Italia si Italia no

Normativa Termotecnica, Impianti di riscaldamento, Legge 10/91, DLgs 192/05, ecc.

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Esa
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Re: Italia si Italia no

Messaggio da Esa »

"se non hai versato nulla per tutta la vita, anche 500 euro la minima sono soldi rubati".
Questa poi! Neppure durante il ventennio (pre seconda guerra mondiale) lo si pensava.
SimoneBaldini
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Re: Italia si Italia no

Messaggio da SimoneBaldini »

Questa poi! Neppure durante il ventennio (pre seconda guerra mondiale) lo si pensava.
Mi sono espresso male, non voglio dire che non debba esserci lo stato sociale, ma è scorretto aver attinto dalle pensioni versate dai lavoratoti per elargire pensioni sociali, d'accompagnamento, d'invalidità ecc.. Lo stato doveva farsi carico di queste persone in maniera differente, dare una pensione sociale non equivale a fare assitenza sociale. Io preferisco dare dei viveri o aiutare una persona fisicamente che dargli dei soldi, almeno so che i viveri li mangeranno mentre i soldi se li possono spendere alle macchinette, o peggio magari questa persona non ne ha nemmeno bisogno perchè lavora in nero e prende piu' di me e te messi assieme.
In sintesi: quali sono le cose da "aggiustare" in Italia?
Te ne potrei elencare qualcuno ma poi mi diresti che sono fascista :lol: :lol:
Ronin
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Re: Italia si Italia no

Messaggio da Ronin »

SimoneBaldini ha scritto:se invece hai versato per avere 10.000 euro al mese non capisco perchè te ne dovrebbero rubare 7.000.
infatti non hai (non avete capito). la proposta non era affatto così radicale. la proposta è: oggi tu hai versato X e vai in pensione con k*X (contributivo).
fino a ieri, chi versava X andava in pensione con Y>k*X (retributivo).
allora se noi, per tutti coloro per cui k*X>3.000, preleviamo il 50% di (Y-k*X), che c'è di così scandaloso? assolutamente nulla: è evidente che non ti sto penalizzando (sei comunque un privilegiato rispetto a chi di pensione prenderà k*X), nè sto mettendo a rischio il tuo benessere (prenderai comunque Z>3000, cioè più del doppio della media), sto riducendo le disuguaglianze dovute ai privilegi insensati del passato: l'operazione che vale 5 miliardi è questa.
il termine rubare è del tutto fuori luogo (come è del tutto fuori luogo applicarlo alle pensioni minime: quelle sono un investimento per la sicurezza, per poter girare per strada senza venire assaliti da chi non ha niente), casomai andrebbe applicato alla rovescio (a chi cioè sta incassando più di quello che ha versato).
SimoneBaldini ha scritto:Io per esempio dedico quasi tutti i sabati pomeriggio, spesso fino a tarda sera, quindi lo potrei fare indipendentemente dal lavoro visto che non "rubo" tempo al mio lavoro ma semmai ad un potenziale divertimento.
se il tuo lavoro non ti fornisse l'indipendenza economica (=surplus economico una volta soddisfatti i bisogni materiali dell'esistenza), dovresti impiegare anche sabato e domenica per soddisfare i bisogni materiali di base: non è molto che abbiamo smesso di farlo.
è il benessere economico che ti fornisce il tempo da dedicare a "quello che ti pare": finchè questo benessere è quello che deriva dal tuo lavoro va tutto bene.
quando questo benessere viene ricavato a spese di quello accumulato dagli altri (es. la famiglia che ti mantiene), secondo me non va più così bene.
opinione mia, eh: una società in cui le migliori forze dei giovani trovano sfogo soltanto erodendo la ricchezza delle generazioni precedenti non ha futuro.
SimoneBaldini ha scritto:Molti definiscono "ricco" una persona che puo' permettersi di non fare nulla
giustappunto ho parlato di benessere.
alla favola che tutti possiamo diventare ricchi penso non creda più nessuno.
ma io non ne sento affatto la necessità. raggiungere un certo benessere è una cosa diversa
Esa ha scritto:Poi scusa, cosa pretendi, dopo la chiusura delle ferrovie (perchè non rendono), delle poste (perchè i vecchi dei piccoli paesi non contano), delle scuole di montagna (perchè i bambini devono essere mandati a scuola in città con gli autobus), dei piccoli ospedali (perchè i risparmi si fanno solo in grande scala (cogenerazione, ecc. ecc.), dei comuni (tanto c'è internet per un certificato di residenza o la possibilità di dire al sindaco che non asfalta la strada), che la gente creda ancora nella possibilità di "aggiustamenti"?
te le ho fatte, basta vederle.
sono tutte proposte che non tolgono niente di essenziale a nessuno: chi votava per il comune e voleva avere un sindaco continua ad avercelo, chi ha bisogno di un ospedale ce lo ha, chi deve prendere un treno lo prende ma lo trova pulito (spendiamo suppergiù le stesse cifre della francia con più o meno gli stessi passeggeri: perché dobbiamo avere treni peggiori?), chi deve andare a scuola ci va, ma viene formato con livelli superiori alla media OCSE (invece che con gli attuali sconfortanti risultati), chi deve spedire una lettera la posta la trova (tra parentesi, è una delle aziende pubbliche in attivo, su cui molti "capitalisti" vorrebbero mettere le mani, teniamocela stretta). perciò non dovremo rinunciare ad alcun diritto.

