Contabilizzazione alloggi inaccessibili

Normativa Termotecnica, Impianti di riscaldamento, Legge 10/91, DLgs 192/05, ecc.

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albe80
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Contabilizzazione alloggi inaccessibili

Messaggio da albe80 »

Buonasera a tutti,
tra le 1000 problematiche dell'applicazione del 102/2014, presumo sia capitato a molti di voi di avere problemi nell'accedere a taluni appartamenti per i rilievi del caso, vuoi per assenza dell'inquilino, per ostracismo del proprietario o quant'altro. In queste circostanze come vi comportate o come ci si deve comportare?
Grazie
SimoneBaldini
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Re: Contabilizzazione alloggi inaccessibili

Messaggio da SimoneBaldini »

Se per assenza si torna o si prende appuntamento
Se il proprietario non vuole farla io non mi preoccumo molto, i millesimi li calcolo comunque anche senza sopralluogo, bene o male l'appartamento avrà le stesse caratteristiche di un'altro di sopra o di sotto. Questo pagherà per il fabbisogno teorico pieno piu' una percentuale di maggiorazione dovuta all'assenza delle valvole che termoregolano le temperature. Tieni presente che l'anno dopo si afretterà a montare le valvole e i contabilizzatori a meno che sia un moroso e a quel punto non gli frega un bel nulla.
Altro non mi è mai capitato.
albe80
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Re: Contabilizzazione alloggi inaccessibili

Messaggio da albe80 »

mi chiedevo se ci fosse un modo lecito per "punire" la negligenza, al di la delle sanzioni cui dovrebbe essere soggetto il proprietario, sono legittimato a considerare ad esempio le sue finestre come se fossero di legno vetro singolo anche se per esempio le avesse più performanti e demandare la taratura dei ripartitori alla ditta installatrice manlevandomi dalla certificazione di tale taratura. Insomma vorrei far si che per colpa di un singolo mi si bloccasse/rallentasse il lavoro
mat
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Re: Contabilizzazione alloggi inaccessibili

Messaggio da mat »

SimoneBaldini ha scritto:Questo pagherà per il fabbisogno teorico pieno piu' una percentuale di maggiorazione dovuta all'assenza delle valvole che termoregolano le temperature
Scusa, ma questa da dove viene? Secondo la 10200, il consumo volontario si ripartisce a millesimi di fabbisogno utile (se c'è termoregolazione) o a millesimi di potenza installata (se non c'è); è evidente che se queste sono le indicazioni, è impossibile avere unità immobiliari con valvole ed altre senza valvole, perché la tabella millesimale può essere una sola.
SimoneBaldini
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Re: Contabilizzazione alloggi inaccessibili

Messaggio da SimoneBaldini »

Scusa, ma questa da dove viene? Secondo la 10200, il consumo volontario si ripartisce a millesimi di fabbisogno utile (se c'è termoregolazione) o a millesimi di potenza installata (se non c'è); è evidente che se queste sono le indicazioni, è impossibile avere unità immobiliari con valvole ed altre senza valvole, perché la tabella millesimale può essere una sola.
Appunto, applico solo il principio del fabbisogno, l'anomalia è l'appartamento non contabilizzato e non termoregolato che prima o poi dovrà adeguarsi magari a fronte di una futura sanzione. Io applico il buon senso oppure attendi la revisione della norma per sapere cosa fare e nel frattempo non fai ripartizione.
Innanzi tutto si parte dal presupposto che è solo un appartamento a non avere ne ripartitori ne termostatiche per volontà del condomino, quindi a mio avviso si applica il principio del fabbisogno temico e non un principio misto inapplicabile (la maggioranza delle altre unità sono termoregolate e contabilizzate). In secondo tu puoi calcolarti il fabbisogno teorico dalle piantine che recuperi (le finestre io le considero uguali per tutti gli alloggi come caratteristiche), ma non puoi sapere i caloriferi che sono presenti se non ti fanno entrare quindi non puoi avere millesimi di potenza installata reali.
In conclusione le alternative sono due:
- non si fa' la contabilizzazione perchè un condomino non la vuole e si attende revisione norma per sapere cosa fare;
- si fa' la contabilizzazione trattando anche quell'appartamento come contabilizzato e poi consiglio all'assemblea di deliberare il pagamento del fabbisogno teorico piu' una percentuale per mancanza di termoregolazione molto pesante (dal 30% in su). Fino ad oggi chi si è rifiutato, dopo il primo anno si è adeguato l'anno successivo.
mat
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Re: Contabilizzazione alloggi inaccessibili

