Fabbisogni ACS UNI 9182: 2014

Normativa Termotecnica, Impianti di riscaldamento, Legge 10/91, DLgs 192/05, ecc.

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SERGIARA
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Fabbisogni ACS UNI 9182: 2014

Messaggio da SERGIARA »

Ho un tarlo che mi rode da parecchio tempo. Cercato nei post precedenti, ma non trovato.

Prospetto E.1; ACS-Fabbisogno pro-capite: i valori indicati sono [l/(persona x giorno)], quindi riferiti ad un periodo di 24 ore.
Prospetto F.1 : Durata del periodo di punta dei consumi di ACS: sono indicati i periodi di punta dp in [h].

F.2 Determinazione del massimo consumo orario contemporaneo di ACS : qm = (q1 x N1/ d1 + ......qn x Nn/dn);
q1 :..qn : "sono i consumi di ogni unità di riferimento (tipologia immobiliare: alloggio, appartamento, utenza) in [l]";
d1.... dn: "sono le durate corrispondenti ai consumi q1 x N1, qn x Nn in [h].

Supponiamo di dover dimensionare il volume dell'accumulo di ACS per il caso ad es. di alloggi, per cui devo calcolarmi qm, ossia la portata nel periodo di punta.
qm = Rapporto tra il consumo nel periodo di punta diviso la durata del periodo di punta.

La UNI non mi dà il consumo nel periodo di punta, ma solo il consumo nell'arco delle 24 ore, per cui i dati non sono congruenti.
Qualcuno mi può illuminare, potrei aver preso una cantonata....
Ronin
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Re: Fabbisogni ACS UNI 9182: 2014

Messaggio da Ronin »

il consumo nel periodo di punta è senza dubbio minore o uguale di quello dell'arco delle 24 ore.
quindi puoi:
a) considerare (ultra-cautelativamente) il consumo delle 24 ore come tutto concentrato nel periodo di punta
b) determinare qM a partire da UC (ovvero utilizzare come consumo medio del periodo di punta la portata di punta come calcolata col metodo dell'appendice D)
c) fare delle stime sul numero di periodi di punta che possono capitare nelle 24 ore, a seconda della destinazione d'uso (ad es. tipicamente 2: uno la mattina e uno la sera...)
SERGIARA
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Re: Fabbisogni ACS UNI 9182: 2014

Messaggio da SERGIARA »

Ok . Grazie Ronin
Sono considerazioni logiche che ho fatto anch'io; resta però il fatto che la UNI non dà i valori di portata nel periodo di punta, necessari per il dimensionamento dell'accumulo.
Detti valori dovrebbero essere chiaramente indicati in una norma nazionale, da come sono messi potrebbero trarre in inganno. Caleffi ed altri Autori forniscono questi valori.
Ronin
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Re: Fabbisogni ACS UNI 9182: 2014

Messaggio da Ronin »

personalmente resto convinto che la 9182 sia un sistema per vendere il doppio dei tubi che servono realmente (come diametri, intendo).
evidentemente non avevano il coraggio di scrivere esplicitamente il caso a) che ho enumerato :lol:
SERGIARA
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Re: Fabbisogni ACS UNI 9182: 2014

Messaggio da SERGIARA »

Concordo; forse non si sono nemmeno accorti della incongruenza dei dati, mah.... :wink:
Abser
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Re: Fabbisogni ACS UNI 9182: 2014

Messaggio da Abser »

Personalmente ho maturato questa convinzione:
1) ultimamente le norme si fanno con lo scopo non tanto secondario di venderle
2) se nel gruppo che le elabora ci sono portatori di interessi favorire questi interessi
Mi piacerebbe che quando viene pubblicata una norma impiantistica la UNI si facesse carico di presentarla pubblicamente e sostenere un dibattito sui punti più controversi magari corredandolo di alcuni esempi applicativi come nel caso del calcolo dei boiler.
Ovviamente sto pensando a un mondo immaginario e non dell'Italia del 2015.
Tornando al quesito inziale io generalmente concentro il consumo giornaliero nel periodo di punta.
lbasa
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Re: Fabbisogni ACS UNI 9182: 2014

