dimensionamento/verifica pompe di calore

Normativa Termotecnica, Impianti di riscaldamento, Legge 10/91, DLgs 192/05, ecc.

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shinobi9
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dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da shinobi9 »

Ciao a tutti, vorrei sapere quali sono convenzionalmente i passaggi che fate per dimensionare correttamente un sistema a p.d.c.
Io pensavo a questo:

1- DIMENSIONAMENTO
- Calcolo la potenza termica di picco invernale ( UNI EN 12831) per trasmissione+ ventilazione+ fattore di ripresa
- Calcolo la potenza termica erogata dalla macchina in inverno considerando il vero COP ( ovvero correggendo quello dato dai produttori a 7°C e ricalcolando la potenza invernale regogata con il vero COP)
- Scelgo una macchina che eroghi un carico maggiore del carico di picco

2-VERIFICA
- Verifica con il metodo BIN secondo UNi TS 11300-4 ( con software, a mano credo sia al limite del possibile) considerando le energie in estate ed inverno nelle condizioni reali.

Che ne pensate?

Grazie
Esa
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da Esa »

La PdC non è una caldaia e si dimensiona in maniera completamente differente.
Con la "regola del pollice", la potenza è al massimo il 60% dei tuoi calcoli. Anche meno.
Ronin
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da Ronin »

io le dimensiono così:
1 calcolo dei consumi e GG mensili, se possibile su più anni
2 stima del ciclo di funzionamento della sede (sulle 24 ore, sui 7 giorni, sui 12 mesi)
3 calcolo della potenza media assorbita
4 scelta di una taglia che "gira" un numero di ore sufficiente a ripagarsi nel PBT previsto (ad es. <5 anni al netto degli incentivi)
5 costruzione della firma energetica
6 proiezione della firma alla temperatura di picco invernale (es. -10°C) per valutare la potenza della caldaia di integrazione/riserva
ma i nostri sono impianti normalmente considerati "grandi" (da alcune centinaia di kW in su), in edifici poco isolati e spesso con grandi volumi di aria esterna di rinnovo

altri usano il metodo della temperatura bivalente (cioè scelgono la taglia della pdc in base alla potenza erogata alla temperatura a cui una caldaia diventa più conveniente, lasciando a quest'ultima il compito di produrre il calore da lì in giù)

condivido esa, comunque, di solito la potenza che è conveniente* installare come pdc è nell'intorno della metà di quella di picco. con metano al prezzo industriale, di solito è molto meno. se poi uno vuole eliminare il metano per motivi ideali, allora ovviamente occorre dimensionare la macchina per la potenza di picco, valutandone ovviamente la resa alla temperatura di picco; in tal caso salvo impianti piccoli o piccolissimi, è indispensabile suddividere la potenza su più macchine (perchè la resa della pdc aumenta con la temperatura, e cioè con il diminuire della potenza richiesta).

*ovviamente, dipende anche da cosa si accetta come "conveniente", dalla temperatura a cui il calore va erogato e a seconda del contesto da considerazioni più raffinate (es. inerzia della struttura, per edifici nuovi ben isolati e con poca o nulla ventilazione forzata si può ripartire la richiesta di energia sulle 24 ore invece di valutare la potenza istantanea, oppure tempo che la macchina impiegherà a scaldare gli ambienti partendo "a freddo", nel caso di edifici con uso discontinuo)
shinobi9
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da shinobi9 »

Grazie mille Ronin!

Esa sarà pure la regola del pollice ma qunto ne so i software usano quei 2 metodi. :oops:
Poi mi sono espresso male ma se ho una pompa aria-aria monovalente senza resistenza elettrica aggiuntiva(non lo avevo detto :lol: ) non posso che avere la temperatura bivalente pari a quella esterna di progetto.. Ovvero devo confrontare il carico di picco con la potenza utile resa alla temperatura esterna di progetto. Altrimenti come lo copro il carico quei (ok saranno pochi ma ci sono) giorni in cui le temperature sono bassissime!
In ogni caso l'applicazione è per un edificio industriale grande con tante pompe di calore vrf aria aria con singola unità interna termoventilante.. Metano inesistente.. Mi dite che metodo usereste in questo caso? Io non vedo alternative rispetto al dimensionare per la potenza di picco.. Non ho altre fonti con cui integrare!
Esa
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da Esa »