Messaggio da mat »

Il ragionamento che fai è identico a quanto ho detto io quindi mi trova necessariamente d'accordo :mrgreen: Non concordo però sulle conclusioni.
Prima di tutto non è la norma a dover adeguarsi e incorporare casi limite e tra l'altro fuori legge (perlomeno per come è strutturato adesso il decreto): se un condomino con la sua opposizione impedisce la contabilizzazione ex 10200, tale circostanza dev'essere segnalata alle autorità competenti in primis, dopodiché l'assemblea può anche decidere di fargli causa perché non solo espone tutto il condominio al rischio di sanzioni, ma impedisce anche il diritto sancito dal Codice Civile di pagare ciascuno in proporzione dell'uso, oltre che rendere impossibile la nomina di un terzo responsabile (vedi dpr 74).

Per quanto riguarda il "metodo dissuasivo" che proponi per scoraggiare i riottosi, a prescindere che non è comunque conforme alla 10200 (quindi delibera annullabile in qualsiasi momento su richiesta di chicchesia e sanzioni per tutti) non capisco bene come si calcolano le spese: se mancano uno o più appartamenti al conteggio dei ripartitori come si fa a stabilire in "soldoni" quanto vale una unità di ripartizione?
A meno che tu non faccia in modo di ottenere unità di riparto di valore paragonabile al kWh e quindi attribuisca agli appartamenti senza ripartitori tante unità di ripartizione quanti sono i kilowattora di fabbisogno ideale calcolati, più la maggiorazione a capocchia per l'assenza di termoregolazione: imho complicato e senza solidi appigli tecnici....
albe80
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Re: Contabilizzazione alloggi inaccessibili

Messaggio da albe80 »

Esatto...quello che cerco è una soluzione legittima per chiudere il lavoro con un aggravio per gli indisciplinati...ma mi pare di capire che non ci sia ancora giurisprudenza in merito
SimoneBaldini
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Re: Contabilizzazione alloggi inaccessibili

Messaggio da SimoneBaldini »

Il ragionamento che fai è identico a quanto ho detto io quindi mi trova necessariamente d'accordo :mrgreen: Non concordo però sulle conclusioni.
Prima di tutto non è la norma a dover adeguarsi e incorporare casi limite e tra l'altro fuori legge (perlomeno per come è strutturato adesso il decreto): se un condomino con la sua opposizione impedisce la contabilizzazione ex 10200, tale circostanza dev'essere segnalata alle autorità competenti in primis, dopodiché l'assemblea può anche decidere di fargli causa perché non solo espone tutto il condominio al rischio di sanzioni, ma impedisce anche il diritto sancito dal Codice Civile di pagare ciascuno in proporzione dell'uso, oltre che rendere impossibile la nomina di un terzo responsabile (vedi dpr 74).
Vero, la norma non dovrà prevederlo perchè a rigor di legge questi casi non devono esistere.
Per quanto riguarda il "metodo dissuasivo" che proponi per scoraggiare i riottosi, a prescindere che non è comunque conforme alla 10200 (quindi delibera annullabile in qualsiasi momento su richiesta di chicchesia e sanzioni per tutti) non capisco bene come si calcolano le spese: se mancano uno o più appartamenti al conteggio dei ripartitori come si fa a stabilire in "soldoni" quanto vale una unità di ripartizione?
A meno che tu non faccia in modo di ottenere unità di riparto di valore paragonabile al kWh e quindi attribuisca agli appartamenti senza ripartitori tante unità di ripartizione quanti sono i kilowattora di fabbisogno ideale calcolati, più la maggiorazione a capocchia per l'assenza di termoregolazione: imho complicato e senza solidi appigli tecnici....
Ma chi fa' causa, il condomino in cotrasto con la legge? Non direi proprio perchè è proprio lui ad essere fuorilegge ed è lui a rimetterci, fai causa al condominio perchè ti hanno attribuito i kWh teorici, il condominio ti farà causa perchè non hai fatto la contabilizzazione e come dici tu ti denuncerà pure, non so a chi però.
Il riparto lo devi sempre commutare in kWh come previsto dalla 10200, cioè contabilizzatore di centrale kWh a questi sottrai le perdite kWh teorici di fabbisogno piu' i kWh teorici moltiplicati della mancanza di VT per l'appartamento incriminato, la differenza la ripartisci sulle letture. Come ragionamento gli applichi nulla di piu' che un fabbisogno teorico 11300 pieno, volontatio+involontario+perdita per mancanza di vt che volendo potresti anche calcolarlo e non farlo a capocchia. Secondo me è il meglio che si puo' fare in mancanza volontaria di un appartamento. Alternative io non ne vedo. Poi come detto fino ad ora sono stati casi rari e soprattutto risoluti l'anno sucessivo. Addirittura ho avuto uno studio di avvocati che si è opposto alla contabilizzazione nel 2012, l'anno dopo l'amministratore ha preso la spesa generale gli ha attribuito a millesimi di riscaldamento piu' il 30% per mancanza di VT, nel 2013 ha fatto le VT e i ripartitori, ora con anche un sistema evohome spende 1/3 rispetto la bolletta maggiorata. Tieni conto che non c'era ancora progetto 10200. So che si è opposto all'attribuzione del costo stagione 2012 ma poi ha dovuto pagare.
albe80
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Re: Contabilizzazione alloggi inaccessibili