Messaggio da lbasa »

Buongiorno,
l'argomento sembra sviscerato, eppure vorrei aggiungere un'opiinone.
La versione attuale della 9182 è arrivata alla quarta pubblicazione dal 87: la citazione, di SERGIARA, del modello di calcolo dell'accumulo è stata proposta dall'UNI sempre alla stessa maniera; fabbisogno nel periodo di punta (+ preriscaldamento) con il fabbisogno specifico che viene stimato partendo o da consumi giornalieri (l/g) o da consumi normalizzati (U.C.).
Pare quindi difficile confermare che una norma, riguardante anche la progettazione, offra dati o metodi attualmente incongrui (discutibili sempre, come infatti si dimostra il continuo revisionare).
... UNI non dà i valori di portata nel periodo di punta, necessari per il dimensionamento dell'accumulo.
Detti valori dovrebbero essere chiaramente indicati in una norma nazionale, da come sono messi potrebbero trarre in inganno. Caleffi ed altri Autori forniscono questi valori.
Fra progettisti si discute sempre se valga la pena lasciarsi trascinare dal metodo "prescrittivo" di un documento normativo assunto con forza di regolamento, oppure se sia altrettanto valido per la norma tecnica lasciare al progettista un'analisi "prestazionale" offrendo solo dati globali, quindi accettando che il rapporto fra committente e progettista sia un rapporto mutuo nel quale il progettista può calibrare le soluzioni in base alle richieste (e quindi differenziando un lavoro di progetto da un lavoro standard) mantenendo alla fase di installazione l'esecuzione del progetto ed una esecuzione con requisiti di conformità alle norme.
Con questa personale premessa: la portata massima contemporanea (scopo principale del bilancio del sistema di accumulo) tiene sempre conto della frequenza d'uso e della durata del tempo d'uso; le unità di carico (partendo dal tipo di utenza installata) considerano appunto convenzionalmente tali caratteristiche e tramite il metodo delle UC si perviene al risultato finale quasi ad occhi chiusi; il fabbisogno giornaliero (partendo dal numero degli utenti) consente appunto di adattare la specificità di un impianto (ed il suo utilizzo futuro stimato) rispetto ad un altro impianto, e questo percorso viene affrontato in letteratura mediante proposte professionali diverse (alcune citate da SERGIARA).
Ronin mi pare abbia esemplificato più di un metodo andando incontro ad entrambe le prospettive, quella da guida tabellare e quella da personalizzazione di profilo di consumo.
SERGIARA
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Re: Fabbisogni ACS UNI 9182: 2014

Messaggio da SERGIARA »

Abser ha scritto:Tornando al quesito inziale io generalmente concentro il consumo giornaliero nel periodo di punta.
E' quello che faccio normalmente anch'io, ci si adatta....
Però per completare i calcoli bisogna avere un ulteriore dato: ipotizzare anche il numero di persone occupanti l'alloggio, cosa che la UNI non fa, almeno se non ricordo male.

Di solito cerco di aggiustare i calcoli per ottenere risultati simili/paragonabili a quelli che avrei, utilizzando il metodo suggerito da Caleffi (Q.n.16).

Per es. con n. 30 alloggi, Caleffi indica, un periodo di punta di 1.5 [h], un consumo di 340 [l/app]. (n 2 bagni per app.), per un consumo totale "C" = 8670 [l] ed un accumulo V = 2973 [l] (tempo preriscaldo 2 [h]).

Per ottenere lo stesso risultato con la UNI 9182, che mi dà una durata di punta di 3 [h], a parità di tempo di preriscaldo, devo:
1-Considerare appartamenti : lusso;
2-Tenore di vita: elevato;
3-Numero di vani minimo: 10;
In questo modo riesco ad ottenere un accumulo paragonabile al precedente: V = 2830 [l], con un consumo, nel periodo di punta, pari a 700 [l]

Quindi: appartamenti lussuosi, con tenori di vita alti e numero minimo di vani pari a 10: mi sembra una esagerazione. Se non massimizzo questi parametri i volume risulta inferiore e non di poco.