Quali software usi per dimensionare le PdC? Quelli che servono per redigere le certificazioni energetiche? Non servono a nulla ...
Per la potenza ti ha risposto Ronin: quando fa freddo, la tieni accesa di continuo.
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da NoNickName »

shinobi9 ha scritto: gio feb 06, 2020 22:11 temperatura bivalente pari a quella esterna di progetto
Io vedo che hai scritto temperatura e carico di picco, non di progetto.
Cerca di chiarire bene i dati di partenza... quali sono i dati di progetto e quali i dati di picco.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da L'Enzo »

ma non si fa mandando il disegnino della planimetria formato A4 all'agenzia ____ di zona?

a mio parere il flow chart di Ronin è tutto il necessario.
girondone
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da girondone »

la regola dell arte rimane la 12831
che però con le pdc non va tanto in accordo :-)
shinobi9
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da shinobi9 »

L'Enzo ha scritto: ven feb 07, 2020 09:06 ma non si fa mandando il disegnino della planimetria formato A4 all'agenzia ____ di zona?
a mio parere il flow chart di Ronin è tutto il necessario.
L'Enzo penso che qualcuno lo faccia ma che gusto c'è. Anzi considera che sto iniziando a fare luce su alcuni punti e mi pare che l'agenzia di zona sia stata molto superficiale su alcune cose anche perchè il loro obiettivo è aumentare i costi il mio che l'impianto funzioni bene. Ma tranquillo lo avevo capito che eri ironico ! :D Sono assolutamente convinto che il Flowchart di Ronin sia perfetto ma ripeto che nel mio caso ho nessuna integrazione, quindi mi chiedo come fare un dimensionamento se non verificare che la pompa di calore vincano il carico di picco..
girondone ha scritto: ven feb 07, 2020 09:45 la regola dell arte rimane la 12831
che però con le pdc non va tanto in accordo :-)
Concordo, grazie!
NoNickName ha scritto: ven feb 07, 2020 08:17
shinobi9 ha scritto: gio feb 06, 2020 22:11 temperatura bivalente pari a quella esterna di progetto
Io vedo che hai scritto temperatura e carico di picco, non di progetto.
Cerca di chiarire bene i dati di partenza... quali sono i dati di progetto e quali i dati di picco.
NoNickName hai ragione! :lol: Il fatto è che la UNI EN 12831 si chiama "Calcolo della potenza termica di picco". Ma nella stessa norma si parla di " tmperatura esterna di progetto ( tetae),da UNI 10349, che per la mia località è pari a -2 °C.
Ecco perchè pensavo di confrontare il carico termico a -2°C con la potenza della pompa di calore alla stessa temperatura. Sbaglio?
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da NoNickName »

shinobi9 ha scritto: ven feb 07, 2020 10:11 Ecco perchè pensavo di confrontare il carico termico a -2°C con la potenza della pompa di calore alla stessa temperatura. Sbaglio?
Ma -2°C è la temperatura di progetto, o la minima assoluta trentennale?
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da shinobi9 »

E' la temperatura esterna di progetto secondo UNI 10349,ed è quella che si usa nella UNI 12831. Non saprei trovare la norma che fa riferimento alla minima trentennale ma posso dire che sono temperature raggiunte molto poco di frequente ( dalle mie zone, centro italia)!
Ronin
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da Ronin »

meno è l'isolamento e più è l'aria esterna e più giocoforza devi considerare la potenza di picco (e senza la batteria di recupero sull'aria...).
quel che suggeriscono esa e giro (fai lavorare la pdc sulle 24 ore anche quando l'attività è ridotta, così rende di più, e installi una potenza più piccola) è valido per edifici ben coibentati e con pochi vol/h di aria esterna.

quale "picco", al di là delle definizioni? se scegli la potenza alla temperatura minima di progetto (che è tabulata su base statistica) ti esponi ad un certo rischio di non farcela quando viene l'anno fuori statistica (da noi "il nevone" c'è stato nel 2012 ad es., abbiamo dovuto mandare le turbine sui tetti a tirare giù la neve o diversi edifici si sarebbero lesionati, tanta ne è venuta). ciò in un capannone industriale è (quasi sempre, dipende dal processo produttivo) accettabile, naturalmente altre attività potrebbero invece avere minore tolleranza, e allora ti terrai un margine di sicurezza (di solito se l'attività vuole un margine di sicurezza sulle condizioni climatiche vuole anche una potenza ridondante divisa su più macchine, per poter coprire i fabbisogni anche in caso di guasto di un compressore, ad es., e quindi le due cose vanno a braccetto).
shinobi9
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da shinobi9 »

Grazie Ronin e tutti gli altri!
(Sono sincero mi sfugge il legame tra tenerla in funzione 24 ore e il rendimento? è legato all'inerzia termica, intermittenza ecc..potresti spiegarmelo?)