Messaggio da albe80 »

La maggiorazione per mancanza dimelettrostatiche come la valuti?
Personalmente ritengo che la soluzione più opportuna (almeno l'unica che mi sovviene) sia quella di ragionare sulla superficie scambiante presunta da alloggi simili, per il tempo di funzionamento alla temperatura media dell'impianto...un po' come si fa per le tubazioni nude degli alloggi...anche se dovrei studiare un po' la cosa
GOIBAF
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Re: Contabilizzazione alloggi inaccessibili

Messaggio da GOIBAF »

Assisto con piacere alle vostre interpretazioni circa l'applicazione della 10200; colgo l'occasione per cambiare apparentemente tema e vi stimolo a pronunciarvi sulla conformità di tale norma al principio ispiratore della direttiva europea, da cui é scaturito il Dlg.s 102/14 che delega alla 10200 un potere imperativo a gestire la ripartizione delle spese di riscaldamento, stabilita in chiara difformità alla nostra Costituzione.

Pensate ad un alloggio terminale (piano attico/piano sovrastante pilotis): la 10200 (all'insegna di paghi di più chi di più volontariamente chiede calore) sanziona i titolari di tali alloggi a pagare in effetti un calore che velocemente corre, per esempio, a scaldare il piano pilotis, il quale presenta rispetto al piano sovrastante almeno un delta di 20°C se non peggio.

Per un edificio esistente questo dispositivo normativo pone chiaramente un problema di costituzionalità.
Prima del 102/14 il sistema centralizzato di riscaldamento entro certi margini si poteva considerare bilanciato;
alle gravi dispersioni attraverso il piano pilotis, cui all'epoca si opponeva un normale solaio misto (c.a. + forati),
si ovviava infatti con con un adeguato dimensionamento delle superfici riscaldanti ( a grandi superfici disperdenti si contrapponevano le giuste superfici scaldanti); senza considerare poi che le suddette superfici disperdenti sono non parte esclusiva degli alloggi presi ad esempio, ma parte di un bene condominiale comune.

Voi parlate di alloggi inaccessibili, cerchiamo di valutare se per caso ciò non sia riconducibile al senso di dicrimine che quei condomini subiscono e/o al timore che con l'installazione dei contabilizzatori quel fiume di calore disperso come detto attraverso una parte comune dello stabile lo debbano pagare solo loro, per giunta soffrendo il freddo (altro che confort comune garantito!)
Non cito le pareti comuni verticali perché almeno ogni alloggio ha le sue, anche se quelle esterne ne hanno di più.

Parlatene, alimentiamo questa sensibilizzazione al problema a tutti i livelli, evitiamo di perseguire il bene comune trascurandolo poi perfino a livello di condominio.