Tutto questo senza considerare i commenti, a mio avviso giusti, di Gambelli e Mariotti alla formula di calcolo dell'accumulo.
SERGIARA
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Re: Fabbisogni ACS UNI 9182: 2014

Messaggio da SERGIARA »

Per Ibasa:
La UNI 9182 al punto 9 indica il metodo per la "preparazione e distribuzione dell'acqua calda".
Il punto 9.3.1 "Sistemi ad accumulo", dopo avere rimandato alle appendici "E" ed "F", cita "nel caso di sistemi ad accumulo il dimensionamento va eseguito in relazione al fabbisogno totale di acqua del periodo di punta,....". La norma non fornisce questo valore ed a mio giudizio è una carenza non indifferente, visto che, volendo, nella letteratura tecnica queste conoscenze non mancano di certo. Le norme servono per dare dati chiari e certi su cui progettare in serenità, senza dover poi litigare con il committente sulle diverse interpretazioni che offre la norma.
lbasa ha scritto:Fra progettisti si discute sempre se valga la pena lasciarsi trascinare dal metodo "prescrittivo" di un documento normativo assunto con forza di regolamento, oppure se sia altrettanto valido per la norma tecnica lasciare al progettista un'analisi "prestazionale" offrendo solo dati globali, quindi accettando che il rapporto fra committente e progettista sia un rapporto mutuo nel quale il progettista può calibrare le soluzioni in base alle richieste (e quindi differenziando un lavoro di progetto da un lavoro standard) mantenendo alla fase di installazione l'esecuzione del progetto ed una esecuzione con requisiti di conformità alle norme.
Forse non capisco, ma mi sembra che qui ci si voglia svincolare dalle responsabilità di scrivere una norma chiara (non è che forse c'è il tuo zampino :wink: ?). Parlare di "rapporto mutuo", "lavoro di progetto" "lavoro standard" non porta a niente: i "rapporti mutui" ci sono e ci saranno sempre tra progettista e committente, ma cosa c'azzeccano con la chiarezza che deve avere una normativa; nei miei progetti di standard c'è sempre molto poco, se non la serietà che, sempre con più fatica, cerco di metterci.
lbasa ha scritto:le unità di carico (partendo dal tipo di utenza installata) considerano appunto convenzionalmente tali caratteristiche e tramite il metodo delle UC si perviene al risultato finale quasi ad occhi chiusi; il fabbisogno giornaliero (partendo dal numero degli utenti) consente appunto di adattare la specificità di un impianto (ed il suo utilizzo futuro stimato) rispetto ad un altro impianto, e questo percorso viene affrontato in letteratura mediante proposte professionali diverse
Per il calcolo dell'accumulo, nei punti della UNI da me citati precedentemente, non si fa riferimento al metodo delle U.C., forse si tratta di una dimenticanza della norma ?
simcat
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Re: Fabbisogni ACS UNI 9182: 2014

Messaggio da simcat »

SERGIARA ha scritto:Per Ibasa:
La UNI 9182 al punto 9 indica il metodo per la "preparazione e distribuzione dell'acqua calda".
Il punto 9.3.1 "Sistemi ad accumulo", dopo avere rimandato alle appendici "E" ed "F", cita "nel caso di sistemi ad accumulo il dimensionamento va eseguito in relazione al fabbisogno totale di acqua del periodo di punta,....". La norma non fornisce questo valore ed a mio giudizio è una carenza non indifferente, visto che, volendo, nella letteratura tecnica queste conoscenze non mancano di certo. Le norme servono per dare dati chiari e certi su cui progettare in serenità, senza dover poi litigare con il committente sulle diverse interpretazioni che offre la norma.
ciao Sergiara, scusami in anticipo se non ho capito o ho intepretato male quello che vuoi dire, ma quando hai il consumo orario il litri/ora nel periodo di punta, e la durata del periodi di punta, non hai il dato che stai cercando??
Ronin
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Re: Fabbisogni ACS UNI 9182: 2014