Comunque per arrivare al dunque riassumo la situazione e vi dico quanto fatto fin ora così mi dite dove sono le cavolate e come andreste avanti :lol:

Edificio industriale con pareti pessime 45000 mc circa, volumi ora di aria molto elevati. Zona D.
Attuale impianto: generatori di aria calda per una potenza totale di 1980 [kW ]
Impianto prospettato dall'agenzia di zona: tante macchine VRF ( anche per recuperare tanti soldi col conto termico, ma al dilà di questo per altri motivi anche) ognuna connessa ad una termoventilante interna, per una potenza nominale totale delle macchine( ai famosi 7°C esterni! :roll: ) di 1250 kW.

Siccome ero un pò insospettito mi sono messo a ricontrollare tutto, ieri sera mi avete convinto del metodo della firma energetica e ho fatto la firma energetica semplificata (ho trovato come farla in un articolo scritto molto bene). Semplificata perchè l'unico dato che ho è i [mc/anno] di gas che consuma l'edificio e le [ore/anno] in cui funzionano le macchine. Con anno intendo in pratica la stagione invernale,

Facendo così in pratica i 2 punti per i quali ho fatto passare la retta sono (17°C, 0 kW) ( 0 Kw perchè il gas è solo per il riscaldamento) e (7,8*C, 900 kW) dove 7,8 è la media stagionale invernale( l'ho calcolata come media aritmetica delle medie dei mesi invernali) e 900 kw l'ho trovato dai consumi e ore di cui dicevo prima, questa sarebbe una potenza media stagionale.
A questo punto ho valutato l'andamento della funzione lineare a "-5°C", valore devo dire rarissimo (la temperatura media invernale + bassa è 0°C) e purtroppo esce fuori una potenza di 1940 [kW]!!!!

Questo dato mi preoccupa per 2 motivi:
- 1) è molto vicino all'attuale impianto con generatori che a prima vista pareva sovradimensionato ( considerate che sono 43,5 [w/mc])
-2) Mi preoccupa perchè l'impianto proposto è di 1250 [kW] in VRF a 7 °C..se arrivano a -5 addio copertura del carico!!

Come vi comportereste a questo punto dovendo lasciare lo stesso impianto?

anche perchè io potrei pure dimensionare la pompa di calore in modo tale da fornire a 1940 [kW] a -5 °C ma vuol dire che, seppur ha l'inverter, lavora costantemente ai carichi parziali. Eppure non posso integrare con niente...mi sparo :lol:
Esa
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da Esa »

Un impianto VRF in un capannone? Certo non ci sono più limiti ....
La cosa che mi disturba di più, è che, probabilmente, riescono a convincere uno ad obbligare anche me a pagare (conto termico)...
PS Scusa, ma che significa "volumi aria molto elevati"? Mica è una sala operatoria, un laboratorio farmaceutico, ecc. ecc. Non puoi ridurre la portata dell'UTA per i ricambi quando fa molto freddo?
shinobi9
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da shinobi9 »

Abbiamo proposto varie tipologie impiantistiche ma è stata scelta questa. Mi sono espresso male sui volumi ora, intendevo dire che l'edificio ha molte perdite per ventilazione ed infiltrazione naturale!come dicevo nel messaggio prima non ci sono uta. Solo generatori di aria calda. Capito le critiche(non posso esprimermi sul discorso del vrf) la domanda è:Stando così le cose.. Quale è il male minore? Una cosa che non ho mai visto mai ma sono curioso di chiedervela... Le macchine esterne sono vicine al capannone. L'idea di riprendere parte dell'aria dall'ambiente e portarla all'unità esterna quando fa freddo? (è una domanda fantascientifica non insultarmi :lol:)
Esa
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da Esa »