Vi saluto e leggerò le vostre opinioni come ho sempre fatto.
Facciamo giungere questo concetto a chi può ancora equilibrare la norma.
Il principio che sottende la direttiva europea è di spingere alla solidarietà per la salvaguardia del bene comune sul Pianeta riducendo consumo energetico ed inquinamento . A questo si può pervenire senza calpestare i diritti primari di tutti.
Sono certo della vostra condivisione di tecnici moderni.
Saluti - - - GOIBAF
SimoneBaldini
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Re: Contabilizzazione alloggi inaccessibili

Messaggio da SimoneBaldini »

Assisto con piacere alle vostre interpretazioni circa l'applicazione della 10200; colgo l'occasione per cambiare apparentemente tema e vi stimolo a pronunciarvi sulla conformità di tale norma al principio ispiratore della direttiva europea, da cui é scaturito il Dlg.s 102/14 che delega alla 10200 un potere imperativo a gestire la ripartizione delle spese di riscaldamento, stabilita in chiara difformità alla nostra Costituzione.....
Abbiamo già discusso piu' volte questo argomento e non voglio essere ripetitivo. Ognuno ha le proprie idee e credo che non ci siano argomentazioni che possano far cambiare idea su questo punto. Per me è corretto proporzionare il consumo all'inefficienza del singolo alloggio se non lo si facesse non si attiverebbero tutti quei comportamenti migliorativi che possono essere fatti.
mat
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Re: Contabilizzazione alloggi inaccessibili

Messaggio da mat »

SimoneBaldini ha scritto:Ma chi fa' causa, il condomino in cotrasto con la legge?
Certamente non lui, ma uno di quelli che è costretto a ripartire "ad minchiam" per colpa dell'oppositore; magari costui in assemblea non era d'accordo di deliberare il metodo che proponi tu, oppure si è "svegliato" dopo, oppure vuole solo piantar grane per ritardare il pagamento delle sue rate. In tutti i casi il combinato disposto gli consente di impugnare la delibera ed annullare tutto.
SimoneBaldini ha scritto:Alternative io non ne vedo
Come ti ho detto, io come condominio muoverei causa al condomino che si oppone, nel frattempo continuerei a ripartire alla vecchia maniera, addebitando le eventuali sanzioni che dovessero arrivare da parte degli enti preposti e magari anche una cifra di presunti extracosti sostenuti dagli altri condomini a causa della mancata attivazione della contabilizzazione. Altri metodi, come il tuo, possono anche piacere all'assemblea, ma è bene che sappiano che non li tutela da successive recriminazioni o sanzioni.
SimoneBaldini ha scritto:Il riparto lo devi sempre commutare in kWh come previsto dalla 10200, cioè contabilizzatore di centrale kWh a questi sottrai le perdite kWh teorici di fabbisogno piu' i kWh teorici moltiplicati della mancanza di VT per l'appartamento incriminato, la differenza la ripartisci sulle letture. Come ragionamento gli applichi nulla di piu' che un fabbisogno teorico 11300 pieno, volontatio+involontario+perdita per mancanza di vt che volendo potresti anche calcolarlo e non farlo a capocchia.
Mi interessa capire il tuo metodo, ma non sono sicuro di aver capito del tutto la spiegazione: ai kW usciti dal generatore sottrai a) quelli dovuti alle perdite involontarie b) il fabbisogno teorico dell'appartamento + 30% (percentuale stabilita a piacere immagino)? E la restante parte di energia la ripartisci solamente tra gli altri condomini in proporzioni tra loro scatti e scatti totali dei ripartitori installati (come se ci fossero in tutti gli appartamenti del condominio)?
Dopodiché ripartisci a millesimi di fabbisogno la quota a) fra tutti gli appartamenti compreso quello senza ripartitori, e a lui soltanto aggiungi il costo di cui alla quota b)
SimoneBaldini
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Re: Contabilizzazione alloggi inaccessibili

Messaggio da SimoneBaldini »

