Contabilizzazione del calore 2 domande

Normativa Termotecnica, Impianti di riscaldamento, Legge 10/91, DLgs 192/05, ecc.

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Marcus
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Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da Marcus »

2 domande sulla contabilizzazione e ripartizione del calore.

1) mi è giunta notizia che in recepimento ad una direttive europea il calcolo della potenza dei radiatori per la mappatura ai fini della ripartizione della quota a consumo non può più essere fatta dalla ditta appaltatrice ma deve essere redatta da tecnico abilitato e asseverata. Non riesco pero a trovare il riferimento normativo, qualcuno di voi lo ha?

2) Problema del calcolo della quota fissa di un determinato impianto termico. Anche in questo caso per decidere l'incidenza di tale quota fissa si chiede al tecnico di calcolarla il quale fa riferimento alla norma UNI 10200 secondo cui la quota fissa corrisponde alla quota per potenza termica impegnata SP che costituisce la quotaparte di tutti gli oneri sostenuti per rendere disponibile il servizio.
La UNI 10200 indica di calcolare la SP analiticamente come somma delle seguenti voci di spesa:
a) spesa per conduzione e manutenzione ordinaria;
b)spesa per la gestione del servizio di contabilizzazione e ripartizione;
c) dispersioni di calore del generatore e della rete di distribuzione presenti anche in assenza di consumi
d) eventuali spese di ammortamento

ritengo che in realtà l'unica voce da considerare per il calcolo della quota fissa sia la voce c) e chiedo conferma a voi di questo.
Inoltre tra le dispersioni dell'impianto andrebbero considerate anche le dispersioni di calore che si hanno per la messa a regime dell'impianto in regime discontinuo, che è quello reale da considerare dal momento che l'impianto funziona circa 12 ore al giorno (e comunque a seconda della zona termica) e a volte con 2 interruzioni al giorno. Tuttavia non ho trovato riferimenti normativi per poter portare in conto questa quotaparte di dispersioni, voi come vi regolate al riguardo?
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da SimoneBaldini »

La potenza deve essere certificata e lo dice la UNI 10200:2013, da chi non è propriamente indicato. Inoltre parlando di lombardia la DGRL X/1118 parla che chi fa' la contabilizzazione deve avere i requisiti della 37/08.

Ma stai guardando la UNI 10200:2013 o la 2005? Perchè sono due cose completamente differenti e ovviamente la 2005 è superata.
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da NoNickName »

La voce c) è solo la quota involontaria, che è una delle componenti di spesa. La quota fissa totale è la somma delle componenti. Quindi non te lo confermo, anzi te lo smentisco.
La metodologia di calcolo analitica è descritta con dovizia di particolari, anzi con eccesso di particolari, nella 10200:2013
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da Marcus »

ok, stavo guardando la uni 10200 del 2005 e non ho ancora acquistato quella del 2013. che significa quota involontaria?
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da NoNickName »

Marcus ha scritto:che significa quota involontaria?
La parte di consumo che non è attribuibile a consumo volontario, cioè le dispersioni.
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da Marcus »

ok, ma nella nuova UNI10200 c'è anche spiegato come vanno portate in conto le dispersioni di calore che si hanno per la messa a regime dell'impianto in regime discontinuo? Le dispersioni che tirano fuori i vari software L10 sono calcolate in regime di funzionamento continuo, in regime discontinuo andrebbero considerate le perdite aggiuntive che si hanno con 1 o 2 interruzioni al giorno.
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da NoNickName »

Ascolta, fratello: già la contabilizzazione indiretta è un miracolo se funziona, adesso vuoi anche incorporare un metodo di calcolo del funzionamento discontinuo, con una formulazione astratta che vada bene in qualsiasi condominio...
Dai, fate i bravi: cominciate a fare l'essenziale.
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da SimoneBaldini »

spiegato come vanno portate in conto le dispersioni di calore che si hanno per la messa a regime dell'impianto in regime discontinuo?
:shock:
Se hai i satelliti non hai nessun problema dato che contabilizzi alla fonte e alle utenze e la differenza è da attribuire alla quota involontaria. Se hai i ripartitori vale quanto ti ha già detto NNN, cioè accontentati d'avere un punto di riferimento su cui lavorare che è già tanto.
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da Marcus »

Ragazzi, mi sembra che non avete capito il motivo per cui chiedo queste indicazioni.