Messaggio da Ronin »

simcat ha scritto:ma quando hai il consumo orario il litri/ora nel periodo di punta, e la durata del periodi di punta, non hai il dato che stai cercando??
la domanda nasce dal fatto che la norma definisce il consumo orario nel periodo di punta dell'impianto, ma poi NON fornisce i consumi orari di punta dei singoli utilizzatori (quindi ho la formula per calcolarlo: ma che valori ci metto? la norma mi fornisce le portate istantanee di punta oppure i consumi giornalieri, sono entrambi evidentemente delle stime per eccesso del valore cercato)
SERGIARA
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Re: Fabbisogni ACS UNI 9182: 2014

Messaggio da SERGIARA »

Ronin ha risposto esaurientemente.
Solo una precisazione: per l'esempio che riportavo dei 30 appartamenti, la UNI fornisce il consumo giornaliero per persona [l/(g x per)] e non il consumo relativo al singolo appartamento e concentrato nel periodo di punta, come fanno correttamente altri Autori.
lbasa
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Re: Fabbisogni ACS UNI 9182: 2014

Messaggio da lbasa »

Buonasera,
sono utente passivo delle norme (ma accetto volentieri la battuta :wink: ).
Avevo quasi concluso una risposta documentata ma poi ho perso tutto il testo (mi spiace, forse perdita temporanea di linea) ed ora cercherò di ricostruire l'osservazione in molte meno parole.
l'utilizzo delle UC nel calcolo del volume accumulo non è fuori luogo: c'è relazione fra max portata contemporanea e fabbisogno in ore di punta; la norma europea che affianca la 9182 (famiglia 806) considera nel modello semplificato le unità di carico; il SW della casa che ospita questo forum utilizza i fattori contemporaneità e i profili di UC, sia per tipo di utilizzo che di servizio; altri SW (non citerò) offrono sia il metodo UC per numero di utenza (metodo "b" di Ronin), sia i fabbisogni per numero utenti e vani ammettendo fattori peggiorativi nel periodo di punta (metodo "a" e "c" di Roni), o lasciando spazio al decidere che frequenza di utilizzo adottare; questo in base a cosa (visto che la 9182 non lo indica)?
In base alle stesse ipotesi degli "Autori" prima citati come esaustivi, i quali invece sempre premettono di indicare "tabelle sperimentali"; di sorgenti di tabelle sperimentali se ne trovano altre, come ad esempio i manuali tecnici editoriali, i dimensionatori dei produttori, ecc; anche le citazioni della documentazione ASHRAE è reperibile, con pari (molta o poca si voglia definire) autorevolezza.
UNI non si espone nel determinare tali fattori? Perchè non pensare semplicemente che tali coefficienti non sono mai stati ritenuti univoci dal comitato tecnico? Nell'ultima versione ha addirittura tolto i coefficienti veloci per combinazioni di apparecchi, prima disponibili.
Mi ricordo di guide progettuali di accumuli tedeschi, che utilizzano norma DIN la quale, per il residenziale, assume un profilo di utilizzo giornaliero a probabilità gaussiana (altrochè ore di punta).

Insomma: se è parso che io volessi de-responsabilizzare l'attività normativa, me ne scuso ma non lo penso.
Si vuole un profilo convenzionale? Utilizziamo le tabelle UC.
girondone
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Re: Fabbisogni ACS UNI 9182: 2014

Messaggio da girondone »

SERGIARA
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Re: Fabbisogni ACS UNI 9182: 2014

Messaggio da SERGIARA »

Rispetto la tua posizione, anche se non la condivido.
La UNI 9182 per il calcolo dell'accumulo fornisce la formula G.1, dove compare il valore del "consumo massimo orario contemporaneo" qm [l/h]; fin qui tutto bene.
Per calcolare qM bisogna conoscere (così dice il punto F.2) il valore di :
a)- qn,[l], cioè "i consumi di ogni unità di riferimento (tipologia immobiliare: alloggi, appartamento, utenza)" ;
b)- Nn il "numero delle unità di riferimento corrispondenti ai consumi qn".