Mi interessa capire il tuo metodo, ma non sono sicuro di aver capito del tutto la spiegazione: ai kW usciti dal generatore sottrai a) quelli dovuti alle perdite involontarie b) il fabbisogno teorico dell'appartamento + 30% (percentuale stabilita a piacere immagino)? E la restante parte di energia la ripartisci solamente tra gli altri condomini in proporzioni tra loro scatti e scatti totali dei ripartitori installati (come se ci fossero in tutti gli appartamenti del condominio)?
Dopodiché ripartisci a millesimi di fabbisogno la quota a) fra tutti gli appartamenti compreso quello senza ripartitori, e a lui soltanto aggiungi il costo di cui alla quota b)
Guarda che non è il mio metodo, ma è scritto nella 10200 tranne per il fabbisogno del singolo non contabilizzato.
a) ok
b) il 30% lo puoi anche valutare con la 11300 non mettendo la regolazione se volessi essere pignolo e inattaccabile. La differenza la ripartisci sugli altri appartamenti contabilizzati come previsto dalla 10200.
Dopo di che hai i kWh volontari ed involontari per ogni appartamento e hai finito. L'appartamento non contabilizzato avrà i kWh teorici 11300 comprensivo di mancanza di regolazione secondo 11300 se vuoi essere pignolo altrimenti per farlo svegliare fuori gli si applica una bella percentuale del 30%. Tieni conto che la mancanza di regolazione comporta lo scomputo degli apporti gratuiti ed interni come minimo e da quello che ho visto fino adesso sono anche oltre il 30%.
girondone
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Re: Contabilizzazione alloggi inaccessibili

Messaggio da girondone »

8. OBBLIGATORIETÀ DEL SINGOLO CONDOMINO DI CONSENTIRE L'INSTALLAZIONE
La decisione con la quale, ai sensi dell'articolo 26 comma 5 della Legge 10 del 9 gennaio 1991, i
condomini riuniti in assemblea, con la maggioranza prevista nello stesso articolo, approvano l'adozione
dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore, è vincolante per tutti coloro che sono
serviti dall'impianto di riscaldamento, anche se le opere vanno, in parte, ad essere effettuate nelle
singole unità immobiliari.
Si ricorda, infatti, che la stessa norma qualifica tale intervento come “innovazione”. Questa è
disciplinata dagli articolo 1120 e 1121 del Codice Civile. Con questo termine si intendono quelle
modifiche che comportino alterazione dell'entità sostanziale o il mutamento della originaria
destinazione, in modo che le parti comuni presentino una diversa consistenza materiale, ovvero
vengano utilizzate per fini diversi da quelli precedenti. In quanto novità, mutamento, trasformazione, le
innovazioni consistono sempre nell'atto o nell'effetto del "facere" (Cassazione Civile 26 maggio 2006, n.
12654; Cassazione Civile 5 novembre 2002, n. 15460; Cassazione Civile 29 agosto 1998, n. 8622).
Lo stesso legislatore, quindi, conferma che con tale opera si va ad intervenire sull'impianto di
riscaldamento che, in quanto tale, è una parte comune. Ne discende che, se dubbi anche vi fossero
stati, è la stessa Legge a confermare la competenza dell'assemblea per la relativa decisione in merito
all'adozione dei predetti sistemi, anche se questi vanno ad essere installati su elementi posti nelle parti
private, ma che fanno parte di un impianto “unitario”.
Nessun condomino (fatta eccezione per coloro che si sono distaccati dall'impianto centralizzato)
potrà quindi legittimamente rifiutarsi di procedere all'installazione delle valvole termostatiche e degli
strumenti idonei per la contabilizzazione. Dovrà quindi essere consentito l'accesso per il rilievo dei corpi
scaldanti e per tutte quelle operazioni ritenute necessarie (cfr Tribunale di Roma, Sezione V Civile, 29
aprile 2010).
In caso contrario, sarà possibile il ricorso all'Autorità Giudiziaria al fine di ottenere l'autorizzazione
all'accesso anche facendo ricorso alla forza pubblica.
Nelle more del procedimento giudiziario, dovendo nel frattempo ripartire i costi del riscaldamento,
è legittima la decisione dell'assemblea di attribuire la massima potenza calorica ai radiatori che sono
sprovvisti di contabilizzatori del calore, in quanto, non essendo provvisti i radiatori di valvole di chiusura,
appare ragionevole ritenere che il consumo sia pari alla massima potenza calorica degli stessi (cfr
Tribunale di Roma, Sezione V Civile, 29 aprile 2010).
moebius
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Re: Contabilizzazione alloggi inaccessibili

Messaggio da moebius »

Secondo me, pur non essendo esplicitato chiaramente nella normativa, è già presente l'ipotesi di avere zone con contabilizzatore ed eccezioni senza: nella formula 47 della stessa si fa esplicito riferimento al calcolo del consumo tot di energia utile anche per gli alloggi privi di contabilizzazione. Lo stesso consumo di energia termica utile, calcolato secondo normativa vigente, sarà quello da imputare al singolo condomino privo di contabilizzazione. Essendo un valore normalmente maggiore rispetto all'ipotetico consumo volontario, ne deriva un sostanziale aggravio del costo energetico del singolo condomino da cui ne deriva una propensione dopo il primo anno per l'adozione del contabilizzatore.