"L'idea di riprendere parte dell'aria dall'ambiente e portarla all'unità esterna quando fa freddo? "
Ti devi chiedere: chi scalda l'aria calda che porti fuori?
Come dicevo, la cosa più seccante è essere costretto a pagare (in parte, ovviamente) questi impianti.
Non solo, sono soldi che vanno in Cina o Giappone ....
Non puoi mettere una caldaia a gas italiana? O una bella caldaia a legna alimentata da boschi italiani?
Ronin
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da Ronin »

Esa ha scritto: ven feb 07, 2020 19:58 O una bella caldaia a legna alimentata da boschi italiani?
caldaie a legna alimentate da boschi italiani ce ne sono ben poche (forse in trentino e val d'aosta, coi fantastiliardi dello statuto speciale, ma in italia i boschi sono collinari, e non sono competitivi con i boschi dell'est europa, che sono pianeggianti e i cui coltivatori possono quindi fare un uso molto più ampio e pervasivo della meccanizzazione; non a caso l'italia è il primo importatore mondiale, tanto di pellet quanto di cippato e legna, per svariati mln di tonnellate, al netto dell'export).
non per essere polemico, eh, solo per amore di verità (se volevo fare polemica tiravo fuori le emissioni di PM10...).
Esa
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da Esa »

La tua non è polemica, anzi ...
La mia, invece, era solo una reazione ad una scelta (non so di chi), assurda.
Quella poi di usare l'aria riscaldata per aumentare il COP ...
shinobi9
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da shinobi9 »

E la mia era solo una domanda che non ha ancora una risposta :lol: (quella dell'aria avevo precisato che era solo una proposta fantascientifica.. Non si può dire niente :roll:)
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

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La soluzione qui, secondo me, è 2 uta da 180-250.000mc/h e una pdc da 2MW. 400'000 euro e passa la paura.
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da shinobi9 »

Hai ragione! Abbiamo proposto ma niente da fare per problemi di spazio! :|

Se dimensionassi le p.d.c. Per 2-3 gradi esterni e usassi pompe con integrazione elettrica ai carichi più alti?
Ronin
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da Ronin »

shinobi9 ha scritto: ven feb 07, 2020 22:10 Hai ragione! Abbiamo proposto ma niente da fare per problemi di spazio! :|

Se dimensionassi le p.d.c. Per 2-3 gradi esterni e usassi pompe con integrazione elettrica ai carichi più alti?
Sarebbe probabilmente um bagno di sangue dal punto di vista dei costi, e potresti non avere la Potenza in cabina.

Quando c'è il ricambio forzato è tipico puntare l'espulsione verso le unità esterne, ma le dispersioni come fai a "raccoglierle" da fuori per mandarle verso le pdc? Al massimo le riduci sigillando gli spifferi. Se prelevassi l'aria ambiente volutamente avresti comunque un ambiente in depressione che richiamerà aria fredda da fuori, e recupereresti solo parte di un calore che le pdc stesse hanno fornito (sennò sarebbe il moto perpetuo).

Lavorare a potenza fissa per molte ore conviene sempre perché tutti i generatori sprecano energia nelle fasi di accensione e spegnimento, più ne fai e peggiore il rendimento sarà. Poiché non puoi modulare sotto una certa % (30 o 40 % dipende dall'inverter), rischi di trovarti in mezza stagione con un impianto on off, o addirittura fermo perché ha raggiunto il numero massimo di avviamenti ora del compressore.
Dividi la potenza su più unità esterne, così ai regimi intermedi ne funzioneranno solo alcune.

@esa: cmq quello non è un vrf nel senso di impianto a pdc aria-aria. È un impianto a tutt'aria dove le batterie delle termoventilanti sono alimentate a espansione diretta. Concettualmente assomiglia più a un rooftop.
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da shinobi9 »