Un requisito fondamentale di una norma è la chiarezza sia nel contenuto, sia nella forma: il punto F.2 intitolato "Determinazione del massimo consumo orario contemporaneo di ACS" può indurre ad un facile fraintendimento con i valori riportati nel prospetto E.1.

Cerco di spiegarmi meglio:
La definizione di qn data dalla UNI al punto F.2, a mio giudizio, crea un malinteso, quando tra le "tipologie immobiliari " inserisce "alloggi, appartamenti", in quanto per questi non fornisce nessun valore del consumo qn [l] durante il periodo di punta e qui mi pare non ci sono dubbi.
Per le "utenze", intese come apparecchi, la UNI fornisce invece, per le varie tipologie immobiliari, i relativi valori delle UC che permettono di calcolare la portata massima contemporanea in [l/s].
Per la precisione le UC forniscono già la portata, per cui detti valori non vanno divisi per la durata del periodo di punta, ma solo moltiplicate per il numero delle unità di riferimento (p.es numero degli alloggi) e per i fattori f1, f2 ed f3 (così almeno mi sembra di capire).

Ritengo pertanto che la norma sia poco chiara; se si voleva calcolare il volume dell'accumulo con il metodo delle UC lo si doveva scrivere chiaramente senza nasconderlo tra le righe.

Esempio 30 alloggi, con f1 = 0.36; f2 = 1.1 ( 6 vani), f3 = 1.1 (buono)- dai prospetti F.2, F.3 e F.4 rispettivamente.
Voglio calcolare l'accumulo con le UC, confesso che in questo modo non l'ho mai fatto, proviamo (e sopportatemi).
Appartamenti con doppi servizi: 2 lavabi + 2 bidet + 1 vasca + 1 doccia;
dal prospetto D1 ottengo per il singolo appartamento: 2 x 0.75 + 2 x 0.75 +1.5 +1.5 = 6 UC/ap;
Numero totale delle UC = 30 (ap) x 6 UC/ap =180 UC
dal prospetto D3, in corrispondenza di 180 UC ottengo: 4.60 l/s;
Quindi qM = 4.60 x f1 x f2 x f3 = 4.6 x 0.44 = 2.00 l/s = 7200 [l/h] (notare che in questo caso la durata del periodo di punta non compare).

Vc = qM x dp x (Tm - Tf) x Pr/[(dp + Pr) x (Tc - Tf)] =
7200 x 3 x (40-10) x 2 /(3 + 2)x (60-10)] = 5184 [l] che mi sembra una esagerazione.
forse il valore dp è troppo elevato, forse sarebbe più corretto mettere dp = 1.5, ma dp = 3 l'ho preso dal prospetto F.1
forse ho sbagliato qualche passaggio, troppi forse...
Rimango in attesa di correzioni e interventi.
lbasa
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Re: Fabbisogni ACS UNI 9182: 2014

Messaggio da lbasa »

Parto dalla conclusione:
... Ritengo pertanto che la norma sia poco chiara; se si voleva calcolare il volume dell'accumulo con il metodo delle UC lo si doveva scrivere chiaramente senza nasconderlo tra le righe. ...
Ne convengo.
Il bicchiere è pieno a metà, Tu ne rappresenti la versione semivuota, io semipiena.

Peraltro (ma è più battuta che sostanza): è una delle norme più "citata" da quelle figure del mondo del lavoro meno "tecnico" e più "pratico"; cioè dai tipici installatori artigiani che raramente lavorano su progetto o su calcolo (ed usano solo tabelle non formule), e se sono costretti a farlo sono gli stessi che ti chiamano per il "post"getto; per queste figure la 9182 non ha generalmente creato problemi di applicazione.