solamente grazie ad un'adeguata riorganizzazione manageriale, spenderemo meno per erogare questi servizi, e grazie al fatto che saranno aggregati dimensionalmente adeguati saranno anche (e soprattutto) servizi MIGLIORI (perché guarda che una scuola con una sola classe è una scuola dove l'estro dell'alunno più intelligente viene CASTRATO per il non trovare nessuno con cui condividere le sue passioni, e un ospedale non abbastanza grande per avere un reparto rianimazione è una TRAPPOLA per chi va al pronto soccorso, e un comune da 1.500 abitanti che NON si può permettere dirigenti adeguatamente preparati e specializzati negli innumerevoli settori della normativa moderna, fa da "tappo" sia per le imprese che per i cittadini).
e se mi dici che queste riforme in italia non si possono fare perché siamo troppo abituati a stare seduti comodi e avere tutto a portata di mano dalla poltrona, di che cosa parliamo? se è così, il declino è inevitabile e meritato.
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Re: Italia si Italia no

Messaggio da NoNickName »

Ronin ha scritto:allora se noi, per tutti coloro per cui k*X>3.000, preleviamo il 50% di (Y-k*X), che c'è di così scandaloso?
Sono scelte. Io mi oppongo con tutte le forze.
Se ho versato X:
a) k deve essere > 1, perchè ti ho dato i miei soldi a partire da 40 anni fa e mi aspetto che tu li abbia fatti remunerare nel frattempo.
b) non si preleva niente di ciò che è mio. Se lo Stato non può permettersi il welfare, non è un problema mio. Ad esempio: perchè devo pagare i costi dell'eterologa, adesso che verrà fornita dal SSN? Chi ha deciso che devo contribuire per un servizio non essenziale, per il quasi esclusivo beneficio delle lesbiche?
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
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Re: Italia si Italia no

Messaggio da Ronin »

NoNickName ha scritto:Sono scelte. Io mi oppongo con tutte le forze.
legittimamente (nota che comunque non ho specificato il valore di k; che ci sia per alcuni Y>k*X è un fatto iniquo indipendente dal valore di k); da quello che scrivi si capisce che non padroneggi i concetti basilari del sistema pensionistico (senza offesa):
a) non esiste un conto su cui "far remunerare" i soldi che hai versato, perché quelli sono stati girati a chi in pensione c'era già, quindi lo stato non ha potuto investirli e farli fruttare. quando il sistema è stato creato è stato fatto a debito, perché chi andava in pensione non aveva versato nulla, dunque è normale che sia k<1 perché deve pagare sia questo debito iniziale che la rivalutazione. altrimenti trovati un privato che ti faccia la stessa offerta, senza rischio fallimento, così scopri il mondo dei fondi pensione com'è :lol:
b) il punto è che NON è "tuo", è "nostro" (funziona proprio perché mettendo insieme i soldi di tutti, protegge il singolo da eventi catastrofici a distribuzione pseudocasuale). e pertanto "noi" (te compreso) possiamo cambiare idea

