detrazioni fiscali chi può usufruirne

[mcm]

Salve,

descrivo la situazione: la figlia del proprietario in un appartamento del padre, senza contratto di comodato d'uso, ma ha residenza presso l'abitazione di proprietà del padre, dove vive. Il marito della figlia invece non ha preso residenza lì.
Il marito della figlia, genero del propreitario (quindi affine di primo grado) può usufruire delle detrazioni fiscali al 65% per riqualificazione energetica?

Sulla guida si scrive:
"Sono ammessi a fruire della detrazione anche i familiari conviventi con il possessore
o il detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (coniuge, parenti entro il terzo
grado e affini entro il secondo grado) che sostengono le spese per la realizzazione
dei lavori. Tuttavia, se i lavori sono effettuati su immobili strumentali all’attività
d’impresa, arte o professione, i familiari conviventi non possono usufruire della
detrazione."

La coppia è in possesso dell'appartamento, anche se non proprietaria, per cui secondo me non ci dovrebbero essere problemi.

Sapete rispondermi?
Grazie

[NoNickName]

Se il genero ha contribuito, fatture alla mano e bonifico parlante, al pagamento dell'intervento, sì.

[Ronin]

sì purchè il padre e la madre della moglie (suoceri del marito detraente) non risiedano nell'immobile oggetto di detrazione

[a_brettyou]

descrivo la situazione: la figlia del proprietario in un appartamento del padre [...] ha residenza presso l'abitazione di proprietà del padre, dove vive.

La frase meriterebbe il premio speciale "Revival Cochi e Renato".

Alla fine, padre, madre, figlia e marito della figlia vivono tutti lì?
Se sì, può detrarre chiunque di questi.

Se no, ne riparliamo.

[mcm]

No, la figlia abita con il marito in un appartamento del padre. Il padre abita in un'altra casa!
Il fatto è che le detrazioni fiscali vengono richieste dal genero, che però non ha residenza nell'immobile oggetto di riqualificazione e non ha un contratto di comodato d'uso. E' solo coniuge della figlia, che ha residenza nell'immobile in oggetto.

Mi sono spiegata meglio?

Il punto sta nella definizione di "convivente" e di "possessore" e "detentore"

Sono ammessi a fruire della detrazione anche i familiari conviventi con il possessore
o il detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (coniuge, parenti entro il terzo
grado e affini entro il secondo grado) che sostengono le spese per la realizzazione
dei lavori. Tuttavia, se i lavori sono effettuati su immobili strumentali all’attività
d’impresa, arte o professione, i familiari conviventi non possono usufruire della
detrazione.

Grazie

[a_brettyou]

Per me non può detrarre né la figlia né il marito della figlia senza un comodato.

Circolare 7 2017
Familiare convivente
La detrazione spetta al familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (Circolare 11.05.1998 n. 121, punto 2.1). Per familiari, si intendono, a norma dell’art. 5, comma 5, del TUIR, il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado.
Per fruire della detrazione non è necessario che i familiari abbiano sottoscritto un contratto di comodato, essendo sufficiente che attestino, mediante una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, di essere familiari conviventi (Circolare 11.05.1998 n. 121, punto 2.1). Lo status di convivenza, deve, sussistere già al momento in cui si attiva la procedura ovvero, come sopra detto per i detentori, alla data di inizio dei lavori.
La detrazione spetta al familiare per i costi sostenuti per gli interventi effettuati su una qualsiasi delle abitazioni in cui si esplica la convivenza, purché tale immobile risulti a disposizione. La detrazione non spetta, quindi, per le spese riferite ad immobili a disposizione di altri familiari (ad esempio il marito non potrà fruire della detrazione per le spese di ristrutturazione di un immobile di proprietà della moglie dato in comodato alla figlia) o di terzi. Non è invece richiesto che l’immobile oggetto dell’intervento sia adibito abitazione principale del proprietario o del familiare convivente (Circolare 12.06.2002 n. 50, risposta 5.1; Circolare 10.06.2004 n. 24, risposta 1.10).

[mcm]

Però la risoluzione 64 del 2016 dell'agenzia dell'entrate chiarisce che non è necessario il contratto di comodato d'uso. Il genero deve essere convivente e la domanda è se per esserlo deve avere la residenza presso l'immobile o solo il domicilio.

https://www.professionearchitetto.it/ne ... io2016.pdf

[a_brettyou]

Ottima domanda, però inutile se avessi letto quello che ho citato...

essendo sufficiente che attestino, mediante una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, di essere familiari conviventi

Trascuriamo senza peroblemi che il genero è convivente con la moglie che non ha nessun diritto di possesso... Non con il padre che è proprietario.
Passo e chiudo.

[lbasa]

Trascuriamo senza peroblemi che il genero è convivente con la moglie che non ha nessun diritto di possesso...

Eppure può non essere vero!

Caso 1: l'attuale compagna/moglie di Grillo non risiede con Grillo.
http://www.today.it/rassegna/moglie-gri ... n-imu.html

Caso 2: caporedattore della Rai assume in tv la moglie, non disse che è sua parente. La Rai lo licenzia. Egli ricorre.
Oggi la Cassazione lo ha reintegrato:
"coniuge non è parente, lo dice il CC".
Immagino che da ora si possano raccomandare le mogli nel posto di lavoro pubblico.

C'è ancora qualche posto libero per l'autobus che ci fa uscire da questa Italia?