Il problema non è come ripartire le spese una volta nota la quota fissa e la quota a consumo, ma bensì come calcolare la quota fissa in modo tale che essa corrisponda il più possibile alla realtà.
La ragione è semplice, il pagamento della quota fissa non spetta solo ai condomini allacciati all'impianto ma anche ai distaccati, sempre più numerosi, i quali hanno interesse che la quota fissa sia la minore possibile, al contrario gli appartamenti ancora allacciati all'impianto centralizzato hanno interesse che la quota sia più elevata. Ci sono quindi interessi economici contrapposti e questo fa sì che la quota fissa non possa essere deliberata per scelta dei condomini perché litigano e non trovano un punto di accordo tra di loro.

Il Condominio in genere per uscire fuori dall'empasse commissiona il calcolo della quota fissa ad un tecnico che ovviamente deve fare riferimento alle norme tecniche e in particolare alla UNI 10200. Tuttavia laddove sappiamo esserci una dispersione non computata nei calcoli (nella fattispecie dovuta al regime discontinuo) ancorché non computabile per mancanza di norme di riferimento, questo di fatto si traduce nel favorire i condomini distaccati in quanto una quota di consumo che esiste va a gravare solo sui condomini ancora allacciati all'impianto.

Quindi non è possibile accontentarsi come dite, il fattore di dispersione aggiuntivo per regime discontinuo esiste e a mio avviso va portato in conto in qualche modo
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da NoNickName »

La EN10200 si applica solo alla ripartizione dei costi tra i condomini allacciati.
Se il distaccato ha seguito l'esatto l'iter, ovverossia ha dimostrato che la propria modifica non crea danno al condominio, né economico e né funzionale, nonchè ha costruito il proprio impianto conforme alle vigenti disposizioni sul risparmio energetico, non deve partecipare all'esercizio dell'impianto centralizzato, come sancito dall'art 1118 del cc: il rinunziante resta tenuto a concorrere al pagamento delle sole spese per la manutenzione straordinaria dell'impianto e per la sua conservazione e messa a norma.
Quindi non c'è quota fissa a carico del distaccato. Gli verrà attribuita solo una quota dei costi straordinari, pro quota millesimi di proprietà.
Quindi Marcus, adesso falla finita con queste seghe mentali.
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da SimoneBaldini »

Concordo con NNN, se hai seguito l'iter corretto dimostrando di non arrecare danno, non dovrai pagare quote fisse.
Ma come già discusso in altro topic, la premessa è "non derivano notevoli squilibri di funzionamento o aggravi di spesa per gli altri condomini" e io come tecnico non mi permetterò mai di fare una relazione del genere, ma sai ognuno fa' cio' che vuole delle propria professione.
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da girondone »

Il punto di tutto è proprio quello....
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da redHat »

NoNickName ha scritto:La EN10200 si applica solo alla ripartizione dei costi tra i condomini allacciati........... Quindi non c'è quota fissa a carico del distaccato. Gli verrà attribuita solo una quota dei costi straordinari, pro quota millesimi di proprietà.
IMHO anche i distaccati devono sempre concorrere al pagamento delle spese fisse per il semplice fatto che gli aggravi esistono sempre non essendo possibile avere impianti ordinari con rendimento uguale al 100% (calcolo rendimento come da UNI 11300-2 esplicitamente richiamata dalla UNI 10200).
Dichiarare che non esistono aggravi è un falso, a meno che non si tratti di edifici-impianti attivi con Qu>Qp, ma chi si staccherebbe in questo caso?
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redHat
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da redHat »

Marcus ha scritto: come calcolare la quota fissa in modo tale che essa corrisponda il più possibile alla realtà.

La realtà è che la quota fissa varia di anno in anno con il fabbisogno climatico ed è anche funzione del prelievo di energia da parte degli utenti. Non possiamo che fare, come è giusto che sia, delle approssimazioni su valori stazionari e convenzionali.
il pagamento della quota fissa non spetta solo ai condomini allacciati all'impianto ma anche ai distaccati, sempre più numerosi, i quali hanno interesse che la quota fissa sia la minore possibile, al contrario gli appartamenti ancora allacciati all'impianto centralizzato hanno interesse che la quota sia più elevata.
L'interesse di minimizzare la quota è inversamente proporzionale al prelievo di energia effettuato, quindi anche tra gli stessi allacciati ci sono interessi diversi dato che stare a tetto, magari con diverse pareti esterne, è diverso che stare al calduccio in mezzo all'edificio.
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da claudioedil »

un concetto chiarificatore della 10200:2013 è la definizione di consumo volontario e involontario; il termine quota fissa è fuorviante.
La parte di consumo involontario di cui anche i non allacciati usufruiscono non può essere addebitata ai restanti, ecco una buoa ragione per cui il distacco non può che creare aggravi economici ai restanti allacciati - ed ecco perché io continuerei ad attribuire ai non allacciati la quota di consumo involontario, comprensiva delle spese che servono a mantenere l'impianto in funzione.
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