quindi si forma una maggioranza che prende le decisioni, e le attua secondo le regole della democrazia; se non sono stati violati diritti basilari, la riforma passa (infatti una delle riforme più indispensabili è quella dell'età della pensione per i giudici della corte costituzionale, di modo che i supremi giudici siano scelti nel novero di coloro che vanno in pensione con il contributivo :wink: ).
oppure si abbandona la democrazia, e ci si arruola nelle file dell'IS, così in cambio di zero versamenti ci si guadagna settanta vergini :mrgreen:
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Re: Italia si Italia no

Messaggio da NoNickName »

Ronin ha scritto:il punto è che NON è "tuo", è "nostro"
ma proprio per niente.
Ronin ha scritto:non esiste un conto su cui "far remunerare" i soldi che hai versato, perché quelli sono stati girati a chi in pensione c'era già, quindi lo stato non ha potuto investirli e farli fruttare
Certo, è un errore che stiamo chiamando anche i nostri figli a farsene carico.
Tuttavia, si chiama "accantonamento previdenziale". Non "ridistribuzione socialista sovietica".
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Re: Italia si Italia no

Messaggio da SimoneBaldini »

infatti non hai (non avete capito). la proposta non era affatto così radicale. la proposta è: oggi tu hai versato X e vai in pensione con k*X (contributivo).
fino a ieri, chi versava X andava in pensione con Y>k*X (retributivo).
Tu avevi detto di mettere un tetto alle pensioni indistamente.
Io la farei ancora piu' semplice, ricalcolarle tutte in base al contributivo e basta, ne vedremo delle belle!
il termine rubare è del tutto fuori luogo (come è del tutto fuori luogo applicarlo alle pensioni minime: quelle sono un investimento per la sicurezza, per poter girare per strada senza venire assaliti da chi non ha niente), casomai andrebbe applicato alla rovescio (a chi cioè sta incassando più di quello che ha versato).
Il sociale deve essere separato dalla pensione da lavoro. Se una persona non arriva a fine mese per quanto versato allora farà richiesta di un aiuto sociale, dare di standar una pensione minima secondo me è sbagliato per i motivi che ho già detto. Conosto diverse persone che non hanno mai versato nulla in vita loro, e si ritrovano una pensione minima al pari o poco inferiore di altra gente che invece ha lavorato e versato tutto il dovuto, ma la cosa che fa' rabbia è cha questi che hanno la minima sono dei finti indigenti dato che nell'arco della loro vita si sono messi via soldi e che altro.
se il tuo lavoro non ti fornisse l'indipendenza economica
Non è vero, se entri in un ambiente sano ti potrà anche aiutare in qualche modo. Scusa ma se una persona è a casa a far nulla senza reddito, dedicare anche tutta la giornata al sociale non gli costa nulla anzi magari riesce a raccimolare anche un pasto in associazione e si tiene attivo senza cadere in depressione. Non capisco perche' uno debba essere economicamente indipendente per fare del sociale. Non hai idea delle persone volenterose che sono nel sociale per questi motivi.
opinione mia, eh: una società in cui le migliori forze dei giovani trovano sfogo soltanto erodendo la ricchezza delle generazioni precedenti non ha futuro
Forse dimentichi che sono state le generazioni precedenti ad erodere il nostro futuro, vivere da nababbi facendo debito è nel passato cosa chredi che sia stato, se oggi gli stessi genitori devono mantenere i propri figli si dovrebbero porre delle grosse domande sul perchè.
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tutor7
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Re: Italia si Italia no

Messaggio da tutor7 »

SimoneBaldini ha scritto: Forse dimentichi che sono state le generazioni precedenti ad erodere il nostro futuro, vivere da nababbi facendo debito è nel passato cosa chredi che sia stato, se oggi gli stessi genitori devono mantenere i propri figli si dovrebbero porre delle grosse domande sul perchè.
Sono abbastanza d'accordo anche se non bisogna fare di tutta l'erba un fascio: c'è chi se l'è goduta e invece c'è chi lavora come un somaro da una vita per arrivare alla fine del mese e grazie alla Piangimerenda Fornero ci rimarrà per un pezzo.