Giusto per rispondere al concetto di equità della 10200, etc... posto precedentemente: è contro la costituzione (ma non scomodiamola sempre, basta il codice civile...) applicare coefficienti di riduzione agli alloggi che consumano di più, in quanto il CC prevede esplicitamente che per i beni comuni ognuno paghi per l'suo, anche potenziale, che può farne.
mat
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Re: Contabilizzazione alloggi inaccessibili

Messaggio da mat »

moebius ha scritto:nella formula 47 della stessa si fa esplicito riferimento al calcolo del consumo tot di energia utile anche per gli alloggi privi di contabilizzazione
Avevo notato anche io il particolare in quella formula, ma non essendo poi definito come calcolare tale consumo l'ho ritenuta una "stranezza" tra le tante... Se vogliono effettivamente contemplare anche questa casistica è bene che completino le indicazioni nella norma.
moebius
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Re: Contabilizzazione alloggi inaccessibili

Messaggio da moebius »

in realtà come calcolarlo si sa...
GOIBAF
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Re: Contabilizzazione alloggi inaccessibili

Messaggio da GOIBAF »

SimoneBaldini ha scritto:
Assisto con piacere alle vostre interpretazioni circa l'applicazione della 10200; colgo l'occasione per cambiare apparentemente tema e vi stimolo a pronunciarvi sulla conformità di tale norma al principio ispiratore della direttiva europea, da cui é scaturito il Dlg.s 102/14 che delega alla 10200 un potere imperativo a gestire la ripartizione delle spese di riscaldamento, stabilita in chiara difformità alla nostra Costituzione.....
Abbiamo già discusso piu' volte questo argomento e non voglio essere ripetitivo. Ognuno ha le proprie idee e credo che non ci siano argomentazioni che possano far cambiare idea su questo punto. Per me è corretto proporzionare il consumo all'inefficienza del singolo alloggio se non lo si facesse non si attiverebbero tutti quei comportamenti migliorativi che possono essere fatti.
Salve Simone,

Quanto dici é pragmatico e certamente condivisibile, ma qui ci troviamo di fronte ad una strana situazione. Improvvisamente al proprietario di un alloggio, in cui abita da 40 anni, situato sul solaio sovrastante il piano pilotis o sottostante un terrazzo condominiale, esposto quindi alle peggiori condizioni atmosferiche e climatiche, viene chiesto di attrezzarsi in proprio per fronteggiare a sue spese il miglioramento, se non vuole morire di freddo, di superfici che fanno parte dei beni comuni al condominio.
Il Condomino di cui sopra, pure io devo ora ripetermi, recependo l'esigenza richiesta dall'alto di concorrere alla riduzione di consumo energetico ed inquinamento nel pianeta, dovrebbe prendere su di se la responsabilità anche economica di ovviare al cambio di sistema di ripartizione, provvedendo ad eventuali coibentazioni su superfici di stretta competenza e proprietà del condominio tutto, laddove all'origine le dispersioni venivano bilanciate da adeguato dimensionamento delle superfici scaldanti (sempre e per tutti gli alloggi dell'edificio alla stessa temperatura durante le ore previste dalla legge), comunque ripartendone le spese con tabelle millesimali che tenevono conto dell'esposizione, della consistenza e dell'ubicazione della casa nello stabile.

Con l'avvento della termoregolazione, così come é al momento, il titolare di un alloggio terminale é obbligato ad una scelta imperativa: o muore di freddo o coibenta superfici esposte (bene comune) a sue spese o infine paga forse il triplo rispetto a prima per garantirsi un confort che sarà comunque sempre precario.