Ronin ha scritto: sab feb 08, 2020 06:29 Sarebbe probabilmente un bagno di sangue dal punto di vista dei costi, e potresti non avere la Potenza in cabina.
Capito, quello che mi chiedo quindi è come sopperire a quel carico che manca con una soluzione VRF se uno non ha integrazione...non posso integrare perchè giustamente spenderei un'eresia..ma nemmeno posso dimensionare per il carico di picco. Quindi, come fareste? :lol: D'altra parte parliamoci chiaro condivido che è una soluzione non ottimale ma è comunque utilizzata, non è una cosa così poi lontana dal comune usare VRF per applicazioni industriali.
Ronin ha scritto: sab feb 08, 2020 06:29 Lavorare a potenza fissa per molte ore conviene sempre perché tutti i generatori sprecano energia nelle fasi di accensione e spegnimento, più ne fai e peggiore il rendimento sarà. Poiché non puoi modulare sotto una certa % (30 o 40 % dipende dall'inverter), rischi di trovarti in mezza stagione con un impianto on off, o addirittura fermo perché ha raggiunto il numero massimo di avviamenti ora del compressore.
Dividi la potenza su più unità esterne, così ai regimi intermedi ne funzioneranno solo alcune.
Su questo nessun problema perchè ci sono tante macchine esterne ognuna connessa ad una termoventilante interna, quindi penso che lì sia più che altro una questione di gestione delle macchine.
Ronin ha scritto: sab feb 08, 2020 06:29 @esa: cmq quello non è un vrf nel senso di impianto a pdc aria-aria. È un impianto a tutt'aria dove le batterie delle termoventilanti sono alimentate a espansione diretta. Concettualmente assomiglia più a un rooftop.
Ronin si ci soono delle termoventilanti a pavimento, non le classiche canalizzabili interne. ( Sempre per problemi di spazio..)
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da NoNickName »

Cmq andresti su tutte le riviste e i blog come showcase: io 2MW di VRF su un capannone industriale non li ho mai visti.
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da shinobi9 »

Sono molto meno di 2 MW come ho detto all'inizio del post, 1250 kW divisi su 20 macchine.
La mia domanda è: una pompa di calore idronica aria-acqua con termoventilanti interene a pavimento o aerotermi ( altra proposta che mi è stata fatta da un'altra agenzia) sarebbe meglio? potrei pensare ad un impianto del genere ma il cop si abbassa ( e quindi anche il conto termico) e poi il problema delle basse temperature ci sarebbe comunque...
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da NoNickName »

shinobi9 ha scritto: sab feb 08, 2020 11:40 La mia domanda è: una pompa di calore idronica aria-acqua con termoventilanti interene a pavimento o aerotermi ( altra proposta che mi è stata fatta da un'altra agenzia) sarebbe meglio?
Figa, l'ho scritto io, hai detto che hai problemi di spazio.
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da shinobi9 »

Non mi ricordavo :lol:
Problemi di spazio comunque nel senso che tutto quello che sta "a soffitto" non va bene.
Quindi se accoppio una p.d.c. aria-acqua ad unità termoventilante a pavimento andrebbe meglio!? ( aerotermi intendevo a parete sempre per problemi di spazio). Mi sfugge il vantaggio e soprattutto il problema del freddo resta lo stesso no?
Cioè capisco che il vrf di solito si utilizza quando sono richieste condizioni climatiche particolari ( in un capannone in questo senso capisco che non abbia senso)..ma in termini di potenza perchè mi converrebbe l'idronico? ma dico..non esisono unità esterne che integrano già pompe di calore a caldaie a condensazione? :lol:
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

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shinobi9 ha scritto: sab feb 08, 2020 12:32 Non mi ricordavo :lol:
Problemi di spazio comunque nel senso che tutto quello che sta "a soffitto" non va bene.
C'è poco da ridere: ho scritto UTA+PDC hai detto che non va bene perchè non c'è spazio. Davo per scontato non ci fosse spazio in copertura.
L'UTA va sopra il tetto, se non lo sai, così come la PDC idronica.
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da shinobi9 »

ho detto varie volte che la copertura non regge uta. Poi perchè non si può ridere? :?: ho detto anche che niente a soffitto va bene..ne sopra ne sotto.
Pensi che l'ipotesi di uta non era stata vagliata? è stata la prima...e la pdc idronica può andare anche all'esterno, in realtà..
Ultima modifica di shinobi9 il sab feb 08, 2020 15:41, modificato 1 volta in totale.
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

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shinobi9 ha scritto: sab feb 08, 2020 15:37 ho detto varie volte che la copertura non regge uta. Poi perchè non si può ridere? :?: ho detto anche che niente a soffitto va bene..ne sopra ne sotto.
Pensi che l'ipotesi di uta non era stata vagliata? è stata la prima...
E allora mettila di fuori, sul piano di campagna.
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da shinobi9 »

uta= canali aria, che andrebbero sotto il soffitto, e non possono andarci. è questo il problema, sopra sotto o dove sia non risolvo..tutto ciò che sta all'interno può essere a pavimento ( ecco perchè termoventilanti interne) oppure a parete ( ecco perchè ipotesi aerotermi a parete). Il resto dello spazio non si può toccare.
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