Vorrei sottolineare il fatto che nel nostro paese i vecchi se la passino bene ed i giovani tirino a campare sta portando la natalità sotto zero e quindi in sostanza ci stiamo inesorabilmente estinguendo (tranne grazie al contributo degli immigrati mantenuti dallo stato sociale e del quale francamente farei volentieri a meno).

In natura il giovane si sotituisce al vecchio, in italia accade il contrario.


Ad ogni modo 20 milioni di pensionati sono un bacino troppo goloso per i nostri partiti, sarà difficile che mettano mano ai privilegi regalati negli anni scorsi.
Marzio
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Re: Italia si Italia no

Messaggio da Marzio »

.....qui c'è da farci un libro :D
Continuate l'argomento è interessante
SimoneBaldini
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Re: Italia si Italia no

Messaggio da SimoneBaldini »

tutor7 ha scritto: Sono abbastanza d'accordo anche se non bisogna fare di tutta l'erba un fascio: c'è chi se l'è goduta e invece c'è chi lavora come un somaro da una vita per arrivare alla fine del mese e grazie alla Piangimerenda Fornero ci rimarrà per un pezzo.
Naturalmente mi riferivo alla società dicendo i nostri padri non a delle persone in particolare, questo è ovvio.

tutor7 ha scritto:tranne grazie al contributo degli immigrati mantenuti dallo stato sociale e del quale francamente farei volentieri a meno
Qui non sono proprio d'accordo, cioè l'immigrato non è che guadagna di piu' di un italiano o ha piu' privilegi anzi, la differenza è che ha meno pretese e vizi quindi si accontenta di meno. L'ho già detto, un mio ex dipendente monoreddito da 1600 euro comprensivi di assegni familiari, vive lui la moglie e 3 figli e avanza anche i soldi per costruire al suo paese. Un italiano con quel reddito e quella famiglia non tirerebbe il 20 del mese.
tutor7 ha scritto:Ad ogni modo 20 milioni di pensionati sono un bacino troppo goloso per i nostri partiti, sarà difficile che mettano mano ai privilegi regalati negli anni scorsi.
E' vero, ma dobbiamo anche renderci conto che i pensionati sono anche un aiuto alle famiglie giovani cosa che i nostri genitori non avevano e non solo economico. Io vedo mia sorella che ha un figlio, mio papa' ormai è diventato il suo "asilo" pesonale, se non ci fosse dovrebbe mandarlo all'asilo privato e spendere parecchi soldi. Io quando ero piccolo non avevo i nonni che potevano starmi dietro giorno e notte. Questo non è un sacrificio per i nonni attuali anzi è uno stimolo a rimanere attivi e in forma, altro privilegio.
claudioedil
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Re: Italia si Italia no

Messaggio da claudioedil »

tutor7 ha scritto:
SimoneBaldini ha scritto: (tranne grazie al contributo degli immigrati mantenuti dallo stato sociale e del quale francamente farei volentieri a meno).
peccato che non sia così, il saldo economico dell'immigrazione è positivo sia per l'economia che, per dire, del sistema pensionistico.
condivido molte delle cose scritte da Ronin - siamo un paese di arroccati su spazi infinitamente piccoli, il comune, anche fosse di sole 20 anime, e la famosa famiglia - il senso di comunità è prossimo allo zero, è molto più il senso del "clan", che sia di categoria, di famiglia o altro; perfino nelle ass.ni di volontariato si vede chiaramente questa condizione mentale.
è assolutamente vero poi che i contributi che paghiamo per il sistema pensionistico, così come per il sistema socio-sanitario, sono per la comunità intera, non sono un accantonamento personale.
SimoneBaldini
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Re: Italia si Italia no

Messaggio da SimoneBaldini »