Negli edifici (anni 50,60,....) non vi era alcuna differenza tecnica e dimensionale tra i solai dei diversi piani dell'edificio
(esempio: sugli esecutivi dell'epoca si incontrano i parametri (h=20+3; i=50) dal primo piano in su.
,
Le agevolazioni fiscali sono a disposizione di tutti i condomini di un'edificio; vi é motivo razionale e/o ispirato alla solidarietà verso gli abitanti del pianeta (coinquilini di un condominio esclusi) che impedisca di affrontare e risolvere il problema con un oculato aggiustaggio dell'attuale norma tecnica UNI 10200?

Le norme tecniche sono messe a punto da "Tecnici Qualificati", cui certo non credo sfugga quanto appena espresso.
Il mio intervento quindi non é contro corrente nei confronti dei professionisti iscritti a questo Forum, mira bensì a fornire con i contributi di tutti qualche spunto costruttivo, a chi ne é preposto, circa l'opportunità di migliorare o meno una norma tecnica , tendendo ad indirizzare la nostra congiunta esperienza ad una sensibilizzazione del problema presso i responsabili della finale messa a punto della norma UNI sopra citata, come già detto stabilita da "Tecnici Qualificati".

Non metto in discussione il principio della termoregolazione, ma desidererei vedere una norma applicativa più adeguata ed equa.

Riflettiamo sul fatto che chi abita nelle tipologie di alloggio citato non si scalda con il calore potenziale ma con quello che rimane in casa. Il CC da qualcuno citato parla di uso, anche potenziale, ma nei casi in oggetto è più giusto parlar di uso virtuale.
Saluti - - - GOIBAF
SimoneBaldini
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Re: Contabilizzazione alloggi inaccessibili

Messaggio da SimoneBaldini »

Quello che sottointendi non puo' essere risolto dai tecnici ma solo da politici. Un tecnico non puo' dare una soluzione solidale, questo lo puo' fare solo un politico.
Vero che per 40 anni uno ha pagato a millesimi indipendentemente da quanto si riscaldava o consumava il proprio edificio e da domani si troverà a pagare per quanto incide il suo edificio nel complesso di riscaldamento.
Anche io ho comprato la mia auto pensando di pagare un bollo normale ma dopo un anno mi hanno messo un bel superbollo extra da pagare, non lo ritengo corretto (tecnicamente parlando) ma così è e così me lo tengo a meno di venderla.
Questa è una rivoluzione energetica e per ogni cambiamento ci sono i pro e i contro, io ci vedo piu' pro che contro, di piu' non posso dire.
GOIBAF
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Re: Contabilizzazione alloggi inaccessibili

Messaggio da GOIBAF »

E' giusto quello che dici, ma, se i politici come sovente fanno si nascondono dietro un dito, spetta ai tecnici evidenziare le storture, che dovessero emergere nel corso dell'applicazione professionale di norme emanate.
I ns governanti loro malgrado hanno dovuto recepire la direttiva europea; hanno scaricato su "Tecnici Qualificati (CTI)" responsabilità imperativa di emanare una norma tecnica applicativa, che i tecnici operativi devono applicare.

Diamo a quest'ultimi, visto che sono proprio i loro clienti a sollevare i problemi, la libertà di respingerli e/o di recepirli, quando li dovessero ritenere fondati, sostenendoli poi anche presso chi ha il compito, certe volte ingrato, di emanare le norme, che, ripeto, talora sono modificabili senza rinunciare o stravolgere l'obbiettivo strategico della legge, ma forse evitando anche penalizzazioni eccessive su minoranze incolpevoli.
Per restare in tema, l'enorme flusso di calore che si disperde attraverso (per es.) un solaio pilotis non é e non può essere problema esclusivo dell'inquilino che vive sopra, perché la dispersione avviene attraverso un pezzo dell'involucro dell'edificio che é di tutti.
Nel caso della tua SUV devi obtorto collo accettare una variazione fiscale, che però era ed é di tua esclusiva pertinenza.

Tolgo il disturbo e ti saluto cordialmente- - - GOIBAF
GOIBAF
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Re: Contabilizzazione alloggi inaccessibili

Messaggio da GOIBAF »

E' giusto quello che dici, ma, se i politici come sovente fanno si nascondono dietro un dito, spetta ai tecnici evidenziare le storture, che dovessero emergere nel corso dell'applicazione professionale di norme emanate.
I ns governanti loro malgrado hanno dovuto recepire la direttiva europea; hanno scaricato su "Tecnici Qualificati (CTI)" responsabilità imperativa di emanare una norma tecnica applicativa, che i tecnici operativi devono applicare.

