Buongiorno a tutti,
vorrei chiedere a chi ha fatto modellazioni fabbricato-impianto con il calcolo dinamico orario, che differenze ha riscontrato sui risultati di:
- energia primaria per singolo servizio energetico
- energia primaria globale
- consumi previsti per vettore energetico
- (o altre grandezze significative)
con quelli che si ottiene rilanciando il calcolo veloce secondo la UNI/TS 11300.
Potreste farmi alcuni esempi secondo la vostra esperienza, indicando sinteticamente le caratteristiche dell'edificio (dest. d'uso, superficie utile, volume, trasmittanza media pareti, vetri singoli o doppi, tipo impianto, potenze, terminali di emissione, ecc.)
Grazie!
UNI EN 52016 vs. UNI/TS 11300
Moderatore: Edilclima
Re: UNI EN 52016 vs. UNI/TS 11300
Ciao, niente energia primaria con il calcolo orario, solo fabbisogni di utile e quindi, potenze orarie.
I dati, nel residenziale, non variano moltissimo, rispetto ai dati calcolati (togliendo i vari sovradimensionamenti) della UNI 12831 e di Carrie Pizzetti.
Certo, se hai mega vetrate, ambienti particoari, carichi variabili, ti è molto utile e puoi tirare fuori numeri interessanti.
I dati, nel residenziale, non variano moltissimo, rispetto ai dati calcolati (togliendo i vari sovradimensionamenti) della UNI 12831 e di Carrie Pizzetti.
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I miei corsi e libri su involucro, termotecnica e VMC https://www.paolosavoia.com/corso-online
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Re: UNI EN 52016 vs. UNI/TS 11300
Ciao SuperP,
il confronto lo hai fatto usando Edilclima per entrambi i metodi?
il confronto lo hai fatto usando Edilclima per entrambi i metodi?
Tom Bishop
Re: UNI EN 52016 vs. UNI/TS 11300
Premetto che non sono in grado di sostenere un dibattito in cui sono presenti formule matematiche, se non elementari. Per cui non mi addentro sugli algoritmi del "calcolo dinamico".
Recentemente ho avuto un confronto con un ingegnere straniero (svedese, se vi interessa), proprio sui calcoli dinamici (si discuteva sull'utilizzo di una certa banca dati meteo per calcolare il consumo di un'UTA a tutta aria esterna).
In pratica mi ha detto che i calcoli dinamici, per essere tali, devono essere basati su una temporizzazione pari almeno al minuto. Se basati su dati orari, sono considerati "semi dinamici".
Per cui, le valutazioni dei consumi o fabbisogni energetici in "regime dinamico" secondo le varie norme (ISO; UNI/EN, UNI/TS, ecc.), non solo non sono dinamiche, ma contengono troppe approssimazioni. E queste sono tali, in pratica, per renderle facilmente utilizzabili per gli scopi per cui sono nate, ma non per altro. Le norme che utilizzano queste semplificazioni servono a confrontare, qualitativamente, più soluzioni per un medesimo edificio o più edifici tra loro (con identiche soluzioni) e non altro (esempio: i consumi reali).
Questo perché, se è vero che considerano la variazione di temperatura e il soleggiamento esterni, non considerano la variazione della ventosità (che modifica le dispersioni di calore), della pioggia e dell' UR (che modificano il calore latente, quasi mai considerato), della nuvolosità (che modifica l'albedo), ecc. ecc..
Poi non sono considerate le variazioni interne: la temperatura impostata, la temperatura operante (che fornisce il comfort reale), le variazioni di UR, non esiste controllo della qualità dell'aria (che aumenta o diminuisce la ventilazione), la variazione del carico interno (che si conosce solo a posteriori), la variazione dell'abbigliamento e delle reazioni di comportamento delle persone, ecc.
In pratica, quasi tutti gli edifici certificati (PH, Leed, ecc.), hanno disatteso le aspettative degli investitori.
Certo, se l'occupante non ha caldo/freddo (efficacia del sistema) difficilmente si lamenterà dei consumi (efficienza del sistema). Ma non è detto.
Ha completamente torto?
Recentemente ho avuto un confronto con un ingegnere straniero (svedese, se vi interessa), proprio sui calcoli dinamici (si discuteva sull'utilizzo di una certa banca dati meteo per calcolare il consumo di un'UTA a tutta aria esterna).
In pratica mi ha detto che i calcoli dinamici, per essere tali, devono essere basati su una temporizzazione pari almeno al minuto. Se basati su dati orari, sono considerati "semi dinamici".
Per cui, le valutazioni dei consumi o fabbisogni energetici in "regime dinamico" secondo le varie norme (ISO; UNI/EN, UNI/TS, ecc.), non solo non sono dinamiche, ma contengono troppe approssimazioni. E queste sono tali, in pratica, per renderle facilmente utilizzabili per gli scopi per cui sono nate, ma non per altro. Le norme che utilizzano queste semplificazioni servono a confrontare, qualitativamente, più soluzioni per un medesimo edificio o più edifici tra loro (con identiche soluzioni) e non altro (esempio: i consumi reali).
Questo perché, se è vero che considerano la variazione di temperatura e il soleggiamento esterni, non considerano la variazione della ventosità (che modifica le dispersioni di calore), della pioggia e dell' UR (che modificano il calore latente, quasi mai considerato), della nuvolosità (che modifica l'albedo), ecc. ecc..
Poi non sono considerate le variazioni interne: la temperatura impostata, la temperatura operante (che fornisce il comfort reale), le variazioni di UR, non esiste controllo della qualità dell'aria (che aumenta o diminuisce la ventilazione), la variazione del carico interno (che si conosce solo a posteriori), la variazione dell'abbigliamento e delle reazioni di comportamento delle persone, ecc.
In pratica, quasi tutti gli edifici certificati (PH, Leed, ecc.), hanno disatteso le aspettative degli investitori.
Certo, se l'occupante non ha caldo/freddo (efficacia del sistema) difficilmente si lamenterà dei consumi (efficienza del sistema). Ma non è detto.
Ha completamente torto?
Re: UNI EN 52016 vs. UNI/TS 11300
Cita fonte.
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Il blog delle curiosità https://www.paolosavoia.com/blog
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Re: UNI EN 52016 vs. UNI/TS 11300
Io ho utilizzato il metodo dinamico solo per calcolare il massimo carico estivo di zona, in termini di potenza. Le differenze rispetto a Carrier Pizzetti sono molto elevate. e lo sono anche rispetto al metodo TFM che uso di solito.
Re: UNI EN 52016 vs. UNI/TS 11300
In più o in meno?
Di solito le differenze (in più) legate all'involucro dovrebbero emergere nella riaccensione degli impianti dopo la fermata notturna o del fine settimana.
Mentre per i carichi interni sono legate a una più approfondita analisi oraria delle potenze istantanee.
E ovviamente al file climatico utilizzato.
Di solito le differenze (in più) legate all'involucro dovrebbero emergere nella riaccensione degli impianti dopo la fermata notturna o del fine settimana.
Mentre per i carichi interni sono legate a una più approfondita analisi oraria delle potenze istantanee.
E ovviamente al file climatico utilizzato.
Re: UNI EN 52016 vs. UNI/TS 11300
Si gli input del calcolo dinamico sono diversi e molto + dettagliati, comunque cercando di rendere gli input paragonabili con il calcolo dinamico le massime potenze orarie estive sono molto inferiori agli altri metodi citati (soprattutto al Carrier). Ma per questo io sull'estivo sono ritornato al metodo TFM che mi da più sicurezza.