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shinobi9 ha scritto: sab feb 08, 2020 15:42 uta= canali aria, che andrebbero sotto il soffitto, e non possono andarci. è questo il problema, sopra sotto o dove sia non risolvo..
No, fai i canali in tessuto appesi a 3m di altezza.
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da shinobi9 »

Magari, ma con carroponti ovunque a 4 metri...è per questo che si è arrivati alla idea della termoventilante interna con macchine VRF. Come soluzione queste benedette termoventilanti a pavimento credo siano la migliore, il problema è cosa collegare fuori. Macchine VRF o p.d.c. idroniche ( magari con accumulo inerziale) ? ci tengo a precisare che secondo me personalmente la soluzione migliore era rooftop a terra e canali , ma i proprietari non vogliono niente per aria.
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

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Se usi le vrf, devi portare il circuito frigo e il gas ovunque. E' più facile fare tubi dell'acqua.
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da Ronin »

shinobi9 ha scritto: sab feb 08, 2020 10:32 Su questo nessun problema perchè ci sono tante macchine esterne ognuna connessa ad una termoventilante interna, quindi penso che lì sia più che altro una questione di gestione delle macchine.
non è quello che intendevo. così per parzializzare a un certo punto devi spegnere alcune termoventilanti, avrai un discomfort molto elevato (alcune zone troppo calde, altre fredde). allora meglio il suggerimento di NNN, fai un circuito idronico, così le pdc saranno tutte collegate allo stesso anello e potrai parzializzare quanto vorrai, oltre che avere un numero di macchine più umano a cui fare manutenzione
Esa
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da Esa »

Finalmente ho capito qualcosa in più (forse). Abbiate pazienza, ma ho sempre bisogno di tempo ...
Pensavo ad un VRF standard, come sono abituato a vedere. Sono impianti che non riesco ad accettare e ad applicare (e capire), se non molto sporadicamente. Per ora una sola volta nella mia attività.
Nel caso del capannone descritto, credo che si possa adottare questa soluzione (l'ho già sperimentata con successo una volta):
- PdC aria/acqua (ASSOLUTAMENTE NON REVERSIBILE!!!!), con acqua a circa 45/50°C
- aerotermi a parete, ma, ASSOLUTAMENTE non convenzionali (tipo S....a, G.....i, ecc.).
Con queste avvertenze:
- elevata portata d'acqua (dT di 3/4 °C max)
- aerotermi costruiti su misura (batterie da almeno 8 ranghi), in pratica delle UTA a parete.
Ci sono molte aziende in grado di costruire, sia le PdC, sia gli aerotermi.
Il nodo è che ci sono pochi progettisti in grado di assumersi la responsabilità di calcolare il tutto: a parte le PdC, neppure le batterie.
Il carico di picco lo calcola chiunque e tutti i metodi vanno bene: KxSxdT (per sbagliare ce ne vuole ...).
Ma chi calcola le macchine: le PdC (NNN ne sa qualcosa ...) e le batterie (=aerotermi)?
Non i costruttori, che, pur di risparmiare assottigliano tutto: numero dei ranghi, spessore dei tubi, spessore delle alette, passo delle alette, ecc.
Se fai così, credo non avrai problemi di sorta: nessun ingombro "strano", comfort quasi perfetto, regolazione facile, costi molto contenuti, rete di distribuzione ad acqua (non refrigeranti in giro), possibilità di realizzare l'impianto da parte di installatori standard, nessun particolare vincolo che ti leghi ad un produttore di VRF, pochissimi obblighi per l'FGAS (hai idea di cosa capiterà al malcapitato cliente con il VRF?), ecc. ecc..
L'impianto che ho realizzato e che riscaldava uno stabilimento, era alimentato (aerotermi "ad hoc") con l'acqua di raffreddamento dei condensatori di un gruppo frigorifero.
In estate, l'acqua veniva raffreddata dalle torri evaporative, in inverno scaldava lo stabilimento.
La temperatura dell'acqua era di circa 40/45°C.
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da NoNickName »