è molto più il senso del "clan"
Il nostro è un paese con tradizioni millenarie, la mentalità del "clan" come dici è innata dentro di noi e francamente io la preferisco ad altre tipologie di società. Si fa' comunella per interessi comuni o idee comuni, poi nello stesso "clan" si distinguono ulteriori divisioni quasi ad arrivare sempre al singolo individuo. Basta vedere i partiti italiani e non solo, è lo spirito di competizione che ci porta a questo, il criticare gli altri ecc..
Esa
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Re: Italia si Italia no

Messaggio da Esa »

"la mentalità del "clan" è innata dentro di noi".
Mi sembra che ormai sia già ampiamente stato dimostrato che non esiste nulla di innato.
Per ritornare un attimo al ventennio tra le due guerre, forse occorre ricordare che in quegli anni è stato costruito il sistema pensionistico obbligatorio per i lavoratori dipendenti. Una delle poche cose buone realizzate dal regime fascista . Si versano i contributi obbligatori e si va in pensione con una ..% del salario a prescindere da quanto uno ha versato. L'eventuale disavanzo patrimoniale e' coperto direttamente dallo Stato.
Se non ci fossero abusi e' il miglior sistema di tutela. Poi nel tempo e' stato smantellato per passare al contributivo. Ognuno versa per se' e riceve quello che ha capitalizzato negli anni. E' stato fatto questo perché il nostro debito pubblico sarebbe troppo elevato e non può permettere al paese di indebitarsi ancora. Va tutto bene se il lavoro c'è per tutti e per tutti gli anni necessari. Ma per chi non è' in queste condizioni .., ciccia!!! Per chi non lavora la sola pensione sociale, come ora.
Un diritto perso dai lavoratori e il debito che comunque aumenta lo stesso!
ponca
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Re: Italia si Italia no

Messaggio da ponca »

Lavorare anche all'estero sarebbe interessante ma spesso per un professionista con un piccolo studio o una piccola impresa è difficile trovare i contatti giusti. Lasciare tutto e partire è fattibile, ma bisogna essere disposti a lasciare, ricominciare da zero o quasi, conoscere le lingue, insomma anche io c'ho pensato ma non è facile.

Mi piacerebbe sapere se qualcuno ha fatto qualche esperienza all'estero.
arkanoid
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Re: Italia si Italia no

Messaggio da arkanoid »

Ho un'amica che vive a londra. E' fuggita perchè qui non c'è niente, tutto fa schifo...solite cose.
Ha studiato lingue, anche se vende c***i di gomma a domicilio e vive con altre 3 ragazze in un appartamento dove la gente non lava nemmeno i piatti è contenta, in fin dei conti è il soddisfacimento di un desiderio più che la necessità che spinge la gente a fare certe scelte.
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mat
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Re: Italia si Italia no

Messaggio da mat »

arkanoid ha scritto:Ha studiato lingue, anche se vende c***i di gomma a domicilio
:shock: :shock:
arkanoid ha scritto:in fin dei conti è il soddisfacimento di un desiderio più che la necessità che spinge la gente a fare certe scelte.
Spero che il suo desiderio non fosse quello :lol: (ci scherzo anche se so che l'argomento è delicato, ho moltissimi amici emigrati all'estero per forza di cose).
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Re: Italia si Italia no

Messaggio da NoNickName »

c***i sono cesti di gomma? corni di gomma? calli di gomma? :lol:
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
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Re: Italia si Italia no

Messaggio da arkanoid »

in effetti non è solo quello, anche lingerie ed accessori, ogni tanto torna in italia per istruire le referenti della filiale italiana.
Per dire che l'idea che mi son fatto è che sia una volontà e non un'esigenza.
Ci sono tanti lavori anche qui che fanno solo i negri. Se non ti piace vivere in italia chiaro che hai voglia di andare.
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SimoneBaldini
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Re: Italia si Italia no

Messaggio da SimoneBaldini »