Dopo di che: io di solito parto dal prospetto E.2 ed assumo quale intensità d'uso un utilizzo di apparecchio/ora; a me non sembra elevato il fabbisogno che hai calcolato di acqua calda in l/h (anzi: nello scegliere di utilizzare il prospetto D1 avresti dovuto considerare le premesse sul modo di impiego dello stesso, si utilizza la colonna totale per scopi di preparazione acqua calda), in quanto stai considerando un tenore elevato e quindi non ti avvali della considerazione che in un alloggio medio sia difficile prevedere, in ciascuno, un utilizzo contemporaneo di vasca, bidet e doccia.
SERGIARA
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Re: Fabbisogni ACS UNI 9182: 2014

Messaggio da SERGIARA »

lbasa ha scritto:Peraltro (ma è più battuta che sostanza): è una delle norme più "citata" da quelle figure del mondo del lavoro meno "tecnico" e più "pratico"; cioè dai tipici installatori artigiani che raramente lavorano su progetto o su calcolo (ed usano solo tabelle non formule), e se sono costretti a farlo sono gli stessi che ti chiamano per il "post"getto; per queste figure la 9182 non ha generalmente creato problemi di applicazione.
La prendo, come dici tu, per una battuta: le considerazioni che stiamo facendo sulla UNI 9187 sono riferite alla parte che riguarda la progettazione degli impianti, non la installazione. Gli installatori se ne strab....no (giustamente) delle nostre "minc....e"; il fatto che
lbasa ha scritto:per queste figure la 9182 non ha generalmente creato problemi di applicazione.
, non vuol dire che non ne crei ai progettisti, dato che essa riguarda anche la progettazione; cioè, per capirci: non può creare problemi solo a chi non la conosce o ne usa solo la parte riguardante la installazione.
lbasa ha scritto:io di solito parto dal prospetto E.2 ed assumo quale intensità d'uso un utilizzo di apparecchio/ora;
Può essere corretto; nel precedente intervento avevi parlato di utilizzare le UC, per questo mi sono riferito ad esse.
lbasa ha scritto: a me non sembra elevato il fabbisogno che hai calcolato di acqua calda in l/h
Con il metodo Caleffi , con periodo di punta di 1,5 ore, mi risulta qM = 5780 [l/h] < 7200 [l/h]; Vc = 2973 [l] < 5184 [l]
Con il metodo G & M, con periodo di punta di 2,2 ore, mi risulta qM = 5040 [l/h] < 7200 [l/h], Vc = 3942 [l] < 5184 [l], pur utilizzando un algoritmo diverso più penalizzante.
Per questo continuo a ritenere il volume troppo elevato.
lbasa ha scritto:nello scegliere di utilizzare il prospetto D1 avresti dovuto considerare le premesse sul modo di impiego dello stesso, si utilizza la colonna totale per scopi di preparazione acqua calda),
Dalla UNI 9187 D.1 "I valori indicati nella colonna totale sono da impiegare per la determinazione complessiva delle UC e della corrispondente portata a monte del sistema di preparazione di ACS.
Portata a monte e non a valle dell'accumulo; a monte ho anche l'acqua fredda (io almeno ho inteso così visto che stiamo parlando di ACS).
Comunque se utilizzassi, come dici, la colonna dei totali, la qM aumenterebbe ancora.
mat
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Re: Fabbisogni ACS UNI 9182: 2014

Messaggio da mat »

Da come è scritta l'appendice F non so se la mancanza di indicazioni certe sia voluta o involontaria, sta di fatto che la legenda che segue la formula del punto F.2 è troppo poco chiara.
Personalmente ai fini della stima di qm per il calcolo del volume di accumulo mi sono sempre comportato così: per ogni tipo di apparecchio considero il numero di utilizzi che possono essere fatti in un'ora durante il periodo di punta (in giro si trova qualche indicazione circa le durate medie del singolo utilizzo di docce e lavabi, altrimenti stimo io), poi moltiplico ciascun valore così ottenuto per il numero di apparecchi di quella tipologia presenti e per i valori della tabella E.2, sommo il tutto e quello è il mio qm.
SERGIARA
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Re: Fabbisogni ACS UNI 9182: 2014