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claudioedil ha scritto:ed ecco perché io continuerei ad attribuire ai non allacciati la quota di consumo involontario, comprensiva delle spese che servono a mantenere l'impianto in funzione.
Se lo facessi, saresti in aperto contrasto ai dettami del codice civile, che ho riportato.
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da claudioedil »

sancito dall'art 1118 del cc: il rinunziante resta tenuto a concorrere al pagamento delle sole spese per la manutenzione straordinaria dell'impianto e per la sua conservazione e messa a norma

cosa rimarrebbe fuori? il consumo involontario va considerato per non aggravare i costi dei condomini allacciati, il terzo responsabile e la manutenzione ordinaria per le spese dell'art. del c.c. da te citato - rimane fuori la spesa per la lettura dei ripartitori.
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

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claudioedil ha scritto:cosa rimarrebbe fuori? il consumo involontario va considerato per non aggravare i costi dei condomini allacciati
Se l'inquilino dimostra che non c'è aggravio, come già spiegato, il consumo involontario non va conteggiato per il distaccato.
claudioedil ha scritto: il terzo responsabile e la manutenzione ordinaria per le spese dell'art. del c.c. da te citato - rimane fuori la spesa per la lettura dei ripartitori.
la spesa per la lettura dei ripartitori potrebbe anche essere gratuita. Anzi sarebbe auspicabile, visto che sono apparecchiature telelette. L'enel non ti fa pagare la telelettura del contatore.
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da redHat »

NoNickName ha scritto:
claudioedil ha scritto:ed ecco perché io continuerei ad attribuire ai non allacciati la quota di consumo involontario, comprensiva delle spese che servono a mantenere l'impianto in funzione.
Se lo facessi, saresti in aperto contrasto ai dettami del codice civile, che ho riportato.
Scusa NNN ti stimo ma l'art. 1118 dice tutt'altro, eccolo qui:

«Art. 1118. - (Diritti dei partecipanti sulle parti comuni). - Il diritto di ciascun condomino sulle parti comuni, salvo che il titolo non disponga altrimenti, e' proporzionale al valore dell'unita' immobiliare che gli appartiene.
Il condomino non puo' rinunziare al suo diritto sulle parti comuni.
Il condomino non puo' sottrarsi all'obbligo di contribuire alle spese per la conservazione delle parti comuni, neanche modificando la destinazione d'uso della propria unita' immobiliare, salvo quanto disposto da leggi speciali.
Il condomino puo' rinunciare all'utilizzo dell'impianto centralizzato di riscaldamento o di condizionamento, se dal suo distacco non derivano notevoli squilibri di funzionamento o aggravi di spesa per gli altri condomini. In tal caso il rinunziante resta tenuto a concorrere al pagamento delle sole spese per la manutenzione straordinaria dell'impianto e per la sua conservazione e messa a norma».


Il CC detta un diritto condizionato che in sostanza è questo:
1.esistono aggravi? Se si li paghi (compensi l'aggravio) o altrimenti non puoi distaccarti. Se non esistono aggravi ovviamente non devi nulla.
Pertanto la questione giuridica richiede prima di tutto una risposta tecnica, chiediamoci quindi: esistono impianti senza aggravi? Si, rari come le mosche bianche, ma sono gli impianti in cui Qu>Qp, non certo gli impianti ordinari.
Solo in questo caso non devi nulla, altrimenti non hai diritto di lasciare i costi dell'inefficienza dell'impianto centralizzato agli altri condomini.
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da NoNickName »

redHat ha scritto:
1.esistono aggravi? Se si li paghi (compensi l'aggravio) o altrimenti non puoi distaccarti. Se non esistono aggravi ovviamente non devi nulla.
Appunto. Ho scritto esattamente la stessa cosa.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da redHat »

NoNickName ha scritto:
redHat ha scritto:
1.esistono aggravi? Se si li paghi (compensi l'aggravio) o altrimenti non puoi distaccarti. Se non esistono aggravi ovviamente non devi nulla.
Appunto. Ho scritto esattamente la stessa cosa.
Precisavo perchè spesso viene dichiarato che non esistono aggravi (senza o con falsa giustificazione tecnica) anche quando questi esistono, anzi spesso ci si distacca proprio perchè è rilevante l'inefficienza dell'impianto.