Ho un'amica che vive a londra. E' fuggita perchè qui non c'è niente, tutto fa schifo...solite cose.
Ha studiato lingue, anche se vende c***i di gomma a domicilio e vive con altre 3 ragazze in un appartamento dove la gente non lava nemmeno i piatti è contenta, in fin dei conti è il soddisfacimento di un desiderio più che la necessità che spinge la gente a fare certe scelte.
Ne conosco parecchi pure io, in italia non accettavano di fare il cameriere in pizzeria perchè avevano studiato, ma poi vanno a londra, madrid, new york, o che so io e li gli va bene anzi se ne vantano pur vivendo come dei rifugiati o peggio! Come si dice, "contenti loro contenti tutti". E poi non parliamo dei genitori, si vantano a non finire, mio figlio lavora a londra, mia figlia è a madrid.... si a fare la sguattera se non la battona. Perchè, lavorare in una pizzeria in un paesino della brianza è meno importante che lavorare in una pizzeria a londra? E' proprio vero che i valori sono cambiati e di molto.
Ultima modifica di SimoneBaldini il lun set 08, 2014 15:41, modificato 1 volta in totale.
mat
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Re: Italia si Italia no

Messaggio da mat »

No beh, gli amici di cui parlo io sono all'estero per fare lavori che qui in Italia non gli avrebbero offerto, o per i quali avrebbero guadagnato molto meno: molti di loro sono ricercatori scientifici, e si sa come è considerata la ricerca in Italia...
Un'amica che si è trasferita a Londra lavora in banca, qui faceva la bigliettaia a teatro o la cameriera allo strip club (sul serio).
SimoneBaldini
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Re: Italia si Italia no

Messaggio da SimoneBaldini »

Sicuramete. Anche mio cugino laurea in oncologia 110 lode, dottorato di ricerca ecc... qui era destinato ad essere l'assistente di qualche primario per tutta la sua vita se era fortunato a poco piu' di 1000 euro mese. E' andato in inghilterra, un paesino del nord sperduto e gli hanno proposto da subito d'essere il capo ricercatore del progetto con ovvio stipendio proporzionato.
Però ti assicuro che la qualità della vita che faceva qui la se la sogna tutte le notti, lui abitava a Follonica a 50 mt dal mare, in inghilterra mi dice che piove il 90% del tempo e quando non piove è nuvolo. Il paesino in cuo vive e lavora è parecchio distante dalle città. Insomma non sempre l'erba del vicino è piu' verde.
Io non parlo di questi casi particolari ma della maggior parte della gente, se si facesse un'emigrazione di massa non credo che tutti potrebbero accedere a lavori d'elite e stipendi da favola, e' sicuramente vero che chi ha le capacità in italia trova un'ostruzionismo maggiore rispetto ad altri paesi anche europei e qui che si dovrebbe intervenire.
arkanoid
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Re: Italia si Italia no

Messaggio da arkanoid »

ho un amico che è ricercatore, prende 1500 euro al mese e cosa produce di ricerca non lo sa nessuno. Chi va all'estero a fare lo stesso lavoro per 2500 euro al mese poi però vive in una casa in affitto a 1000 euro al mese invece di 500 e se mangia fuori oltre a mangiare ***** spende il 20% in più. Nessuno regala niente. Se hai fortuna di trovare un posto molto ben retribuito in un Paese dove poi non te la fanno pagare di striscio (tipo che ti paghi le spese sanitarie), allora ok, ma ne conosco anche qui che hanno trovato "bei posti", dove non lavorerei mai, ma dove i 40-50000 euro di RAL a 35 anni li raggiungi. L'idea che all'estero abbiano bisogno di un numero indefinito di dirigenti ben pagati è una c***ta bella e buona.
Quella dei ricercatori imho è una bolla anch'essa. I fondi alla ricerca sono un pozzo nero, i ricercatori sono personale universitario e l'università è troppo gestita male per potersi autoreferenziare con diritto. Ho esempi da far cadere le p***e.
redigere redigere redigere
ponca
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Re: Italia si Italia no

