un picco molto alto e un ordinario molto basso, probabilmente una quota radiante ti salva, meglio se con inerzia e una regolazione intelligente. Se hai un'emissione esuberante poi vai in crisi a gestire l'ordinario che continuerà a pendolare, o devi avere una climatica furba che ti moderi la temperatura quando può, ma rimanendo pronta con accumulo alto quando sta per venire freddo.
redigere redigere redigere
Avatar utente
NoNickName
Messaggi: 7898
Iscritto il: gio giu 17, 2010 12:17

Re: dimensionamento pdc

Messaggio da NoNickName »

arkanoid ha scritto: mer ago 26, 2020 12:27 Una soluzione non troppo idiota può essere, come si fa, usare un accumulo inerziale. Ogni metro cubo stocca circa 5 kWh. In base al clima storico del luogo si può valutare che con 1-2-3 mc l'impianto ce la possa fare o meno anche quando mancano quei 4-5 kW nelle ore più fredde.
Ottimo suggerimento, ma dal calcolo dell'OP ne ballano 12 di kW, che se durano 3-4 ore richiederebbero 10m3 di accumulo.
A questo punto conviene stoccare 5 m3 ma come sorgente fredda per una pdc acqua/acqua, almeno rendono il triplo in termini di kWh.
arkanoid ha scritto: mer ago 26, 2020 12:27 devi avere una climatica furba che ti moderi la temperatura quando può, ma rimanendo pronta con accumulo alto quando sta per venire freddo.
Accumulo ad alta temperatura e consumo a bassa temperatura. Veniva proposto un po' di anni fa, anche per l'acs, ma poi i consulenti termotecnici non l'hanno mai adottato nel residenziale.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
achille89
Messaggi: 71
Iscritto il: lun mag 21, 2018 20:22

Re: dimensionamento pdc

Messaggio da achille89 »

Quindi questa cosa di dimensionare a partire dai fabbisogni e scegliendo le ore di funzionamento è fattibile?
Avatar utente
NoNickName
Messaggi: 7898
Iscritto il: gio giu 17, 2010 12:17

Re: dimensionamento pdc

Messaggio da NoNickName »

achille89 ha scritto: mer ago 26, 2020 16:15 Quindi questa cosa di dimensionare a partire dai fabbisogni e scegliendo le ore di funzionamento è fattibile?
Per me no.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Rispondi