Giusto per la Storia ricordo che in uno dei tanti testi che circolavano tra Camera e Senato era stata inserita una clausola, poi tolta, che motivava meglio il diritto al distacco (fermo restando il pagamento degli aggravi) che era questa:
"Il  condomino,  ove  venga  oggettivamente  constatato  che  il  proprio  immobile  non  gode  della  normale erogazione di calore,  a causa  di  problemi tecnici dell'impianto  condominiale, e questi,  nell'arco di una intera stagione di riscaldamento, non sono risolti dal condominio, può rinunciare all'utilizzo dell'impianto centralizzato  di  riscaldamento  o  di  condizionamento,  a  condizione  che  dal  suo  distacco  non derivino squilibri tali da compromettere la normale erogazione di calore agli altri condomini o aggravi di spesa. "
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da Marzio »

NoNickName ha scritto:
redHat ha scritto:
1.esistono aggravi? Se si li paghi (compensi l'aggravio) o altrimenti non puoi distaccarti. Se non esistono aggravi ovviamente non devi nulla.
Appunto. Ho scritto esattamente la stessa cosa.
Infatti come menzionato già da qualche collega il problema è del tecnico che deve asseverare che non esistono aggravi, anzi come riporta l'art. 1118 del C.C. .......non derivano notevoli squilibri di funzionamento o aggravi di spesa per gli altri condomini.

A questo punto si potrebbe aprire una nuova discussione su cosa intende il legislatore per NOTEVOLI.
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redHat
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da redHat »

Marzio ha scritto: A questo punto si potrebbe aprire una nuova discussione su cosa intende il legislatore per NOTEVOLI.
IMHO un problema è notevole se impedisce con evidenza il regolare funzionamento dell'impianto.
Per generarsi problemi notevoli (rumorosità, surriscaldamenti, ecc...) penso che dovrebbero distaccarsi almeno il 50% degli utenti.
claudioedil
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da claudioedil »

NoNickName ha scritto:
claudioedil ha scritto:cosa rimarrebbe fuori? il consumo involontario va considerato per non aggravare i costi dei condomini allacciati
Se l'inquilino dimostra che non c'è aggravio, come già spiegato, il consumo involontario non va conteggiato per il distaccato.

d'accordo, io sto dicendo che il consumo involontario è l'aggravio che si dovrebbe dimostrare inesistente
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da girondone »

La realtà è che NOTEVOLI è conpletamente aleatorio..
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da mat »

NoNickName ha scritto:Appunto. Ho scritto esattamente la stessa cosa.
Sì, ma interpretate l'articolo del cc in maniera differente. Secondo redhat il condomino che vuole distaccarsi può farlo anche se dal suo distacco "teoricamente" ci fossero aggravi di spesa per i restanti condomini, a patto di pagare lui l'aggravio, di fatto annullandolo. Secondo te invece, se ho capito bene, se ci sono aggravi il distacco non può esserci punto e basta, anche se il distaccante fosse disposto a pagare la quota compensativa.
Personalmente non so dire chi abbia ragione, è una materia troppo da legulei.
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da NoNickName »

Per me una cippa. Leggo testualmente: "Il condomino puo' rinunciare all'utilizzo dell'impianto centralizzato di riscaldamento o di condizionamento, se dal suo distacco non derivano notevoli squilibri di funzionamento o aggravi di spesa per gli altri condomini."

Quindi il cc dice che se dal distacco derivano squilibri non può rinunciare all'impianto centralizzato.

Se non derivano squilibri, allora concorre al pagamento delle sole spese per la manutenzione straordinaria dell'impianto e per la sua conservazione e messa a norma.