Messaggio da ponca »

ponca ha scritto:Lavorare anche all'estero sarebbe interessante ma spesso per un professionista con un piccolo studio o una piccola impresa è difficile trovare i contatti giusti.
Mi sono espresso male, intendevo dire che sarebbe interessante avere qualche cliente o qualche contatto estero. Seguire un'impresa o uno studio di progettazione con una commessa all'estero ad esempio o qualcosa del genere.. a me non è mai capitato e credo che difficilmente capiterà. Però sarebbe una possibilità da cogliere al volo.
SimoneBaldini
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Re: Italia si Italia no

Messaggio da SimoneBaldini »

Mi sono espresso male, intendevo dire che sarebbe interessante avere qualche cliente o qualche contatto estero. Seguire un'impresa o uno studio di progettazione con una commessa all'estero ad esempio o qualcosa del genere.. a me non è mai capitato e credo che difficilmente capiterà. Però sarebbe una possibilità da cogliere al volo.
In molti paesi esteri la ns professione come esercitata qui (produttori di carta inutile) non esiste quindi difficilmente un professionista italiano trova clienti esteri.
ho un amico che è ricercatore, prende 1500 euro al mese e cosa produce di ricerca non lo sa nessuno. Chi va all'estero a fare lo stesso lavoro per 2500 euro al mese poi però vive in una casa in affitto a 1000 euro al mese invece di 500 e se mangia fuori oltre a mangiare ***** spende il 20% in più. Nessuno regala niente. Se hai fortuna di trovare un posto molto ben retribuito in un Paese dove poi non te la fanno pagare di striscio (tipo che ti paghi le spese sanitarie), allora ok, ma ne conosco anche qui che hanno trovato "bei posti", dove non lavorerei mai, ma dove i 40-50000 euro di RAL a 35 anni li raggiungi. L'idea che all'estero abbiano bisogno di un numero indefinito di dirigenti ben pagati è una c***ta bella e buona.
Quella dei ricercatori imho è una bolla anch'essa. I fondi alla ricerca sono un pozzo nero, i ricercatori sono personale universitario e l'università è troppo gestita male per potersi autoreferenziare con diritto. Ho esempi da far cadere le p***e.
Concordo, conosco qualche italiano che lavora nalla vicina svizzera (vicina per me che stò a 20 km), diverse attività chi nell'informatica chi nell'edilizia, stipendi di tutto rispetto per noi italiani ma che se non facessero i frontalieri difficilmente potrebbero permettersi di vivere nel canton ticino.
Esa
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Re: Italia si Italia no

Messaggio da Esa »

"In molti paesi esteri la ns professione come esercitata qui (produttori di carta inutile) non esiste".
Vero. Ho lavorato all'estero e ancora un po' ci lavoro. Per andarsene occorre o essere mandato dalla tua azienda oppure adattarsi a fare il lavoro che nessuno vuole fare (ne hanno già elencati alcuni).
Se vuoi fare il progettista (o anche solo il disegnatore) occorre: sapere la lingua (oltre all'inglese), conoscere le norme BSI, DIN e Ashrae, usare bene AutoCAD 2014 (o almeno il 2012), i principali programmi di progettazione utilizzati nel mondo in cui andrai, saper lavorare in 3D, usare un applicativo adeguato (SymCAD, MagiCAD o qualcosa di analogo), saper progettare, redigere computi metrici non fasulli, specifiche tecniche adeguate e prescrizioni serie (montaggi, collaudi, ecc.).
Se sai tutto questo, non credo ci siano problemi: basta mettere un annuncio su un giorname del posto.
Dimentica tutte le comodità italiane e tienti pronto a rispondere a fine giornata sul lavoro svolto.
Le 100 pagine dell'inutile Legge 10 non servono a nulla e il curriculum di progetti fatti fare dalle case costruttrici (pannelli, VRV, ecc.) neppure.
Devi anche conoscere come si esegue uno schema logico di controllo ed elencare i punti di un BMS.
mat
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Re: Italia si Italia no

Messaggio da mat »