Basta che ti fai dare il modello del compressore dal produttore della pdc, dopodichè vai a cercare i dati asercom certificati per quel compressore.
E abbastanza facile verificare se il costruttore della pdc fa il furbo.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da shinobi9 »

Grazie a tutti!
Allora penso la soluzione che vorrei proporre è pompe di calore aria/acqua collegata a più termoventilante interne ( non aerotermi a parete ma termoventilanti a pavimento). Solo che nella soluzione con aerotermi mi era stata prospettata anche la possibilità di raffreddare.. perchè Esa dici che non si può? ( a me serve raffreddare pure!)
Altra cosa, che sto chiedendo da 2/3 domande sopra, il problema del carico di picco resta comunque. Quando sono -5 gradi che l'edificio richiede 1900 kW come ma queste pompe di calore idroniche dovrebbero essere meglio rispetto alle VRF???? il cop decade lo stesso alle basse temperature, in più ho pure lo scambiatore del circuito secondario( che tendenzialmente fa abbassare il COP e quindi pure i soldi del conto termico..)
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da NoNickName »

shinobi9 ha scritto: dom feb 09, 2020 10:34 il cop decade lo stesso alle basse temperature, in più ho pure lo scambiatore del circuito secondario( che tendenzialmente fa abbassare il COP e quindi pure i soldi del conto termico..)
Sì, ma nel contempo l'inerzia termica dell'acqua stabilizza il comfort, anche durante gli sbrinamenti.
Chiaramente il posizionamento della macchina è fondamentale. Se la lasci in ombra, avrai un buon COP d'estate e pessimo d'inverno. Se la lasci al sole, il contrario.
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da shinobi9 »

NoNickName ha scritto: dom feb 09, 2020 12:30 Sì, ma nel contempo l'inerzia termica dell'acqua stabilizza il comfort, anche durante gli sbrinamenti.
Chiaramente il posizionamento della macchina è fondamentale. Se la lasci in ombra, avrai un buon COP d'estate e pessimo d'inverno. Se la lasci al sole, il contrario.
Ok grazie mille, immaginavo fosse una questione di inerzia termica infatti,tipo su un impianto a pavimento.
In questo senso quindi se avessi un serbatorio inerziale (magari in serie al condesatore, che divide il primario dal secondario) sarebbe meglio no? Potrei anche essere "coperto" alle temperature più basse usando l'acqua di accumulo e potre dimensionare l'impianto per una potenza inferiore a quella di picco.
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da NoNickName »

shinobi9 ha scritto: dom feb 09, 2020 13:15 In questo senso quindi se avessi un serbatorio inerziale (magari in serie al condesatore, che divide il primario dal secondario) sarebbe meglio no?
Sì, la crisi energetica avviene nelle prime ore del giorno, quando si deve scaldare il capannone. E' evidente che il serbatoio deve essere pronto e caldo. Cioè evitare di spegnere la pdc di notte, altrimenti l'inerzia anzichè favorire, peggiora, perchè va scaldato anche il serbatoio.
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da shinobi9 »

Ok grazie, siccome i proprietari non so se vorranno tenere aperto l'impianto 24 ore per motivi di costi .. Quale potrebbe essere un modo per evitarlo? Pensavo ad un accumulo con integrata una resistenza elettrica. Potrebbe essere una soluzione? In modo tale che, per esempio, la mattina presto in inverno venga riscalda l'acqua sul serbatoio..e farebbe comodo in generale quando si è a bassissime temperature. Come costi converrebbe rispetto a tenerlo aperto 24 ore?
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da NoNickName »

shinobi9 ha scritto: dom feb 09, 2020 14:21 Pensavo ad un accumulo con integrata una resistenza elettrica. Potrebbe essere una soluzione?
No. Scusa, hai un impianto da 1200kWt, in cui i compressori impegneranno una potenza da 300-400kWe. Quale resistenza vuoi usare?
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da Esa »

La PdC reversibile è meno efficiente di una PdC non reversibile (se ben progettata).
Se devi raffreddare, ovviamente. deve essere reversibile.
Gli aerotermi a cui faccio riferimento, hanno la bacinella raccolta condensa. Se ben progettati, raffreddano bene e non serve il separatore di gocce.
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Re: dimensionamento/verifica pompe di calore

Messaggio da shinobi9 »

Ok, grazie a tutti!!
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