Quindi per il cc non esiste una compensazione dello squilibrio. Altrimenti avrebbe dovuto scrivere che se derivano squilibri allora concorre, oltre al pagamento blablabla, anche al pagamento blablabla.
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da SimoneBaldini »

Puoi staccaerti senza permesso se dimostri il non aggravio ecc.. altrimenti nessuno ti impedisce di richiedere all'assemblea il distacco e riceverne autorizzazione anche con compensazioni di tipo economico.
Tornando alla possibilità di staccarsi o meno, per me un qualsiasi tecnico non puo' dimostrare coscientemente un bel nulla. Fare pure una relazione dicendo che il distacco arreca un danno per tot kWh o euro annui per me è solo volersi del male.
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da Marcus »

NoNickname, se tu avessi compreso il discorso che ho fatto peraltro spiegato con dovizia di particolari, ti saresti reso conto che il caso di cui parlo si riferisce a condomini che non sono riusciti a dimostrare il non aggravio di spesa, ma che comunque intendono distaccarsi dall'impianto centralizzato.
Ai sensi dell'Art. 1118 del C.C. non è possibile il distacco unilaterale, ma è comunque possibile un distacco concordato tra le parti. Il condominio chiede quindi al tecnico di stimare quale percentuale attribuire al distaccato perché il condominio stesso non ci rimetta.
Tutto chiaro ora o ti devo fare anche un disegnino?
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da girondone »

SimoneBaldini ha scritto:Tornando alla possibilità di staccarsi o meno, per me un qualsiasi tecnico non puo' dimostrare coscientemente un bel nulla. Fare pure una relazione dicendo che il distacco arreca un danno per tot kWh o euro annui per me è solo volersi del male.

Straquoto
O ci forniscono delle indicazioni univoche per quango possibile.. oppure ogniuno fa uscire il risultato che vuole... anche senza fregare
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da NoNickName »

Marcus ha scritto:Tutto chiaro ora o ti devo fare anche un disegnino?
Non c'entra niente con il tuo post originario, che chiedeva come conteggiare le quote fisse dovute al funzionamento discontinuo in un condominio, e altri chiarimenti sul calcolo analitico della 10200.
Comunque in risposta a questo nuovo quesito, diverso dal tuo primo quesito, io risponderei che NON PUOI, perchè il codice civile non dice espressamente che puoi compensare lo squilibrio con un costo a carico del distaccato.
Se lo dicesse, ed entriamo nel mondo delle ipotesi, ma per amor di discussione ammettiamo che si possa, a mio modesterrimo avviso la quota in capo al distaccato deve essere pari all'aggravio di costi gravanti sul condominio a seguito del distacco.
In tutto questo la 10200 non c'entra una beata fava.

EDIT: e non è una quota... lui non deve genericamente "partecipare" all'aumento dei costi. Se ne deve proprio fare carico interamente. D'altra parte sarebbe inaccettabile che gli altri condomini partecipassero proquota alla copertura dell'aggravio di costi. È come se io comprassi l'abbonamento per andare allo stadio, e ne facessi pagare un pezzettino pro-quota a tutti i miei amici.
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da Marcus »

NoNickname, il quesito resta sempre "come diavolo portare in conto le perdite aggiuntive che si hanno in regime discontinuo rispetto a quello continuo?"
l'esempio che ho portato è stato fatto solo perché a te la domanda non sembrava abbastanza motivante e hai voluto sapere il perché e il percome potesse nascere una siffatta necessità. Poi quando ti spiego da dove nasce la necessità mi dici che ho cambiato discorso? Mah...
comunque sul fatto che si possano o non si possano adottare misure compensative ai distaccati perché non ci sia aggravio di spesa al condominio mettiti l'anima in pace: SI PUO' FARE, come stabilito dalla sentenza Cass. 30 aprile 2014 n° 9526, almeno su questo possiamo mettere un punto fermo

http://www.systemmind.com/normative/201 ... ralizzato/
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

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NoNickName ha scritto: EDIT: e non è una quota... lui non deve genericamente "partecipare" all'aumento dei costi. Se ne deve proprio fare carico interamente. D'altra parte sarebbe inaccettabile che gli altri condomini partecipassero proquota alla copertura dell'aggravio di costi. È come se io comprassi l'abbonamento per andare allo stadio, e ne facessi pagare un pezzettino pro-quota a tutti i miei amici.
ossia se nel condominio c'è la contabilizzazione del calore con i ripartitori deve pagare cosa? Solo la quota a consumo involontaria visto che quella volontaria è pari a zero? Ma se ti sto dicendo che così lo favorisci perchè questa quota non tiene conto dell'aggravio di costo del regime discontinuo e che è proprio da questo che nasce la mia domanda... ò qua l'unico che ha compreso quello che ho domandato è Simone Baldini che però non si è pronunciato più di tanto sulla questione. Simone ti prego approfondisci :wink:
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

