danilo2 ha scritto:No Ronin allora ho capito bene e sei in errore. Ti rimando alla risposta di SuperP estremizzata
ho letto la risposta, ma non la condivido: superP parla di modulare la potenza di generazione (il che è senza dubbio corretto, ma è una cosa che si fa installando un generatore modulante, non agendo sul termostato
), qui si sta parlando, lo ripeto, di attenuare l'emissione.
nelle case costruite negli ultimi anni non si può attenuare più di tanto semplicemente perchè la potenza installata (non tanto di generazione, quanto di emissione, come corpi scaldanti) è molto bassa, e quindi poi impiegherebbe tempo per "recuperare", causando discomfort a chi si è alzato; e anche perchè i pannelli radianti sono terminali ad alta inerzia, e quindi modulare non serve a niente.
ma è chiaro che parliamo di case con caldaia e radiatori (circa 95% delle abitazioni), in cui è possibile modulare
l'emissione, no? in case con pdc da 3 kWt e centinaia di kg di capacità termica di pavimenti sopra i pannelli radianti, come vuoi fare a modulare l'emissione? lì si modula appunto solamente la generazione.
chiarito in che casa siamo, lascia perdere considerazioni "generiche" ed esamina tutti i contributi di consumo. se riduci la temperatura di set point, cosa accade? le dispersioni dall'involucro restano uguali (la T esterna superficiale che governa la dispersione resterà tale per più GIORNI consecutivi, prima che si esaurisca la capacità termica, qualunque sia il livello di isolamento). le dispersioni per ventilazione invece si abbassano in proporzione al dT tra dentro e fuori. sia che moduli sia che spegni, passi da una situazione in cui avevi X on-off, a una situazione in cui hai Y<=X on-off (se moduli hai Y=X, perchè è il contenuto d'acqua del circuito che decide quando va la caldaia, indipendentemente dalla T ambiente; se spegni hai ovviamente Y=0) e quindi riducendo la T ambiente il rendimento resta uguale o migliora.
il comfort migliora (con T costante e UR che aumenta fa troppo caldo). la mattina quando ti alzi apri le finestre per cambiare aria, e quindi disperdi tutto il calore del volume; se lo disperdi a T inferiore, caldaia spenta e circuito freddo, ne disperdi di meno, sennò ne disperdi uguale.
idem di pompaggio. alla fine della somma di tutti i contributi, con la attenuazione notturna si consuma sempre una quantità di energia <= che senza.
a maggior ragione con lo spegnimento totale; ma quest'ultimo bisogna vedere se te lo puoi permettere.
chiaramente se il generatore è modulante di suo, l'attenuazione ti fa risparmiare ben poco (solo le dispersioni per ventilazione).
non si possono applicare i concetti del pannello radiante ai radiatori (e viceversa, ovviamente).
newbye ha scritto:nessuno si alza di notte, ma al mattino sì, e se il riscaldamento parte alle 6 e ha un'inerzia di circa 2 ore tu hai la casa a temperatura alle 8,
spendete meno in metano e di più in coperte
io abito in una casa con il termostato manuale (ebbene sì, lo confesso... il figlio del ciabattino va con le scarpe rotte
) e tutte le sere lo porto da 20°C a 17°C. ogni tanto capita che me lo dimentico fissato su 20°C, come di giorno. verso le 3.00 mia moglie si sveglia madida di sudore (io e i bambini tireremmo diritti, per quanto anche noi sudati) e me la fa pagare
per tutta la settimana successiva
perchè il riscaldamento dovrebbe avere un'inerzia di due ore? se anche lo spegnessi completamente, il contenuto d'acqua medio di un appartamento con i radiatori sarà tipo 100 litri. ci vogliono circa 100*40/860/24*60=11 minuti per riscaldare il circuito (con la mia caldaietta autonoma da 24 kWt: sono proprio un criminale
).
ma in realtà come ho detto NON lo spengo, lo attenuo solamente (imposto cioè una T inferiore) e quindi il circuito dentro i locali occupati non si raffredda (è qui l'errore principale di chi pensa che attenuare sia dannoso); se devo riportare in su la T di 5°C quindi in realtà bastano 300*0,32*5/860*60/10=3,5 minuti per riscaldare l'aria ambiente (supponendo di avere 10 kWt di radiatori installati).
newbye ha scritto:peccato che esci di casa a quell'ora, quindi che scaldi a fare? per mantenere un ambiente vuoto ad una temperatura confortevole e patire il freddo quando invece sei a casa?
come dimostrato, bastano pochi minuti per riscaldare. io infatti di periodi di attenuazione al giorno ne faccio due, uno che dura tutta la notte (diciamo dalle 0,00 alle 7,00), e l'altro che dura metà giornata (dalle 9,00 quando esce mia moglie alle 13,00 quando i bambini rientrano da scuola), in entrambi i casi riducendo a 16°C. potrei anche spegnere del tutto, in quello diurno.
se avessi il cronotermostato, basterebbe farlo accendere pochi min prima di scendere dal letto. ma tanto si alza prima mia moglie