Diamo a quest'ultimi, visto che sono proprio i loro clienti a sollevare i problemi, la libertà di respingerli e/o di recepirli, quando li dovessero ritenere fondati, sostenendoli poi anche presso chi ha il compito, certe volte ingrato, di emanare le norme, che, ripeto, talora sono modificabili senza rinunciare o stravolgere l'obbiettivo strategico della legge, ma forse evitando anche penalizzazioni eccessive su minoranze incolpevoli.
Per restare in tema, l'enorme flusso di calore che si disperde attraverso (per es.) un solaio pilotis non é e non può essere problema esclusivo dell'inquilino che vive sopra, perché la dispersione avviene attraverso un pezzo dell'involucro dell'edificio che é di tutti.
Nel caso della tua SUV devi obtorto collo accettare una variazione fiscale, che però era ed é di tua esclusiva pertinenza.

Tolgo il disturbo e ti saluto cordialmente- - - GOIBAF
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ilverga
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Re: Contabilizzazione alloggi inaccessibili

Messaggio da ilverga »

A Fa', 'amo capito come la penzi! Ma la legge è n'artra e nun ce possiamo fa' nulla (alla borgata mia, dicemo "nun ce stà n'ca**o da fà)!!
Consiglio serio: se credi veramente in quanto dici, combatti per far cambiare le norme, interpella il CTI, l'Ente normatore UNI e chiunque possa recepire e sostenere le tue tesi, facendo cambiare la 10200. Non trovo personalmente costruttivo discutere se una norma sia corretta o meno, trovo costruttivo discutere di come applicarla ai ns progetti...

p.s. prevedere eventuali correttivi va in contrasto con la norma UNI 10200 e col codice civile, non è un semplice "applicarla con giudizio..."
Non hai diritto alla tua opinione. Hai diritto alla tua opinione informata. Nessuno ha il diritto di essere ignorante
SimoneBaldini
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Re: Contabilizzazione alloggi inaccessibili

Messaggio da SimoneBaldini »

Per restare in tema, l'enorme flusso di calore che si disperde attraverso (per es.) un solaio pilotis non é e non può essere problema esclusivo dell'inquilino che vive sopra, perché la dispersione avviene attraverso un pezzo dell'involucro dell'edificio che é di tutti.
Il solaio su pilots o il solaio verso sottotetto energaticamente parlando non sono esclusiva parte comune. Alla stregua anche la finestra è esterna e non è considerata assolutamente parte comune. E' vero che intervenire su questi elementi comporta nella maggior parte dei casi un intervento su tutto l'involucro. Per andare al dunque, chi ha un impianto autonomo ha la stessa situazione che adesso si avrà con la contabilizzazione quindi secondo il principio di solidarietà io che magari spendo piu' energia per scaldarmi a pari superficie chiederò al mio vicino di contribuire al mio riscaldamento? Non penso proprio e così è per la contabilizzazione.
Nel caso della tua SUV devi obtorto collo accettare una variazione fiscale, che però era ed é di tua esclusiva pertinenza.
Come per la mia sportiva (odio i SUV :evil:) che ho accettato la sovrattassa, alla stessa stregua i condomini con appartamenti colabrodo dovranno accettare di spendere proporzionalmente a quanto il loro appartamento richiede d'energia e non con il collo storto ma col collo dritto dato che a conti fatti il loro appartamento ha bisogno di quell'energia, ricordiamoci che anche in questo caso l'appartamento è al servizio del condomino non di altri e che i 20°C ne beneficia lo stesso condomino non altri, quindi anche sull'esclusività non ci sono dubbi, semmai era prima che uno doveva lamentarsi di spendere anche se magati aveva i caloriferi completamente chiusi.
albe80
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Re: Contabilizzazione alloggi inaccessibili

Messaggio da albe80 »

In effetti il tema sarebbe come comportarsi nella stesura del progetto quando non si riesce ad accedere ad uno o più alloggi...mi avete deragliato di brutto :evil:
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