Messaggio da SERGIARA »

mat ha scritto:Da come è scritta l'appendice F non so se la mancanza di indicazioni certe sia voluta o involontaria, sta di fatto che la legenda che segue la formula del punto F.2 è troppo poco chiara.
OK
mat ha scritto:ersonalmente ai fini della stima di qm per il calcolo del volume di accumulo mi sono sempre comportato così: per ogni tipo di apparecchio considero il numero di utilizzi che possono essere fatti in un'ora durante il periodo di punta (in giro si trova qualche indicazione circa le durate medie del singolo utilizzo di docce e lavabi, altrimenti stimo io), poi moltiplico ciascun valore così ottenuto per il numero di apparecchi di quella tipologia presenti e per i valori della tabella E.2, sommo il tutto e quello è il mio qm.
Mi sembra un metodo valido. Comunque questo conferma ancora una volta che, almeno per l'accumulo, la norma è carente e non ne esci se non con il "fai da te".
mat
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Re: Fabbisogni ACS UNI 9182: 2014

Messaggio da mat »

Riesumo per chiedervi un parere su un caso specifico, visto che a quanto risultava da questa discussione ognuno di noi si arrangia con considerazioni personali per determinare i consumi nell'ora di punta che la norma non dà (a margine: trovo che se una norma dà una formula dettagliata con tanto di coefficienti correttivi tabellati, dovrebbe fornire tutti i dati di input necessari, altrimenti le incongruenze sono inevitabili).

Caso: condominio con 6 appartamenti, 5 con unico servizio, 1 con tripli servizi. Vorrei sapere come procedereste per il calcolo del volume d'accumulo.
Abser
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Re: Fabbisogni ACS UNI 9182: 2014

Messaggio da Abser »

Io il metodo delle unità di carico lo uso solo per determinare il diametro delle tubazioni e non per determinare l'accumulo, tra l'altro per utenze standard su può usare anche la UNI EN 806
Per il calcolo dell'accumulo utilizzo il metodo dell UNI 9182, concentro il fabbisogno giornaliero nel solo periodo di punta, utilizzo i dati di consumo medio pro capite in base agli occupanti dell'alloggio e il coefficiente di contemporaneità indicati dalla UNI. Trattasi di calcolo che non mi ha mai dato problemi anche se probabilmente con un'analisi più approfondita si potrebbe ridurre un po l'accumulo ma ne vale la pena?
Ronin
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Re: Fabbisogni ACS UNI 9182: 2014

Messaggio da Ronin »

metodo di dimensionamento brevettato: gli accumuli di ACS vanno eliminati in toto :mrgreen:

(il calcolo comunque non può prescindere dal tipo di utenza: le stesse docce in un albergo, in un ospedale e in una palestra vengono usate in modi e con contemporaneità totalmente differenti)
mat
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Re: Fabbisogni ACS UNI 9182: 2014

Messaggio da mat »

Ronin ha scritto: lun feb 12, 2018 16:09 metodo di dimensionamento brevettato: gli accumuli di ACS vanno eliminati in toto
non si diceva che alla fine gli accumuli sono facilmente disinfettabili mantenendo alta la temperatura di stoccaggio, e il problema è piuttosto la rete? :wink:
Ronin
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Re: Fabbisogni ACS UNI 9182: 2014

Messaggio da Ronin »

mat ha scritto: lun feb 12, 2018 17:50non si diceva che alla fine gli accumuli sono facilmente disinfettabili mantenendo alta la temperatura di stoccaggio, e il problema è piuttosto la rete? :wink:
no, affatto. o meglio sì, se destratifichi l'accumulo e ne mantieni alta la temperatura lo disinfetti, ma mantenere la rete sotto controllo con il trattamento termico è molto difficile (e quanti progettano, e soprattutto realizzano, ancora con il ricircolo fino all'ingresso bagno o sul collettore e non in fondo all'ultimo terminale?), e tenere i boiler ad alta temperatura interferisce con i trattamenti chimici (gran parte del trattamento decade termicamente nel boiler, invece che disinfettare la rete, e così aumentano i sottoprodotti fino a mettere a rischio la potabilità).
in conclusione meglio non metterli affatto, in quanto inutili.
d'altro canto, se vi calcolate il volume di accumulo tecnico necessario, e guardate quanto volume "cuba" il circuito primario, spesso scoprite che l'accumulo tecnico c'è già. se non ce n'è a sufficienza, lo si aggiunge dal lato primario.
mat
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Re: Fabbisogni ACS UNI 9182: 2014