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Regime discontinuo, EN10200, consumo involontario... hai un po' di confusione.
A parte il fatto che la cassazione un giorno dice una cosa e il giorno dopo un'altra, comunque come vedi dal link che hai postato tu stesso, lui deve pagare esattamente come ho scritto io nell'EDIT del messaggio precedente.
RIPETO: fatto salvo quello che pagavano prima i condomini restanti (a meno di aumenti contingenti del combustibile), a lui spetta la differenza.

E poi c'è sempre il regime discontinuo. Le caldaie mica sono accese fisse sempre, anche quando ci sono tutti i condomini allacciati. Anzi, si fa di tutto per tenerle accese meno possibile e risparmiare carburante, adesso arrivi tu e ci dici che è meglio tenerle accese sempre perchè altrimenti c'è il "regime discontinuo".
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
SimoneBaldini
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da SimoneBaldini »

Poi quando ti spiego da dove nasce la necessità mi dici che ho cambiato discorso?
Forse era meglio partire da dove nasceva la necessità e non dalla fine. Se uno pone una domanda sulla ripartizione è scontato che l'ambito di applicazione sia la ripartizione e non il distacco di un impianto.

Premettendo che un tecnico si prende delle responsabilità tecnico/economiche non indifferenti e a mio avviso da evitare, puoi farti le tue diagnosi pre e post interventi e valutare secondo le 11300 e 10200 le quote involontarie da attribuire all'appartamento distaccato. Comunque andresti in contrasto con la stessa sentenza della cassazione che piu' semplicemente parla di euro e non di fabbisogni e quote involontarie, cioè un tecnico dovrebbe a fine stagione stimare l'energia in piu' che ha consumato e attribuirla al distaccato. Pura follia anche per quanto detto da NNN, cioè oggi lo uso per 14 ore domani per 10 ore e come diavolo valuto il delta costo?
Piu' semplicemente se l'assemblea ne approva il distacco deciderà a suo giudizio il pegno da pagare o se sarà fatto un progetto di contabilizzazione piu' semplicemente potrà fargli pagare la quota involontaria come se tenesse chiuso i termosifoni, ma rimane solamente una scelta dell'assemblea.
Marcus
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da Marcus »

NoNickname, ci rinuncio. ogni volta che posto un quesito CHIARO in questi spazi, devo stare a dare spiegazioni infinite e il risultato finale è che io sto spiegando qualcosa a te che non sai e anziché essere grato della cosa critichi anche.
Io so perfettamente come bisogna procedere e sono aperto ad un dialogo costruttivo tra tecnici preparati, dopodiché con chi intende rispondere serimente si dialoga, a chi invece flamma come NNN non intendo più rispondere
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da NoNickName »

Ti abbiamo risposto sia io che Baldini più e più volte.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da SimoneBaldini »

ogni volta che posto un quesito CHIARO in questi spazi, devo stare a dare spiegazioni infinite
Non sarà perchè forse non è così chiaro come pensi che sia!
Mi viene in mente una persona che conosco, si lamenta sempre che in cantiere tutti non capiscono nulla, elettricisti, muratori, imbianchini ecc.. e va a litigare con tutti! Per lui il problema sono gli altri, secondo gli altri il problema è lui. Statisticamente è piu' probabile la seconta :lol:
Io so perfettamente come bisogna procedere
Mi fa' piacere sentire un tecnico con questa sicurezza soprattutto in una legislazione italiana dove se c'è scritto nero puoi comunque considerarlo grigio o addirittura bianco.
Marcus
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da Marcus »

Simone Baldini, ho già spiegato che non ho tempo da perdere con chi scambia questi spazi per fb facendo considerazioni di carattere personale, fammi quindi anche tu il favore di non rivolgermi più la parola per il futuro, io farò altrettanto
SimoneBaldini
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Re: Contabilizzazione del calore 2 domande

Messaggio da SimoneBaldini »

Ma figurati se devo prendere ordini da te! Tu fai quello che vuoi ed io faccio quello che voglio, se voglio scrivere lo faccio punto, stà a te ignorarmi mica devo essere io. Ma evidentemente non lo fai.
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