Esa ha scritto:Se vuoi fare il progettista (o anche solo il disegnatore) occorre: sapere la lingua (oltre all'inglese), conoscere le norme BSI, DIN e Ashrae, usare bene AutoCAD 2014 (o almeno il 2012), i principali programmi di progettazione utilizzati nel mondo in cui andrai, saper lavorare in 3D, usare un applicativo adeguato (SymCAD, MagiCAD o qualcosa di analogo), saper progettare, redigere computi metrici non fasulli, specifiche tecniche adeguate e prescrizioni serie (montaggi, collaudi, ecc.).
Se sai tutto questo, non credo ci siano problemi: basta mettere un annuncio su un giorname del posto.
Dimentica tutte le comodità italiane e tienti pronto a rispondere a fine giornata sul lavoro svolto.
Le 100 pagine dell'inutile Legge 10 non servono a nulla e il curriculum di progetti fatti fare dalle case costruttrici (pannelli, VRV, ecc.) neppure.
Devi anche conoscere come si esegue uno schema logico di controllo ed elencare i punti di un BMS.
A parte che i requisiti di cui parli sono sicuramente riferiti a commesse di livello grande/molto grande, sono tutte cose che si imparano con qualche mese di servizio; del resto quando si esce dall'università si sa poco o nulla di quello che serve per lavorare anche in Italia.
Comunque ponca ha specificato che non parlava di andare a fare il dipendente/collaboratore in pianta stabile in qualche società o studio estero, ma di lavorare da qui su progetti per l'estero. Da cosa mi raccontano alcuni non è che ci voglia questo enorme cambio di mentalità per farlo (parlo anche di grossi lavori in paesi del Nordafrica o del Medio Oriente, per dire).
Sempre naturalmente che uno sia abituato a lavorare in un modo decente anche in Italia, cosa che in effetti non è affatto scontata...
Esa
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Re: Italia si Italia no

Messaggio da Esa »

"lavorare da qui su progetti per l'estero".
Ma i progetti per l'estero li fanno all'estero, non in Italia. E comunque quelli che li fanno in Italia operarno nella lingua del Paese destinatario.
SimoneBaldini
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Re: Italia si Italia no

Messaggio da SimoneBaldini »

Sempre naturalmente che uno sia abituato a lavorare in un modo decente anche in Italia, cosa che in effetti non è affatto scontata...
Il problema è appunto questo, francamente io di pura progettazione dedicherò si e no il 5% del mio tempo, miei colleghi nemmeno quello! Il resto è pura burocrazia locale. Per esempio quando fai una riqualificazione di una centrale quante ore di "progettazione" intesa come calcoli ci vogliono? E figuriamoci che molti nemmeno le basi fanno su un cambio caldaia.
arkanoid
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Re: Italia si Italia no

Messaggio da arkanoid »

Esa ha scritto:"lavorare da qui su progetti per l'estero".
Ma i progetti per l'estero li fanno all'estero, non in Italia. E comunque quelli che li fanno in Italia operarno nella lingua del Paese destinatario.
Mi capita di farlo, a volte è più difficile la parte di comprensione e traduzione, ma si fa. E' una cosa ben diversa dal lavorare all'estero fisicamente. Inoltre c'è estero ed estero. Se si parla di paesi europei dove le regole (tutte, in senso lato) sono abbastanza comuni non è troppo diverso dal lavorare in Italia. Se si parla di altri paesi (musulmani, medio oriente, africa..) allora cambiano proprio alcune regole di progettazione perchè gli standard di riferimento a volte cambiano (spesso per esempio mischiano alcuni impanti da progettare con le british standard altri con le afnor francesi etc) e anche gli accorgimenti funzionali e le dotazioni devono seguire gli approcci locali. Questo richiede un po' di tatto e ricerca di informazioni che in europa mediamente non serve.
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Ronin
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Re: Italia si Italia no

Messaggio da Ronin »

Esa ha scritto:"Le ristrutturazioni galoppano a ritmi di crescita in doppia cifra". Sarà anche vero, ma aumentare del 10% la parte "ristrutturazioni" (quanto vale sul totale?) non è lo stesso che diminuire del 10% la quota rimanente.
addendum: secondo i dati pubblicati da Habitech (comunicato per il lancio della convention REbuild 2014) il mercato delle riqualificazioni vale il 65% del totale del mercato edilizio.
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