Messaggio da mat »

Ronin ha scritto: mar feb 13, 2018 09:30 d'altro canto, se vi calcolate il volume di accumulo tecnico necessario
Anch'io quando posso prediligo una produzione istantanea. Il problema è che di una formula "ideale" per il calcolo del volume tecnico mi fido fino ad un certo punto... credo che poi le rese effettive dipendano molto dal tipo di prodotto scelto, con tutti gli accrocchi tecnici che prevedono i produttori. Aggiungiamo come qui discusso che già in partenza conoscere gli effetti picchi di prelievo non è facile, e il discorso diventa delicato. In più mi trovo a dover integrare pompa di calore e caldaia, e visto quanto detto in altra discussione sugli accumuli, non so, preferirei far lavorare i generatori con due serpentini piuttosto che direttamente sull'accumulo... Da ultimo: non mi occorre accumulo per riscaldamento in quanto a questo servizio provvede la caldaia da sola.

Esempio mio, considerando accumulo acs e non tecnico: con formule Caleffi (che fornisce i volumi richiesti nel periodo di punta) volume di accumulo 800 litri, con formule 9182 e concentrazione del volume giornaliero nel periodo di punta, 500 litri.
Mimmo_510859D
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Re: Fabbisogni ACS UNI 9182: 2014

Messaggio da Mimmo_510859D »

Dite quello che volete ma, finché c'è una caldaia a scaldare ci sto all'accumulo di acqua tecnica per produrre istantaneamente ACS, ma con le pompe di calore... sinceramente non mi fido più di tanto.
Per il calcolo del volume di ACS, oltre alle solite Caleffi e UNI 9182 (questa, mi vergogno a dirlo, molto raramente) tengo conto anche delle osservazioni riportate sulla dispensa di Gambelli/Mariotti
Ronin
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Re: Fabbisogni ACS UNI 9182: 2014

Messaggio da Ronin »

Mimmo_510859D ha scritto: mar feb 13, 2018 15:45 Dite quello che volete ma, finché c'è una caldaia a scaldare ci sto all'accumulo di acqua tecnica per produrre istantaneamente ACS, ma con le pompe di calore... sinceramente non mi fido più di tanto.
dove starebbe la differenza?
mat
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Re: Fabbisogni ACS UNI 9182: 2014

Messaggio da mat »

Mimmo_510859D ha scritto: mar feb 13, 2018 15:45 Per il calcolo del volume di ACS, oltre alle solite Caleffi e UNI 9182 (questa, mi vergogno a dirlo, molto raramente) tengo conto anche delle osservazioni riportate sulla dispensa di Gambelli/Mariotti
Che porta a raddoppiare il volume di accumulo necessario rispetto a quanto previsto dalla 9182... e presuppone una conoscenza dettagliata del profilo di utilizzo di acs nell'edificio. Mah, ripeto: al giorno d'oggi se escludiamo i bollitori classici con serpentino estraibile (oggetto della trattazione G&M) direi che è difficile senza prove empiriche valutare il comportamento dei vari prodotti in commercio. Mi aspetterei quindi che siano le ditte a fornire i dati di prestazione; purtroppo invece sono pochissime quelle che te li danno.
girondone
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Re: Fabbisogni ACS UNI 9182: 2014

Messaggio da girondone »

Concordo con materiale aggiungo che
Un noto produttore
Si stupisce anche lui della capacità dei suoi prodotti in questo senso rispetto ai suoi figli di calcolo
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