Devo esaminare una contestazione per distacco dall'impianto condominiale dell'appartamento al piano attico; l'impianto è a colonne montanti risalente agli anni 70. Viene chiesto se vi sono influenze negative sul resto dell'impianto e se vi sia un beneficio per l'attico che continua a fruire del calore trasmesso dall'appartamento sottostante.
Il condomino ha già distaccato i radiatori per installare pdc.
Io penserei di procedere in questo modo.
- verifica plan dell'attico e dell'appartamento sottostante e valutazione trasmittanza solaio interpiano
- verifica della CT e della regolazione impianto
- misurazione in loco delle T ambiente attico con impianto condominiale attivo e pdc spente
- farei inoltre riallacciare almeno un paio di radiatori per misurare il DT e stimare le rese dei radiatori distaccati
- stima degli scambi termici tra appartamenti in condizioni di esercizio diverse (l'attico è adibito ad ufficio, sotto è abitazione).
Avete suggerimenti in merito?
CTU impianto riscaldamento
Moderatore: Edilclima
Re: CTU impianto riscaldamento
1) SITerminus ha scritto:1)Viene chiesto se vi sono influenze negative sul resto dell'impianto e 2)se vi sia un beneficio per l'attico che continua a fruire del calore trasmesso dall'appartamento sottostante.
Avete suggerimenti in merito?
2) SI
Dal mio punto di vista non serve un'analisi quantitativa (a meno che tu te la senta poi di quantificare in euro/anno i punti 1 e2), il distacco è possibile in due casi:
a)permesso di tutti gli altri condomini;
b)pagamento comunque quota riscaldamento.
Ciao
JACK
La questione è in questi termini.
Se non si causa nocumento all'impianto condominiale ci si può distaccare.
Si partecipa comunque alle spese di manutenzione e mantenimento.
Si litiga invece per le spese di esercizio.
Quindi devo determinare quantitativamente eventuali benefici (in termini di flusso di calore e quindi indirettamente in termici economici) che il condomino che di stacca può avere dall'impianto condominiale.
Sono sicuro che qualcuno ha già avuto a che fare con questioni del genere.
Se non si causa nocumento all'impianto condominiale ci si può distaccare.
Si partecipa comunque alle spese di manutenzione e mantenimento.
Si litiga invece per le spese di esercizio.
Quindi devo determinare quantitativamente eventuali benefici (in termini di flusso di calore e quindi indirettamente in termici economici) che il condomino che di stacca può avere dall'impianto condominiale.
Sono sicuro che qualcuno ha già avuto a che fare con questioni del genere.
Non ne ho mai avuto a che fare, ma ti posso dire, da "abitante di un piano di mezzo" che, anche se mi distaccassi, di energia ne prenderei a ba**e......Terminus ha scritto:La questione è in questi termini.
Se non si causa nocumento all'impianto condominiale ci si può distaccare.
Si partecipa comunque alle spese di manutenzione e mantenimento.
Si litiga invece per le spese di esercizio.
Quindi devo determinare quantitativamente eventuali benefici (in termini di flusso di calore e quindi indirettamente in termici economici) che il condomino che di stacca può avere dall'impianto condominiale.
Sono sicuro che qualcuno ha già avuto a che fare con questioni del genere.
Comunque, per esempio, potresti calcolare quanti watti si trasmettono dal solaio del piano di sotto, ovvero:
temp. al soffitto, ipotizzata 24°C, quindi deta T x trasmittanza x sup = watt x le ore di funzionamento, calcolo del risparmio di gas metano, etc...
Non che la situazione sia così banale si intende...
Re: CTU impianto riscaldamento
Valuta anche la possibile minor resa dell'impianto/generatore, che dovrà funzionare con una untnza in meno, nonchè il possibile scompenso sul sistema distributivo (colonne montanti) causato dal distacco, ovvero se il distacco, migliora le prestazioni , del sistema distributivo/generatore.Terminus ha scritto:Devo esaminare una contestazione per distacco dall'impianto condominiale dell'appartamento al piano attico; l'impianto è a colonne montanti risalente agli anni 70. Viene chiesto se vi sono influenze negative sul resto dell'impianto e se vi sia un beneficio per l'attico che continua a fruire del calore trasmesso dall'appartamento sottostante.
Il condomino ha già distaccato i radiatori per installare pdc.
Io penserei di procedere in questo modo.
- verifica plan dell'attico e dell'appartamento sottostante e valutazione trasmittanza solaio interpiano
- verifica della CT e della regolazione impianto
- misurazione in loco delle T ambiente attico con impianto condominiale attivo e pdc spente
- farei inoltre riallacciare almeno un paio di radiatori per misurare il DT e stimare le rese dei radiatori distaccati
- stima degli scambi termici tra appartamenti in condizioni di esercizio diverse (l'attico è adibito ad ufficio, sotto è abitazione).
Avete suggerimenti in merito?
gfrank